12/08/15

Immagini magnifiche? Sicuramente … ma poi? *

Rosetta si sta rilevando sempre più una missione scenografica e di grande effetto visivo. Ciò che continua a latitare è la sua parte puramente scientifica. Nessuno pretende che debba per forza regalare notizie inattese, ma almeno dati estremamente più accurati e precisi di quanto non si sapesse già da tempo. Purtroppo, la situazione non è questa.

Alcuni mesi fa si accettava l’anonimità scientifica della missione, rimandando ai momenti ben più importanti durante l’avvicinamento al Sole. Oggi che ci siamo vicinissimi si mette in luce la pericolosità della situazione e la sua criticità. Insomma è meglio osservarla lontana dal Sole (con poca attività) o vicina al Sole (con molta attività)? Scusate, ma a leggere le comunicazioni non riesco proprio a capirlo.

Dobbiamo ammettere, innanzitutto, il fallimento di Philae. Ogni tanto si sveglia e sembra mandare segnali, per poi riaddormentarsi completamente. Si dice anche che è meglio così, dato che adesso il Sole è troppo vicino. Forse, ci si dimentica che si auspicava la vicinanza al Sole per renderla di nuovo viva e vegeta. Mah..

Poi, ecco che si grida quasi al miracolo se vicinissimi al perielio si vede una magnifica fontana di gas e polvere che si lancia nello spazio. Beh… è cosa ovvia, così come è ovvio che questa fontana contenga gli elementi che compongono la cometa, sia a livello superficiale che più interno. Quello che sarebbe veramente interessante avere sono dati certi, molto più raffinati e che diano un quadro completo. Invece leggo su Media Inaf le solite frasi trite e ritrite, in cui piccole variazioni vengono diffuse come scoperte entusiasmanti.

Un esempio: “La quantità di anidride carbonica (CO2) è raddoppiata, quella di metano (CH4) quadruplicata e quella di acido solfidrico (H2S) è addirittura aumentata di sette volte. Registriamo anche tracce di materiale organico pesante, che potrebbero essere correlate proprio al getto di polvere, aggiunge Altwegg, sottolineando quanto sia ancora prematuro poter farne risalire con certezza l’origine al sottosuolo della cometa.” In parole povere, si è vista una variazione della composizione del getto in termini di elementi “classici” (si potevano ottenere gli stessi dati anche da terra o quasi), ma la presenza e la caratterizzazione degli idrocarburi pesanti resta ancora una bellissima incognita che chissà se ci sarà mai svelata! Parliamoci chiaro: l’analisi della crosta doveva essere fatta da Philae, che, invece, non si sa ancora dove sia e preferisce dormire sia al Sole che all’ombra.

Si scende, poi, ancora più in basso dicendo: “(La cometa) è ricoperta da una “crosta” composta prevalentemente da materiale organico, che rappresenta una sorta di isolante termico e uno strato protettivo per il materiale più interno. Man mano che la cometa si avvicina al Sole, la frammentazione della crosta è un fenomeno sempre più probabile, a causa dell’aumentare della temperatura e del riscaldamento subito dal materiale volatile sottostante. Potrebbe quindi essere stato un fenomeno di questo tipo che ha favorito l’insorgere dell’outburst e l’emissione di materiale sub-superficiale che GIADA è stata ben felice di accogliere”. Faccio male a dire che questa spiegazione è quanto di più banale e ovvio? Sembra quasi di sentire le famose frasi di “Catalano” nella epica trasmissione “Quelli della notte”.

Tutte cose sacrosante, che fanno parte di un discorso divulgativo terra-terra sulle comete, ma non certo di una costosissima missione che doveva raggiungere punte scientifiche di altissimo livello e stravolgere le conoscenze cometarie.

Adesso Rosetta si è messa a distanza di sicurezza e aspetta che il Sole si allontani. Magari Philae manderà qualche altro segnale, ma sarà ormai troppo lontana dal Sole, ecc., ecc., ecc.

Di sicuro le immagini che sta inviando a terra sono fantastiche e mediaticamente affascinanti. Qualcuno mi dirà: “Ma non è abbastanza? Chi ha mai visto una cometa così? Una meraviglia!”. Beh… ammetto di apprezzare moltissimo le immagini, ma molto meno la missione nella sua vera essenza scientifica.

Ovviamente, dato che resto un planetologo, non aspetto altro che essere finalmente smentito!

Fonte: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS / UPD / LAM / IAA / SSO / INTA / UPM / DASP / IDA
Fonte: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS / UPD / LAM / IAA / SSO / INTA / UPM / DASP / IDA

10 commenti

  1. peppe

    io vorrei capire come mai si parla tanto della cometa mentre di Cerere se ne parla poco.
    l'altro giorno ho visto un doc che affermava ciò che dicevi tu Enzo un pò di tempo fa: meglio studiare gli asteroidi piuttosto che le comete. il motivo mi è sfuggito però presumo che gli asteroidi possano essere più sicuri delle comete per poter far atterrare una sonda?
    si parlava anche del fatto di usare gli asteroidi come stazioni di servizio....mah

  2. caro Peppe,
    scientificamente parlando gli asteroidi hanno quantomeno lo stesso interesse delle comete, in quanto rappresentano il materiale più primitivo del SS. Anzi, gli asteroidi possono descrivere la varietà composizionale in varie zone della fascia, passando dalla roccia al ghiaccio e non presentano esplosioni come le comete tali da mischiare o travisare la composizione interna: al limite si frantumano, ma sostanzialmente restano fossili intoccati o quasi. Solo i più grandi hanno forse avuto processi termici evolutivi, ma la maggior parte è materia primigenia.
    A questo riguardo, però, si sono sempre scelte le comete per una questione di "lobby" più potente a livello europeo e mondiale. I cometari avevano più peso presso le agenzie spaziali e hanno sempre ottenuto di più.
    Gli asteroidi hanno avuto dei sostenitori (potenti) solo a livello di possibile utilizzo economico (estrazione di materiale grezzo prezioso). Tuttavia, non si è mai riusciti nemmeno a ottenere questo tipo di missione. Ogni tanto se ne parla e poi tutto finisce nel nulla.
    Sicuramente sono oggetti più sicuri, molto numerosi e con orbite fantastiche per essere usati come "astronavi" praticamente gratis. Un oggetto che passi vicino alla Terra può essere raggiunto con una spesa minore di quella necessaria per andare sulla Luna (scegliendo quello giusto) e poi ci si può fare trasportare fino a Marte o Giove... Nel frattempo si potrebbe analizzare in loco con tutta tranquillità.
    Niente da fare, caro mio... le lobby e il potere fanno parte anche del mondo scientifico!

  3. Mio

    Eppure i dati scientifici stanno venendo pubblicati sulle riviste scientifiche. Si veda il numero di Science che dedica proprio uno speciale di ben 7 articoli relativi a 7 diversi studi e che illustrano i risultati delle analisi approfondite del lander Philae.

    Una sintesi la si può leggere qui:
    http://www.lescienze.it/news/2015/07/30/news/sonda_philae_segreti_cometa_67p_churyumov-gerasimenko-2711951/

  4. caro Mio,
    è ovvio che gli strumenti abbiano misurato e fatto il loro dovere. Tuttavia, non vi è niente di veramente nuovo e di eclatante. Tuttavia, non è tanto questo il problema: poteva anche darsi che le comete ci avessero detto già tutto o quasi tutto. Io ce l'ho con il modo enfatico e spettacolare di dire le cose, attraverso frasi banali e risapute, facendole passare per scoperte sensazionali. Per non parlare poi di Philae che si cerca di far apparire perfino un successo. Basterebbe un po' di onestà e dire le cose come stanno... E' questione di metodo e non tanto di sostanza...

  5. Mario Fiori

    Come sempre Enzo, ma noi abbiamo Cerere e poiil mini sistema Plutone e in quest'ultimo mi sembra che New Horizons , per fortuna (incrociamo le dita) ,non sembra fallre.

  6. Diego

    Ciao Enzo secondo la tua esperienza che cosa si sarebbe potuto fare per migliorare la missione nel lato pratico ed anche in quello degli obbiettivi della ricerca???
    Quali sono stati gli errori o le mancanze nella missione, se ti va di parlarne.
    Grazie!!

  7. caro Diego,
    mi sono visto una decina di perseidi (cielo molto fosco e non più di una ogni 3-4 minuti) e adesso ti rispondo. Diciamo che la missione è stata concepita molto bene e con le attrezzature giuste, a parte il testaggio di Philae che poteva essere fatto molto meglio sulla base di quanto si sapeva. Il primo problema nasce all'inizio della missione, quando si vuole creare uno show fine a se stesso con la lotta pubblicitaria tra ESA e NASA. Poche immagini e segreti sui primi dati. Tutto si risolve in una specie di talk show in cui tutti parlano di tutto inventandosi scoperte mirabolanti che sono ancora là da venire. Poi c'è la buffonata di Philae che cerca di essere fatta passare come una cosa del tutto normale. Nel seguito della missione non si scoprono novità veramente importanti (consistenza della superficie, doline da cui escono getti, qualche composto organico in più, acqua non simile a quella terrestre, abbondanze un po' diverse di vari gas "classici" -cosa da aspettarsi-, e poco altro). E questo non è colpa della missione, ma del fatto che probabilmente non c'è da scoprire molto di più su una cometa. Ma ecco che, invece, qualsiasi banalità risaputa viene fatta passare come una meraviglia insperata e inattesa... perfino il fatto che la crosta è dura e contiene sotto il ghiaccio che sublima a e scappa attraverso le fenditure, oppure che contiene composti organici abbastanza complessi che quindi possono aver portato la vita... E intanto Philae non si trova, si accende, si spegne, ha bisogno del Sole, ma non troppo e il tempo passa...

    La vera carenza della missione non è strumentale (a parte Philae, costruita in modo non adatto allo scopo) e nemmeno dovuta a una scelta errata dell'oggetto. Le comete si confermano quello che sono e la missione dice poco di più, ma la colpa non è di nessuno. La vera colpa è dire un sacco di menzogne e di luoghi comuni per impressionare la gente e far pensare che sia una missione epocale. Bastava dire la verità, puntare sulle poche vere scoperte e limitarsi alle bellissime immagini (e magari darle con più frequenza). Insomma, evitare di voler fare scena a tutti i costi per dimostrare in modo puerile che sono stati soldi ben spesi.

  8. Diego

    Grazie Enzo per la tua risposta ed il tuo pensiero ora credo di aver capito bene i fatti.
    Certo la smania di ottenere notizie e di fare sensazione non ne possono fare proprio a meno.
    Va beh! Prendiamone atto, una delle tante debolezze del lato umano anche degli scienziati. :roll:
    Per le Perseidi Ammetto, complice la stanchezza,che non mi sono appostato in osservazione ma confermo anche da me un cielo poco favorevole per l'osservazione... :(

  9. peppe

    io ero piccolino, avevo 8 anni, per assistere al passaggio della cometa Swift-Tuttle nel 1992. non ricordo molto se non per niente l'avvenimento. ma quella notte fu davvero spettacolare? cioè dato che ci si trovò in pieno passaggio della cometa la zona fu alimentata con parecchio materiale presumo. Per tale motivo si dovrebbe aver visto "stelle cadenti" a ripetizione.

    ve lo chiedo perchè io ho un ricordo solo sbiadito di un fenomento del genere. ricordo di aver visto il cielo sopra un palazzo e questo sciame immenso. forse è frutto di una mia immaginazione o di un sogno...boh...non lo so ma mi ha sempre incuriosito se questo ricordo è frutto di realtà o di fantasia. chi più grande di me cosa può dirmi di tali notti del 1992?

  10. caro Peppe,
    il fatto che in quell'anno la cometa è passata relativamente vicina a noi non è molto indicativo. Tutto dipende dalla esatta posizione della cometa nel momento in cui la Terra attraversava l'orbita. Per dare un vero sciame intensissimo doveva essere molto vicina. Bisognerebbe trovare le condizioni geometriche del passaggio del 1992... :roll:

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