02/11/15

Una moltiplicazione pericolosa? No... è solo di classe M *

Ho voluto parlare di questa grande macchia, che si è divisa in una serie veramente spettacolare, proprio perché non è molto che si è discusso di tempeste solari antiche veramente catastrofiche. Non siamo in quelle condizioni, ma lo spettacolo per chi volesse guardare il Sole (non a occhio nudo e nemmeno con gli occhiali da Sole!) è assicurato.

Poi,se la tempesta ci colpirà, saranno le regioni polari ad ammirare le corrispondenti aurore. Non commettiamo l’errore di pensare che l’apparire di una macchia così peculiare sia un segno di ripresa di attività solare. Il Sole sta proseguendo verso un minimo storico, ma non è detto assolutamente che di tanto in tanto non dia segni particolarmente incisivi della sua potenza. Anche se la polmonite sta passando, qualche colpo di tosse si sente ancora!

Approfittiamo di questa situazione anche per dare una scala di pericolosità delle tempeste solari, questi accumuli di energia che vengono rilasciate con estrema violenza. Le più deleterie sono quelle di classe X, che possono causare blackout nelle comunicazioni anche di lunga durata. Poi ci sono quelle di classe M, che potrebbero produrre qualche danno solo nelle regioni polari. Infine quelle di tipo C con fenomeni quasi insignificanti. La situazione, legata al gruppo di macchie apparse sul Sole in questi giorni, dovrebbe limitarsi a un “flare” di classe M. Niente di veramente pericoloso, sempre che le previsioni si dimostrino esatte.

Chi ha la strumentazione giusta può godersi lo spettacolo e pensare che nelle macchie più grandi la nostra Terra viene facilmente contenuta. Un altro modo per sentirci un po’ più umili di fronte alla Natura che ci circonda.

La mostruosa macchia solare che si è scissa in una dozzina di macchie, tali da coprire una lunghezza di circa 175 000 km. Fonte: Philippe Tosi, Osservatorio di Nimes, Francia.
La mostruosa macchia solare che si è scissa in una dozzina di macchie, tali da coprire una lunghezza di circa 175 000 km. Fonte: Philippe Tosi, Osservatorio di Nimes, Francia.

4 commenti

  1. Mario Fiori

    Incrociamo i ...diti (vecchia espressione enziana) e godiamoci lo spettacolo , naturalmente chi può, altrimenti ci sarà sicuramente internet a dare una mano...Sole permettendo...
    A proposito , per farsi quattro risate, vediamo come si esprimono in questa occasione i siti di catastrofi e misteri, la comicità raggiungerà alti livelli, anche di classe X con qualche L accanto :mrgreen:

  2. alexander

    no non c'è problema, adesso i media sono impegnati con le famose bombe d'acqua! :mrgreen:

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