13/08/16

Quando il Sole va in ferie è bene non dire niente a nessuno *

Il Sole ha deciso di prendersi un po’ di ferie e ci sta portando verso un minimo simile a quello di Maunder. Da noi, però, silenzio totale… c’è il referendum e gli affari calcistici miliardari,  circondati da un caldo sempre più asfissiante.

Valentina Zharkova non è certo uno scienziato da talk show televisivo e nemmeno si è mai messa un cravattino per rendersi più popolare. Lei ha lavorato per anni sul Sole ed è professoressa alla prestigiosa Università Northumbria di Newcastle.

In tempi recenti, ha proposto, con il suo gruppo, una splendida teoria sull’esistenza di una doppia dinamo solare che noi avevamo prontamente riportato QUI, vista la sua quasi perfetta applicazione a molti fenomeni solari, in parte ancora poco chiari. Già si era capito che, con questo modello, il prossimo minimo solare sarebbe stato più incisivo del solito.

Ancora più recentemente, è stato presentato un nuovo lavoro che prevede una drastica riduzione dell’attività solare verso la metà del secolo e condizioni climatiche simili al minimo di Maunder. Bisogna aspettarsi molti fiumi ghiacciati e temperature decisamente gelide per molti anni, almeno nell’emisfero nord. Una ricerca basta su dati osservativi, su modelli più che validi e su, soprattutto, una larga apertura verso ampie collaborazioni. Parole che stanno diventando rarità, quando la scienza viene fagocitata dalla politica e dalla finanza.

Il Sole senza macchie sta diventando un’immagine sempre più frequente.
Il Sole senza macchie sta diventando un’immagine sempre più frequente.

Il lavoro è stato presentato il 9 luglio al meeting astronomico di Llandudno, nel Galles. Come sempre la Royal Society ha preparato un avviso stampa per divulgare la presentazione scientifica. Un certo numero di scienziati ha preso contatti con la Zharkova per confrontare e verificare i dati, ma un considerevole numero ha fatto ben altro, che di scientifico ha ben poco: ha cercato di convincere la Royal Society a NON pubblicare il lavoro della professoressa di Newcastle, a causa delle sue forte implicazioni su un modello climatologico che va decisamente contro le previsioni catastrofiche “calde”, favorendo, invece, una visione ben più “rigida”.

Quando la Scienza arriva a questi punti, c’è poco da dire (a parte perdere la S maiuscola). Dietro ci sono sicuramente interessi finanziari e di potere, in cui la politica e le Istituzioni “ufficiali” giocano un ruolo determinante. Fortunatamente, la Royal Society ha rispedito al mittente le pressioni, ricevute all’insaputa del gruppo della Zharkova, e ha pubblicato i risultati del lavoro.

Ma chissà fino a quando qualcuno avrà la forza di dire di NO alla falsità sostenuta dai poteri forti? Ricordiamo che in passato molti scienziati “scettici” sono stati minacciati anche fisicamente…

Vi lascio alla lettura di un articolo apparso su The Washington Times e a un'intervista alla Zharkova. Esistono ancora giornalisti con gli attributi … anche se in Italia sono ormai recuperabili solo tra i fossili.

E domani sentiremo dire che gli oceani si alzano, che questa estate è stata la più calda del millennio e altre ilarità e menzogne del genere…

Articoli originali QUI e QUI

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