15/01/17

LA VERA STORIA DI VIN-CENSUS (2): IL TRUFFOMETRO

Visto l'interesse con cui, cari amici lettori, avete accolto la prima puntata, proseguo volentieri il racconto di un volto poco conosciuto del nostro Enzone. Dopo l'idea dei telescopi al vino per aiutare gli amici operanti nel settore enologico, messo in crisi dall'uso del troppo severo e, secondo i suoi studi, poco affidabile etilometro, ecco la proposta seria e innovativa di un apparecchio che potrebbe davvero migliorare la qualità della nostra vita... signore e signori, sono lieto di presentarvi Vin-Census che presenta il truffometro!

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Dopo l’enorme successo dell’etilometro nel rimpinguare abbondantemente le casse statali, regionali, provinciali e comunali, una persona “normale”, uno squallido ricercatore, ha costruito quasi casualmente uno strumento probabilmente ancora più redditizio. Ma i problemi da risolvere non sono banali.

L’etilometro sta andando veramente alla grande. In un paesino di 2500 anime del Trentino ben 200 abitanti si sono ritrovati senza patente per merito di un eroico vigile che passava ore ed ore ad attendere le sue vittime, appostato all’esterno del bar più frequentato. Un’encomiabile prova di coraggio e di dedizione. In una Nazione composta ormai da un insieme enorme di alcolizzati che preferiscono riempire loro stessi di carburante piuttosto che le loro autovetture (d’altra parte la benzina costa quasi di più di un ottimo vino, come pubblicizzato dalla nostra infallibile televisione) è fondamentale avere persone ferme e incrollabili, nonché giustamente insensibili alle spregevoli lamentazioni dei diabolici cittadini. E poco importa se chi viene trovato praticamente in stato di coma etilico sia invece spesso in grado di parlare, firmare, eseguire le operazioni che gli vengono ordinate. L’idea che forse qualcosa di profondamente sbagliato possa essere nell’aria è un problema valido solo per menti squallide e colpevoli.

E’ molto meglio colpire senza appello una grande percentuale di innocenti, se si è sicuri che al loro interno sia presumibilmente nascosto anche solo un peccatore in preda al diavolo. D’altra parte i cacciatori non sparano decine di pallini con una rosa mostruosa pur di colpire il povero passerotto di passaggio? Insomma, che l’etilometro possa essere una vera bufala o un marchingegno fraudolento, al pari dei famosi vaccini A (la pandemia del secolo o magari del millennio, come tutti hanno toccato con mano) è del tutto insignificante . Lo scopo è comunque raggiunto: si colpisce in massa e si prendono i soldi ai meno abbienti (giustamente chi è ricco può permettersi un autista sobrio o magari una macchina blu).

D’altra parte, qualche becero perdigiorno, munito di un semplice orologio (forse dovrebbero essere aboliti), si era malignamente accorto che il giallo durava troppo poco nei semafori ed aveva interrotto lo splendido flusso di danaro che si riversava dalle nostre tasche a quelle delle istituzioni. Attaccarsi a pochi secondi di differenza….che squallida perversione mentale! Pazienza… L’etilometro nasconde molto meglio le sue piccole magagne e non vi sono cronometri in grado di misurarne i risultati. In conclusione un successo enorme che permetterà all’Italia di abbassare di uno 0,0001% il numero di morti nelle strade e “beccarsi” i soldi promessi dalla CEE, che ovviamente e giustamente non andranno a favore della sicurezza stradale. Con buona pace delle povere industrie automobilistiche che sono costrette a emigrare nel Congo o nel Ciad per poter far guadagnare ai suoi amministratori il minimo per permettergli quei pochi benefici (aerei personali, panfili grandi come la mitica Andrea Doria, decine di ville sparse nei luoghi più belli d’Italia e non solo, e altre cosucce del genere) che li rendano nello stato psico-fisico migliore per ideare nuove manovre truffaldine (ops … innovative).

D’altra parte questa maledetta manodopera italiana costa troppo. Che almeno paghi qualcosa per aumentare giustamente la differenza salariale tra il 99% dei “normali” e l’1% dei veri ricchi. Intanto la “media” rimane sempre la stessa. E al diavolo quei colpevoli produttori, che non si sono accontentati di gioire dei colori del loro vigneto e della bellezza dell’uva, ma hanno voluto trasformare l’innocente grappolo nell’atroce nemico di oggi: il vino! E tutto ciò solo per fare soldi, per vivere, per vantarsi di rappresentare la prima fonte di esportazione italiana. Che ignobili individui! Viva l’etilometro, quindi, e abbasso coloro che penserebbero più utile bloccare le velocità delle automobili, che, come tutti sanno, non causa minimamente alcun problema alla guida. Infatti la colpa è sempre della pioggia, del gelo, della neve, della nebbia, del Sole, del vento, tutti ovviamente “assassini”. Per non parlare dell’alcol…

In questo contesto limpido e di estrema eticità alla Dooh Nibor (Robin Hood alla rovescia, che prende ai poveri per dare ai ricchi) un misero ricercatore (razza giustamente in estinzione) con il pallino della tecnologia ha recentemente costruito uno strumento che è sembrato miracoloso a lui e ai suoi altrettanto miseri amici. Molto simile all’etilometro, anch’esso ha bisogno di fiato da analizzare. Ma non dà come risultato lo stato d’ebbrezza attraverso sconosciuti e incomprensibili fattori di conversione. No, esso rivela direttamente l’onestà (se non vi ricordate più il significato di questa immonda parola, cercatela in qualche vecchio dizionario…) della persona che soffia al suo interno. Non vi è più bisogno di intercettazioni telefoniche che così tanto ledono la privacy dei delinquenti (ops… scusate… dei cittadini). Basta esalare l’aria in un tubicino e lo strumento riesce a quantificare l’essenza della “vergogna”, una molecola che sembrava ormai sparita dalla fisiologia umana. Malgrado nessuno pensasse più di possederla, essa vive ancora nascosta nelle cellule più recondite del nostro corpo, con un profondo senso di colpa. Attendeva solo di essere riscoperta…

molecola-della-vergogna

Le prove effettuate sui conoscenti del ricercatore, che avevano rubato le caramelle dal vassoio del salotto o avevano scaricato illegalmente un video da internet, hanno dato risultati inoppugnabili. La molecola della vergogna ha arrossato immediatamente la cartina che usciva dallo sportello laterale del macchinario. Il nome di “truffometro” è scaturito quasi inconsciamente. Che meraviglia! Non ci sarebbe più bisogno di semafori con il giallo accorciato (in effetti il giallo è un brutto colore e meno si vede e meglio è) e di etilometri pronti a smascherare qualsiasi vapore che abbia visto da lontano la forma diabolica di una bottiglia di vino. Basta usare il truffometro in parlamento, nelle istituzioni, nei centri del potere e i soldi rientrerebbero nelle sedi originarie, magari anche nelle tasche dei cittadini che pagano il “pizzo” delle tasse più elaborate. O magari non riuscirebbero nemmeno a uscire. Geniale? Sicuramente sì.

Purtroppo lo strumento non è riuscito ancora a passare le prove di collaudo. Date le sue importanti ricadute sul benessere del Paese, l’incarico di valutarne attentamente le possibili applicazioni è stata dato alla Protezione Civile. Ma i terremoti che normalmente dovrebbero solo colpire i più miserevoli, già abituati a morire a grappoli, i G8 (che diventeranno magari G235 in pochi anni), i terreni che scivolano sempre verso il basso e mai verso l’alto, le palestre, i campi da polo (lo sport più economico e seguito in Italia), le piscine da 52 metri (meglio abbondare), le innumerevoli grandiose imprese, danno poca speranza al nostro ricercatore e alla sua invenzione. Sembra che siano necessari almeno 876 anni perché arrivi il suo turno. Peccato… Accontentiamoci dell’etilometro!

(3 marzo 2010)

 

QUI il dossier scientifico sull'inaffidabilità dell'etilometro

QUI trovate i libri scritti da Vincenzo, compreso "Vini dell'altro mondo" che descrive l'eNoica avventura di Vin-Census nella galassia di Andromeda. QUI la telenovela a puntate della sua vera storia, QUI i suoi racconti di fantascienza e QUI un'intervista al Prof. Zappalà

3 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    L'Essere umano,come le altre forme di vita,rimane sempre qualcosa a dimensione unica.La consuetudine con tutto il resto del creato,anche con chi gli è vicino nella vita,lo renderà sempre diverso da qualsiasi altra cosa.Lo spaziotempo da lui/lei assorbito non è mai uguale ad un altro.La personale energia,la struttura di comando e pure l'aspetto esteriore rispecchia un percorso che solo occasionalmente e labilmente è simile a qualcos'altro.La domanda vera è,come mai qualcosa converge quando tutto sembra fatto per portare divergenza?Non bastano millenni di etiche o regole per plasmare qualcosa che è intrinsecamente costruito per essere diverso.Perfino all'interno di questi esseri/piattaforma,le cose non sono poi così omogenee come crediamo e vorremmo.Il nostro concetto di caos è una delle nostre immagini più evocate,algoritmi umani,ma l'universo ha la faccia di pietra di Giano.Fotogrammi che rimangono in uno spaziotempo definito,la prossima immagine non è più giusta,vera o logica,è solo un'altro aspetto di qualcosa che evolve,come il vino cambia sapore e gradazione e chi lo beve cambia e non è mai uguale ad un altro che lo ha bevuto,non c'è un perché è così.Sto guardando la televisione tedesca,fotografano una realtà nazionale strapiena di problemi importati,non risolvibili con le chiacchiere,ma che sono figlie di tante decisioni prese a bottiglie di vino bevute senza regola,da chi riteniamo più razionali di noi.La varietà vince sulla omogeneità come l'entropia sull'ordine.Sono comunque convinto che se chi prende decisioni,bevesse un buon bicchier di vino(uno)  ci sarebbe meno entropia.

  2. Mario Fiori

    Penso anche io Gianni. E poi tifiamo per l'impossibile truffometro, un giorno dovrà prevalere o ci autodistruggiamo. Ma su questo forse sono troppo, ma troppo, ottimista: in realtà siamo già distrutti, quando vedo bambini che vengono mandati a morire.

  3. PapalScherzone

    Il vostro pianeta, caro Mario, è stupendo e mi piace ogni giorno di più, ma evito di guardare i vostri telegiornali se no mi verrebbe voglia di tornare di corsa su Papalla :-| e invece ho ancora tante cose da fare qui... :)

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