13/03/17

Pautasso e l'Analemma (1)

Inizia, con questo racconto, una incursione nel mondo delle meridiane, che vi darà la risposta alla domanda che mai avete osato fare: cosa è mai quella specie di otto che campeggia sotto lo stilo in corrispondenza della linea del mezzogiorno? Forse la firma del pittore che ha disegnato il quadrante? Oppure una raffigurazione magica il cui significato è andato perduto? Serve forse a qualche scopo pratico? Quali sono i criteri con cui viene tracciato?

Ebbene, se avrete un po' di pazienza e non vi perderete questa e le prossime puntate, avrete tutte le risposte a questi interrogativi.

Colgo, in questa occasione, l'opportunità di esprimere un doveroso ringraziamente, a nome mio e dei personaggi di questa storia, a Daniela, per la sua paziente e preziosa revisione e per i consigli con cui ha efficacemente contribuito a rendere più leggibile il testo e più complete le figure.

Grazie a lei, alla fine, sono riuscito anche io a capire cosa avevo scritto.

 

Pautasso e l'Analemma

 

Capitolo 1

Anche senza la neve era un Natale fantastico.

Un sole sfolgorante illuminava ogni cosa, infondendo ottimismo e voglia di fare.

Oreste Pautasso uscì di casa per fare due passi nella bellissima piazza Galimberti, il “salotto di Cuneo”.

La Piazza Tancredi Galimberti, già famosa da tempo, è destinata a diventare ancora più famosa perché Wikipedia ci “informa” (potete verificare) che ha una superficie di 24 milioni di metri quadrati.

piazza galimberti cuneo

Pensate che un quadrato di 5 Km di lato ha una superficie di 25 Km quadrati o, se preferite, 25 milioni di metri quadrati, proprio come Piazza Galimberti-Wiki.

Dato che la superficie di tutto il comune di Cuneo è circa 120 Km quadrati, questa piazza, da sola occuperebbe un quinto del territorio comunale!

Meno male che nella stessa pagina di Wikipedia, meno in evidenza, c'è anche il vero valore della superficie della piazza, mille volte più piccola, 24.000 metri quadrati.

In ogni caso uno spazio enorme, in cui Pautasso avvertiva sempre un senso di assoluta libertà, come quello che ispira il mare aperto.

Il mare... Lo aveva visto solo poche volte. Si era fermato a Venezia la prima volta quando era andato al matrimonio di sua sorella, che aveva sposato uno di Oderzo, un certo Mattia. Il paese era a un'ora di macchina dalla laguna così, ogni volta che andava a trovare i parenti, già che era sulla strada, si fermava qualche ora a guardare il mare.

“Questo cognato Mattia mi sembra un po' fanatico della piazza di Oderzo, l'hanno chiamata piazza Grande” pensava Pautasso. “mi fa proprio ridere, piazza Grande... la mia piazza Galimberti, a Cuneo, è cinque volte più grande.”

E aveva proprio ragione, matematicamente.

Oderzo_piazzagrande_meridiana

“Però nella piazza di mio cognato hanno fatto una bella meridiana che ti avvisa che è mezzogiorno. Si capisce quando è mezzogiorno perché l'ombra della punta della guglia del duomo finisce su un punto particolare. E ogni giorno questo punto cambia! Così, per sapere dove si trova quel giorno lì, hanno fatto un disegno per terra, una specie di grande “otto” sbilenco, che mio cognato (che è astronomo, ma gli voglio bene lo stesso) ha provato a spiegarmi cinque o sei volte, che alla fine gli ho detto che avevo capito, anche se non era vero, giusto per farla finita.”

Il ricordo della meridiana gli fece venire un'idea.

analemma piazza grande oderzo

“Oggi, che tanto è Natale e non devo andare al CAC , il Centro Archeofili di Cuneo, dove svolgo la mia missione di lavoratore a pagamento, a fare le fotocopie per gli archeologi, potrei costruire una meridiana come quella della piazza di Oderzo. Prima ne faccio una piccola, poi, se mi viene bene, la faccio vedere al presidente del CAC, Vinicio Barbareschi, che essendo amico del sindaco, magari gliela mostra e gli inculca l'idea di fare una meridiana uguale, ma più grande, in piazza Galimberti, così i turisti impazzano e mio cognato crepa di invidia.”

Detto fatto, tornò a casa e si mise all'opera.

Pautasso non sapeva che il giorno di Natale, oltre ad essere importante per tutti i motivi che ben sappiamo: i doni di Babbo Natale, i canti natalizi, il panettone, il presepe e l'albero, i saldi nei negozi, etc… etc... è un giorno speciale anche per le meridiane.

Suo cognato avrebbe potuto spiegarglielo molto bene, avrebbe potuto dirgli che, proprio quel mezzogiorno, l'ombra del pinnacolo del duomo andava a cadere nel punto estremo della figura a “otto” disegnata sul selciato davanti alla chiesa di Oderzo, ma si erano già scambiati gli auguri per telefono la mattina presto, così non si sentirono.

Per prima cosa Pautasso scelse il posto studiando la mappa di Cuneo. Doveva essere un posto soleggiato per tutta la giornata, in tutte le stagioni. Un posto pianeggiante come la piazza Galimberti, senza case attorno che facessero ombra, né alberi o macchine parcheggiate. Alla fine trovò uno spiazzo adatto allo scopo, proprio dove la circonvallazione scavalca il torrente Gesso e gira attorno al cimitero, mettendosi parallela a “via Madonna della riva”.

Non era molto lontano da casa sua, e poi i dintorni del cimitero erano proprio un luogo tranquillo, senza traffico, che si animava solo in occasione della ricorrenza dei defunti. “Bravo Pautasso” disse tra sé. “questo bel campo che hai trovato in quell'angolino dietro al cimitero, alla curva di Ponte Vecchio, è proprio ad'OK, un vero campo-santo” e si mise a ridere di gusto per la battuta che gli era venuta involontariamente.

Prima che arrivasse mezzogiorno, si portò nella zona con una palina da topografo bianca e rossa, lunga un metro che gli era rimasta in casa da quando avevano misurato i confini del giardino, con l'intento di piantarla ben diritta per terra in mezzo al campo.

“Neh, che non sei mica stupido, Pautasso” si disse mentre procedeva con le operazioni, “A chi sarebbe venuto in mente di portarsi due fili a piombo per essere sicuri che la palina è diritta diritta? Con uno solo non si sa mai... E se smette all'improvviso di funzionare? Invece con due non devi preoccuparti, c'è sempre quello di riserva.”

Con immensa cura piantò lo stilo, lo verificò molte volte per essere sicuro che risultasse proprio perpendicolare al terreno, che aveva reso pianeggiante come un tavolo da biliardo, e attese il mezzogiorno. “Sei proprio una volpe, Pautasso! Questa idea della sveglia, che ti avverte un minuto prima di mezzogiorno, è geniale, così fai in tempo a trovare il punto preciso dove va a cadere l'ombra della punta della palina e puoi trafiggere il terreno per lasciare traccia.” In effetti aveva portato con sé anche dei chiodi topografici per segnare con precisione il punto.

Fece tutte le operazioni programmate, compresa la foto con cui avrebbe documentato data e istante preciso della prima rilevazione e se ne tornò a casa soddisfatto, dopo avere gettato il seme per questa eccitante avventura nel mondo delle meridiane.

Per tutti i mesi successivi, ogni quindici giorni, Pautasso, con una precisione svizzera, continuò a piantare chiodi con la testa di un bel giallo canarino, nei punti in cui l'ombra dello stilo andava a cadere a mezzogiorno preciso. Ebbe solo una esitazione quando, a fine marzo, si passò all'ora estiva. “Adesso il mio orologio segna le 13, però sono le dodici. Come fa il sole a saperlo? Allora mi dico: Pautasso, pianta un bel chiodo con la testa di un colore diverso, che tanto ce li hai, un bel rosso papavero, che fa tanta allegria e serve a ricordarti che l'orologio segna un'ora in più .”

E così fece per aprile, maggio e via via fino ad ottobre,

A novembre riprese a piantare chiodi gialli e così fece anche a dicembre.

foto analemma cuneo

A Natale il simbolo dell'analemma, finalmente completato, metà giallo e metà rosso, appariva in tutta la sua arcana bellezza e Pautasso se ne compiacque molto. Scatto un'ultima fotografia e se la spedì al suo indirizzo mail: oreste.pautasso@gmail.com

Ne parlò con grande entusiasmo alla sorella e al cognato, che erano venuti a trovarlo proprio durante le feste di fine anno. Volle a tutti i costi portarli al cimitero, anche se loro non sembravano entusiasti, perché vedessero il suo capolavoro.

Il cognato Mattia osservò l'analemma e commentò. Questi chiodi non segnano proprio il mezzogiorno locale, perché l'ora del tuo orologio è quella del fuso orario nazionale, non quella di Cuneo.

Pautasso lo guardò sconcertato. “Ma ci sarà una differenza di poco conto, no?”

Mattia rispose semplicemente “basta fare due calcoli...”

Sarà in grado il nostro Pautasso di fare i calcoli a cui ha accennato Mattia? Lo scoprirete leggendo la prossima puntata! Intanto, se vi fa piacere, potete dargli un aiuto ad’OK  ;-))

 

QUI trovate gli altri articoli dedicati alla scoperta dell'analemma da parte di Oreste Pautasso

QUI potete trovare racconti di vario tipo dello stesso autore, Mauritius, insieme a quelli di Vin-Census

3 commenti

  1. Paolo

    Caro Oreste Pautasso, ma lo sa che lei mi ricorda molto  PapalFotocopiatore. :roll:

    Tutti affidavano a lui il compito di eseguire la fotocopia delle proprie ricerche, che descrivevano nuovi giochi.. con l'inaspettata conseguenza che ogni autore conosceva alla perfezione il proprio gioco, mentre Papalfotocopiatore li conosceva tutti, o perlomeno conosceva la copia dei vari giochi. :wink:

    Ogni, tanto, così per diletto, ed un po' per vedere le buffe espressioni che solcano i tratti del viso dei terricoli, provi a ricordare questo piccolo particolare al presidente dell'associazione archeologica per cui lavora... :mrgreen:

    A proposito i papalli sono piuttosto diffidenti nei confronti dei terricoli, per cui hanno controllato cosa riportava la vostra wikipedia come superficie di Piazza Galimberti a Cuneo (qui).... una grossa risata papalliana ha confermato quanto da Lei riportato. :lol:

    Altra risata ha accompagnato questo curioso uso di due ore diverse, una solare (bella, naturale e sincera :-P ) ed una legale (imposta come regola, ma che non segue le regole della natura :( ), con conseguente uso di chiodi gialli e chiodi rossi per disegnare questo strano otto...

    Forse i terricoli non sanno che si trovano su una grossa sfera rotante e un'ora in più o in meno “sposta” la loro visione di un certo angolo?

    Un consiglio, la prossima volta lasci stare l'ora legale, Lei è il sole ed i suoi disegni apparenti che sta inseguendo...  anzi no, continui così, almeno cosa comporta tutto ciò lo possono capire anche altri...

    Paolo

  2. oreste pautasso

    Caro Signor Paolo, la ringrazio molto per il suo succulento commento.

    Qui, sul pianeta azzurro, quando uno ha detto "mi facci la fotocopia di queste pagine di questo libro" è convinto di avere già capito tutto quello che verrà fotocopiato. L'idea di base è che se in qualche cassetto, stipo, scaffale è riposta della carta, ancorché non  letta,  ciò basta e avanza per possedere l'informazione.

    Io leggo sempre tutto quello che mi fanno fotocopiare, anche se è toposicret.  Per questo riconosco di essere un po' lento. A volte faccio anche delle correzioni o delle chiose, con pennarelli di colori variegati. Non se ne accorge mai nessuno.

    Ho perfino scritto in rosso "asino chi legge" su un articolo di Neciur (credo che si scriva così), tanto per vedere cosa sarebbe successo. Niente.

    Chi sa, sa; chi non sa, fotocopia, o fa fotocopiare.

    Per quanto riguarda Wikipedia, come lei sa, dopo un certo tempo che nessuno dice niente, le "inesattezze" diventano "verità" e vengono archiviate come tali, per sempre. Quindi tra non molto potremo assistere al fenomeno della inflazione dello spazio in diretta, basterà andare in piazza Galimberti e vedrà che spettacolo. Altro che panettone con l'uvetta! Portate i bambini, che vedano questo evento irripetibile.

    Mi segua con coraggio nella seconda puntata, che ho dato in pasto alle stampe proprio questa mattina, vedrà che odissea con quel sacramento di mio cognato astronomo (sono tutti uguali, mi creda... sembrano buoni).

    Comunque, c'era un pittore che è morto 44 anni fa, proprio in questo periodo, tra due settimane,  che diceva "la pittura è una bugia che dice la verità" e questo è proprio quello che succede con l'analemma.  Solo che la bugiarda  è l'ora civile, legale o meno, a cui tutti credono, al punto che quando si parla di "correzione stagionale" si intende che a essere corretta è l'ora della meridiana, l'unica genuina. Ròbe de mat!

    Saluti solari.

    Suo Oreste

     

  3. Paolo

    Non si preoccupi la seguo con interesse... ed in effetti non posso non riconoscere che non tutti i fotocopiatori sono animati dalla curiosità.... ed anche l'ora in fin dei conti è una convenzione e giorno e notte non avvengono nel medesimo istante nei vari luoghi della Terra...

    Concludo, comunicandole che avrei pure le risposte alle sue domande della seconda puntata (me le hanno suggerite i papalli, ovviamente), ma preferisco sollecitare qualche altro lettore a fornire le risposte e ricevere il premio. :wink:

    Saluti papalliani. :-P

    Paolo

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