28/09/18

I grilli funzionano benissimo *

I due rover della missione Hayabusa 2, tra un salto e l'altro, stanno inviando immagini sbalorditive, di una fantastica risoluzione. Per adesso è solo puro divertimento, ma poi sarà ora di lavorare seriamente. E le premesse ci sono tutte...

Sì, è solo un terreno pieno di sassi, di colore variabile, dal bianco al grigio molto scuro. Tuttavia, sono sassi che mostrano la composizione della nebulosa primordiale del Sole relativa a 4.5 miliardi di anni fa. Ognuno è un vero gioiello... non resta che analizzarli e imparare la nostra storia fin dai suoi inizi.

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Fonte: JAXA, University of Tokyo, Kochi University, Rikkyo University, Nagoya University, Chiba Institute of Technology, Meiji University, Aizu University, AIST

 

QUI potrete seguire gli aggiornamenti via via disponibili sulla missione Hayabusa 2

Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio dedicata alle missioni spaziali

28 commenti

  1. Mario Fiori

    Mai pensato di ammirare così dei sassi, ma questi  rappresentano la Storia delle Storie.

    Tra un po' inizia la raccolta dei sassi e della polvere da riportare a Terra, se non sbaglio, godiamoci questo spettacolo.

  2. caro Mario,

    hai ragione... sembrano proprio sassi qualsiasi, ma non si può non restarne attratti come fossero diamanti. Si sono formati tanto, tanto tempo fa...

  3. Frank

    Speriamo bene, mi sembrano troppo "sassosi" per non aver subito un processo di fusione. Sembrano comuni vecchie rocce terrestri demolite dall'erosione. La foto è in bianco e nero oppure semplicemente non vi è colore?

  4. caro Frank... collisioni sì, ma fusione no. A meno di non aver beccato proprio una scheggia di un asteroide molto massiccio. Cosa molto improbabile, direi... Dai non essere disfattista... :wink:

  5. e poi l'erosione... questo è proprio impossibile, a parte quella dei micro impatti...

  6. Guido

    In effetti le immagini presentano elementi litoidi dalla superficie piuttosto "smoothed", noto anche una certa somiglianza di alcuni elementi dall'aspetto globulare con alcune regioni del nucleo cometario della 67P/Churyumov-Gerasimenko in cui sono state riprese delle aree formate da "cupolette" (clods) che si è ipotizzato, se non ricordo male, possano essere i resti degli elementi primordiali che aggregandosi hanno formato il nucleo cometario.

     

  7. ne vedremo delle belle Guido!

  8. Frank

    Spero proprio che le news non tardino ad arrivare, non riesco ad immaginare come della materia si possa compattare senza fusione e con una gravità così modesta. Se fosse per reazione chimica dovrebbe darci un'idea delle temperature del disco primordiale.

  9. non dimentichiamoci che la polvere primigenia si è agglomerata urtandosi a velocità abbastanza elevate, anche se non ancora distruttive, e nemmeno della forza di coesione.

  10. Frank

    Anche questo Enzo faccio fatica a visualizzarlo, anzi intuitivamente urti a velocità elevate mi fanno pensare all'opposto. Spero davvero si possano trarre conclusioni univoche dall'analisi dei dati. Se accenni una spiegazione del fenomeno di aggregazione non sarebbe male, Thanks.

  11. Le velocità non erano  così alte da fondere, ma solo da aggregare. Immagina particelle di polvere microscopica che insieme al gas della nube primordiale collidono tra loro e si tengono unite per attrazione gravitazionale e sicuramente anche elettrostatica. Più crescono questi nuclei e più la gravità riesce a catturare altra polvere. Alla fine si arriva fino ad oggetti chi chilometri di diametro (i planetesimi). Nei pianeti le cose sono continuate fino alla costruzione finale, negli asteroidi le velocità di incontro sono cresciute e di conseguenza è iniziata la frammentazione dei planetesimi. Non vi è mai stata fusione, ma solo continue collisioni che hanno prodotto sassi grandi e piccoli. Sassi che hanno mantenuto la composizione più o meno caotica delle prime fasi, senza alcuna differenziazione. Più di così non so che dirti... :roll:

  12. Frank

    Sei chiarissimo come sempre Enzo, solo che nella mia testa quando due corpi si scontrano si visualizza più un effetto biliardo che una aggregazione se l'urto non è tale da fondere,  riesco a visualizzare solo se immagino lenti avvicinamenti in cui la gravità ha la meglio sul lungo periodo però così la consistenza dovrebbe essere praticamente nulla. Diverso da quel che appare nella foto sopra. Mi pare più logico un legame per reazione chimica facilitato dalla temperatura della nube. Giusto per capirci, quel che mi lascia perplesso non è l'insieme dell'asteroide, della cui consistenza tra non molto avremo certezza, ma le piccole rocce che "appaiono" compatte.

  13. temo che tu non tenga in conto delle forze di coesione della materia, capaci di tenere unite le molecole di un corpo solido. Come si forma un solido in assenza completa di gravità esterna? Una volta formata una massa coesa le distruzioni possono spaccare lungo piani di frattura, ma restano agglomerati sufficientemente resistenti alle azioni esterne, da cui i frammenti che vediamo sparsi sulla superficie dell'asteroide. E' un po' come la marea che riesce a frantumare un satellite quando la forza di marea supera le forze di stato solido del materiale.

  14. Frank

    Questa volta non  so se ho capito quel che dici Enzo, è il passaggio precedente che mi pare carente dell'energia necessaria per formare il legame di stato solido e anche la forma tondeggiante della superficie dei sassi visibili mi pare indicare un'origine diversa da quella di frattura che dovrebbe seguire linee ben riconoscibili.

    Fammici dormire sopra. Se siamo fortunati prima che finisco di dormirci su arrivano le risposte dai grilli e ci togliamo il pensiero................

  15. forma tondeggiante= microimpatti erosivi...

  16. Frank

    Quindi niente fratture. Adesso come spendo la nottata???

  17. fratture sì, ma poi erosione collisionale...

  18. Frank

    Perché in questo ordine?

  19. una cosa sono le frammentazioni violente, che normalmente seguono piani di frattura, ma non solo. Esse sono ovviamente più rare dei microimpatti che si susseguono continuamente...

  20. Frank

    Quindi mi pare di capire che la fuori c'è un polverone dell'accidente. Altro che vuoto cosmico..............

    Non può essere anche dovuto al Sole che polverizza la superficie tipo quella Lunare?

  21. caro Frank,

    intorno al Sole nascente c'era un disco di polvere e gas, da cui si sono formati i pianeti... Ma di polvere vagante, sia originaria che dovuta agli impatti ce n'è ancora moltissima (pensa alla luce zodiacale). Ti sei mai chiesto perché le comete che sono fatte di ghiaccio sono nere come il carbone? Viviamo in un sistema molto sporco!!!!

  22. Guido

    La struttura interna non potrebbe essere importante per suggerire un modello del processo che ha portato all'oggetto attuale? Potrebbero esserci due modelli "estremi" di riferimento: struttura a cipolla con una certa suddivisione in strati concentrici oppure struttura caotica formata da masse più addensate e meno addensate (block and matrix) (qualcosa di simile alla struttura di una spugna).

    Nelle foto che ho visto (poche per la verità, ma per colpa del mio poco tempo) non ho notato fratture evidenti che interessino la superficie dell'asteroide.

  23. le fratture non possono certo essere evidenti su un oggetto (frammento singolo o insieme di sassi tenuti assieme dalla gravità) che è stato bombardato e sgretolato in superficie fino a smussare ogni angolo troppo acuto. Inoltre gli asteroidi, ancor più della Luna, sono ricoperti da una regolite di tipo sabbioso molto profonda che nasconde la struttura sottostante. I sassi si sono formati a seguito di impatti più violenti. Posso consigliarvi di andare a leggere qualche articolo nell'archivio relativo agli asteroidi e alla loro evoluzione collisionale.

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/miei-amici-asteroidi/

     

  24. Frank

    Dunque niente polvere su Ryugu, quindi niente erosione ma micro impatti. Compatibilmente con la scarsità di informazioni, l'impatto della sonda avrebbe dovuto sollevare delle piccole rocce ma per ora nessuna foto che le mostra. Non mi è chiaro se ormai è totalmente senza energia o può ancora trasmettere immagini.

  25. da quanto so le operazioni sono state interrotte fino all'anno prossimo. Sullo smuovere sassi non ci sarebbe niente di male, tutto sta nel rapporto tra peso del sasso e peso della navicella che salta. Ma sarebbe molto più importante farne analisi chimiche... e per quelle dobbiamo aspettare...

  26. Frank

    Le operazioni interrotte riguardano il prelievo dei campioni, questa parte di missione è ormai conclusa e gli esperimenti previsti sono stati completati. Il fatto che i sassi saltino o meno ci può dare un'idea della compattezza, anche nel filmato dimostrativo degli esperimenti viene simulata la polvere e invece nelle due foto per ora disponibili non vi è traccia ne di polvere ne di sassi smossi che oltretutto dovrebbero metterci molto tempo a depositarsi. Aspettiamo che vengano rilasciate altre news riguardo i dati raccolti ma non mi pare promette bene, se è molto compatto si torna a quanto supposto sopra.

  27. fare compattare sassi necessita di una enorme gravità o di forze di coesione strabilianti tra i vari pezzi. E' inutile che ci giri intorno, oggetti così piccoli non possono essersi differenziati... lasciamolo lavorare in pace e poi vedremo...

  28. Mi sono guardato per bene tutte le foto e i filmatini relativi al nostro giapponesino. Qualcosa di strano ce l'ha di sicuro, se non altro per la mancanza di crateri ben marcati. Sembra quasi che siano stati coperti da sabbia o che siano stati fatti sulla sabbia, ma è proprio lei che sembra mancare, come se fosse sprofondata internamente, attraverso varie fratture. Il fatto che i sassi non saltino non mi sembra, per i dati che abbiamo, un problema vero... almeno per adesso. Trovo inutile fare illazioni al momento, senza analisi e ben altre immagini. Ci sono spiagge di sabbia e spiagge di ciottoli. Che sia un monolito mi sentirei di escluderlo immediatamente, altrimenti mostrerebbe chiari segni di micro impatti.

    Non resta che aspettare e non sollevare teorie più o meno astruse... lasciamoli lavorare in pace. Al momento nessuno sa dire qualcosa di più tra gli scienziati della missione... figuriamoci tra di noi!

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