26/04/19

La Terra ci sa fare *

Il presente articolo è stato inserito nella sezione d'archivio Pianeta Terra

 

Malgrado malattie immaginarie, la nostra Terra continua a lavorare in silenzio per il bene di tutti i suoi figli, siano essi minerali, vegetali o animali. Un  esempio da seguire invece che cercare di vederla in disfacimento. Quanto è brutta l'ignoranza!

Il via alla notizia che ben pochi conoscono -e conosceranno mai- viene da una strana foto presa in Finlandia. Un tramonto, un normale tramonto, ma che ingannerebbe chiunque. La prima impressione è che si riferisca a un luogo ben diverso. Il Sole mostra chiaramente delle strisce scure che lo attraversano. Un qualcosa di estremamente tipico delle regioni desertiche in cui la sabbia abbonda. I venti, però, ci hanno abituato a una delle solite frasi fatte: "Piove marrone... deve essere la sabbia del deserto...". Una frase sicuramente veritiera anche se l'estensione dello spargimento di sabbia non è compresa fino in fondo.

In questi giorni la sabbia del Sahara è arrivata perfino in Groenlandia e in molte zone artiche, come la Lapponia finlandese, da cui la stranezza della foto.

Fonte: Thomas Kast
Fonte: Thomas Kast

Un fastidioso inconveniente, una bizzarria, una prova della malattia della Terra? No, signori miei, un'azione più che frequente che porta con sé un risvolto decisamente positivo. Solo un pianeta in piena forma, malgrado sia considerato agonizzante, sa molto bene come sfruttare ogni sua risorsa.

Il Sahara ha tanta sabbia ed è bene poterla trasportare dove ce n'è bisogno (anche l'uomo dovrebbe farlo con il cibo e la ricchezza, ma non ne è assolutamente capace, anzi...). Basta vedere l'animazione che segue e comprenderne il profondo significato, E non abbiate paura ad aprire la bocca in un gesto di meraviglia e di sorpresa.

 

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La Terra sa come far lavorare i suoi venti e usarli come nastro trasportatore verso le lontane Americhe. Ogni anno più di 200 milioni di tonnellate di sabbia sahariana viene riversata nell'America centrale e meridionale. Ma a cosa può mai servire? Presto detto: a rifornire le spiagge dei Caraibi, a fertilizzare l'Amazzonia e  -udite, udite!- a diminuire il numero e la potenza degli uragani.

Se questa non è una madre attenta, amorosa e in piena forma!

Si, ho parlato di bloccare gli uragani e addirittura di non farli nascere. Ci sono scienziati seri che studiano queste correlazioni e hanno trovato delle ragioni più che plausibili. Perché non si parla di questo invece di dare la colpa degli uragani alla solita innocente CO2? Perché i media sono stupidi e soprattutto vogliono fare diventare stupidi. Cosa ci sarebbe di più bello del  descrivere i gesti affettuosi e complessi di una mamma tenera e imparziale? E poi parliamo di clima e di modelli più o meno strambi. Impariamo a capire i meccanismi della nostra cara mamma e forse usciremo dall'ignoranza più bieca. Senza studiare non si  diventa esperti... ci vuole altro che cravattini o picozze.

Chi vuole saperne di più sulla correlazione tra sabbia sahariana e uragani può leggere questa accurata relazione scientifica (non è una mia invenzione complottista).

Cara mamma Terra continua così e non ti curar di noi, ma guarda e... punisci, se è il caso!

 

A proposito di uragani... sembra proprio che, contrariamente a quanto tentano di farci credere, siano in diminuzione. Che sia per effetto della sabbia del Sahara???

Nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica nei confronti della verità "ufficiale" propinata dai media.

 

 

7 commenti

  1. Mario Fiori

    Grandissimo Enzo lo abbiamo detto molte volte e non ci stanchiamo di ringraziare la Natura e le meraviglie che ci fornisce. Il Sahara che distribuisce la sua sabbia per il bene di molti luoghi e per il bene di questo bipede che dispezza la madre terra.

  2. Franco Mantovani

    Sabbia sahariana in Groenlandia ? e in America centrale ???..... 8-O  E' vero Enzo, se questa notizia non la avessi letta qui, seguita dalle tue spiegazioni, avrei pensato sicuramente a tutto tranne agli effetti positivi di questo fenomeno. Sono veramente incredibili le informazioni rigorosamente scientifiche che ci regali...!  :wink:

  3. grazie amici,

    l'importante è riuscire ad andare nei siti giusti che richiamano lavori scientifici espressi con le giuste cautele e senza enfasi esagerate...

  4. Gianni Bolzonella

    https://www.nicolaporro.it/lutopia-dellauto-elettrica/

    A proposito,secondo me grande articolo sull'utilità e i limiti dell'auto elettrica.Ho seguito per anni una rubrica automobilistica domenicale sul tg2, ormai mi sono ripromesso di cambiare e non guardarla più,perché è una continua sfacciata propaganda sull'auto elettrica.

  5. caro Gianni,

    le studiano tutte per fregarci con la scusa del GW... e, più la gente accetta, e più alzano il tiro... Temo che perfino gli scimpanzé comincerebbero ad avere dei dubbi. D'altra parte quando giovani bene minorenni picchiano e filmano una persona nel silenzio totale, puoi chiedere di tutto ai loro genitori...

  6. fiorentino bevilacqua

    https://www.heartland.org/news-opinion/news/heartland-institute-replies-to-the-national-science-teachers-association

    Anche a questo link dovrebbero andare, genitori e figli, per capirne un po' di più sul Gw.

    Ma forse temono di essere chiamati negazioniti, come è quasi accaduto a me questa mattina sulla mia pagina fb... e da parte di un collega NATURALISTA. La fede è fede, e non guarda in faccia a nessuno... :cry:

  7. Fiorentino Bevilacqua

    Lo sto leggendo adesso ma mi sembra tanto interessante da postarlo subito...

    Se ne parla qui https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=18626

    Noi del blog lo avevamo ricavato, ragionando, da quanto visto, letto, sentito qua e là. Ma qui se ne parla esplicitamente...(non eravamo in errore, dunque).

    Ne riporto un brano (non avevo mai sentito prlare di PORNOECOLOGIA) ...<<...opporsi alle strategie di neutralizzazione dei soggetti vuol dire anche opporsi a quel neocolonialismo ecologista dell'Occidente che pretende di esportare modelli assoluti, decontestualizzati, di protezione ambientale...>>.

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