12/12/19

Proprio una ricerca norvegese...

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

 

So che molti mi dicono di smettere, di lasciar perdere... ma quando leggo articoli scientifici che danno informazioni fondamentali, costantemente nascoste dai media, non riesco a tacere, è più forte di me!

Nelle ultime settimane, i soliti annunciatori televisivi e i soliti tuttologi (se ben mi ricordo anche il nostro uomo-picozza) hanno parlato di ricerche svolte nelle isole Svalbard per verificare direttamente il terribile futuro legato al riscaldamento globale. Le Svalbard, hanno detto, rappresentano il posto migliore (soprattutto i loro laghi) per studiare i cambiamenti climatici, ormai pesantemente in atto. Insomma, le solite frasi fatte... e, ovviamente, senza aspettare le analisi e i riscontri hanno subito dichiarato che la situazione non si era mai vista prima e che la catastrofe è già in atto.

Che i laghi siano molto importanti (con i loro sedimenti) è stato confermato anche scientificamente da un gruppo di ricerca norvegese (sì, proprio norvegesi, i più verdi dei verdi, anche se sporchi di petrolio artico). Le loro conclusioni, però, sembrano andare contro corrente o, più esattamente, verso un'analisi seria che tenga conto di tutti i fenomeni che possono concorrere a un cambiamento climatico e le corrispondenti risposte.

Essi confermano che il clima artico è il più adatto per capire l'arrivo di una fase molto calda (e fin qui tutto nella norma mediatica), soprattutto perché amplifica i sintomi. Tuttavia, aggiungono, il tipo di risposta che guida questi sintomi rimane ancora insufficientemente quantificato e del tutto frainteso  nei scenari che vengono propinati sul futuro del riscaldamento. Un confronto con la ricostruzione delle paleotemperature antiche durante fasi di gran caldo ha fornito una chiave di lettura estremamente importante per la comprensione di fenomeni molto più complessi di quanto si voglia far pensare.

Il primo Olocene (da 11.7 a 8.2 migliaia di anni fa) ) è un periodo fondamentale, dato che la temperatura era decisamente più alta di oggi e presentava fluttuazioni enormi e rapide. Si è andati da una temperatura di 7° (ripeto SETTE GRADI) più alta di oggi intorno ai 10 000 anni per poi piombare nel freddo più intenso tra i 9.5 e 8 migliaia di anni fa. Ma la cosa interessante è che la temperatura è crollata proprio a causa della fusione del ghiaccio. D'altra parte, il riscaldamento è associato soprattutto alle correnti oceaniche e ad altri fattori sicuramente non dovuti all'uomo primitivo. A noi può anche bastare il grafico delle temperature da oggi fino a circa 12 000 anni fa rivelate in tre laghi, dove si nota che le temperature a partire da 8000 anni fa non lasciano dubbi: tanti picchi in alto e in basso, ma molte volte superiori a quelle odierne che rientrano in un quadro più che naturale.

Fonte: Willem G.M. van der Bilt et al., GRL, 2019
Fonte: Willem G.M. van der Bilt et al., GRL, 2019

I geologi con picozza, i farfallini e i tanti filo-gretini dovrebbero leggere e riflettere sulle loro conclusioni del tutto false e guidate verso scopi ben diversi da quelli scientifici. E, intanto,Greta, la donna dell'anno (figuriamoci... io fossi donna mi arrabbierei non poco) ha viaggiato in lungo e in largo con il panfilo miliardario nei mesi passati, saltando scuola e istruzione... Vogliamo questo dai futuri giovani?

L'articolo è leggibile e ha già passato il referaggio (guardate bene le figure, decisamente chiare). Chi vuole capire ha pane per i suoi denti. E poi se lo dicono i norvegesi bisognerebbe proprio crederci... non sono proprio loro i migliori ecologisti?

ARTICOLO ORIGINALE

P.S.  Per Frank... forse questa è la nuova filosofia della Scienza: dire pubblicamente tutto in contrario della vera ricerca e affidarsi a giovani ignoranti e carichi di soldi...

10 commenti

  1. Mauro

    E intanto su Time Greta è persona dell'anno...che tristezza

  2. Marco68

    Tanto per ridere: ieri sera sul televideo (con bambini piccoli è il mio TG) la notizia che l'italiano nello spazio è asservito al cambiamento climatico.  Riporto testualmente: "Da qui vediamo la bellezza della Terra, ma anche la sua fragilità.   Vedo con i miei occhi - ha aggiunto - i terribili effetti dei cambiamenti climatici.".

    No comment

  3. Dopo l'homo erectus. l'homo abilis, l'homo sapiens, abbiamo l'homo stupidus

  4. Frank

    No no Enzo io parlavo di filosofia della scienza non della sc"i"emenza.

    Caro Mauro, Feynman si domandava per quale motivo delle dotte persone dovessero decidere chi fosse lo scienziato dell'anno e io mi domando, da sempre, per quale motivo la gente da retta a Time,. Forse si ricade nella suddetta filosofia, basta ricordare le copertine precedenti.

  5. Frank

    Giusto per pari opportunità occorre dire che abbiamo anche la donna stupidas, non mi pare che il genere femminile brilli particolarmente in questo caso. Ad onor di cronaca devo però dire che Giorgia Meloni è stata l'unica ad essere andata contro la Greta pubblicamente.

  6. Non darei grande rilevanza a Giorgia Meloni e al fatto che i negazionisti politici sono normalmente di destra. Essi sono altrettanto ignoranti degli altri, ma dato che l'ecologia è cosa normalmente di sinistra, ecco che si schierano, senza conoscere niente in proposito, dalla parte opposta. La mia è una "filosofia" apolitica, ma - se posso ancora dirlo - scientifica. Se per fare scienza giusta bisogna anche scegliere un partito stimo proprio bene!

  7. Frank

    Miiiiiiii permalosone Giorgia Meloni è "femmina" prima che di destra, quello era il senso e la sua presa di posizione era di carattere economico ma non importa. Sai bene che non mi piace mischiare il blog con cose che non sono attinenti e davo per scontato il senso ma hai fatto bene a precisare.

  8. luigi bignami

    E' davvero un peccato leggere questo articolo a commento fazioso di un pezzo che non porta assolutamente alle conclusioni qui sopra. Gentile Professore, lei scrive : "Il primo Olocene (da 11.7 a 8.2 migliaia di anni fa) ) è un periodo fondamentale, dato che la temperatura era decisamente più alta di oggi e presentava fluttuazioni enormi e rapide.   Mentre legga bene qui: "Duringpeak warmth, summer temperatures were 7 °C warmer than today as more solar radiation and warm waterreached the Arctic. However, Early Holocene warming was much slower than today".

    "...much slower than today..."

    Detto questo è detto tutto! Gentile Professore da 800.000 anni a questa parte mai vi fu una crescita di CO2 in un secolo di 100 ppm come oggi. Lo raccontano bene le carote di ghiaccio in Antartide e Groenlandia (se non crede neanche a quelle...). Al massimo le variazioni furono di 5 ppm per secolo, con media di 2 ppm al secolo. Quindi starei molto attento a negare tutto... perchè la chimica è scienza e la CO2 assorbe calore. O non è vero neppure questo?

     

     

  9. caro Luigi,

    ti dai la zappa sui piedi... Se tutto dipende dalla CO2, allora lo stesso era valido anche nel passato... E allora come mai Erik il vichingo andava avanti e indietro nella rotta polare nell'800 coltivando vino a Terranova e portando le mucche in Groenlandia? E come mai hanno trovato nel GHIACCIO l'uomo del Similaun: era forse un alpinista provetto e non un uomo delle caverne o poco più che andava a caccia cercando prede? Rispondimi e poi ti potrò anche dare retta. Tu intanto segui pure Greta che ne sa più di 1000 scienziati, pur avendo la terza media, 4 in matematica e non sapendo nemmeno cos'è il ciclo solare, la termosfera, le correnti periodiche oceaniche e cose del genere. E poi si diverte a viaggiare con un panfilo miliardario e con una madre che si sta facendo soldi a palate e intanto pensa al Nobel della figlia che non sarà CERTAMENTE devoluto a chi ha bisogno di energia per sopravvivere.  Oppure fidati degli "scienziati" dell'IPCC che sono scelti "ad hoc" dai ministri dei vari governi "potenti"e non certo da una commissione scientifica. E poi, ti chiedo; "Perché la Norvegia continua a scavare nuovi pozzi di petrolio nell'Artico se ha deciso di vivere VERDE!" Forse perché lo vende al terzo mondo? Viva l'ipocrisia!

    Fatti un po' di domande e se proprio vogliono che tu scriva quello che devi non commentare più in questo blog. Lo so che bisogna mangiare, ma almeno lasciaci stare in pace... Sono uno scienziato che conosce l'atmosfera terrestre e che ha letto decine e decine di lavori con referee (anche quelli che hanno pubblicato su Nature e che poi hanno dovuto cancellare perché avevano manipolato i dati  a favore del GW... viva l'editore e i referee sicuramente indirizzati verso la verità assoluta!). Infine, cosa ne dici del fatto che le sante auto elettriche hanno bisogno di cobalto e che per estrarlo le multinazionali fanno lavorare in miniera i bambini del Congo di 6-8 anni, che possono entrare nei buchi, e tutto per un pezzo di pane? Stiamo salvando il mondo ma rendiamo l'uomo sempre più schiavo, tranne i potenti (sempre meno) che pretendono dai "giornalisti" di seguire il Verbo. Stai tranquillo che Greta e gretini o falsi scienziati, pagati per ripetere sempre le stesse frasi (vai con Tozzi e il farfallino, loro sì che sono esperti, pur senza aver mai pubblicato un articolo scientifico!), non salveranno la Terra che non nessun bisogno di essere salvata, dato che gode di ottima salute. E se, invece, scomparirà la razza umana egoista, arrogante, ignorante e bugiarda... chi se ne frega?!

    Mi raccomando, rispondi alle mie domande con dati scientifici, se no fai pure a meno di commentare (pena la cancellazione) e dirigiti verso altri lidi o magari partecipa agli scioperi che guarda caso sono sempre al venerdì... :mrgreen:  :mrgreen:  :mrgreen:

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