31/08/20

La galassia di Andromeda è già in collisione con la nostra? *

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio dedicata alla materia "invisibile".

Ebbene sì... non c'è bisogno di aspettare miliardi di anni per assistere alla collisione tra la galassia di Andromeda e la nostra. L'incontro è - probabilmente - già cominciato!

Le dimensioni della galassia di Andromeda erano stimate intorno ai 220 000 anni luce. Studiando attentamente la luce di lontani quasar, prospetticamente vicini alla galassia, si è visto, però, che la loro luce subiva un certo assorbimento. Ne è conseguito un fatto importantissimo: l'estensione reale della galassia è nettamente superiore e si aggira intorno a un valore dieci volte maggiore se non di più. Ne deriva che le distanza dei confini di Andromeda si trovano tra 1.2 e 2 milioni di anni luce dal suo centro. Se la nostra galassia si comportasse allo stesso modo(*) (ed è molto facile) avrebbe i suoi confini almeno a circa un milione o forse più  di anni luce.

Basta fare una somma: 2 milioni + 1 milione e già si arriverebbe ad almeno 3 milioni.  Sapendo che la distanza tra le due galassie è di circa 2.5 milioni di anni luce il risultato è lampante: i bordi esterni delle due galassie si sono, probabilmente, già confusi tra di loro.

Un risultato a dir poco sconvolgente, anche se gli effetti sono ancora troppo deboli per rendersi evidenti.

Analizziamo la faccenda con maggiore attenzione...

La luce ultravioletta è fortemente assorbita dalla nostra atmosfera, ma Hubble, invece, la "vede" benissimo. E allora, malgrado i suoi anni, si è messo a osservare la luce proveniente da 43 quasar  che stanno a diverse distanze (in termini angolari) dal centro di Andromeda e si è divertito a vedere se e come la loro luce  fosse in qualche modo assorbita da qualcosa che circondava la galassia vicina di casa. Il risultato è stato positivo e si sono scoperti ioni di materiale "pesante" come carbonio, silicio e ossigeno.

L'illustrazione mostra i 43 quasar che sono serviti per "mappare" la vera estensione dell'alone che circonda la galassia di Andromeda. Fonte: NASA, ESA, ed E. Wheatley (STScI)

In poche parole, attorno ad Andromeda, c'è un enorme alone di materia rarefatta che appartiene ancora a lei e che è del tutto capace, in un futuro più o meno remoto, di mettersi a disposizione per creare nuove stelle.

Un alone di materia così grande non è una scoperta del tutto nuova, dato che già nel 2015 si era ipotizzato qualcosa del genere. Tuttavia, allora, si erano osservati solo 6 quasar all'interno dell'alone di Andromeda e ben poco si poteva dire della composizione e della dinamica di questo gas di periferia. Oggi, si è in grado di valutarne precisamente i confini e la  struttura fisica e dinamica. Alone enormemente grande, fatto di materia anche se rarefatta, vuol dire anche enorme massa... cioè la massa di Andromeda sale enormemente... Altra materia "oscura" che viene alla luce? Non è ancora tanta quanto servirebbe, ma si parla pur sempre di massa di almeno  miliardi  di volte quella del Sole (ma potrebbe essere molta di più).

Lasciamo pure da parte la materia oscura o nascosta o quello che volete e pensiamo alla configurazione spaziale. Se questo alone fosse visibile a occhio nudo, esso arriverebbe a coprire ben tre volte l'estensione dell'Orsa Maggiore e sarebbe chiaramente l'attore cosmico più grande del nostro cielo.

Tutte le galassie hanno la stessa "periferia" così estesa? Molto probabilmente sì (perché mai Andromeda dovrebbe essere un'eccezione?). Per adesso, un'analisi di questo tipo è possibile solo per Andromeda, ma nel prossimo futuro i telescopi spaziali riusciranno ad applicare la tecnica anche a molte altre galassie e allora capiremo molto meglio quanto siano veramente estese le "città" cosmiche stellari.

Concludendo... si parlava di 4 miliardi di anni prima della fusione tra la nostra galassia e quella di Andromeda. Bene, questo processo potrebbe già cominciato e sarà sempre più macroscopico.

Insomma, il nostro gas di periferia probabilmente ha già incontrato il gas di periferia di Andromeda, ma non sembra che nessuno dei due abbia paura del "diverso". Questo è l'Universo... impariamo amici, impariamo da lui...

Articolo originale QUI

 

(*) Purtroppo, come sempre, è più facile osservare ciò che esterno a noi rispetto a quello in cui si vive. A titolo di esempio, un aereo che sorvolasse una metropoli avrebbe una visione molto chiara dei suoi limiti e della sua forma, mentre una persona, che si affacciasse da un balcone del terzo piano di un  condominio di periferia, avrebbe un'idea quasi nulla della città in cui vive. L'estensione del nostro alone non è ancora così precisa come quella della vicina di casa, ma ci sono studi che stanno cercando di capirlo: secondo un'analisi statistica condotta nel 2018, infatti, c'è una probabilità del 95% che la Via Lattea si estenda per 200 000 anziché per 100 000 anni luce.

 

Grandi amici degli astronomi questi quasar... QUI parliamo di come, osservando la distorsione della luce proveniente da alcuni di essi, il telescopio ALMA ha scoperto enormi aloni di idrogeno neutro intorno ad antiche galassie.

Avete mai sentito parlare del "Paradosso di Andromeda" formulato nientepopodimeno che da Roger Penrose? Che la risposta sia sì o no, la lettura di QUESTO articolo (e anche di QUESTO) è assolutamente consigliata!

9 commenti

  1. Arturo Lorenzo

    Sapere che gia' ora siamo, inconsapevolmente, coinvolti nell'incontro tra due galassie , in cui a dirigere l'orchestra e' la gravita', fa una certa impressione. Anche se i tempi di tale incontro sono molto oltre la limitatezza umana, come molte altre cose dell'Universo.

  2. Caro Artù...

    è proprio quello che ho provato anch'io! 8-O

  3. Mario Fiori

    E' veramente sconvolgente caro Enzo. Poi il mio pensiero prosegue e mi induce a dire che probabilmente l'Universo tutto è molto meno diviso, molto più interconnesso di quanto si sia potuto immaginare fino ad ora.

  4. Eh sì, caro Mario hai ragione.

    Per trovare il VERO vuoto-non vuoto della MQ si deve proprio cercare tra ammasso di galassia e ammasso di galassie, ma forse non basta nemmeno. Quanta materia c'è che non siamo ancora capaci di vedere... :roll: :wink:

  5. Cari amici,

    si è "risvegliato" il Vincenzo dei vecchi tempi (spero...) e si pone una domanda:

    "Se la galassia di Andromeda ha già contaminato la nostra, è facile che abbia contaminato anche il Sistema Solare e la Terra. Ne segue che la Terra è stata contaminata da materia veramente aliena... e se un primo segno fosse il coronavirus? Non per niente, il romanzo di Crichton si intitolava Andromeda...". Galassia che vai, virus che trovi. E poi ci spaventiamo dei diversi terrestri, quando abbiamo tra di noi dei diversi extragalattici!

    Speriamo che l'alieno, conoscendoci meglio non decida di abbandonarci, spaventato dalla nostra "intelligenza"!!

    Mi raccomando, però...: non fate circolare questo dubbio sui social, altrimenti mi vedrei costretto a scrivere un libro anche io come tanti virologi stanno ormai facendo da mesi!

  6. PapalScherzone

    Beh... se, insieme al Vincenzo, si è risvegliato anche il Vin-Census, se non un libro, almeno un raccontino dei suoi ce lo potrebbe regalare :wink:

  7. e chissà mai... caro Papy... :roll: :-P

  8. ALESSANDRO

    l'alieno incontra il nostro sistema immunitario e sta cercando di capire come fa ad essere così efficiente..  ( quando funziona bene)

    mi piace molto questa storia :-D

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:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

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