12/01/21

Non tutti gli incontri sono positivi *

In periodo in cui i nuovi incontri sono molto rari, sorge molta tristezza, ma pensiamo anche al fatto che non sempre i nuovi incontri  risultano realmente positivi. Una galassia ce lo insegna...

Noi, in questo Circolo, siamo sempre in attesa di nuovi incontri con lettori appassionati delle meraviglie dell'Universo e capaci di andare oltre a una fredda descrizione dei fatti. Tranne rarissimi episodi in cui i nuovi arrivi sono stati delle vere e proprie "spine nel fianco" (vero Frank ?!... sto scherzando, ovviamente!), il risultato è stato sempre costruttivo e collaborativo.

Ma cosa succede nelle galassie? La loro vita non solo è stata e sarà molto lunga, ma talmente variegata che quando si  crede di avere capito qualcosa, ecco che si viene subito smentiti... Cari amici, c'è poco da fare, i fenomeni dell'Universo sono ancora in gran parte misteriosi e spesso imprevedibili. Un chiaro segno che dovrebbe stimolare sia la voglia di sapere ma anche una grande umiltà scientifica e culturale.

E così, mentre il nostro caro amico ALMA stava osservando un gran numero di galassie per quantificare la quantità di gas freddo che contengono, ecco che pochi minuti di osservazione hanno fatto sobbalzare i ricercatori. Una di loro, la ID2299, molto lontana a tal punto che la luce che ci raggiunge oggi è partita circa 9 miliardi di anni fa, sembrava avere tutte le caratteristiche di una galassia in fase di grande attività.

Le stelle sembravano nascere a un ritmo frenetico, come, in fondo, è giusto che sia. Una galassia non certo vecchia e quindi con una lunga vita davanti. Ma, ma... ALMA ha rilevato un fatto inaspettato: la galassia stava perdendo gas freddo a un ritmo stupefacente, l'equivalente di circa 10 000 stelle come il Sole all'anno. Ricordiamo che per fabbricare nuove stelle è necessario gas freddo, dato che quello troppo caldo non riesce a creare gli embrioni stellari.

A quel ritmo la galassia sarebbe "morta" nel giro di poche decine di milioni di anni. Forse anche meno, dato che essendo una galassia veramente pimpante quel poco che rimaneva del suo gas avrebbe fatto in fretta a consumarsi. La faccenda è a dir poco strana...

Richiamiamo quel "poco" che sappiamo sull'evoluzione galattica. Le galassie nascono sicuramente con una gran voglia di vivere e di lavorare, ossia di creare stelle. A volte esagerano e sono necessari i buchi neri centrali, veri regolatori delle nascite, per intervenire e ristabilire un po' d'ordine.  Abbiamo visto come essi, attraverso fasi più o meno movimentate (AGN, Nuclei galattici Attivi) siano in grado di riscaldare il gas della loro casa cosmica e limitare le nascite, ma, a volte, anche di fare il contrario: se la galassia si sta addormentando li loro getti possono scuotere il gas e dargli la spinta per ricominciare a lavorare.

Cogliamo l'occasione per fare chiarezza sulla parola "morte" che nel caso dell'Universo ha un significato ben diverso da quello a cui siamo abituati noi umani. La morte di una galassia è solitamente da considerare come un periodo di sonno più o meno prolungato, nel quale tutto sembra essersi addormentato e andare avanti con ritmi molto calmi (la nostra galassia è in questa fase adulta, dove le nascite si contano con il lumicino, ma circa dieci miliardi di anni fa era in pieno "baby boom"). Prima o poi, consumeremo il nostro gas e cadremo in una fase di letargo, in modo simile, anche se  ben altra scala, a quello di molti ammassi globulari che hanno consumato tutto il loro gas e sono diventati dei veri fossili viventi.

A questo punto, però, la nostra galassia "bella addormentata nel... Cosmo"  potrà facilmente incontrare un principe azzurro che le dia il bacio del risveglio. In parole "tecniche", un'altra galassia che deciderà di unirsi a lei e formare un oggetto praticamente nuovo. Il gas si mischierà, si scontrerà, riattiverà processi dimenticati e gli stessi buchi neri cominceranno la loro danza capace di suonare il campanello per tornare a vivere. Noi, molto probabilmente, sappiamo già chi sarà il nostro principe azzurro, la galassia di Andromeda, con la quale abbiamo già iniziato  i primi approcci degli aloni esterni.

Le collisioni galattiche sono, quindi, considerate incontri positivi, atti a risvegliare creature cosmiche troppo rilassate e poco produttive. Se le galassie non sono proprio in fase di incontro, esse diventano una sola ed è realmente difficile capire cosa sia realmente successo. Rimangono, però, sempre segni dell'avvenuta unione... uno di quelli decisamente indicativi sono le vere e proprie "code" di stelle e gas che sono state scagliate, per effetti mareali, attorno alla nuova galassia come lunghi strascichi luminosi. Nell'immagine "artistica" vediamo come si presenta  la nostra ID2299 con la sua bellissima coda. Una coda molto tenue, in realtà, che solo gli occhi eccezionali di ALMA poteva scorgere.

Fonte: ESO/M. Kornmesser

Ma, allora, le conclusioni che si devono trarre sono a dir poco sconcertanti. La  galassia era forse in una fase veramente attiva e operosa quando ha subito l'incontro decisivo. Un  incontro, però, a prima vista poco fortunato, in quanto invece di riaccendere la vita, l'ha praticamente spenta e congelata. Esattamente il contrario di quanto si dava come fatto acquisito.

Niente da fare, l'Universo continua a sorprenderci e, forse, a prenderci anche un po' in giro... Comunque, non disperiamo... sicuramente la ID2299 vedrà arrivare il suo principe azzurro dopo avere incontrato la fata "cattiva".  Cattiva... un aggettivo che il Cosmo non conosce e  che fa parte di un dizionario che dovremmo dimenticare anche noi uomini così tecnologici e intelligenti!

Ops... dimenticavo: ALMA sta scalpitando e non vede l'ora di passare un po' più tempo su quella sua scoperta e vederci molto più chiaro!

Articolo originale QUI

5 commenti

  1. Guido

    "La Natura ama nascondersi", come diceva qualcuno....e meno male! Pensate che noia se tutto fosse spianato sotto i nostri occhi, tutto manifesto, tutto scontato.

  2. Hai proprio ragione Guido! Certo è che la Natura ci fa proprio girare la testa... se pensiamo al microcosmo, poi!

  3. Frank

    Scusa il ritardo Enzone, leggo solo ora perchè avevo già visto la news dell'eso e ho lasciato questo articolo per ultimo. Visto che mi tiri in ballo spinosamente confermo. Che è, forse non ti è andata giù quella precisazione sull'effetto farfalla ahahahaahahaah.

  4. Mauro

    Che spettacolo che dovrà essere il cielo notturno quando Andromeda entrerà in collisione con la nostra Via Lattea, peccato che non ci saremo per poterla ammirare

  5. Eh sì, caro Mauro... e magari saremo anche strappati attraverso una coda mareale...

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