10/03/21

GEOLOGIA DELL'ALTRO MONDO (2) *

Aggiornamento della missione MARS2020: 08.3.2021 (Sol 17)

Potete seguire gli aggiornamenti nella pagina dedicata a Mars 2020, all'interno della sezione d'archivio "Strumenti e Missioni"

 

Il rover Perseverance (Percy per gli amici, marziani o terrestri che siano) ha iniziato a testare tutto l’equipaggiamento strumentale e le funzionalità relative allo spostamento, in previsione del lungo sopralluogo. Al momento sembra che tutto funzioni correttamente: ruote, sterzo e sistema di guida hanno risposto come previsto. Durante queste prove il rover scatta numerose foto per consentire ai tecnici del JPL/NASA di verificare puntualmente la corretta esecuzione delle manovre.

Alcuni dati dimensionali del rover, il più grande e complesso tra quelli sinora inviati su Marte:

lunghezza 3 m
larghezza 2.7 m
altezza 2.2 m
massa 1025 kg
diametro ruote 0.52 m

Le due telecamere MASTCAM hanno scattato, tra le tante foto (ormai siamo arrivati a ben 8436), questa interessante panoramica (foto 6, proseguendo nella numerazione iniziata in occasione del primo aggiornamento):

FOTO n. 6

La foto mostra una struttura morfologica grosso modo tabulare, estesa per circa un centinaio di metri nella vista della foto (la sua forma tridimensionale precisa non la conosciamo ancora) ed alta circa 35 m. Sono chiaramente distinguibili alcuni livelli pianoparalleli con giacitura suborizzontale sulla sinistra (ingrandimento 6a) e, meno evidenti, anche sulla destra (ingrandimento 6b). La parte centrale della struttura è obliterata da un accumulo di materiale sciolto (sabbia, ghiaia?). Lo sfondo della foto è l'imponente parete interna del cratere Jezero.

INGRANDIMENTO 6a

 

INGRANDIMENTO 6b

In entrambi gli ingrandimenti si notano anche delle “linee” verticali e altre inclinate che tagliano la struttura, a prima vista sembrerebbero fratture. I livelli suborizzontali indicano la possibilità che si tratti di una struttura sedimentaria, in particolare dovrebbe trattarsi di un relitto della grande struttura deltizia all’interno di Jezero e in prossimità della quale il rover è atterrato. Il probabile relitto deltizio dista circa 2300 m dal rover.

Sono interessanti anche i numerosi massi scuri disseminati in primo piano. Oltre alla composizione (supposta molto simile in base al colore) hanno in comune una seconda caratteristica: sono arrotondati, segno che qualche agente li ha lavorati per molto tempo. La maggioranza, inoltre, è isolata dal substrato roccioso che affiora qua e là (bande orizzontali di colore un po’ più chiaro) e ciò lascia supporre che sia avvenuto un certo trasporto. L’ingrandimento 6c mostra il dettaglio del più grande di questi “massi erratici” (usiamo il termine geologico specifico).

INGRANDIMENTO 6c

Il masso dista circa 130 m dal rover (è ben più vicino della struttura tabulare, non farsi ingannare dall’effetto fotografico che tende a ravvicinare oggetti molto distanti) e misura circa 2 m sull’asse longitudinale visibile nella foto. Si intravedono numerose cavità e scanalature sulla sua superficie.

Per concludere questo aggiornamento riporto una veduta aerea (foto 7) del sito in cui si trova attualmente il rover (area denominata “Octavia E. Butler”), il relitto deltizio di cui alla foto n. 6 dovrebbe essere la piccola emergenza un paio di chilometri (scala grafica nell’angolo in basso a destra) a sinistra della stellina gialla. L’ampio settore angolare sinistro in alto della foto è interamente occupato dal grande delta (fregiato anche da un bel cratere di circa 1000 m di diametro, con dune sabbiose sul fondo, appena distinguibili).

FOTO N. 7. (fonte NASA/JPL-Caltech/University of Arizona)

Il programma di ricerca prevede che nei prossimi giorni il rover si sposti verso il bordo del grande delta per effettuare la campagna di rilievi e campionamenti pianificata.

Alla prossima puntata....

Fonte delle immagini scattate da Perseverance: NASA/JPL-Caltech

3 commenti

  1. Frank

    Guido un dubbio sul commento alla foto 6c, ma non esiste altra causa all'arrotondamento del masso erratico?

  2. Guido

    E' possibile che possa esserci stata una causa diversa.

    L'arrotondamento degli spigoli può essere dovuto all'azione erosiva del vento che su Marte trasporta molte particelle di sabbia e polvere, ciò crea un effetto abrasivo notevole. Il masso in questione però non ha solo gli spigoli arrotondati (come la "bitta" della foto nel precedente aggiornamento) ma è interamente arrotondato, cioè ha una forma che "tende" a quella di un elissoide, come anche altri massi visibili nella medesima foto, settore sinistro. Per ottenere forme simili è necessario che tutta la superficie sia stata sottoposta ad un'azione erosiva, se l'agente erosivo fosse stato solo il vento ne sarebbe risultata arrotondata la porzione rivolta verso l'aria ma non arrotondata quella rivolta verso terra. Il fatto che tutto il masso mostri arrotondamento significa che tutta la sua superficie è stata sottoposta ad erosione e quindi uno spostamento deve esserci stato, spostamento che ha portato i settori di superficie inizialmente rivolti verso terra ad essere rivolti verso l'alto, per esempio. In sostanza il masso dovrebbe aver subito un rotolamento. Il rotolamento è il fenomeno che più comunemente causa l'arrotondamento dei massi (o ciottoli che siano). Naturalmente il fenomeno deve protrarsi per tempi lunghi. Di solito i ciottoli e i massi che si trovano nei torrenti montani (ma anche nel letto dei fiumi) sono tondeggianti appunto perchè sono stati sottoposti ad un lungo rotolamento.

    Forme tondeggianti o elissoidiche possono darsi anche a causa di altri fenomeni molto particolari, ma in tali casi il "masso" assume la forma elissoidica o subsferica all'atto della sua formazione. Sono i casi di effusioni basaltiche sui fondali oceanici, la lava fuoriesce ma si trova sottoposta a enormi pressioni idrostatiche e subisce un repentino raffreddamento che la "congela" in una forma elissoidica.

    Altra possibilità sono le "bombe" di lava o vulcaniche, di genesi eruttiva e che possono raggiungere anche dimensioni notevoli.

    Propendo per l'ipotesi del rotolamento per il fatto che il cratere Jezero è molto probabile che abbia ospitato un paleolago o qualcosa di simile. In questo supposto paleolago oggi vi sono imponenti delta formatisi quando gli immissari riversavano nel bacino enormi quantità di acqua e di trasporto solido (fango, sassi, sabbia etc). I massi arrotondati potrebbero essere ciò che è rimasto dei corpi deltizi sedimentatisi in milioni di anni. Ipotesi che per essere confermata necessita di una analisi ravvicinata dei massi e dell'area circostante.

     

  3. Frank

    Guardando la foto la prima cosa che mi ha ricordato sono proprio le forme viste in Islanda che sono sicuramente di origine vulcanica. Attendiamo news da Marte. Thanks.

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