13/08/21

Gli atti sconvenienti dei buchi neri possono indicarci la loro massa *

Leggo sull'enciclopedia Treccani che ancora oggi la parola "rutto" dovrebbe essere vietata in quanto sconveniente... tuttavia, non esistono sinonimi equivalenti e proprio l'osservazione di questo fenomeno potrebbe risolvere l'enigma dei buchi neri di stazza intermedia, perciò permettetemi di usarla...

Riporto quanto scritto nell'Enciclopedia Treccani:

rutto: Emissione brusca e rumorosa, dalla bocca, di aria proveniente dallo stomaco (è considerato un atto sconveniente, e perciò anche la parola è spesso evitata come volgare; mancano tuttavia sinonimi equivalenti).

Un'azione che, però, è più o meno sconveniente a seconda dell'età di chi la compie. Una persona adulta che la mettesse in atto nel bel mezzo di un pranzo sarebbe considerata volgare. D'altra parte, però, la si incita e la si applaude se a compierla è un neonato. Non ci vuole molto a trasportare il tutto tra gli oggetti dell'Universo. In realtà, non interessa molto la volgarità del gesto, ma il fatto che essa acquista aspetti diversi se a farla sono i più piccoli o i più grandi. A tal punto che potrebbe risolvere osservativamente il problema dei buchi neri di massa intermedia...

Semplifichiamo il tutto con poche parole. Mentre un buco nero "mangia", esso mostra dei sobbalzi di intensità nelle radiazioni emesse dalla materia che cade verso di lui. E questi sobbalzi, che possiamo chiamare senza timore RUTTI, hanno una certa periodicità che dipende essenzialmente dalla massa di chi sta ingurgitando materia.

In modo analogo all'uomo, nei più piccoli questa azione è più frequente, mentre è sempre più diluita nel tempo se si tratta di oggetti con massa enorme. Addirittura, lo stesso processo può vedersi nelle nane bianche mentre divorano la materia di una compagna e quindi acquista un carattere veramente generale.

Il periodo tra singulti (chiamiamoli così...) successivi in funzione della massa dell'oggetto. Anche la nane bianche (crocette) sembrano seguire la legge dei fratelli più massicci.  Fonte: Colin J. Burke, Science

Le osservazioni di "rutti" nei nuclei di galassie attive o anche in singole stelle invisibili, che si manifestano soltanto con l'emissione di radiazione da parte della materia che forma un disco di accrescimento, sono numerosissime e facilmente estendibili. In breve il numero di sorgenti e di rutti cresceranno a dismisura e si vedrà se la legge è confermata. In tal caso, sarebbe un passo fondamentale per riuscire a localizzare e a "pesare" gli sfuggenti buchi neri di massa intermedia. D'altra parte essi devono esistere come ci hanno provato le sorgenti di onde gravitazionali.

In qualche modo dovremo adattarci a una parola considerata normalmente volgare, oppure, come accade ormai sempre più sovente, pronunciarla in inglese. L'azione diventerebbe "belch" e forse così sarebbe più facilmente accettata anche se oggi le vere "parolacce" sono di uso comune un po' ovunque.

Articolo originale QUI

2 commenti

  1. Alberto Salvagno

    A dire il vero, nel mondo arabo che ho conosciuto io, dal Marocco all'Afghanistan, un buon rutto a fine pranzo è una forma di apprezzamento del cibo ricevuto. Magari anche i buchi neri ringraziano lonnipotente, come nella barzelletta del missionario e il leone

  2. e hai ragione Albertone!! :-P

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