05/11/21

Climatologia mediatica italiana: no, non sono un negazionista! *

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

 

Non si parla d'altro in questo momento e sempre in modo unilaterale. Vediamo un po' chi è considerato esperto in Italia e chi, magari, sarebbe bene far parlare.

Chi sono i maggiori e più seguiti “scienziati” climatologi italiani, sempre presenti nelle varie reti televisive, pronti a propinare il sacro DOGMA dei cambiamenti climatici? Beh… sicuramente dovrebbero essere dei veri esperti nello studio dell’atmosfera terrestre, del Sole, del campo magnetico e dei raggi cosmici. Bene, vediamo di nominare i più celebrati e ascoltati e, soprattutto, cercare il loro curriculum scientifico.

Ebbene sì, sembrerà strano, ma l’autorevolezza di uno scienziato si basa proprio sui suoi lavori professionali, sul fatto che siano stati accettati su riviste internazionali con ”referee” e sui ruoli che hanno occupato in ambito mondiale. Purtroppo, sembra che in Italia (ma non solo) queste non siano caratteristiche molto importanti per stabilire il valore di uno scienziato. Iniziamo, allora la nostra breve carrellata, sperando che a qualcuno venga la voglia di andare più a fondo e di riflettere con la propria testa.

Iniziamo con il più famoso tra loro, presentato come climatologo quasi coralmente. Mi riferisco a tale Luca Mercalli. Notate che ho incertezza a inserire un titolo davanti al nome, dato che non è chiaro se sia laureato oppure no. Ho cercato le notizie sul suo curriculum scientifico un po’ ovunque, e ho optato per Wikipedia: visto che la sua biografia non è stata contestata dal diretto interessato, non posso che ritenerla veritiera.

Luca Mercalli  (Fonte: Wikipedia)

Dopo essersi inizialmente iscritto a Scienze agrarie all'Università degli Studi di Torino, con indirizzo "Uso e difesa dei suoli" e agrometeorologia, ha proseguito gli studi all'Università di Grenoble con formazione in climatologia e glaciologia conseguendo un master in Geografia e scienze della montagna [ndr: il master non è ben chiaro e non è sempre vincolato al conseguimento di una laurea]. La storia del clima delle Alpi è il suo principale argomento di ricerca, ma si occupa anche di temi ambientali ed energetici come membro di Aspo Italia, l'associazione per lo studio del picco del petrolio.

Dopo aver lavorato per l'Ufficio Agrometeorologico della Regione Piemonte e poi per l'Assessorato opere pubbliche a difesa assetto idrogeologico, ha assunto la presidenza della Società meteorologica italiana. Nel 1993 ha fondato la rivista Nimbus, della quale conserva la direzione. È autore di 5 articoli scientifici su riviste internazionali [ndr: le ho cercate, ma il sito dove sono riportate è a pagamento. Cosa molto strana, dato che le mie quasi trecento pubblicazioni sono visibili gratuitamente da chiunque], 85 su altre riviste specializzate [ndr: specializzate in cosa?] e numerosi articoli di divulgazione comparsi su La Stampa, su la Repubblica con cui collabora dal 1991, e su periodici (Alp, Rivista della Montagna, Donna Moderna, Gardenia [ndr: riviste di tutto rispetto, ma certamente non di carattere scientifico…]). Dal 2010 collabora anche con Il Fatto Quotidiano.”

Ma poi si continua con la sua attività (scientifica?):

“Ha tenuto conferenze in Italia e all'estero, i suoi primi interventi televisivi datano 1990 per Rai 3 Ambiente Italia, dal 2003 è a Che tempo che fa, dal 2005 a Rai 2 TG Montagne e dal 2008 Buongiorno Regione (TG Piemonte). Dal 2007 fa parte di Climate Broadcaster Network-Europe, gruppo di presentatori  [nota: non scienziati, ma semplici divulgatori] meteo televisivi voluto dalla Comunità europea per diffondere corretta informazione sui cambiamenti climatici. Nel 2015 ha condotto la trasmissione televisiva in prima serata Scala Mercalli, in onda per sei puntate il sabato sera su Rai 3, incentrata sulla sostenibilità ambientale, con interventi dallo studio e documentari. Nella stessa sono stati affrontati, tra gli altri, il tema della scarsità delle risorse, delle città di transizione, la fratturazione idraulica, il picco del petrolio e gli scenari climatici, i ghiacciai, l'acidificazione degli oceani e l'ecocritica. Nel febbraio 2016 è ripartita la trasmissione in prima serata, conclusasi poi in aprile, sempre avente come tema la sostenibilità ambientale con un viaggio attraverso i grandi problemi del mondo, ma soprattutto con l'occhio rivolto alle soluzioni. Sempre nel 2016 ha portato in teatro i temi della sostenibilità ambientale con “Non ci sono più le mezze stagioni”, spettacolo condotto con la Banda Osiris nell'ambito del progetto “A seminar la buona pianta”, festival nel quale artisti, scrittori, musicisti e scienziati esplorano il rapporto tra uomo e mondo vegetale e. più in generale, luogo di riflessione permanente sul rapporto con l’ambiente.”

Altre informazioni, piuttosto simili, le potete trovare QUI

Non dico, quindi, nessuna falsità concludendo che la sua è stata un’ottima carriera televisiva, di scrittore a livello divulgativo, ma sicuramente non inscrivibile nell’ambito di un vero scienziato.  Da un contatto diretto posso avvalorare questa conclusione, dato che era ancora convinto che il nome Greenland provenisse da terra verde a causa del colore del ghiaccio, mentre ormai è stato accertato che la Groenlandia era terra ricoperta in buona parte da erba, tanto che Erik il Vichingo vi stabili degli allevamenti di mucca. Non parliamo nel modo in cui cercò di sminuire una personalità scientifica come Richard Lindzen, giudicato, a ragione, uno dei massimi esperti di gas serra (ne parleremo tra poco). Essere preso come punto di riferimento per la Scienza sul cima è, perciò, decisamente avventato. E’ un po’ come se si dicesse che se uno dei massimi esperti italiani sulla Relatività Generale sia, in Italia, Piero Angela. Il suo è stato un grande lavoro, ma lui per primo non si giudica uno scienziato e mai e poi mai deciderebbe da solo di accettare soltanto una fetta della ricerca scientifica vera.

Passiamo al numero 2, tale Dott. Mario Tozzi.

Dott. Mario Tozzi (fonte: Wikipedia)

Mario Tozzi è un geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore televisivo e conduttore televisivo italiano. Diplomatosi al liceo classico Augusto di Roma, successivamente si laurea alla facoltà di scienze geologiche all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", dove consegue anche un dottorato di ricerca in Scienze della Terra. [ndr: l’inizio sembrerebbe promettente…].

È attualmente primo ricercatore presso l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche e si occupa dell'evoluzione geologica del Mediterraneo centro-orientale.

Dal 2006 al 2011 ha presieduto l'Ente Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, mentre dal 2013 è commissario del Parco regionale dell'Appia antica [ndr: ancora, però, non si nomina il clima].

È membro del consiglio scientifico del WWF nonché Cavaliere della Repubblica Italiana.

Inizia la sua carriera televisiva collaborando ad alcune puntate di “Geo&Geo” tra il 1996 e il 2004. Nel 1999 è inviato speciale di “King-Kong”. Dal 2000 ha condotto “Gaia - Il pianeta che vive” e, dal 2007 al 2008, l'evoluzione del suddetto programma, Terzo pianeta. Ha inoltre condotto per Rai International una serie di 120 documentari di 15' della serie Che bella l'Italia e 8 documentari di 45' da alcune grandi città italiane.

Dal 2009 al 2010 conduce, insieme al Trio Medusa, la trasmissione di divulgazione scientifica La gaia scienza su LA7. Sempre su LA7 conduce (2011) il programma Allarme Italia, mentre dal 2012 al 2013 gli speciali di Atlantide - Storie di uomini e di mondi.

Ritorna in Rai, questa volta su Rai 1 nell'estate 2014 con due puntate speciali di Fuori luogo, programma di divulgazione scientifica, di seconda serata, che ritorna nell'estate del 2015 con una prima stagione da 6 puntate e una successiva di 8 nel 2016.

Dal 2019 conduce Sapiens - Un solo pianeta, programma di divulgazione scientifica in prima serata su Rai 3.

In radio ha condotto dal 2011 al 2012 il programma Tellus su Rai Radio 2 che trattava di tematiche ambientali e attualmente collabora con Radio-Radio, quale esperto, rispondendo alle telefonate dei radioascoltatori. Dal 2020 conduce Green Zone per Rai Radio 1 (con Francesca Malaguti).

Attualmente scrive su La Stampa di Torino, su Qui Touring e su Le Frecce. Ha collaborato con National Geographic Magazine (2000-2011), Vanity Fair, Newton, Natura, Oasis e Consumatori Coop [ndr: beh… considerare Consumatori Coop come rivista scientifica è un po’ azzardato, direi].”

Non si menzionano assolutamente articoli professionali scientifici, ma solo libri divulgativi.

Siamo di fronte a un geologo che, probabilmente, ha poco tempo per la ricerca visti i suoi impegni sul piccolo schermo, fermo restando che tra geologo e climatologo il passo è enorme. Io stesso, planetologo di nome e di fatto, non mi sognerei mai di considerarmi un esperto del clima. Tutto ciò che posso fare è riferirmi ad articoli professionali di veri climatologi e non dimenticare di menzionare la fonte.

In conclusione, sicuramente un bravo geologo, non certo di fama internazionale, di scarsa se non nulla produttività scientifica professionale, ma, sicuramente, NON un climatologo.

Veniamo alla terza figura che sta riacquistando un ruolo di punta nei talk show in cui viene presentato come esperto del clima (vi dirò poi perché uso questa parola). Sto parlando del ben noto (per chi ha una certa età) Avv. Alfonso Pecoraro Scanio.

Avv. Alfonso Pecoraro Scanio (fonte: Wikipedia)

“Alfonso Pecoraro Scanio è un politico e avvocato italiano, presidente della Federazione dei Verdi dal 2 dicembre 2001 al 19 luglio 2008, ministro delle politiche agricole e forestali nel governo Amato II e ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel governo Prodi II.

Attualmente è Presidente del Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, docente presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e l'Università Tor Vergata di Roma e Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Campagna Amica.”

Non dico altro, dato che la sua attività è stata essenzialmente politica e certo ben lontana dalla Scienza e, in particolare, da quella del Clima.

Come ho accennato, durante un dibattito televisivo in cui era presente un vero climatologo di livello internazionale (Franco Prodi) è riuscito a zittirlo, accusandolo in qualche modo di non essere esperto in materia. Prodi è un signore e ha preferito tacere (ma non è più stato invitato in televisione, come vedremo tra poco, parlando di lui).

Ma l’Italia non offre di meglio?

Beh… basterebbe un nome solo, che abbiamo già menzionato, quello di tale Prof. Franco Prodi (fratello del ben più famoso Romano Prodi)

Prof. Franco Prodi (fonte: Wikipedia)

Laureatosi in Fisica [ndr: finalmente!], con una tesi in fisica dello stato solido, presso l'Università di Bologna nel 1963, Franco Prodi si è dedicato alla meteorologia e alla fisica dell'atmosfera a partire dal servizio militare svolto come ufficiale del S. Meteorologico dell'Aeronautica Militare presso il Corpo del genio aeronautico. Ricercatore del CNR dal 1967 al 1987 negli istituti che si occupano di ricerche atmosferiche, Franco Prodi ha approfondito i suoi studi e condotto ricerche presso il National Center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder in Colorado (USA).

Tornato in Italia, ha svolto una continuativa attività di insegnamento e di ricerca. Avendo conseguito la libera docenza in Meteorologia nel 1971, è stato docente di Fisica, Termodinamica e Geofisica all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia dal 1970 fino al 1987, anno in cui ha ottenuto la cattedra di Fisica dell'atmosfera all'Università di Ferrara, presso la quale è attualmente professore ordinario.

Ha preso parte a numerose commissioni di studio in campo nazionale e internazionale e ha diretto, fino a novembre 2008, l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR, con sede a Bologna e sezioni a Roma, Lecce, Torino, Padova e Cagliari, di cui è tuttora ricercatore associato. Durante la sua carriera accademica, Franco Prodi è stato anche direttore dell'Osservatorio sui Fenomeni Grandinigeni di Verona (1970-1975) e dell'Istituto sullo Studio della Fisica dell'Alta e Bassa Atmosfera (FISBAT) di Bologna (1985-1993). Inoltre, è stato membro della Commissione internazionale di Fisica delle Nubi e delle Precipitazioni (ICCP) della International Union of Geodesy and Geophysics (IUGG).

Il suo campo di ricerca principale è la fisica delle nubi e delle precipitazioni, con particolare riguardo alla formazione della grandine, alla fisica dell'aerosol atmosferico, ai bilanci di radiazione, alla radarmeteorologia dei temporali grandigeni, alle previsioni di nowcasting, alla microfisica delle nubi e alla meteorologia da satellite. Partecipa attivamente a conferenze e dibattiti sui cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale; è inoltre stato Presidsente dell’Italian Areosol Society (IAS)."

Franco Prodi, in tema di riscaldamento globale, contro l'attuale consenso scientifico, ha affermato che al momento, nessuna ricerca scientifica stabilisce una relazione certa tra le attività dell’uomo e il riscaldamento globale. Perciò, dire che siamo noi i responsabili dei cambiamenti climatici è scientificamente infondato.

Ricordiamo che avere “consenso scientifico” non è condizione sufficiente per "dire verità". Anche Aristotele, Tolomeo, ecc. hanno avuto il più ampio consenso scientifico europeo per secoli e secoli… ma non si può dire che dicessero una verità scientifica.

Particolarmente interessante una sua intervista, che riporto in parte:

GIORNALISTA: Perché, la crociata di Greta, è diretta nella direzione sbagliata?

PRODI: Perché, al momento, nessuna ricerca scientifica stabilisce una relazione certa tra le attività dell’uomo e il riscaldamento globale. Perciò, dire che siamo noi i responsabili dei cambiamenti climatici è scientificamente infondato.

G.: Il cambiamento climatico è un falso?

P.: No, io non nego affatto che ci siano i cambiamenti climatici. La storia del nostro pianeta è anche la storia dei cambiamenti climatici che si sono susseguiti nel tempo.

G.: Quali, per esempio?

P.: Nel tardo Medioevo, intorno all’anno 1200, è noto che la temperatura della Terra aumentò significativamente. Così come sappiamo che a metà del diciassettesimo secolo ci fu un fenomeno inverso, ovvero una piccola glaciazione. In entrambi i casi, l’uomo non aveva ancora sviluppato tutte quelle attività industriali che oggi sono considerate responsabili dei cambiamenti climatici. Come si può dire, dunque, che per il 95 per cento è colpa dell’uomo?

G.: Ma il riscaldamento globale c’è o non c’è?

P.: I dati che abbiamo a disposizione dicono che, dai primi anni dell’ottocento (quando sono state impiantate le prime stazioni meteorologiche in diverse parti del mondo), la temperatura media globale è cresciuta ogni secolo di un decimo di grado. Questo è innegabile, nessuno lo contesta. Ciò che è in discussione, nella comunità scientifica, è la causa di questa crescita.

G.: Cosa si sa per certo?

P.: Che il clima terrestre è il risultato dello scambio di due flussi di fotoni: uno che dal Sole va verso la Terra, e l’altro che sale dalla Terra verso l’esterno. Come si sa, il Sole è un corpo che misura quasi 6 mila gradi kelvin. La Terra, invece, ha una temperatura di 300 gradi kelvin, circa 25,5 gradi centigradi. È come se da una parte ci fosse una lampada, e dall’altra una palla di vetro. In mezzo a esse, l’atmosfera.

G.: Cosa significa concretamente?

P.: Che la temperatura della palla di vetro dipende da una molteplicità di fattori, tra cui la distanza che c’è tra la lampada e la palla di vetro. Una distanza che non è sempre costante, e che dipende da una molteplicità di fattori che non sono facilmente calcolabili. Per questo, non possiamo stabilire con esattezza quanto il riscaldamento climatico sia responsabilità dell’uomo e quanto, invece, dipenda da altri fattori.

G.: Perché la scienza è così incerta?

P.: Perché la scienza del clima è ancora nell’età dell’infanzia. È nata nel 1800. Prima non esisteva nulla di paragonabile. E con i modelli che ha a disposizione, può solo elaborare degli scenari incompleti. Incompleti, soprattutto, se qualcuno intende basare su di essi il destino dell’umanità. Farlo, non sarebbe un atto di coscienza ecologica. Piuttosto, di incoscienza scientifica.

G.: Ma lei si allarma o no quando legge che una parte del Monte Bianco si sta sciogliendo?

P.: Sinceramente no, non mi allarmo. Sono fenomeni che abbiamo già conosciuto. La pianura padana, per dire, era un’enorme ghiacciaio. Poi, la vita è ripresa.

G.: Perché lei è uno dei pochi scienziati a dire queste cose?

P.: Sono uno dei pochi, ma non sono l’unico: sia in Italia, sia nel mondo. Peraltro, non è nella mia natura essere controcorrente. Le confesso che, a volte, mi sento anche a disagio nel ruolo di grillo parlante.

G.: Però?

P.: Però non posso fare a meno, quando parlo, di parlare facendo riferimento alle conoscenze scientifiche che abbiamo a disposizione, e che non dicono quello che il regime catastrofista che domina il discorso pubblico vorrebbe che dicessi. Tutto qui.

Franco Prodi, considerato uno dei massimi climatologi europei, è stato invitato una sola volta in TV (che io sappia), ma gli è stata quasi negata la parola (l’ho seguito direttamente) e ha presto sollevato un certo malcontento nei presentatori e ospiti dell’incontro, in particolare proprio nell’Avv. Pecoraro Scanio che fece in modo di toglierli la parola. Così va il mondo televisivo e mediatico in genere… ma non solo: Bellarmino è stato fatto Santo e Giordano Bruno è stato bruciato al rogo con una museruola per non farlo ascoltare dal popolo. Sai mai, che qualcuno avesse dei dubbi?!

No, cari amici, Franco Prodi non è un negazionista del clima. Anzi, è un onesto scienziato che dedica il suo tempo alla ricerca, pubblicando articoli di altissimo livello. Vorrebbe anche cercare di poter dire il suo parere, ma viene drasticamente zittito. Un parere prettamente scientifico e non certo basato su strane ideologie o sulla volontà di mettersi in evidenza (non ne ha bisogno in ambito accademico internazionale).

Ricordiamo, inoltre, che non è il solo in Italia: più di cento esperti, veri scienziati (tra cui due premi Nobel), hanno mandato una petizione al Governo richiamando il fatto che la visione del GW antropogenico è tutta ancora da discutere. Ma, ovviamente, la loro petizione è stata considerata solo carta straccia (ne abbiamo parlato QUI).

Non siamo certo soli, però, in Italia… Ancora più emblematico è il caso del Pof. Richard Lindzen

Basterebbero solo alcuni riconoscimenti da lui ottenuti per convincere qualsiasi persona dotata di buon senso: eccone un breve estratto (fonte: Wikipedia)

“Lindzen ha ricevuto il premio Meisinger and Charney dalla American Meteorological Society, la medaglia Macelwane dalla American Geophysical Union e il premio Leo dalla Wallin Foundation di Goteborg, Svezia. È membro dell'Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti (NAS), e dell'Accademia norvegese di Scienze e Lettere e fu nominato membro dell'American Academy of Arts and Sciences, dell'American Association for the Advancement of Sciences, dell'Unione geofisica americana e della Società Meteorologica americana. È inoltre membro del Comitato NAS sui diritti umani e del Comitato del Consiglio Nazionale delle Ricerche degli USA per le scienze atmosferiche e il clima. È stato consulente per il Global Modeling and Simulation Group presso il Goddard Space Flight Center della NASA e scienziato distinto esterno presso il Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology. Lindzen è anche un altamente citato ricercatore dell'Institute for Scientific Information, e la sua biografia è stata inserita nell'annuario American Men and Women of Science.

Esperto in Fisica dell'atmosfera, è noto per i suoi lavori sulla dinamica della media atmosfera, delle cosiddette "maree atmosferiche" e sulla fotochimica dell'ozono. Ha pubblicato più di 200 tra documenti scientifici e libri. Dal 1983 fino al suo pensionamento nel 2013, fu professore di meteorologia presso il MIT. È stato l'autore principale del capitolo settimo di "Physical Climate Processes and Feedbacks" del Terzo rapporto di valutazione dell'IPCC sul cambiamento climatico. È stato critico nei confronti del consenso scientifico a proposito del riscaldamento globale e di quello che egli ha chiamato "allarmismo climatico"”.

E’ inutile dire che è stato allontanano dall’IPCC (e non è certo il solo vero scienziato che ha subito questa sorte, dato che non seguiva le "regole" imposte fin dall'inizio) e che si cerca in tutti i modi di “zittirlo”. E' giudicato da molti colleghi il più grande esperto mondiale dell’effetto serra.

Conclusione:

No, amici miei, non sono assolutamente un negazionista. Tale è chi si pone in antitesi a ciò che è scientificamente dimostrato, per partito preso, senza una vera motivazione che non sia in qualche modo solo ideologica. Io leggo e rifletto proprio sui lavori scientifici, cercando di prendere le distanze da chi parla senza avere la conoscenza necessaria. Ciò che io mi auspico (e l’ho detto da molti anni) sarebbe un vero congresso internazionale scientifico (non certo la COP26 che ha uno scopo iniziale ben preciso, in cui la Scienza fa raramente capolino) in cui si possa discutere sull’enorme e ancora insoluto problema del “clima terrestre”, grazie a esperti veri. I progressi scientifici si discutono apertamente e non si impongono. Secoli e secoli di buio intellettuale, in Europa, dovrebbero far riflettere soprattutto i più giovani, sempre che qualcuno li sappia convincere a tornare a studiare e non solo a manifestare.

Torna a casa, Greta, torna a casa a vivere una vita normale e se vuoi diventare un'esperta di climatologia, inizia a studiare! 

33 commenti

  1. givi

    Concordo totalmente con te, ma c'è un piccolo refuso:

    hai scritto Prof. Franco Podri anzichè Prodi.

    Ciao

  2. Roberto

    Sono quasi sollevato dall'apprendere che non conoscevo nessuna delle persone nominate.. a parte l'avvocato Pecoraro Scanio, ma non per motivi legati al clima, ma esclusivamente come politico.

    Sicuramente andrò a leggermi quello che troverò in pubblicazioni del prof. Franco Prodi e del prof. Richard Lindzen.

    Come curiosità mi piacerebbe vedere la trasmissione televisiva a cui aveva partecipato Prodi, Enzo ci daresti qualche indicazione per provare a ricercarla in rete (tramite che so', su RAI play o simili...)

     

    E comunque sempre grazie infinite Enzo

  3. grazie Givi!

    caro Roberto,

    era sulla 7, al mattino verso mezzogiorno. Mi sembra qualche mese fa, ma non ricordo bene...

  4. G. Pessina

    Scusi professore ma non capisco. Cosa c'entrano Mercalli, Tozzi, Pecoraro Scanio (ha dimenticato Piero Angela) con gli scienziati che ha nominato nel suo articolo ? Anche Feltri non crede nel GW ma giustamente non l'ha nominato. Possibile che la maggior parte dei ricercatori mondiali di questo settore siano al servizio di un progetto guidato dalle multinazionali "green" che, come sostiene un suo lettore, hanno un piano per costringere i paesi poveri ad adottare tecnologie "green" indebitandosi per essere poi spremuti. (Come se le multinazionali del petrolio, invece, finora abbiano fatto beneficenza).

    Tutti complici o collusi secondo voi per poter portare a casa la "pagnotta" (vedi altro commento). Non mi pare un ragionamento molto "scientifico" e neanche molto corretto. Oggi, tutti, quando mangiamo, ci spostiamo, ci curiamo, comunichiamo, usiamo il PC, diamo il nostro piccolo contributo al "sistema".

    PS Nelle voci di Wikipedia non compare Valentina Zarkova, opera del complotto ?

    Saluti

  5. Roberto

    Trovato. Mi sembra un buon complemento all'articolo, tra l'altro nella pagina ci sono i link a video di altri contributi interessanti in un senso o nell'altro...

    A beneficio di tutti aggiungo che dal mio pc (windows) non sono stato in grado di far partire i video, l'ho poi fatto dallo smartphone installando l'app di LA7

     

    https://www.la7.it/laria-che-tira/video/franco-prodi-non-mi-preoccupo-particolarmente-di-greta-da-fisico-delle-nubi-faccio-appello-al-senso-11-10-2019-286987

  6. Roberto

    Un piccolo aiuto per G.Pessina, in effetti c'è stato un refuso, in quanto la prof.essa si chiama Valentina Zharkova, ma google aiuta efficacemente a trovarla anche partendo dal nome errato.

    Non essere su Wikipedia non mi sembra una gran cosa comunque, in quanto Wikipedia, che è sicuramente molto utile, non è un ente scientifico ed a volte è di una genericità imbarazzante. Infatti è noto (dovrebbe esserlo...) che Wikipedia viene scritta esclusivamente con i contributi di tutti noi, che possiamo scriverci qualsiasi cosa.

    Infatti questo viene dichiarato nella home page per quanto riguarda la comunità italiana :

     

    Chi fa Wikipedia?

    La comunità di Wikipedia in lingua italiana è composta da 2 181 319 utenti registrati, dei quali 7 821 hanno contribuito con almeno una modifica nell'ultimo mese e 118 hanno funzioni di servizio. Gli utenti costituiscono una comunità collaborativa, in cui tutti i membri, grazie anche ai progetti tematici e ai rispettivi luoghi di discussionecoordinano i propri sforzi nella redazione delle voci.

  7. bravissimo! peccato che non c'è la risposta arrogante di Pecoraro e il modo brusco con cui è poi stato zittito Prodi. Si può solo vedere la faccia di Pecoraro con un sorrisetto che sembra dire: "Ma quante fesserie dice questo qui...". Ridicolo, ridicolo... Perfetta è invece la diagnosi di cosa sia in realtà l'IPCC, tutto, ma niente di veramente scientifico.

  8. Caro Pessina, non ho nominato Feltri perché qualsiasi cosa dica, NON è uno specialista e non può che riportare quello che altri dicono. Poi sta a lui scegliere cosa riportare. La correttezza starebbe nel riportare puntualizzando che vi sono anche altre idee a riguardo, dandogli la giusta importanza.  Invece, Mercalli & co. sono presentati come Scienziati e Specialisti del clima. Lui stesso (Mercalli) mi aveva risposto durate un mio intervento, che lui NON è uno specialista, ma riporta solo ciò che dice la Scienza. Ma si è dimenticato di dire che la Scienza non dice solo quello che lui riporta! Come già detto e ridetto, ben venga una discussione aperta e vivace, ma tra esperti e non tra persone qualsiasi o poco più che sanno solo far bella figura in TV e riportano come dogma solo quello che vogliono loro. Anche i fautori di Aristotele facevano così ed eliminavano le critiche in modo brusco e violento. Per adesso non ci siamo ancora, ma ricordiamo il taglio dei fondi a chi non dice che il GW è colpa dell'uomo, i professori allontanati dalle Università, l'ostracismo dei canali televisivi inglesi e anche qualche assalto non solo verbale.

  9. Leandro

    Indipendentemente dalle opinioni espresse c è  di peggio: il ministro Cingolani propone un programma di indottrinamento forzato degli insegnanti sul GW. A quanto pare è la politica a decidere sulla Scienza.

    Rimango allibito e non sono un negazionista.

  10. Mamma mia, caro Leandro...

    per quello che vale, volevo ancora ricordare che in Italia sono più di 150 i fisici e i climatologi (veri) che hanno lo stesso pensiero di Prodi, ma, molto probabilmente, la loro voce non arriva ai media e non fa gioco ai politici e alla finanza. Molto meglio Greta che permette di aumentare tutte le bollette e i prezzi con cospicui guadagni delle multinazionali, le stesse che costringono i bambini a vivere nelle miniere del Congo. Sai da che pulpito viene la strada da seguire!

  11. G. Pessina

    Mi scusi professore, un'ultima domanda poi prometto che ritorno nel mio mondo fatato. Lei sostiene di non essere negazionista rispetto al GW (che, credo, sia sostenuto da molti scienziati non solo da Mercalli & c.) ma quindi, praticamente cosa propone ? Stare fermi, non agire in nessun modo perché la scienza ci dice che l'eventuale innalzamento delle temperature sarà compensato dai cicli solari o invece il suo obbiettivo è più "politico" ?

  12. Supermagoalex

    Due considerazioni:

    La politica, oltre ad imporci decisioni poco scientifiche ma molto costose relative al clima, con la stessa miserabile tecnica, si sta spingendo BEN oltre, imponendoci trattamenti sanitari (leggetevi quanto uscito sul British Medical Journal proprio ieri, e qui mi fermo perché non vorrei scatenare un putiferio), collegandoli in qualche modo al tema "green", quando una buona parte di scienziati di fama mondiale nutre SERI dubbi su questi sieri benedetti.

    Riguardo ai dubbi del Sig. Pessina, non sta a noi dire cosa fare, Enzo ha auspicato un vero congresso scientifico, non inquinato dalla politica, in cui scienziati esperti sul clima si possano confrontare liberi da ogni coercizione e discutere su idee e fonti energetiche veramente innovative.

    Io personalmente sono un sostenitore della teoria dell'adattamento, dato che nulla possiamo fare per influenzare in maniera significativa il clima di un pianeta. Possiamo e dobbiamo cercare di inquinare meno, quello si, pena la nostra estinzione, ma la Terra stai sicuro che per altri 4,5 miliardi di anni andrà tranquillamente avanti con e, soprattutto, senza l'uomo.

    E aggiungo che, se anche fosse vero che la TGM della Terra è aumentata di 1,5 gradi dal 1850 ad oggi per colpa dell'industrializzazione e quindi dell'uomo, questo è il prezzo pagato per il livello di benessere che abbiamo raggiunto. C'è qualcuno che è disposto a tornare alla vita del 1800 rinunciando a tutte le nostre comodità? A internet, al condizionatore ed alla tv da 75 pollici anche in bagno, a 3 autovetture per famiglia, alla crociera, ecc... ? Qual era l'aspettativa di vita nel 1800 rispetto ad oggi? Le risposte sono scontate, mi pare.

    E concludo con una battuta: ma se odiamo questo terribile caldo causato dal GW, per coerenza dovremmo andare a fare le vacanze in Lapponia e non al mare in Sardegna con 40 gradi :mrgreen:

    Un caro saluto a tutti.

  13. la risposta di Supermago è più che sufficiente. D'altra parte, sapete cosa si sta facendo in Europa (indipendentemente dai proclami gretiani o gretini e dalle frottole del Cop26)? Si sta preparando un documento in cui si decide di ammettere il nucleare e -udite, udite- anche il gas per i prossimi anni (quanti?) in modo da permettere il vero inizio della transizione ecologica. Insomma, si parla bene, ma si razzola molto male...

  14. maurizio rovati

    Vent'anni fa sono uscito dal "mondo fatato". L'ho fatto perchè ciò che veniva detto e scritto non mi sembrava coerente con la realtà. Allora ho iniziato a cercare qualcosa di più realistico al di fuori delle "Fate" e l'ho trovato.

    Esistevano scienziati che non seguivano la moda climatica imperante e offrivano punti di vista differenti dalle magiche mazze da hockey di Mann, dalle sconvenienti balle di Gore e dall'allarmismo naif gretese.

    Certo non si vedono pubblicare i loro lavori sulle ufficiali pergamene delle fatate news ma nemmeno incarnano il ruolo dello stregone negazionista come strillano le Fatine. Semplicemente seguono il vecchio metodo scientifico dove se i dati non supportano la teoria, vuol dire che la teoria sbaglia.

    Sulle fatate news invece vige il nuovo metodo scientifico 2.0, dove se la teoria non azzecca i dati vuol dire che questi sono sbagliati e vanno ignorati con buona pace di Galileo e Feynmann.

    E poi venne il Consenso. Ma anche lì, le nostre Fatine esercitano una certa manipolazione. Oreskes, Lewandowsky e Cook sono le tre fate del Consenso climatico. Chi sono? Grandi climatologi come F. Prodi? No, sono qualcosa di più vago, come è giusto che sia per delle Fate, sono Psicologi e Storici della Scienza... Spin Doctors che producono studi (surveys) in cui, a loro insindacabile giudizio e con il tripudio della fatata stampa, il 97,3% degli scienziati etc etc. A me ricordano un po' quella reclame in cui 9 dentisti su 10 consigliavano la Pasta del Capitano.

    Comunque è importante, per chiunque abbia messo il naso fuori dal proprio mondo fatato, cercare di rimanerci e di ampliare le proprie conoscenze uscendo dalla nebbia degli slogan e levandosi i paraocchi, bisogna cercare le contraddizioni e i trucchi della narrativa, come il parallelo tra inquinanti e cambiamento climatico (la CO2 è una molecola fondamentale per la vita come l'acqua) o il marchio infame e ingiustificato del negazionismo verso chi è critico.

  15. grande Maurizio, ottima sintesi! Da leggere e da divulgare. Grazie!!

  16. G. Pessina

    Ognuno ha i suoi dogmi e i suoi sacerdoti, voi avete i vostri. Il professore non ha neanche bisogno di rispondere, rispondono altri per lui. Tutti allineati, come dall'altra parte.

    Grazie comunque

  17. maurizio rovati

    Gentile Pessina, non siamo allineati per nostra scelta, è il sistema che è polarizzato e divide i credenti dagli scettici per ragioni "metascientifiche". Poi, se ci fa caso, io non ho mai risposto alle domande da Lei rivolte al professore (credo che non sia compito mio ) ho solo descritto in sintesi la mia esperienza personale sull'argomento agganciandomi, questo sì, alla Sua  metafora del "mondo fatato".

    Io e il professore abbiamo anche delle divergenze. Per esempio, io sono un fautore del nucleare civile, il professore, da quel che ho capito, pare di no. Questo però non ci vieta di discutere mantenendo il reciproco rispetto. Ogni discussione serena e civile non può che farci bene e permette di conoscerci meglio, anche se alla fine restiamo in disaccordo. Quindi niente dogmi nè sacerdoti, almeno da parte mia.

  18. caro Pessina,

    Tu accusi noi di essere allineati e tu non fai, forse, altrettanto? L'ho detto e ridetto: io non auspico un IPCC che vada in senso opposto, ma una DISCUSSIONE aperta tra scienziati su un problema che è chiaramente non riconducibile ai modelli dell'IPCC (seguiti come dogma dai governi e non solo) che non sono mai riusciti a fare una previsione confermata dai fatti. Chi non vuole la discussione sono proprio quelli che credono nel dogma, non gli altri che, anzi, vengono zittiti in tutti i modi.

    Sul nucleare civile, io sono d'accordo e sarà l'unica possibilità per un tentativo di transizione energetica. Le centrali di oggi sono estremamente più sicure di una volta. Certo che la fusione sarebbe meglio, ma...

  19. Gianfranco

    Insegniamo a bambini e giovani di oggi che bisogna vestire di moda, scarpe, pantaloni, berettino. Bisogna fare sport, sia individuale, che di squadra, sempre tutto al top delle regole e della moda del momento. Due anni di pandemia, e manca tanto il viaggio all’estero, la visita a paesi esotici. Magari la famosa attraversata da Macapá a Santarém. Andava tanto di moda anche viaggio U.S.A. o Londra ecc. .

    Quanto è bello essere omologati, e quanta fatica siamo disposti a spendere per non rimanere indietro.

    Quello che intendo dire in sintesi, a Santarém manca tanto l’elettrico, tutti aspettano il nuovo modello di auto e il motoscafo elettrico! Quindi, mondo tecnologico, muovetevi a produrli.

  20. Massimo Delpa

    C'è un aspetto che a mio avviso non viene mai troppo considerato, ossia che azzerare in modo tanto veloce una delle variabili della termoregolazioni del clima, la CO2, possa comportare ad effetti ancora peggiori sulla termoregolazione stessa.

    Una regolazione di un sistema deve essere fatta, sempre, in modo graduale e mirato per evitare fenomeni di pendolazioni per l'inerzia del sistema.

    Oltretutto, a quanto ho capito, non sappiamo neppure esattamente in che percentuale la variabile CO2 influisca sulla temperatura media ambientale globale, rispetto alle altre variabili del sistema, alcune forse poco note o considerate.

    La spannometria, è un titolo di cui molti "divulgatori" mediatico/climatico si possono fregiare evidentemente.

     

     

  21. G. Pessina

    Mi spiace professore, forse non mi sono espresso bene, non mi considero allineato. Non sono un esperto e quindi vorrei capire qualcosa in più. Apprendo da Wikipedia che anche lei, pur essendo scienziato e ricercatore non è un esperto di clima in senso stretto (tipo Prodi per intenderci) ma sostiene le tesi di chi non crede che le sole attività umane siano responsabili del GW. Questo è perfettamente legittimo, ci mancherebbe, quello che mi lascia perplesso è la sua convinzione (condivisa da altri commenti) che tutti i sostenitori del GW siano in malafede (per non dire peggio). Forse sarò un ingenuo ma mi perdoni, sembra una tesi complottista. Lei sostiene che in Italia almeno 150 ricercatori non condividono le tesi dell' ICCP (chissà quanti saranno nel mondo) ma non riescono a farsi sentire.....Mi perdoni la battuta, se la stragrande maggioranza porta a casa la "pagnotta" perchè e allineata, questi come mangiano ?

    In fine, le sarei molto grato se mi desse il suo parere personale e scientifico su quanto avevo riportato in un post precedente:

    .....molto interessante è, ad esempio, la posizione del prof. Berilli  ord. di Fisica solare e Climatologia spaziale nell'Università degli Studi di Roma «Tor Vergata» che in una intervista, parlando dell'articolo della Zharkova ha detto : "non sappiamo cosa farà il sole nei prossimi anni perché il sistema che sottostà al ciclo magnetico del Sole è noto solo per i principi di base. Purtroppo al momento non sappiamo prevedere il comportamento del Sole né a breve né a lunga scala temporale. Lo studio pubblicato su Nature non è altro che uno di questi modelli".

    Probabilmente solo il tempo dirà chi aveva ragione ma come dice una vecchia canzone dei Nomadi....noi non ci saremo.

    saluti

  22. Cerco di risponderti...

    "se la stragrande maggioranza porta a casa la "pagnotta" perché è allineata, questi come mangiano?

    Beh, qui non si parla di stipendio, ma di fondi dati alla ricerca. Ebbene, questi vanno prevalentemente a chi segue la regola fissata dal potere economico e finanziario. Per adesso, almeno, riescono a mangiare, pur subendo "affronti" indegni per chi fa ricerca seriamente. Inoltre, nell'ambiente scientifico, si riesce ancora a dare spazio anche a chi la pensa in modo contrario. Quanto durerà non si sa, purtroppo.

    Ora, però, rispondimi tu: "per quale motivo illustri scienziati che non mirano a cariche politiche o a privilegi nascosti, dovrebbero contrastare una visione che, guarda caso, NON HA MAI AVUTO CONFERME?" Trovami una, che sia una, conferma.

    Conosciamo bene come i sostenitori del cambiamento antropogenico hanno falsificato i dati, ma i media stanno bene attenti a non dirlo. La mazza da hockey di Mann ne è una prova schiacciante.

    Le parole di Berilli sono facilmente confutabili...

    Lui dice: "non sappiamo cosa farà il sole nei prossimi anni perché il sistema che sottostà al ciclo magnetico del Sole è noto solo per i principi di base. Purtroppo al momento non sappiamo prevedere il comportamento del Sole né a breve né a lunga scala temporale. Lo studio pubblicato su Nature non è altro che uno di questi modelli". Insomma, cosa dice? Ammette che il Sole è poco studiato e quindi anche i suoi effetti sul clima. Come credere, allora, che i modelli usati dall'IPCC che lo cancellano letteralmente possano essere credibili? E perché non dice anche che non solo non sono capaci di fare previsioni confermate, ma nemmeno capaci di spiegare il passato della Terra. Come mai vi è stato il gran caldo medievale?

    Almeno, il modello della Zharkova cerca di analizzare  gli effetti solari e trova conferme nei dati passati, cosa che l'IPCC non è ancora riuscito a fare, tranne cancellare o modificare i dati osservativi. Perché manometterli come nella celebre mazza da hockey, in vece di cercare di trovare un accordo con i loro modelli, sicuramente inesatti perché troppo parziali? Che poi il modello della Zharkova sia in grado di avere conferme in futuro... beh... basta solo aspettare. Resta, comunque, il fatto che lei non nasconde il Sole perché scomodo, ma cerca di interpretarlo al meglio. Purtroppo non abbiamo ancora una macchina del tempo che ci porti al 2050.

    Riguardo al sottoscritto, dici bene che non sono un esperto di clima. Tuttavia, ho le basi fisiche per leggere gli articoli scientifici e valutare la completezza oppure no. Gli scienziati posticci mediatici, che sono in fondo gli unici che promuovono il Verbo, non hanno nemmeno quelle, come dimostra la loro carriera scientifica.

    Infine: tanti contro pochi. Innanzitutto, sarebbe bene conoscere effettivamente quanti veri climatologi sono per il GW e quanti sono per variazioni climatiche naturali. Mi sembrano i numeri delle manifestazioni. Chi è tra loro parla di decine di migliaia di presenti, chi è fuori dal coro, parla di poche migliaia... Perché non li fanno parlare a tu per tu con chi è dubbioso? Non ti ricorda tanto la caccia all'eretico? Quanti erano quelli a favore del dogma aristotelico? E quanti erano quelli che lo confutavano?. Un rapporto sproporzionato, ma, guarda caso, la ragione stava nella minoranza che veniva fatta tacere in ogni modo.

    Ti consiglio, poi, di cercare nell'archivio un articolo in cui si parlava proprio del numero di articoli SCIENTIFICI dubbiosi sulla visione antropogenica. beh... sono moltissimi (tutti citati!). Come mai sono riusciti a essere pubblicati? Forse perché non siamo ancora nel periodo dell'inquisizione, ma ci stiamo dirigendo verso di lui... I primi segni si vedono già benissimo!

    Il Sole è scomodo? Togliamolo dai modelli. Assomiglia tanto al cannocchiale di Galileo: ci fa vedere cose poco allineate? Beh... distruggiamolo e chiudiamo gli occhi.

    E sarei io il complottista...? ti prego: studia gli articoli, confrontali, riflettici e poi, solo poi, valuta l'intera faccenda, con tutti i risvolti del caso... non affidarti solo alle parole televisive.

  23. Daniela

    Buongiorno sig. Pessina,

    intervengo solo per farle notare che non c'è bisogno di andare su Wikipedia per prendere atto del fatto che il prof. Zappalà non è un climatologo: l'informazione, insieme ai motivi per i quali in questo blog vengono divulgati articoli che sostengono tesi in totale o parziale contrasto con quelle dominanti, è reperibile, in bella vista, nella pagina di archivio il cui link è presente in testa a tutti gli articoli che trattano l'argomento "cambiamenti climatici / riscaldamento globale", ovvero:

    Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

    Questo perché, per trasparenza e onestà intellettuale, è giusto che i lettori abbiano la possibilità di sapere "da quale pulpito viene la predica" ancor prima di ascoltarla.

    A beneficio di chi non ha mai cliccato sul quel link, riporto la breve presentazione presente su quella pagina d'archivio:

    Questa pagina di approfondimento è dedicata ad articoli sul clima che, principalmente, sposano tesi contrarie all’esistenza del cosiddetto Riscaldamento Globale (o Global Warming, che dir si voglia).

    Perché?

    Da scienziato onesto dovrei riportare entrambe le idee sul riscaldamento globale, per aiutare  l’opinione pubblica a una giusta valutazione. Tuttavia, lo sbilanciamento dei media verso una sola campana, quella catastrofista, raramente supportata da vere analisi scientifiche, mi obbliga, per cercare di mostrare il problema nella sua vera essenza, a riportare solo le ricerche che vengono costantemente ignorate dai media.

    Sono assolutamente convinto, come scienziato, planetologo e lettore assiduo di tutta la bibliografia (seria) relativa, che le variazioni climatiche NON dipendano assolutamente dall’uomo, ma da ben altre cause naturali. Ciò che può aggiungere l’uomo con la sua tecnologia è una percentuale che scompare nell’errore delle misure.

    Sono anche convinto che l’uomo sappia ancora troppo poco della climatologia del suo pianeta e che i fondi per la ricerca dovrebbero essere equamente distribuiti tra tutti gli scienziati e non indirizzati solo verso gli scopi imposti da interessi politici, attraverso l’azione di enti pseudo-scientifici costruiti ad hoc. La storia insegna che solo un confronto, anche acceso, tra scienziati (ricordiamoci di Einstein, Bohr, Planck...) senza interventi estranei legati a interessi economici e finanziari, è garanzia di vero sviluppo.

    Penso, infine, che l’accanimento verso la CO2 sia una specie di specchietto per le allodole che cerca di nascondere i veri problemi dell’inquinamento. Problemi troppo legati alle industrie automobilistiche e all’eccessivo riscaldamento cittadino. Ma di questo inquinamento, quello vero, ci si ricorda solo quando non piove e operando palliativi ridicoli.

     

  24. Mario Fiori

    Egregio Pessina mi sento un po' scombussolato dal sentire dire che, per usare un modo di dire militaresco, qui siamo tutti allineati e coperti , tutti che parliamo con e pure al posto di Enzo. Qui leggiamo ciò che dice Enzo, ciò che dicono gli altri e , soprattutto (parlo per me ma penso anche il resto del gruppo) leggiamo e valutiamo anche altri articoli sia allineati al'IPCC , sia totalmente negazionisti, sia realisti e di mezzo ai due precedenti. Fatto ciò ci faxcciamo la nostra idea e ne parliamo. Viste le valutaziomni di prima e l'esame che ne facciamo ci ritroviamo spesso abbastanza dalla stessa parte : ciò sta a significare che non abbiamo i cervelli all'ammasso ma che le argomentazioni le confrontiamo al meglio tenendo conto di tutti gli aspetti che possiamo trovare e , posso dire, che trovare quelli allineati e coperti con l'IPCC è piuttosto semplice equindi sono ben valutabili, poi trovare gli altri lo si può fare e quindi largo al confronto.

  25. G. Pessina

    Innanzi tutto grazie per la pazienza. Sono arrivato su questo blog casualmente e trovandolo molto ricco e interessante ci sono tornato incuriosito dagli articoli sul clima. Come ho già detto non sono un esperto, mi mancano anche le basi scientifiche per essere in grado di giudicare una ricerca in climatologia (come pure in alti campi...) e quindi per quelli come me spesso non rimane che affidarsi alla divulgazione, con tutti i suoi limiti. Quello che mi ha colpito però sono le vostre certezze nel campo del clima che sono tutte nella stessa direzione. Lasciatemi dire che anch'io sono rimasto scombussolato dall'apprendere che una parte di scienziati (la maggioranza direi) ignora o manipola i dati e le ricerche prodotte da altri scienziati. Ma come funziona la ricerca scientifica ? Ripeto, non sono un esperto ma proprio in questi giorni stavo leggendo  un testo divulgativo di Roger Penrose: "Numeri, teoremi e minotauri" ripubblicato con il titolo "L'universo è ancora un segreto. Perchè la scienza di oggi non è in grado di spiegarci tutto". Nel primo capitolo lo scienziato parla di come le "mode" influenzino la ricerca sotto molti punti di vista. In quel caso si riferisce alle ricerche in fisica fondamentale ma credo si possano applicare anche ad altri campi, giungendo a conclusioni in parte simili a quelle sostenute qui. La differenza, a mio modo di vedere, è che questo modo di procedere viene visto come "normale" . Forse sono troppo ingenuo...o forse in questa società mediatica mancano scienziati del calibro di Einstein e Bohr che si confrontino e scontrino apertamente per il bene della scienza che poi è il bene di tutti. O no?

    Cercherò, con i miei limiti di seguire le indicazioni del professore, nel frattempo grazie ancora a tutti.

    saluti

  26. Daniela

    Caro Pessina,

    comprendo e condivido tutte le sue perplessità e, per quanto mi riguarda, le posso assicurare che non solo non ho certezze, ma sono piena di dubbi. Neanche credo che tutto ciò che sentiamo ogni giorno in tv sia solo spazzatura, ma, pur non essendo un'esperta, mi chiedo come si possa parlare di un sistema complesso, caotico e ancora poco conosciuto come il clima facendo credere che dipenda solo da comportamenti umani, senza mai menzionare l'attività solare. Allo stesso modo mi chiedo come sia possibile parlare di scioglimento dei ghiacciai in Antartide senza mai menzionare l'attività vulcanica sottomarina (e, guarda caso, i ghiacciai che si distaccano sono proprio sopra i vulcani...). Come posso non nutrire dubbi sull'obiettività dell'informazione che ci giunge, ogni giorno sempre più martellante?

    Il problema, a mio parere, non è che non esistano più gli Einstein e i Bohr, ma che non esistano più le condizioni per far sì che i neo-Einstein e i neo-Bohr possano fare ricerca con la stessa libertà che era loro concessa. Si pensi a Lagrange (al secolo Giuseppe Luigi De La Grangia, nato a Torino non a Parigi)... avrebbe mai scoperto, nel '700, i famosi cinque punti che portano il suo nome se fosse stato pagato da un'azienda privata per fare ricerca? Certo che no, perché quei cinque punti non servivano a niente. Però oggi sono fondamentali per mettere in orbita satelliti artificiali e telescopi spaziali.

    Premesso che sono una fervente liberista sostenitrice della più assoluta libertà di impresa che deve, per definizione, avere l'obiettivo di conseguire profitto, ritengo che imbrigliare la ricerca scientifica nella logica del profitto sia quanto di peggio, e purtroppo è ciò che si sta verificando oggi, dal momento che i fondi pubblici sono sempre più risicati. Ben vengano i privati e i loro lauti guadagni (se conseguiti onestamente), ma dovrebbero essere un complemento di una ricerca scientifica finanziata con i soldi dei contribuenti, libera da condizionamenti e basata sulla meritocrazia. Utopia, solo utopia...

  27. Cerco di rispondere ancora, ma... penso che non sia così necessario: è giusto che ognuno si faccia la propria visione delle cose, specialmente se PRIMA si è informato.

    Tu dici: "Quello che mi ha colpito però sono le vostre certezze nel campo del clima che sono tutte nella stessa direzione. Lasciatemi dire che anch'io sono rimasto scombussolato dall'apprendere che una parte di scienziati (la maggioranza direi) ignora o manipola i dati e le ricerche prodotte da altri scienziati. Ma come funziona la ricerca scientifica ?"

    Dovresti aver letto che io ho cominciato a riportare la corrente scientifica anti GW (o meglio anti GW antropogenico) da molti anni e ho detto chiaramente che usavo questo metodo unilaterale dato che nessun divulgatore mediatico si sognava di essere obiettivo. Inoltre, come la pensasse la corrente GW si sapeva benissimo perché ce lo propinavano tutti i giorni, cambiando sempre la data nel non ritorno e prevedendo fatti che mai si sono verificati. Se, poi, qualcuno ha creduto in questo strano ostracismo non è certo colpa mia. Avendo sempre riportato le fonti, ognuno poteva trarre le conclusioni da solo... Non ho mai obbligato nessuno e molti, negli anni, si sono anche accaniti contro di me... Basta leggere gli articoli precedenti dove non ho mai eliminato un commento.

    Poi citi Penrose: "Nel primo capitolo lo scienziato parla di come le "mode" influenzino la ricerca sotto molti punti di vista. In quel caso si riferisce alle ricerche in fisica fondamentale ma credo si possano applicare anche ad altri campi, giungendo a conclusioni in parte simili a quelle sostenute qui. La differenza, a mio modo di vedere, è che questo modo di procedere viene visto come "normale"". Questo è sicuramente vero ed è sempre stato così. Einstein non credeva nella MQ, ma la sua voce è stata riportata come quella degli altri. Newton era normale, Einstein no. Il bello del dibattito scientifico è proprio questo: le idee posso anche scontrarsi per "mode" o per paura del "nuovo", attraverso  calcoli scientifici, ma devono avere tutte la loro visibilità. Questo non è mai accaduto per il GW antropogenico. Chiamare la CO2 un inquinante, quando è l'essenza stessa della vita equivale a dire che la Terra è piatta o che il Sole gira intorno a noi.

    In conclusione io non voglio assolutamente che la gente la pensi come me; voglio soltanto cercare di controbilanciare una visione unica, assolutista e basata su errori madornali, spesso fatti passare con malafede.

    Tu puoi continuare a seguire Mercalli, Tozzi e gli altri scienziati mediatici... io cerco invece di portare alla luce sia i loro madornali errori (richiesti dai potenti per motivi economici) sia le visioni di altri VERI scienziati.

    Tra poco pubblicherò un articolo che cerca di fare la storia "onesta" della celebre mazza da hockey, su cui si basano praticamente tutti i modelli usati per spaventare e per fare pagare tutto più caro. Ti sei chiesto perché tutto sta aumentando? E' il prezzo da pagare (lo paghiamo noi, però) della transizione ecologica che nasce insufficiente fin dall'inizio. Intanto, dopo tutti gli aumenti, si ricadrà nel nucleare e poi comincerà la paura del freddo, come capitato negli anni '70 (vai a leggere...).

    Stai tranquillo e pensala come vuoi... non ho nessun ritorno finanziario (io!) nel cercare di equilbrare la bilancia.

  28. Mario Fiori

    Come dice Daniela , dalla quale mi divide un po' la passione per il capitalismo8che purtroppo non ho) ma mi accomuna , e tantisssimo , la passione per la Scienza e non per la scienza, il dubbio ci assale sempre ed è il bello di quello per il quale parliamo qui.

    Mi auguro , carissimo Pessina, che non ci lascerai e continuerai con la tua importante analisi. Benvenuto di cuore veramente nel blog.

  29. maurizio rovati

    Ho l'impressione che il capitalismo e il socialismo siano più affini che differenti o che come due poli opposti si attraggano. E' già successo in Europa nella prima metà del novecento e ancora succede in tutto l'occidente. Anche in Cina il socialismo ha preso una piega capitalista in cui però il partito comunista detta le regole senza i fastidi e i ritardi della procedura democratica. E questa cosa cosa è parecchio invidiata nei salotti che contano.

    Per come la vedo io, in occidente stiamo andando rapidamente nella direzione indicata da Orwell sia in "1984" che nella "Fattoria degli Animali". In Italia abbiamo già il Ministro della Verità che ci spiega, con supremo sprezzo del ridicolo e senza pudore, come quello che sembra un poliziotto infiltrato tra i manifestanti come provocatore, non sia altro che un agente in borghese intento a misurare la "Forza Ondulatoria" applicata alla camionetta...

    https://www.youtube.com/watch?v=Tp2xv_YoMFM

  30. Giorgio

    SEGUITE I SOLDI ! restano sempre il Massimo Comun Denominatore dei comportamenti umani; dalle comparsate in TV alla richiesta di contributi per le cause più nobili (figuriamoci quelle ignobili !).

    Pensate solo a cosa si potrebbe fare sull'argomento in questione e sull'inquinamento (vero dramma) dirottando (almeno temporaneamente) gli enormi stanziamenti per creare un "ecosistema vivibile" su Marte (sic) mentre si distrugge la Terra...qualche migliaio di astronauti PROBABILI contro 7-8 miliardi di abitanti EFFETTIVI.

    Ma provate a invertire il TREND ed i relativi SOLDINI !

  31. pienamente d'accordo Giorgio... ma ricordiamoci sempre che l'uomo non può distruggere la Terra. Lei fa in fretta a recuperare un nuovo equilibrio e poco importa cosa costerà a chi l'ha riempita di spazzatura.

  32. ottima scelta Papalscherzone! Grazie di averlo ricordato...

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