24/06/19

Un blog meglio del pifferaio magico?

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.

 

Ebbene sì, cari amici e lettori, siamo meglio del celebre pifferaio. Siamo riusciti, con le nostre fandonie sul clima, a tirare dalla nostra parte il fior fiore della fisica e della climatologia italiana. Fortunatamente i nostri politici  non sanno che cos'è il Sole né tanto meno cosa sono le variazioni atmosferiche o -terribile parola!- l'anidride carbonica. E quindi via libera ai soliti farfallini e picozzette mediatiche che senza aver mai pubblicato un solo articolo scientifico su riviste specialistiche ufficiali, sono comunque i depositari mediatici della scienza.

Viva Greta e i suoi gretini, che ormai non hanno più bisogno di fare sciopero dato che le scuole sono finite. Finalmente sono usciti allo scoperto quei ciarlatani che hanno perfino avuto il coraggio di essere considerati tra i massimi studiosi italiani contemporanei. Mi vergogno quasi a inserire il loro nome alla fine dell'articolo.

Parliamo seriamente... grazie a Gianni e a Umberto sono venuto rapidamente a conoscenza della petizione fatta ai nostri governanti da un numero cospicuo di VERI scienziati (spero che non sia diventata una parolaccia). Dalla petizione sembra che  i tanti articoli scritti da parecchi anni contro la bufala del Riscaldamento Globale sulle pagine di questo blog  siano stati in linea perfetta con chi di clima se ne intende e sa quanto certi modelli propinati da esperti prezzolati (capaci perfino di escludere la componente solare!) siano poco meno che carta straccia.

Non ho bisogno di altri commenti, la petizione e i nomi che l'hanno firmata parlano da soli.

Non voglio nemmeno segni di stima retroattiva per essermi sempre schierato dalla parte di chi circa vent'anni fa (parlo di Lindzen) mi aveva spiegato il pro e il contro di certi modelli che si stavano creando per motivazioni che tutto erano meno che scientifiche. Però, però, mi piacerebbe che arrivassero le SCUSE di un certo giornalista (scientifico?) di nome Luigi Bignami che ha anche usato parole abbastanza villane nei miei confronti, dandomi perfino del lei dopo anni passati a darmi del tu. Non parliamo poi di epiteti del tipo "complottista". Vediamo se adesso verranno usati anche verso Ricci, Zichichi (sarà anche un po' macchietta, ma la fisica la sa, state tranquilli), Barbieri, Prodi, ecc., ecc. O continuerà a preferire la scienza mediatica più facile  che in certi personaggi televisivi hanno i loro portabandiera?

Non dico altro... ma fatemi sentire, una volta tanto, un po' meno Don Chisciotte, anche se so che i mulini a vento (e le pale eoliche mafiose) prolifereranno, comunque, sempre di più...

PETIZIONE DI FISICI ITALIANI AL GOVERNO ITALIANO

Al Presidente della Repubblica

Al Presidente del Senato

Al Presidente della Camera dei Deputati

Al Presidente del Consiglio

PETIZIONE SUL RISCALDAMENTO GLOBALE ANTROPICO

I sottoscritti, cittadini e uomini di scienza, rivolgono un caloroso invito ai responsabili politici affinché siano adottate politiche di protezione dell’ambiente coerenti con le conoscenze scientifiche. In particolare, è urgente combattere l’inquinamento ove esso si presenti, secondo le indicazioni della scienza migliore. A tale proposito è deplorevole il ritardo con cui viene utilizzato il patrimonio di conoscenze messe a disposizione dal mondo della ricerca e destinate alla riduzione delle emissioni antropiche inquinanti diffusamente presenti nei sistemi ambientali sia continentali che marini.

Bisogna però essere consapevoli che l’anidride carbonica di per sé non è un agente inquinante. Al contrario essa è indispensabile per la vita sul nostro pianeta.

Negli ultimi decenni si è diffusa una tesi secondo la quale il riscaldamento della superficie terrestre di circa 0.9°C osservato a partire dal 1850 sarebbe anomalo e causato esclusivamente dalle attività antropiche, in particolare dalle immissioni in atmosfera di CO2 proveniente dall’utilizzo dei combustibili fossili. Questa è la tesi del riscaldamento globale antropico promossa dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazione Unite, le cui conseguenze sarebbero modificazioni ambientali così gravi da paventare enormi danni in un imminente futuro, a meno che drastiche e costose misure di mitigazione non vengano immediatamente adottate. A tale proposito, numerose nazioni del mondo hanno aderito a programmi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sono pressate, anche da una martellante propaganda, ad adottare programmi sempre più esigenti dalla cui attuazione, che comporta pesanti oneri sulle economie dei singoli Stati aderenti, dipenderebbe il controllo del clima e, quindi, la “salvezza” del pianeta.

L’origine antropica del riscaldamento globale è però una congettura non dimostrata, dedotta solo da alcuni modelli climatici, cioè complessi programmi al computer, chiamati General Circulation Models. Al contrario, la letteratura scientifica ha messo sempre più in evidenza l’esistenza di una variabilità climatica naturale che i modelli non sono in grado di riprodurre. Tale variabilità naturale spiega una parte consistente del riscaldamento globale osservato dal 1850. La responsabilità antropica del cambiamento climatico osservato nell’ultimo secolo è quindi ingiustificatamente esagerata e le previsioni catastrofiche non sono realistiche.

Il clima è il sistema più complesso presente sul nostro pianeta, per cui occorre affrontarlo con metodi adeguati e coerenti al suo livello di complessità. I modelli di simulazione climatica non riproducono la variabilità naturale osservata del clima e, in modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni. Questi si sono ripetuti ogni mille anni circa e includono il ben noto Periodo Caldo Medioevale, il Periodo Caldo Romano, ed in genere ampi periodi caldi durante l’Ottimo dell’Olocene. Questi periodi del passato sono stati anche più caldi del periodo presente, nonostante la concentrazione di CO2 fosse più bassa dell’attuale, mentre sono correlati ai cicli millenari dell’attività solare. Questi effetti non sono riprodotti dai modelli.

Va ricordato che il riscaldamento osservato dal 1900 ad oggi è in realtà iniziato nel 1700, cioè al minimo della Piccola Era Glaciale, il periodo più freddo degli ultimi 10.000 anni (corrispondente a quel minimo millenario di attività solare che gli astrofisici chiamano Minimo Solare di Maunder). Da allora a oggi l’attività solare, seguendo il suo ciclo millenario, è aumentata riscaldando la superficie terrestre. Inoltre, i modelli falliscono nel riprodurre le note oscillazioni climatiche di circa 60 anni. Queste sono state responsabili, ad esempio, di un periodo di riscaldamento (1850-1880) seguito da un periodo di raffreddamento (1880-1910), da un riscaldamento (1910-40), ancora da un raffreddamento (1940-70) e da un nuovo periodo di riscaldamento (1970-2000) simile a quello osservato 60 anni prima. Gli anni successivi (2000-2019) hanno visto non l’aumento previsto dai modelli di circa 0.2°C per decennio, ma una sostanziale stabilità climatica che è stata sporadicamente interrotta dalle rapide oscillazioni naturali dell’oceano Pacifico equatoriale, conosciute come l’El Nino Southern Oscillations, come quella che ha indotto il riscaldamento momentaneo tra il 2015 e il 2016.

Gli organi d’informazione affermano anche che gli eventi estremi, come ad esempio uragani e cicloni, sono aumentati in modo preoccupante. Viceversa, questi eventi, come molti sistemi climatici, sono modulati dal suddetto ciclo di 60 anni. Se ad esempio si considerano i dati ufficiali dal 1880 riguardo i cicloni atlantici tropicali abbattutisi sul Nord America, in essi appare una forte oscillazione di 60 anni, correlata con l’oscillazione termica dell’Oceano Atlantico chiamata Atlantic Multidecadal Oscillation. I picchi osservati per decade sono tra loro compatibili negli anni 1880-90, 1940-50 e 1995-2005. Dal 2005 al 2015 il numero dei cicloni è diminuito seguendo appunto il suddetto ciclo. Quindi, nel periodo 1880-2015, tra numero di cicloni (che oscilla) e CO2 (che aumenta monotonicamente) non vi è alcuna correlazione.

Il sistema climatico non è ancora sufficientemente compreso. Anche se è vero che la CO2 è un gas serra, secondo lo stesso IPCC la sensibilità climatica ad un suo aumento nell’atmosfera è ancora estremamente incerta. Si stima che un raddoppio della concentrazione di CO2 atmosferica, dai circa 300 ppm preindustriali a 600 ppm, possa innalzare la temperatura media del pianeta da un minimo di 1°C fino a un massimo di 5°C. Questa incertezza è enorme. In ogni caso, molti studi recenti basati su dati sperimentali stimano che la sensibilità climatica alla CO2 sia notevolmente più bassa di quella stimata dai modelli IPCC.

Allora, è scientificamente non realistico attribuire all’uomo la responsabilità del riscaldamento osservato dal secolo passato ad oggi. Le previsioni allarmistiche avanzate, pertanto, non sono credibili, essendo esse fondate su modelli i cui risultati sono in contraddizione coi dati sperimentali. Tutte le evidenze suggeriscono che questi modelli sovrastimano il contributo antropico e sottostimano la variabilità climatica naturale, soprattutto quella indotta dal sole, dalla luna, e dalle oscillazioni oceaniche.

Infine, gli organi d’informazione diffondono il messaggio secondo cui, in ordine alla causa antropica dell’attuale cambiamento climatico, vi sarebbe un quasi unanime consenso tra gli scienziati e che quindi il dibattito scientifico sarebbe chiuso. Tuttavia, innanzitutto bisogna essere consapevoli che il metodo scientifico impone che siano i fatti, e non il numero di aderenti, che fanno di una congettura una teoria scientifica consolidata.

10 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    Almeno qualcosa si muove nel deserto di pietra,dominato da capitali e capitalisti rapaci,da industrie spesso colluse con personaggi impresentabili,e non ultimo organizzazioni demagogico-politiche al servizio dei sucitati.

  2. SuperMagoAlex

    Caro Enzo, è proprio quello di cui stavamo discutendo sabato  :-D

    Speriamo, visto il prestigio delle firme, vengano presi in considerazione, ma ho i miei dubbi!

     

  3. esattamente, caro Marko! Ma vedrai che improvvisamente scienziati del calibro di Ricci e Prodi diventeranno dei ciarlatani incompetenti... E avanti con i gretini...

  4. Gianni Bolzonella

    Cambiamenti climatici e femminicidio, sì; suicidio no. (Chi produce problemi sociali?)
    Maurizio Blondet 24 Giugno 2019
    di Roberto PECCHIOLI

     

    ...la chiave del successo delle teorie sul cambiamento climatico sta nella struttura narrativa diffusa dall’alto che attribuisce l’aumento della temperatura all’attività umana, escludendo le cause naturali. Costi, danni e pericoli sono identici in entrambi i casi, ma se l’origine fosse naturale, non ci sarebbe nessun cattivo da incolpare, nessuna ristrutturazione generale dell’economia e della società da mettere in conto ai popoli attraverso tasse, perdita di diritti, mutamenti di abitudini di vita. Il problema del riscaldamento del pianeta sarebbe rimasto un allarme ambientale simile alla pioggia acida o il buco dell’ozono, se non fosse per l’interesse geopolitico e strategico di ridurre la dipendenza dai carburanti fossili, con tutto quanto significa in termini di potere in aree come il Medio Oriente e il Venezuela, del cui destino nessuno si occuperebbe se la repubblica bolivariana non possedesse immense risorse energetiche...

  5. ottima chiave di lettura...

  6. Fiorentino Bevilacqua

    Gira, su You tube, un filmato tratto da una trasmissione televisiva in cui, un signore con il farfallino, si esibisce, scuotendo platealmente la testa, nel momento in cui si parla di origine non antropica del riscaldamento globale...

    Avrebbe fatto invidia a Mario Merola, professionista della Sceneggiata napoletana...

     

  7. Fiorentino Bevilacqua

    A proposito di buco dell'ozono, per rilanciare l'accenno fatto da Maurizio Blondet il cui brano è stato riportato da Gianni, mi piace riportare cosa, in proposito, scriveva Kare Mullis, geniale, estroso inventore della PCR  ...

    „Non ho potuto fare a meno di notare una bizzarra coincidenza. Il brevetto americano sulla produzione del freon, il più importante clorofluorocarburo utilizzato nei frigoriferi e negli impianti di condizionamento, è scaduto più o meno nel momento in cui il freon è stato messo fuorilegge. I Paesi che avevano cominciato a produrlo senza dover pagare per questo privilegio sono stati invitati a fermarsi. E tra poco sarà possibile sostituire il freon con un nuovo composto chimico, un prodotto industriale che sarà protetto da un brevetto e farà guadagnare molto denaro all'azienda che lo produce. Le prove indirette della diminuzione della fascia di ozono sono assurde. È vero che è stato rilevato un maggior numero di tumori della pelle, ma questo non è un buon indicatore dell'intensità dei raggi ultravioletti. L'aumento dei tumori potrebbe essere provocato dal fatto che la gente tende a trasferirsi in climi più caldi. [... ] E nello stesso tempo la tintarella è diventata di moda. [... ] Per misurare in modo non controvertibile la quantità di raggi ultravioletti che raggiunge la terra non bisognerebbe valutare la diffusione del cancro, bensì la luce ultravioletta che giunge sulla terra. Sarebbe sufficiente predisporre in una delle tante basi antartiche uno strumento per la misurazione degli UV del valore di 6000 dollari, e tenerlo sotto controllo per qualche anno. Qualcuno potrebbe occuparsene, e farci sapere com'è andata? Se è stato fatto, io non ne ho saputo niente. A parte la mancanza di prove scientifiche, non ha alcun senso pensare che possiamo distruggere l'ozono nell'atmosfera superiore. Ecco cosa succederebbe, se in qualche modo si producesse un buco nella fascia di ozono: i raggi ultravioletti emessi dal sole passerebbero attraverso di esso per arrivare all'atmosfera terrestre, dove sarebbero assorbiti dalla fascia di ossigeno –spessa diverse miglia– che circonda il pianeta. In questo modo, si formerebbe altro ozono: è questo che succede quando i raggi ultravioletti si uniscono all'ossigeno. L'ozono così creatosi assorbirebbe la luce ultravioletta, impedendole di penetrare più a fondo nella fascia di ossigeno.“ —  Kary Mullis, da Ballando nudi nel campo della mente, pp. 124-5

    Origine: https://le-citazioni.it/frasi/200397-kary-mullis-non-ho-potuto-fare-a-meno-di-notare-una-bizzarra-c/

    Sarà una malignata (FORSE!),  ma un pensierino ce lo farei...

  8. Mauro

    Bene molto bene, continuiamo a diffondere la vera scienza.

  9. Gianni Bolzonella

    Ottimo Fiorentino.

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