24/12/21

Vagabondo che son io *

Indimenticabile canzone dei Nomadi che fa pensare ai corpi più solitari del Cosmo.

Le stelle sono spesso sole, ma fanno in fretta a "costruirsi" tanti figlioli planetari. Le stesse galassie si riuniscono in gruppi e cercano compagnia. Ma lo stesso non capita ai pianeti solitari, veri vagabondi delle galassie. Dopo un brevissimo periodo in cui riescono ancora a emettere abbastanza luce a causa delle loro temperatura, sono destinati a spegnersi e a vagabondare solitari, senza potere essere visti direttamente. Non parliamo, poi, di quelli molto piccoli, di dimensioni terrestri o anche meno.

Ne abbiamo parlato spesso e alcuni di loro sono stati anche scoperti, magari attraverso il loro effetto di "microlensing" su stelle più lontane. Ma quanti ce ne saranno ? Sicuramente tantissimi, ma la stragrande maggioranza resteranno invisibili, come mini buchi neri nemmeno capaci di farsi notare attraverso ciò che li circonda.

Qualcosa, però, si può fare, soprattutto se si cercano in zone in cui si stanno formando stelle. Qualsiasi sia il meccanismo che li abbia formati, dovrebbero ancora essere abbastanza luminosi per poter essere visti dai più potenti telescopi odierni. E più la le stelle sono giovani e più piccoli possono essere trovati. Se, infatti, l'età è troppo alta, si potrebbero vedere solo quelli molto più grossi di Giove che potrebbero anche essere delle nane brune (vedi anche la Fig. 1 del lavoro originario).

Non sarebbe, però, solo una ricerca fine a se stessa, dato che poterli analizzare nei primi anni di vita permetterebbe di capire anche le modalità della loro nascita. Vi sono, infatti, varie alternative che possono essere riassunte in due grandi categorie: pianeti nati attorno a stelle e poi "scacciati" o "strappati" dalla mamma, oppure grumi di materia che si sono addensati senza minimamente sperare di diventare stelle, ben lontani dai limiti delle nane brune. Insomma, oggetti che nemmeno hanno provato a diventare stelle, ma che sono nati pianeti e come tali rimarranno per sempre.

Bene, cercando proprio in una zona di formazione stellare, ne sono stati scoperti almeno 70 (ma potrebbero anche essere più di 100), sicuramente non nane brune, data l'età dell'ammasso. Ecco un'immagine in cui sono stati segnati dopo l'identificazione.

ESO/N. Risinger (skysurvey.org)
L'immagine mostra la posizione di 115 potenziali pianeti vagabondi in una regione di cielo tra Scorpione e Ofiuco. A seconda dell'età assegnata all'ammasso i pianeti gioviani vanno da un minimo di 70 a un massimo di 170. Fonte: ESO/N. Risinger (skysurvey.org)

Ancora più suggestivo è lo "zoom" verso uno di loro...

Ritorniamo alla domanda: "Quanti ce ne sono?". Sicuramente miliardi e miliardi, dato che, come già detto, si potrebbero formare direttamente dalle nubi cosmiche come le stelle e avrebbero bisogno di ben poca massa.

Sarebbe bello immaginare, per un momento, la nostra galassia senza più le stelle e i loro figlioli tenuti ancora al guinzaglio. Vedremmo soltanto tantissimi vagabondi scuri che vagano senza alcuna direzione preordinata. Chissà, magari un giorno ci riusciremo. Sono figli dell'Universo e hanno diritto di essere considerati tali.

Anche i vagabondi hanno una loro dignità, non dimentichiamolo mai, soprattutto durante le feste di Natale diventate sempre più feste del consumismo.

Articolo originale QUI

2 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Non è che se si sommano tutte le loro masse più quelle dei buchi neri (mini e meno mini) ritroviamo la tua tanto amata materia oscura?

  2. Con i buchi neri può anche darsi (è quello che abbiamo appena detto)... ma con le masse planetarie non si riesce a far così tanto...

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