10/07/23

Il Global Warming ci allunga la vita? *

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo

 

Un articolo sicuramente interessante, ma che, a causa delle sue conclusioni, mi fa molto dubitare...

Il titolo è molto sibillino, ma ben si addice allo studio pubblicato da poco sulla lunghezza del giorno nella storia della Terra. In realtà, la vita resta quella che è e può allungarsi solo cercando di migliorare le difese del nostro organismo contro virus e batteri che sono capacissimi di mutare rapidamente. Solo capendo a fondo i meccanismi della meccanica quantistica si potrà forse fare un salto di qualità... ma l'articolo di cui parlo si ferma molto prima e si "inventa" un nuovo modo per spaventare la gente: se non combattiamo il GW la Terra rallenterà la sua rotazione in modo esagerato.

A parte il fatto che non ritengo molto chiaro il motivo di pericolo di un giorno più lungo (ma anche di una notte), mi viene da ridere pensando a cosa si devono ancora attaccare i fautori del GW per convincere il popolo bruto che il futuro sarà invivibile.

L'articolo, di per sé stesso, potrebbe anche essere molto interessante, dato che analizza il contributo della marea lunare rispetto a quella solare, trovando che per lunghi periodi i contributi reciproci sono stati molto differenti. A causa della temperatura l'atmosfera ha risentito maggiormente della marea solare (c'entrano certe risonanze e tanti altri fattori che non è il caso di approfondire). In parole semplici, una marea dominata dal Sole tende ad accorciare piuttosto che allungare il giorno. La conclusione di questi studi sembra confermare che a partire da circa 2 miliardi di anni fa per giungere fino a 600 milioni di anni fa, le due maree si sono equivalse e il giorno è rimasto costante intorno alle 19.5 ore. Se tutto fosse stato come nei periodi più recenti, oggi il giorno sarebbe di circa 60 ore! Come già detto, io non so bene se un giorno più lungo sia un bene o un male, fatto sta, però, che questa "stasi" nella lunghezza del giorno era causata da una temperatura globale veramente alta (si parla anche di 50°C).

Prima di proseguire mi chiedo: Oggi siamo attorno ai 20°C e si grida alla tragedia e soprattutto  a una Terra moribonda... ma, allora, nel periodo veramente caldo la Terra sarebbe dovuta per lo meno entrare in coma, oppure morire. Così dovrebbe essere... e, invece, eccola ancora qui, viva e vegeta!

Beh... anche le peggiori previsioni sul nostro futuro non arrivano certo ai 5o° C.

Non voglio, comunque, entrare nel merito dell'articolo, dato che non ho le conoscenza necessarie (se qualcuno le avesse, sarebbe un vero piacere sentire i suoi commenti).

Voglio solo riprendere due frasi dette da Murray, uno dei  ricercatori dell'Università di Toronto, autori dello studio: "Our current warming atmosphere could have consequences in the tidal imbalance. As we increase Earth's temperature with global warming, we’re also making the resonant frequency move higher — we’re moving our atmosphere farther away from resonance. As a result, there's less torque from the sun and therefore, the length the day is going to get longer, sooner than it would otherwise". (La nostra attuale atmosfera potrebbe avere conseguenze  nello sbilanciamento mareale. Aumentando la temperatura, per colpa del Global Warming, stiamo spostando l'atmosfera più lontana dalla risonanza e, di conseguenza, vi è meno forza torcente da parte del Sole e la durata del giorno si allungherà sempre di più in tempi molto rapidi.

Lasciatemi dire...:"E con questo, che problema ci sarebbe?" Ma soprattutto vorrei concludere chiedendo ai soliti falsi esperti televisivi: "Per colpa di quali combustibili fossili, usati nelle celebri e ben note centrali, industrie, automobili, ecc. di due miliardi di anni fa, la temperatura è salita così in alto e vi è rimasta per più di un miliardo di anni?". Non è, per caso, che il clima della Terra cambi e di molto, magari anche in fretta, per ragioni che con il piccolo e insignificante uomo non hanno niente a che fare?

Ovviamente, sbaglierò io, ma dubitare mi è d'obbligo anche di un articolo che conclude con un nuovo, inedito, segnale di pericolo!

 

11 commenti

  1. Paolo

    Grazie Professore per le parole di buon senso. Ho anche apprezzato moltissiomo la lettura della sezione "clima e Riscaldamento Globale". E' difficile trovare risorse in Italiano che non siano allineate con il nonsense climatico che ci viene ammannito quotidianamente dai media.

    Seguendo maggiormente fonti in lingua inglese, ultimamente  vedo qualche lieve incrinatura nella macchina mediatica/politica del terrorismo climatico ma e' troppo poco.

    A proposito di questo, vorrei citare il recente scandalo della professoressa di Harvard Francesca Gino (origini italiane) - che ha prodotto studi (sull'onesta' :-) tra l'altro) basati su dati taroccati in modo puerile in modo da mostrare risultati eclatanti che hanno generato libri e pubblicazioni, citazioni, conferenze etc.

    Magari il legame con il terrorismo climatico non sembra cosi' ovvio ma se consideriamo la spinta a pubblicare risultati sempre piu' eclatanti che garantiscono conferenze, visibilita' e consolidano posizioni e incarichi di vertice nelle istituzioni a cui certi gruppi di studiosi sono chiaramente soggetti...

    Mi viene da pensare a IPCC e a quanta spazzatura viene pubblicata annualmente basata su scenari ridicoli e basati su pseudo scienza (AKA modelli climatici) - Vogliamo davvero credere che in tutto 'sto circo che garantisce ottimi posti di lavoro, visibilita', carriera, ci siano solo studiosi incorruttibili e scrupolosissimi?

    Tra l'altro se uno si azzarda a uscire dal "consenso" viene crocifisso, asfaltato e cancellato con la complicita' di tutti i media, i social e wikipedia, quindi se non e' l'avidita' e' la paura di perdere il posto e la reputazione....

    Grazie e buon lavoro :)

    (chedo scusa per gli accenti sostituiti da apostrofi ... tastiera cirillica)

  2. grazie Paolo per il tuo commento... Purtroppo la Scienza si sta velocemente trasformando in scienza, con la s minuscola. Notiamo, inoltre, come sia facile creare "falsi" miti che rapidamente vengono ingoiati da chi non conosce e non vuole capire. Prendiamo l'Intelligenza Artificiale. Ormai, basta usarla e tutto si risolve. Ma qualcuno ha mai pensato che anche lei viene costruita da un programma  dettato da un umano? Se fosse reale, potrebbe rispondere a problemi insoluti e, invece, non risponde nemmeno a quelli ben noti. A quando i casalinghi comandati dalla AI? La razza umana sta diventando un gruppo di burattini incapaci di agire con la propria testa. Poveri neuroni! Tanta fatica millenaria per portare a questo ...

  3. Guido

    Concordo. L'uomo ha questo gran difetto: mettersi al centro di tutto, persino, sembrerebbe, a costo di assumersi la responsabilità di fenomeni che dipendono da tutt'altro o che sono ben lontani dall'essere chiaramente compresi.

    La vita segue percorsi evolutivi tutt'altro che lineari e semplici, piuttosto si direbbe orientarsi "a tentoni", quasi fosse al buio. Un'evoluzione basata sul principio: metto in campo  il materiale biologico al momento disponibile, il tempo farà il resto, falciando qua e rinvigorendo là, tutto calato nell'arena posta dall'ambiente e dalle sue modificazioni e derive. E su tal base, non è che l'uomo si dimostrerà solo un transitorio inciampo? Qualcosa di mal riuscito destinato a brevissima, seppur apparentemente brillante, parabola?

    Gatto Nelson ne è convinto.

     

  4. fiorentino bevilacqua

    Mi dispiace dubitare di ciò in cui..."credo", la scienza. Ma la scienza è fatta da uomini e gli uomini sono imperfetti sia che facciano gli scienziati, sia che facciano i calzolai o i contadini...

    Perciò mi sembra vano trincerarsi dietro l'asetticità del procedere scientifico, dietro la sua presunta imparzialità ed oggettività.

    Uno scienziato, sempre uomo è e forse non gli è facile, nel suo cammino di vita, scegliere, per dirla con Bacone, di trattare la scienza come una moglie piuttosto che come una serva o una cortigiana.

    Sbaglierò, ma anche i climatologi o i fisici dell'atmosfera sono uomini.

  5. Che piacere sentirti Fiorentino! Tu dici bene anche i climatologi sono uomini. Ma cosa dire di chi si fa passare per climatologo, ma tale non è? A questo riguardo la scienza c'entra poco e si cade nella strumentalizzazione di false conoscenze e si sfrutta l'ignoranza altrui. Il GW ha poco a che fare con la scienza, ma è un argomento essenzialmente politico.

  6. Gianni Delleani

    Salve! Non sono un climatologo, non sono uno scienziato, sull'argomento riscaldamento globale non so che pesci pigliare, quindi per farmi un'idea comincerò a leggere gli articoli da lei diligentemente raccolti nel suo archivio. Però una domanda vorrei farla all'inizio, prima di cominciare: a prescindere da quali ne siano le eventuali cause, la temperatura media si sta progressivamente alzando oppure no?

  7. caro Gianni,

    un leggero aumento vi è senz'altro stato, in quanto proveniamo dalla piccola era glaciale del 1700. Quella che sicuramente è un bufala è la causa che viene imposta a tutti attraverso i media. I sali e scendi della temperatura vi sono sempre stati, anche molto più forti e rapidi. Pensiamo a Olaf il Vichingo che allevava mucche in Groenlandia e andava e tornava dal Canada attraverso il passaggio a Nord Ovest. Nel medioevo, inoltre, in Inghilterra si faceva il vino... Vi è comunque una esagerazione sul riscaldamento: non è così forte come si dice e non è vero che sono aumentati gli eventi estremi. Comunque, se leggerai nell'archivio troverai molte risposte...

  8. Gianni Delleani

    Grazie, leggerò - anzi, sto già leggendo. Tuttavia, sapere che cambiamenti analoghi sono già avvenuti in passato non mi tranquillizza, perché in passato gli "eventi estremi" facevano relativamente meno danni e meno vittime di oggi, per il semplice motivo che gli abitanti della Terra oggi sono molto più numerosi. La siccità che ha colpito l'anno scorso il Piemonte (vivo a Torino) ha causato molti problemi agli agricoltori, problemi concreti e documentati; se dovesse ripetersi e persistere quei problemi potrebbero - non è detto, ma potrebbero - diventare insostenibili. Per questo dico: non importa se l'aumento delle temperature dipende dalle attività umane oppure no, il passato recente e il presente dimostrano che i problemi ci sono, colpiscono molto più che in passato, e perciò qualche provvedimento bisognerà pur prenderlo: per sostenere l'agricoltura, per esempio; per creare riserve idriche (sono alpinista e vedo bene in quale stato si trovano oggi i ghiacciai rispetto a com'erano quand'ero ragazzo). Dire che non c'è nulla di anomalo e di conseguenza non fare nulla mi pare leggermente sventato. O no?

    Grazie dell'attenzione, a presto.

  9. L'uomo e gli altri animali e vegetali, si sono sempre dovuti adattare alla situazione climatica. L'uomo delle caverne ha sopportato un'era glaciale. Ovviamente, una conseguenza che vi è sempre stata è quella delle migrazioni (siamo tutti figli dell'uomo proveniente dall'Africa).Cosa si può fare in più? Fronteggiare i rischi, anche se la climatologia è un sistema complesso di cui ancora non conosciamo nemmeno tutti dati di partenza. Invece di spaventare e trarre profitti, bisognerebbe agire, ma ne siamo ancora capaci? Potremmo sempre chiedere a facebook o sentire i falsi climatologi televisivi ben pagati dalle industrie che traggono profitto  dalla situazione che rientra nella norma dell'evoluzione umana e non solo.  La Terra sta benissimo e non si cura di noi. Che la tecnologia venga in aiuto, ma quella vera e non quella che rincretinisce l'uomo comune.

  10. Gianni Delleani

    Sono d'accordo. Non guardo la tv e tendo a fidarmi solo di chi dimostra di conoscere davvero le cose di cui parla. Il figlio di un mio collega, ora poco più che trentenne, si è addottorato in geologia a Padova con una ricerca sulla CAMP (Central Atlantic Magmatic Province) nel corso della quale ha fra l'altro potuto appurare che a un certo punto del Triassico superiore, quando ebbe luogo un'imponente estinzione di massa, l'atmosfera terrestre conteneva una percentuale di CO2 (dovuta a una serie ininterrotta di eruzioni vulcaniche) assai vicina all'attuale. Sentirlo parlare con entusiasmo dei propri studi è un piacere, penso che sia destinato a diventare un vulcanologo di vaglia. Mi ha raccontato fra le altre cose della spaventosa crisi che colpì l'Europa nel secondo decennio dell'Ottocento a causa dell'eruzione del Tambora, un vulcano dell'Indonesia, iniziatasi nel 1815, che immise nell'atmosfera una inusitata quantità di cenere: fra le conseguenze ci furono l'abbassamento delle temperature, con estati in cui di giorno non si superavano i 10 gradi, piogge interminabili e inevitabili carestie; alcuni storici hanno rilevato che il 18 giugno di quell'anno, a Waterloo, i francesi si trovarono in gravi difficoltà a causa del fango dovuto a piogge incessanti (si sa che lo stato del terreno su cui si combatte può svantaggiare chi attacca più di chi si difende). Il figlio del mio collega dice che una situazione del genere potrebbe ripresentarsi ancora, e che qualcosa del genere, ma con conseguenze infinitamente meno gravi, è avvenuta  pochi anni fa, quando si rimise in attività un vulcano islandese di cui non saprei scrivere il nome se non facendo un copia&incolla, e sconquassò il traffico aereo europeo e non solo.

    Quella di poter imbrigliare e controllare la Natura è una pia illusione, possiamo soltanto prenderne consapevolezza e cercare di essere pronti a reagire in qualche modo alla prossima emergenza per limitare i danni, se possibile.

  11. Penso proprio di sì, caro Gianni

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