25/10/23

Se noi non andiamo sulla Luna è la Luna a venirci a trovare *

La Luna non vuole essere da meno e ci manda un'astronave per tenerci d'occhio... Alieni? No, meccanica celeste!

No, non preoccupatevi! La Luna non ha nessuna intenzione di cambiare orbita e venire ad impattare con la Terra. Tuttavia, così come una piccola parte di terrestri vi è sbarcata (e speriamo che non diventi un parco d'attrazioni nelle mani di qualche magnate), anch'essaha mandato degli osservatori per scrutarci attentamente e cercare di capire come mai l'evoluzione delle specie viventi ne ha creata una  sgangherata come quella umana. A parte gli scherzi, stiamo parlando di un messaggero lunare di dimensioni considerevoli, con un diametro che dovrebbe essere compreso tra 40 e 100 metri. Niente di veramente pericoloso, anche perché si guarda bene da avvicinarsi troppo. Il nome che  è stato dato a questa "astronave" è Kamoʻoalewa, che in hawaiano significa "oggetto celeste che oscilla"; un nome che lo caratterizza perfettamente.

L'oggetto in questione, classificato subito come asteroide che si avvicina alla Terra (Near Earth Asteroid), è stato scoperto nel 2016. La sua orbita è veramente una copia quasi perfetta di quella terrestre, con un periodo medio di 365 giorni. La sua eccentricità è di 0.10 e ha un inclinazione di 8°. Il che significa che circa la metà della sua orbita la passa più vicino al Sole della Terra e l'altra metà più lontano. Il che vuol dire che attraversa la nostra orbita, ma non ci sono rischi d'impatto, dato che l'astronave-asteroide è guidata molto bene dalle leggi della meccanica celeste.

Questa situazione fa sì che Kamoʻoalewa sia un quasi satellite della Terra, in quanto non si avvicina mai più di circa 14 milioni di chilometri e non si allontana più di 40 o giù di lì. La figura che segue mostra le orbite della Terra e dell'asteroide attorno al Sole, ma anche il moto del nostro compagno di viaggio rispetto alla Terra (a destra).

Fonte: NASA/JPL-Caltech

Non compie una vera orbita attorno a noi, ma poco ci manca. Non è il primo quasi satellite che è stato scoperto, ma questo ha intenzione di non lasciarci per molto tempo. E' arrivato milioni di anni fa e probabilmente resterà quasi-satellite (magari un po' più lontano) per milioni di anni.

Il video che segue è stato elaborato poco dopo la scoperta del 2016, quando al nostro compagno di viaggio non era ancora stato dato un nome degno di tale ruolo.

Fino a qui una notizia interessante, ma niente di veramente eclatante. Il bello, però, arriva nel 2021 dopo che sono state fatte osservazioni spettroscopiche del piccolo oggetto. Non assomiglia per niente agli asteroidi che transitano nei pressi della Terra e che provengono da oltre l'orbita di Marte; i silicati di cui è composto sono sorprendentemente simili a quelli del nostro satellite. Insomma, sembra proprio un "pezzo" di Luna.

Come è stato possibile tutto ciò? Si può solo pensare a un violento impatto di un asteroide contro la Luna, tale da scagliare nello spazio frammenti di grandi dimensioni, con un'energia cinetica tale da uscire sia il campo di gravità lunare che da quello terrestre. Solitamente i frammenti degli impatti ricadono sul satellite o, sporadicamente, possono anche cadere sulla Terra, ma riuscire a uscire dalla gravità della coppia e immettersi in un orbita solare era del tutto insospettabile. Sembrava proprio di dover scartare questa eccezionale eventualità. Tuttavia, un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona ha voluto andare più a fondo e ha fatto delle simulazioni su frammenti ipotetici di queste dimensioni, tenendo conto di tutte le perturbazioni dovute agli altri corpi planetari. Ebbene sì, era possibile! Esiste uno stretto corridoio che permette questa soluzione veramente fantastica.

Per milioni di anni a venire avremo un quasi satellite che giocherà a nascondino con noi, eseguendo un bellissimo balletto dinamico. Ma l'interesse di questo risultato va ben oltre e ve lo dice uno che avrebbe voluto che fosse scoperto quando era in piena fase lavorativa. Noi studiavamo le collisioni tra asteroidi e di loro con i pianeti. Si eseguivano anche esperimenti di urti a grande velocità, ma capire quale poteva essere l'energia cinetica acquisita dai frammenti a seguito dell'urto era un grosso problema che coinvolgeva la struttura stessa del proiettile e del bersaglio (densità, composizione, "piles of rubble", ossia frammenti tenuti assieme dall'auto gravitazione, e molto altro ancora). Gli stessi asteroidi che hanno formato le mie "care" famiglie erano stati lanciati nello spazio  a seguito di un urto catastrofico, ma era sempre in dubbio quale fosse l'energia in gioco. Oggi vi è un esempio lampante e questo ricadrà sugli studi dell'evoluzione collisionale dei piccoli corpi del Sistema Solare.

Articolo originale QUI

2 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Se la distanza massima dalla Terra è di 40 milioni di km, qualora fosse verso il sole, andrebbe quasi ad incrociarsi anche con l'orbita di Venere

  2. No, Alberto... preferisce stare con noi...

     

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