12/03/14

Una favola malvagia o soltanto un accurato controllo delle nascite? *

Le favole più classiche della letteratura per ragazzi, e non solo, sono sempre percorse da una buona dose di malvagità. Anzi, spesso e volentieri, hanno risvolti addirittura “macabri”. Non per niente il lupo di Cappuccetto Rosso viene squartato tra urla di gioia. Insomma, di allegro nelle favole c’è, molte volte, ben poco. Se valutata a livello umano, anche la favola che sta raccontando la Nebulosa di Orione potrebbe essere vista in quest’ottica, ricca com’è di orchi e di streghe a caccia di bambini indifesi. E molti di loro non possono che soccombere tragicamente. La parte “cattiva” della favola ce la sta mostrando l’ormai ben noto ALMA. Il meraviglioso strumento non usa mezzi termini o giri di parole: ci sta dicendo che non vi sono solo rose e fiori nelle favole dell’Universo e che la felicità si conquista, con fatica, solo dopo rischi e colpi di fortuna.

Continuo nel mio paragone “umano” dicendo che ALMA sta facendo un’analisi critica di favole apparentemente gioiose, scoprendone i lati più oscuri e bui. Il lupo di Cappuccetto Rosso non è soltanto il solito “cattivo” da distruggere con piacere, ma è anche un animale da preservare e da proteggere. Anche lui ha una sua vita difficile e complessa che non può non essere valutata attentamente e correttamente. No, non prendetemi per  “sciocco” o per “visionario”. Voglio solo raccontarvi una scoperta scientifica in modo che la possiate trasmettere ai più piccoli come fosse una vera favola. E che, magari, li faccia pensare…

La Nebulosa di Orione è veramente un asilo infantile. Bambini, di tutte le età, di tutte le provenienze e di tutte le caratteristiche fisiche, giocano assieme in un mondo apparentemente felice e premuroso. Hubble, il meraviglioso occhio tecnologico che spesso e  volentieri riesce a vedere anche la vita più intima delle stelle, ce lo ha mostrato in molti dettagli. In quella nube dai colori meravigliosi si vedono chiaramente stelle che devono ancora nascere, altre appena nate, altre che stanno spogliandosi della placenta o -se preferite- dell’uovo che le conteneva. Solo gioia e spensieratezza?

Purtroppo no. Quelle piccole e indifese creature innocenti vorrebbero fare come i loro genitori: crescere, farsi una famiglia con tanti pianeti e poi, a seconda della loro massa, riconsegnare allo Spazio quel poco o tanto che hanno costruito nella loro esistenza. Che bello! Sì, ma che favola sarebbe se tutto filasse liscio e tranquillo? Ed ecco, allora, apparire gli orchi e le streghe. Le chiamiamo stelle di tipo O. Sono veramente dei mostri. Giganteschi e potentissimi sembrano distruggere tutto ciò che capita nelle loro grinfie. Il loro “alito” è distruttivo. Sono, infatti, in grado di emettere radiazioni ultraviolette così intense da distruggere le molecole gassose, tenere e deboli, che i bambini di Orione cercano di tenersi ben strette.

Forse i bambini vivranno lo stesso, ma perderanno del tutto la possibilità di farsi una famiglia planetaria. Quelle radiazioni non solo distruggono, ma trascinano via il gas e la polvere tanto preziosa per i neonati. Si è stabilito che ogni bimbo che si spinga a circa 0.1 anni luce dall’orco o dalla strega viene inesorabilmente privato della materia che gli avrebbe permesso di formarsi una famiglia. E non ci si può salvare cercando di costruire i pianeti in fretta e furia. Purtroppo, l’opera dei mostri è più rapida: solo pochi milioni di anni. Un brutto sogno? No, ALMA ci ha fornito “immagini” e prove inconfutabili della tragedia. In mezzo a quell’apparente favola gioiosa si aggira il “Male” sotto forma di stelle di tipo O.

Perché sono così cattive? Beh, come tanti orchi e streghe, hanno subito delle gravi ingiustizie nei loro primi anni di vita. Non malefici o filtri magici, ma proprio un destino crudele. Sono nate troppo grandi, esageratamente grandi, e il loro motore le costringe a vivere di corsa, mangiando in modo smodato. Una cattiveria che ha una ragione di fondo, ma che dovrebbe essere accettata con rassegnazione. E, invece, no. Loro si vogliono vendicare con i bambini nati “normali” e cercano di colpirli nei loro affetti più profondi.

neonati e stelle di tipo O
ALMA mostra alcuni neonati che stanno subendo l’azione “malvagia” di qualche “orco” di tipo O. Ma la favola ha una fine molto più logica e armoniosa. L’Universo non sbaglia un colpo! Fonte: R.K.Mann et al., ApJ.

Che brutta favola, cari ragazzi. Come sarebbe bello se si potessero distruggere quegli  “inutili” e malvagi mostri del Cielo. Attenzione, attenzione… Quella parola “inutili” merita una profonda riflessione… meglio ancora, la favola va analizzata più attentamente. Innanzitutto, non tutti i bambini subiscono la distruzione dei mostri di tipo O. Solo quelli che si avvicinano troppo. Gli altri, possono più o meno faticosamente mantenersi il loro prezioso mix di gas e polvere che gli permetterà di costruire pianeti e magari anche la vita biologica. Non solo però. Le streghe cattive muoiono in fretta, senza nemmeno l’intervento di qualche principe azzurro o cacciatore di passaggio. E’ il loro destino. Hanno mangiato troppo in fretta, hanno sprecato rapidamente la loro energia vitale e altrettanto in fretta esplodono lasciando quel mondo che li ha visti intrusi spietati e mostruosi.

Un momento, un momento… se esplodono, devono, in qualche modo, riconsegnare allo Spazio ciò che li ha tenuti in vita anche se per breve tempo. E qui le sorprese non mancano (anche se noi già le conosciamo molto bene). Esse muoiono così come hanno vissuto, esplodendo con un lampo immenso di luce, attraverso una supernova. Un altro gesto malvagio per i neonati che avevano salvato a stento il loro tesoro? Nemmeno per sogno, anzi! Improvvisamente, quegli orchi e quelle streghe diventano il “bene” assoluto. Sono proprio loro le ”mamme” dei prossimi bimbi e li faranno nascere ancora più ricchi di materiale utile per crearsi una famiglia più evoluta e complessa.

Gli stessi bambini già nati e sopravvissuti fin a quel punto, ricevono doni inaspettati: nuovi elementi chimici che li aiuteranno nella loro lunga vita. Elementi fondamentali per crescere al meglio e che, alla fine, qualsiasi sia stato il loro lavoro (magari hanno formato solo elio e carbonio), essi potranno riversare nello Spazio. Il lupo è davvero cattivo? No, non lo è per niente. In tutta la favola non esiste ne il bene né il male. Esiste solo l’armonia dell’Universo. E’ la nostra visione umana che aveva creato delle false impressioni. La favola esiste e come ed è veramente gioiosa e perfetta. Basta solo raccontarla nel modo giusto…

Per tornare seri … il lavoro originario si trova QUI

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