30/08/14

Provaci ancora… NGC 2547-ID8! *

Vedere un impatto in cui sia pesantemente coinvolto un grande asteroide del nostro Sistema Solare è oltremodo difficile, per non dire impossibile. I motivi sono facili da spiegare. Pur sapendo che le collisioni mutue continuano ad avvenire, i tempi scala di questi eventi sono troppo lunghi per la vita umana. Non parliamo, poi, se si cercano bersagli di molti chilometri di diametro. In questi casi si sfiorano  e si superano (a seconda delle dimensioni) i milioni e perfino le centinaia di milioni di anni. Non ci resta che studiare le famiglie asteroidali e le meteoriti che provengono da questi urti, come quello che ha segnato profondamente Vesta.

Ben diversa sarebbe stata la situazione all’inizio dell’avventura del Sistema Solare. Gli asteroidi erano molti di più e non solo si scontravano tra loro a un ritmo ben più rapido, ma contribuivano a formare i pianeti più vicini al Sole. In fondo, gli asteroidi che vediamo oggi, non sono altro che i resti dei mattoni rocciosi che hanno formato i pianeti di tipo terrestre.

Se si vogliono vedere in diretta le grandi collisioni non bisogna far altro che cercale nelle stelle giovani, dove la vita del sistema planetario è ai suoi inizi. Le distanze sono enormi rispetto a quelle dei nostri asteroidi, ma se si usano i giusti occhiali infrarossi si può sperare di vedere gli effetti di un impatto molto violento. Questi eventi causano un’enorme nube di polvere e di detriti molto fini che si allargano lungo l’orbita dell’oggetto colpito duramente da un fratellino proiettile, dando luogo a un improvviso innalzamento della luce ricevuta. Pensate che ancora oggi si vedono le nubi di polvere collegate alle nostre famiglie asteroidali che hanno avuto origine da collisioni avvenute centinaia di milioni di anni fa, se non ancora prima.

Spitzer ha gli occhi giusti e la stella di tipo solare NGC 2547-ID8 ha l’età perfetta, solo qualche decina di milioni di anni: il momento più adatto per vedere una popolazioni di mattoni primordiali, già abbastanza grandi, che si scontrano a ritmo frenetico. Basta guardare la polvere che circonda la stella e aspettare. Piccole variazioni di luminosità erano già state notate, ma troppo piccole per dare informazioni veramente utili. Sicuramente erano dovute a piccole collisioni, ma la distanza della stella (1200 anni luce) non permetteva nemmeno a Spitzer di entrare nei dettagli.

Tra maggio 2012 e agosto 2013, Spitzer ha quasi giornalmente seguito la stella. Poi, la presenza del Sole, proprio nella direzione di vista, ha fatto sospendere le osservazioni fino al gennaio del 2013. Quello che si è ricevuto ha fatto saltare tutti i ricercatori sulle sedie! L’intensità del flusso infrarosso era aumentato di molto. Non solo, però.  Esso ha mostrato un andamento periodico fino all'agosto 2013, diminuendo costantemente l’intensità media e tornando ai livelli iniziali. L’unica spiegazione non poteva che essere un urto veramente notevole avvenuto nel disco di polvere. Le dimensioni molto estese della nube creatasi nell’urto seguiva la rivoluzione del disco, passando da una visione trasversale (massima estensione) a una visione frontale (minima estensione).

Fonte: NASA/JPL-Caltech
Fonte: NASA/JPL-Caltech

Accidenti al Sole! Ci siamo persi il momento dell’impatto, ma l’evoluzione successiva è perfettamente leggibile e permette un’analisi molto dettagliata  in grado di verificare le teorie e i risultati sperimentali dei “miei tempi”. Beh… in fondo mi considero fortunato e speriamo che la stessa stella ci mostri un altro impatto proprio quando il Sole se sia ben lontano. Forza, NGC 2547-ID8, provaci ancora!

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5 commenti

  1. beppe

    Fuochi d'artificio di capodanno!! :mrgreen:

  2. gioyhofer

    Accidenti, il nostro dispettoso Sole ultimamente fa dei bei scherzetti... sicuramente si potrà osservare il fenomeno anche su altre stelle o sono così rare?

  3. No, Giorgia... stelle giovani con dischi di polvere ve ne sono molte. L'importante è avere gli strumenti giusti e sperare in eventi particolarmente violenti...

  4. Lampo

    Ma questo andamento periodico indica che l'orbita di questa nube é posizionata di taglio rispetto a noi? Se fosse stata perpendicolare avremmo visto un innalzamento e poi una progressiva diminuzione lineare senza alti e bassi...?

  5. sicuramente Lampo. E se non proprio di taglio quanto basta per avere una superficie variabile con la rivoluzione.

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