22/10/14

Missioni spaziali umane? Meglio aspettare che il Sole si riprenda… *

Sapete come la pensi io sulle missioni spaziali umane. Saranno anche insite nello spirito avventuriero dell’uomo, ma il ritorno scientifico che se ne può ottenere è nettamente inferiore ai rischi collegati agli esploratori. Oltretutto, sappiamo tutti benissimo che “lo spirito avventuriero dell’uomo” copre spesso, attraverso parole eroiche e commoventi, motivazioni di ben più basso livello. Colombo non è certo andato in America per spirito di pura scoperta, ma per cercare oro e altre ricchezze, soprattutto per il commercio con un Oriente ben più lontano dal previsto. Simili ragioni hanno spinto gli spagnoli a viaggiare e a distruggere intere civiltà. Per non parlare del commercio degli schiavi e della fondazione delle colonie ( ricordiamoci il celebre triangolo della vergogna America-Cuba-Africa).

Parliamoci chiaro anche sul simbolo dello spirito avventuroso dell'uomo : Ulisse. Con la scusa di un dio maligno e vendicativo ha girato per dieci anni in cerca delle più belle donne del Mediterraneo… Sto, ovviamente scherzando, ma non poi tanto…

L’uomo, comunque, preferisce parlare di spirito di avventura e facciamo pure finta di crederci. Anche nello Spazio le cose non sono andate in modo molto diverso. L’analisi delle rocce lunari e i risultati ottenuti a distanza hanno presto fatto capire che il piccolo grande passo dell’uomo sulla Luna aveva uno scopo essenzialmente politico e che lo spirito d’avventura era ben nascosto nel cassetto. Le motivazioni scientifiche  erano nettamente inferiori. Idem come sopra per gli scopi dei viaggi marziani, conditi con grandi belle parole sull’esplorazione, sulla fondazione di colonie (meno male che non ci sono indigeni da convertire) e su chissà quali mirabolanti avventure.

Nemmeno i robottini riescono a combinare qualcosa, figuriamoci degli esseri umani imbacuccati dentro tute impossibili e bloccati nei movimenti in una zona ultra-ristretta di un pianeta che ormai conosciamo in lungo e in largo. Comunque sia, ognuno può vederci quello che vuole in questa “necessità” dell’uomo di conquistare lo Spazio.

Fatto sta che, in ogni modo, tutti i piani delle agenzie spaziali, soprattutto la NASA, di spendere miliardi di dollari per preparare attraverso decine di costosissime missioni marziane la strada alla missione umana dovranno aspettare parecchio tempo, sempre sperando che il Sole abbia di nuovo voglia di mettersi al lavoro.

Ne abbiamo parlato spesso riguardo alla bufala del GW e sappiamo bene che il Sole non può non influire sul clima terrestre, come ha già mostrato varie volte nel passato. Sappiamo anche che il momento attuale è relativo a un massimo decisamente minimo! E chissà cosa ci aspetterà dopo, quando tornerà il vero minimo… Insomma, a parte riscaldamenti più o meno… freddi, resta il fatto che il Sole è giù di tono nell’investire di vento solare il suo regno  e nel mantenere un campo magnetico sufficientemente robusto. Parliamoci chiaro: ha abbassato la guardia.

E a questa conclusione non si è giunti attraverso calcoli teorici o attraverso Cassandre come il sottoscritto, ma attraverso dati inoppugnabili registrati dal Cosmic Ray Telescope for the Effects of Radiation (CRaTER) situato sul NASA's Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO).

Possiamo anche sorvolare sui risultati “terrestri”:  caldo, freddo caldo o caldo freddo o chissà cosa s’inventeranno per riempire le tasche dei finanzieri e dei pochi veri potenti. Resta, però, il fatto che lo scudo solare nei confronti della spazio galattico si è decisamente abbassato. Non illudiamoci, cari ragazzi. Noi ci preoccupiamo del campo magnetico terrestre e lo consideriamo come uno scudo importantissimo e tremiamo quando subisce duri attacchi dal Sole o inversioni di polarità. Ma se è proprio lo scudo del Sole a cedere, la galassia attorno a noi non vede l’ora di investire noi e tutti i pianeti con le sue poco piacevoli radiazioni, i raggi cosmici, che, quanto a energia, non sono secondi a nessuno.

Recenti studi hanno dimostrato che tutto ciò che può permettersi di fare l’uomo sono piccoli giri nello spazio vicino, dato che il massimo tempo di permanenza ammesso scende sempre di più e niente fa pensare a un’inversione di tendenza.. A meno di non accettare delle vittime sacrificali che potrebbero tornare come “larve” o soccombere dopo pochi anni per malattie degenerative o per tumori. Oppure lasciandoli sul pianeta rosso e costruire monumenti alla loro memoria.

Ne vale la pena?

Pensiamoci a fondo e intanto stiamo a vedere cosa deciderà di fare il Sole, GW o non GW terrestre.

Articolo originale QUI

3 commenti

  1. mik

    Beh, che dire di Mars One allora? Quella sì che puzza di volgarissimi interessi personali, di qualche scienziatuccolo che vuol solo mettersi in mostra. Sono disposto a scommettere che nemmeno un "colono" riuscirà a partire. E dire invece che migliaia di persone si affannano come volontari. Bah.

  2. peppe

    caro Enzo,
    questo periodo di "letargo" solare è ciclico? 0 è un periodo non quantificabile?

    anche un eventuale ritorno sulla Luna è a rischio?

    ritengo tuttavia che la tecnologia spaziale debba rinnovarsi e migliorare sempre indipendentemente se al Sole dorme o meno :mrgreen:

  3. caro peppe,
    nessuno lo sa... di sicuro mai si era notato in precedenza. Quello che conta è la durata dell'esposizione ai raggi cosmici e tieni conto che molti di loro se ne fregano bellamente dei nostri schermi... vale la pena investire in schermi che siano capaci perfino di fermare i neutrini (fantascienza) o limitare le nostre ambizioni? Chi l'hai mai detto che il fisico umano è fatto per lo spazio? Noi non siamo creature senza limiti... e sarebbe bene che prima di superare i limiti si mettessero a posto le cose alla nostra portata. C'è ancora tanto da fare a distanza... E poi... una volta su Marte che faremmo? O sulla Luna? Cercheremmo l'oro? Ma, allora, basta dedicarsi agli asteroidi e farlo in modo automatico...

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