04/12/15

Le stelle di Kepler sono tante… **

A leggere bene tra le righe si poteva immaginare qualcosa del genere. L’analisi dei dati fotometrici provenienti da Kepler forniva moltissimi pianeti CANDIDATI, ma ben pochi diventavano pianeti CONFERMATI. I candidati dovevano essere analizzati in dettaglio per essere sicuri di non aver preso fischi per fiaschi… Purtroppo, a volte, la fretta li ha inseriti già nelle ricerche statistiche, che adesso devono rallentare e prendere atto della situazione.

Non basta un transito davanti a una stella per capire con chi si ha a che fare. A parte casi anomali dovuti a disturbi tecnici o a attività stellare intrinseca, un transito può dirci qualcosa solo riguardo al diametro dell’oggetto che “oscura” la stella. Bisogna affiancargli un'altra tecnica per essere sicuri... e questa tecnica è quella spettroscopica, legata all’effetto doppler che ci mostra l’avvicinarsi e l’allontanarsi della stella in funzione del movimento orbitale tra lei e il supposto pianeta.

Spesso i candidati pianeti erano frettolosamente valutati supergiove, molto vicini e ultra caldi. Ben poco di più si poteva sapere. Ne sono seguite varie teorie su migrazioni planetarie che in qualche modo si ripercuotevano sull’evoluzione stessa del Sistema Solare. La spettroscopia, invece, individua in qualche modo anche l’orbita e, aggiunta al metodo dei transiti, permette una stima delle masse in gioco.

Dopo un lavoro accurato ed estremamente delicato eseguito sui candidati, ci si è accorti che ben il 52% di loro non erano affatto pianetoni, ma vere e proprie stelle. In altre parole, si erano scoperte nuove binarie a eclissi e non superpianeti. Oltre a loro, il 2,3% si sono dimostrate quasi sicuramente delle nane brune

La situazione del campione analizzato spettroscopicamente che ha portato a più della metà di “falsi” allarmi. I simboli indicano: BD, nane brune; EB, binarie a eclissi; EBC ,binarie a eclissi “contaminate”; No Var ,variazione luminosa non fisica. Fonte: Santerne et al.
La situazione del campione analizzato spettroscopicamente che ha portato a più della metà di “falsi” allarmi. I simboli indicano: BD, nane brune; EB, binarie a eclissi; EBC ,binarie a eclissi “contaminate”; No Var ,variazione luminosa non fisica. Fonte: Santerne et al.

Un brutto colpo non atteso… Si pensava infatti che le “false” scoperte non potessero superare il 10-20% dell’intero campione e invece siamo oltre la metà.

Niente di male, almeno per chi non si era subito scatenato a ipotizzare scenari strani o bizzarri basati sul numero incredibile di giganteschi Giove vicinissimi alla stella madre. Ora, finalmente, abbiamo a disposizione un numero più piccolo, ma sicuro, su cui poter lavorare. Insomma, prima di giudicare troppo frettolosamente, è sempre meglio riflettere e valutare con calma. Un errore tipicamente umano che, in questo caso, aveva moltiplicato il numero di pianeti un po’ troppo  alieni.

Considerando solo i CONFERMATI, si sono già intraviste possibili correlazioni fisiche che venivano completamente mascherate raddoppiando  un po’ “a casaccio” il numero dei pianeti. Ad esempio, la metallicità della stella e la densità del pianeta.

Questa severa “messa in riga” non dovrebbe toccare i pianeti del tipo “superterre”, ma è meglio, comunque, andare con i piedi di piombo.  La fretta è una cattiva maestra.

Lavoro originario QUI

 

QUI e QUI trovate altri interrogativi sui meccanismi di formazione planetaria sorti in seguito allo studio di questi Giove caldi

Non solo stelle, ma anche tanti esopianeti e addirittura esocomete "nascosti" tra i dati raccolti da Kepler!

NEWS del 13/2/2020 - Nana bruna o pianeta? Se si hanno a disposizione certosina pazienza e tecnologia d'avanguardia, possiamo capirlo studiando l'orbita.

 

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.