Categorie: Fenomeni astronomici Strumenti e missioni
Tags: Archimede astroarcheologia macchina Anticitera
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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La macchina di Anticitera *
Questo è un vecchissimo articolo che ho recuperato per caso. Chi non lo avesse ancora letto si accorgerà che non può certo ... invecchiare e andare fuori moda.
Nel 1902, presso l’isola di Anticitera (o Antykithera che dir si voglia), situata tra il Peloponneso e Creta, fu ritrovato un relitto di un’antica nave romana, nelle cui vicinanze furono recuperati i resti di un congegno meccanico che sarebbe presto passato alla storia come la Macchina o il Meccanismo di Anticitera. Benché le 82 parti in rame fossero ormai corrose dal tempo si riuscì a ricostruire parzialmente la struttura e a leggere alcune iscrizioni. La meraviglia fu grande. Il meccanismo altri non era che un complesso congegno meccanico che permetteva di riprodurre il moto dei pianeti attorno al Sole e la fasi lunari.

Si pensò subito ad un reperto moderno finito casualmente vicino alla nave. Ma il caso sarebbe stato troppo assurdo e poi le iscrizioni datavano il manufatto intorno al primo secolo a.C. Sembrava impossibile che a quei tempi si avessero delle conoscenze così esatte dei moti planetari e ci fosse una tecnica di costruzione tanto raffinata e precisa. Tuttavia, si scoprì presto che almeno 30 ruote dentate erano inserite nel congegno e che queste permettevano di riprodurre il rapporto 254:19 necessario per ricostruire il moto della Luna in rapporto al Sole.

Successivamente si è trovato che poteva prevedere anche le eclissi e i moti dei pianeti. Sembra perfino che l’anno fosse diviso in 12 mesi. Recentemente un articolo apparso su Nature dimostra che serviva anche a scandire le date delle Olimpiadi e dei giochi panellenici a loro associate. In tutto ciò, alcuni pensano ci sia stata la mano di Archimede. Inoltre esiste un Istituto a Cardiff che si occupa soltanto di questa prodigiosa macchina ad orologeria, le cui potenzialità non sono forse ancora del tutto scoperte (vai al sito).
Non bisogna però stupirsi più di tanto. Gli antichi greci seguivano già una teoria eliocentrica ed avevano un’abilità nel costruire congegni meccanici di precisione comparabile con quella del XVII e XVIII secolo. Come vedete, non c’è bisogno di invocare visite aliene: il nostro passato aveva raggiunto vette che per molti secoli sono state completamente dimenticate. Mi viene da pensare: cosa avrebbero scoperto i greci se avessero avuto a disposizione il cannocchiale di Galileo?

Chi volesse saperne di più può trovare un bel filmato dedicato allo stesso argomento presso questo sito
Chi poi volesse informazioni dettagliate sui vari cicli, vada su questo sito, dove vi sono molte immagini e schemi particolareggiati. Bisogna sapere un po’ di inglese, ma il divertimento è assicurato!
3 commenti
Alcune cose non sono nè vecchie ne nuove.
Sono eterne
Uno Stellarium di duemila anni fa ;)
Con la differenza che non era una pappa-pronta e, per usarlo, era necessario conoscere e comprendere tutto ciò che era alla base del suo funzionamento... non solo un aiuto pratico, ma ulteriore stimolo per far funzionare sempre meglio cervelli che già funzionavano molto bene!