13/09/16

Colpo grosso sui quasar molto antichi **

Questo articolo è stato inserito nella serie "L'Infinito Teatro dei Buchi Neri", che raccoglie in modo organico gli articoli più significativi sull'argomento.

 

Se ne conoscevano solo una sessantina con un’età inferiore a circa un miliardo di anni d’età. In un solo colpo si è raddoppiato il numero. Anche senza teorie fantasmagoriche, le osservazioni condotte con metodo e perseveranza possono fornire dati fondamentali per il miglioramento della nostra conoscenza dei primi “anni” dell’Universo.

Se si vuole guardare molto “lontano”, ossia se si vuole ricevere la luce di qualcosa che risale al primo miliardo di anni dell’Universo, è necessario che la luce inviata nello Spazio sia molto intensa (oppure sia stata “aiutata” dall’ effetto lente, come questa di ben 13,4 miliardi di anni fa), soprattutto dopo un viaggio che l’ha “stancata” notevolmente (il “passo” non è più rapido e deciso, ma si allunga lentamente, come quello del nostro amico fotone partito da un nucleo galattico attivo 7,5 miliardi di anni fa ).

Gli unici oggetti che riescono a farlo sono i quasar, galassie primigenie con al centro un super buco nero in piena fase di banchetto smodato, a scapito della materia circostante. Le sue urla di piacere si scagliano nell’Universo alla velocità della luce. I quasar conosciuti sono migliaia e migliaia, ma di veramente antichi, capaci di mostrarci com’era il Cosmo poco dopo o durante la fase oscura (intorno a un redshift  uguale a 6 o –se preferite- 12 miliardi e mezzo di anni fa, circa) se ne contavano ben pochi, 60 o poco più.

Utilizzando una serie di telescopi, tra cui non soltanto i “mostri”, ma anche strumenti da 2 metri di diametro, un gruppo di ricercatori è riuscito a scoprirne ben 63, praticamente in un colpo solo, raddoppiando la statistica.

L’astrofisica moderna e futura è fatta anche (e soprattutto) di questo e non solo di materia oscura sempre più oscura o di teorie che stanno ben lontane da prove osservative. Le osservazioni devono accumularsi in attesa che una vera “mente” e non un programma qualsiasi le riesca a collegare tra loro.

I quasar ce la mettono tutta per aiutarci a capire che quando si è giovani, anche l’Universo può essere un po’ scapestrato e imprevedibile…

L’articolo originario non è ancora in rete.

Come si dovrebbe vedere un quasar se ci si potesse avvicinare (a distanza di sicurezza). Fonte:: ESO/M. Kornmesser.
Come si dovrebbe vedere un quasar se ci si potesse avvicinare (a distanza di sicurezza). Fonte:: ESO/M. Kornmesser.

 

Come si sono formati i buchi neri galattici? Ancora non lo sappiamo con certezza, ma QUI abbiamo esaminato alcune ipotesi.

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Caro Enzo con i quasar siamo al limite nel andare indietro nel tempo come penso ? O potremo vedere altro? Comunque sempre più scoperte avanzano Enzo e sempre più affascinante è il Nostro Teatro Cosmico.

  2. per adesso, caro Mario, è la cosa più luminosa che possa vedersi e forse anche la prima cosa luminosa che sia apparsa (?) durante la fase oscura...

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