24/10/16

!!! Noi l’avevamo sospettato da tempo… l’energia oscura sembra schiarirsi **

Questo articolo è stato inserito nella RACCOLTA dedicata agli studi più recenti sulle supernove Ia, che stanno facendo vacillare la certezza sulla loro luminosità standard, sulla quale poggiano le misurazioni circa l'espansione dell'Universo.

 

Ebbene sì, qualcuno ha detto finalmente che il re potrebbe essere nudo. Magari ha torto, ma almeno si è ribellato a una specie di monotona cantilena che si deve ormai accettare a tutti i costi, senza nemmeno poter suggerire alternative. L’Universo sembra che non acceleri affatto e che si possa vivere senza energia oscura…

Se la tecnologia, sostenuta da finanziamenti e da spinte politiche, qualche volta fa il passo più lungo della gamba o viene gestita in modo un po’ troppo approssimativo, non è da meno la scienza di base, quella teorica, che spesso si dimentica troppo spesso delle conferme osservative, cavalcando l’onda di un successo troppo velocemente ottenuto.

Che esista l’energia oscura è una conseguenza della supposta accelerazione dell’Universo, che è stata ricavata dall’osservazione di un certo numero (limitato) di supernove di tipo Ia. A tale scoperta è stato dato perfino un Nobel, forse troppo rapido e senza aspettare le conferme osservative di galileiana memoria.

La famosa costante di Einstein, che tanto l’aveva messo in crisi, è diventata improvvisamente un segnale “limpido” dell’energia oscura, di qualcosa di sconosciuto che dovrebbe costituire la maggior parte dell’Universo e che, in fondo, ne domina tutti i processi macroscopici. Insieme alla sua degna compagna materia oscura, l’energia oscura è diventata come il prezzemolo per “tamponare” qualsiasi fase di incertezza e incomprensione più o meno parziale dell’evoluzione dell’Universo. Le galassie, i loro ammassi, le stesse stelle non possono crearsi senza questa miscela misteriosa di massa ed energia invisibili. Le voci fuori dal coro sono rarissime e spesso si limitano a variare un po’ la supremazia schiacciante dei due “fantasmi” e azzardandosi a dire che alcune cose potrebbero anche funzionare senza la bacchetta magica.

Non è bastato scoprire che le supernove di tipo Ia sono candele standard non così esatte come si pensava e che tra di loro ci sono forse gruppi con caratteristiche diverse (potete seguire l’evolversi di questa ricerca leggendo questo articolo ed i link ad esso correlati). Queste “voci” osservative sono state velocemente messe sotto al tappeto, dato che avrebbero dato un brutto scossone all’accelerazione dell’Universo e all’energia oscura, ormai troppo radicata nei modelli per essere estirpata senza grande dolore.

Il meccanismo di scambio di massa che porta a una supernova di tipo Ia potrebbe non essere unico e potrebbe non portare a soluzioni veramente identiche...
Il meccanismo di scambio di massa che porta a una supernova di tipo Ia potrebbe non essere unico e potrebbe non portare a soluzioni veramente identiche...

Un gruppo di ricercatori guidato da un professore dell’Università di Oxford, ha fatto una cosa inaspettata, ma del tutto ovvia per un vecchio saggio come Galileo: ha rifatto tutti i conti utilizzando tutte le supernove di tipo Ia a disposizione (ingrandendo il numero statistico molti errori potrebbero diluirsi). E già qui non ci si può non stupire abbondantemente. Esse sono 740, oltre a dieci volte più numerose di quelle usate per avere il Nobel e le sue conseguenze. Una scoperta di tale portata si basava su un gruppetto di una settantina di oggetti e nessuno aveva pensato di “testarla” periodicamente? A cosa servono i telescopi sempre più potenti che aumentano di giorno in giorno gli attori dell’Universo?

Una volta rifatti i conti, con un numero statisticamente ben più valido, il risultato è stato che la fantomatica accelerazione cade proprio al limite della probabilità statistica. Insomma, accettarla sarebbe proprio voler prendere per buono un risultato che è ben lontano da ciò che sembra dedursi dall’analisi dei dati. E come se continuassi a dire che un certo asteroide colpirà la Terra basandomi su una probabilità di pochi percento, non guardando il risultato globale che scongiura alla grande il fenomeno.

Qualcuno potrebbe dire (e lo farà sicuramente!) che ormai molte altre cose confermano l’esistenza dell’energia oscura. Una per tutte le caratteristiche della radiazione cosmica di fondo. Analizzandole attentamente, però, si nota che esse sono un po’ dei serpenti che si mordono la coda… Molti “test” di conferma sono indiretti, positivi perché si è usato un modello che contiene l’energia oscura. La radiazione potrebbe benissimo non essere collegata all’energia oscura: lo è solo quando la si impone come dato di fatto. L’unico effetto che potrebbe essere reale (Sachs-Wolfe) non è ancora stato veramente verificato e potrebbe non esserci per niente.

In poche parole, l’Universo potrebbe nascere e superare le prime fasi evolutive anche senza l’energia oscura.

In fondo, l’energia oscura è un intrusione perfetta per semplificare un processo probabilmente più complesso. Essa ha un qualche senso quando si suppone una perfetta omogeneità dell’Universo e una materia che si comporti come un gas perfetto. Se cadono queste due ipotesi semplicistiche cade anche il bisogno dell’energia oscura e sarebbe necessario lavorare un po’ di più con la mente e con i dati che si accumulano senza essere seriamente considerati.

Per non parlare, poi, del vuoto-non vuoto che non è ancora entrato nei modelli correnti, dato che non si è ancora capito come poterlo collegare a una vera teoria fondamentale. La meccanica quantistica, però, esiste e non può essere dimenticata a seconda delle necessità.

I ricercatori della nuova analisi ammettono che è necessario un gran lavoro futuro per convincere i fisici della non necessità dell’energia oscura. Non pretendono che il loro lavoro domini subito la scena, ma che almeno serva come punto di partenza e che sollevi i giusti dubbi su uno dei pilastri dell’attuale cosmologia teorica.   Si auspicano solo che i dati vengano studiati e analizzati con maggiore attenzione e che modelli alternativi abbiano spazio per competere apertamente con quello standard.

Non dimentichiamo che con i mezzi tecnologici a disposizione basterebbero una quindicina d’anni per avere una reale conferma dell’ipotetica accelerazione.

Tutto ciò sempre che si voglia urlare che il re è nudo, ossia che si scelga la via della verità scientifica (a volte molto scomoda) e non quella più sicura e redditizia della strada mediaticamente riconosciuta.

Vediamo come si comporteranno alcuni media scientifici che ben conosciamo…

Articolo originale QUI

15 commenti

  1. Mario Fiori

    Carissimo Enzo, ci risiamo, oggi la velocità supera  il ragionamento, il farsi belli con nuove teorie supera l'analisi accurata prima dell'uscire allo scoperto. Purtroppo anche l'attribuzione dei Nobel è così accelerata , in tutti i campi, che oramai, per far contenti tutti, li sipotrebbe anche assegnare ogni 2 mesi se va' bene. Eppure non si può dire che gli strumenti non comincino ad esserci, mah!?

    Comunque vedo che alcuni ricercatori (pochi) si muovono studiando in maniera più...chiara e se il Nobel arriverà tra...venti anni chi se ne importa, in fondo Einstein non lo ha avuto per le sue fondamentali teorie bensì per uno studio importante ma marginale e comunque, se vedesse l'effetto che fanno le sue Relatività, se ne fregherebbe del Nobel.

  2. Gianni Bolzonella

    Aldilà delle ragioni che tu hai suesposte che già basterebbero,ce n'è una psicologicamente fondamentale che spesso noi,per suffragare una nostra tesi,andiamo a cercare fino a grattare il pavimento le prove a favore di queste,senza considerare le prove e le sollecitazioni che ci vanno contro.Il quadro adesso si fa più liquido e possibilista.

  3. Mik

    Sono belle notizie. Sarebbe un bel colpo alla credibilità dei Nobel se si scoprisse poi che l'espansione dell'universo non accelera, non si fossero dati delle gran zappate sui piedi coi Nobel per la pace ( vedi Obama, Ararat...).

    Sul tema, mi pare di capire che si tratti "solo" di una analisi statistica su un campione allargato ma non entri nel merito della affidabilità delle SN 1a come candele standard. Cioè assumendo che siano effettivamente standard la nuova analisi mette in discussione la conclusione che l'espansione acceleri.

    Combinando quindi i due effetti dorebbero vedersene delle belle...

  4. Mik

    Scusa Enzo, non ricordo - non mi sembra - che tu abbia parlato del recente studio sulla rotazione delle galassie che sembra suggerire che il profilo di rotazione sia completamente spiegato dalla materia barionica ordinaria e che quindi la materia oscura non sia per nulla necessaria (questo: https://journals.aps.org/prl/accepted/b0073Y33F6918652d56415794ebc649551756cb40). L'abstract è troppo tecnichese e mi è del tutto incomprensibile, quindi mi rifaccio alla interpretazione trovata altrove. Curiosa comunque la coincidenza temporale di questi due studi che attaccano i "lati oscuri" dell'universo.

  5. Paolo

    Ciao Mik qui trovi un articolo proprio sul rapporto rotazione galassie e necessità o meno della presenza di materia oscura...

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/09/22/la-fine-della-materia-oscura-il-re-e-nudo-ma-chi-avra-il-coraggio-di-dirlo/

    Paolo

  6. Mik

    Ah è vero che sbadato... grazie Paolo.

  7. Eh sì, hai ragione Mik... l'oscurità se ne sta andando (ma con quanta fatica!)... e ben pochi affrontano queste novità...

    Grazie Paolo!

  8. Daniela

    Oppure le affrontano negando l'evidenza e introducendo "costanti cosmologiche inusuali" tipo "energia fantasma" e "radiazione oscura", come in questo articolo pubblicato nello scorso mese di giugno su Apod Nasa

    :-|

  9. Fiorentino Bevilacqua

    Non sono un fisico, ma un appassionato di astronomia da quando ero ragazzino. Dopo aver letto questo articolo, mi è capitato di leggerne un altro ( http://www.lescienze.it/news/2016/11/04/news/astronomi_accelerazione_universo_materia_oscura-3298142/ ) che difendeva l'accelerazione dell'universo e voleva smontare la ricerca che metteva in dubbio, in fondo, il Nobel stesso. Allora, incuriosito, sono andato a ... leggermi l'articolo originale (http://www.nature.com/articles/srep35596). Nell'articolo "difensivo" di Scientific American / Le Scienze, gli autori affermano che ... "gli autori - quelli dell'articolo che riesamina e, in fondo, confuta - trovano comunque che c'è una possibilità del 99,7 per cento circa che l'universo stia accelerando". Guardando i grafici dell'articolo dei "confutatori" (figura 3) in cui si mettono a confronto i dati raccolti con i valori attesi dai due modelli, quello dell'espansione accelerata e quello dell'espansione a velocità costante, mi sembra (ma non vorrei sbagliare... non sono avvezzo a queste cose e non riesco a "leggere" come si dovrebbe) che i dati raccolti vadano bene, o abbastanza bene, per tutti e due i modelli. Sbaglio? La differenza è sì, piccola, ma comunque i dati vanno bene sia per l'una che per l'altra tesi! Sbaglio? 8-O

  10. caro Fiorentino,

    il succo vero di tutto è che quando la variazione dei numeri coinvolti, i modelli assunti e la stessa elaborazione dei dati permette di passare da un risultato negativo a uno positivo, solitamente, nella Scienza vera, si cominciano ad avere seri dubbi. Sono ultra convinto che qualche nuova ricerca, indirizzata ad hoc e che sceglierà i target a priori, dimostrerà il contrario e via dicendo... Tutto ciò è molto comune quando non ci sono dati inconfutabili, soprattutto osservativi. Galileo stesso insegna, ma sembra dimenticato... E' vero che Einstein era riuscito a prevedere un intero Universo basandosi solo sulle proprie idee e convinzioni, ma di Einstein non ne vedo in giro... Ma tanti che cercano di accaparrarsi la ricerca che può ricevere più fondi e al diavolo la validità scientifica. Ci sono molti studi in proposito, dove si dimostra che l'intera operazione autore-articolo-referaggio-correzione-pubblicazione è stata ormai svilita e assomiglia a molte altre che vivevano solo nel mondo della politica e della finanza...

    Dare per assodato un qualcosa, senza ammettere apertamente che niente ha ancora confermato le illazioni (pur avendone i mezzi, che Einstein non aveva) e nascondere volutamente i dati discordanti o ammorbidirli come viene fatto con il GW non è più scienza ma la previsione di Orwell che sta realizzandosi. E questo, probabilmente, vale sia per una campana che per l'altra. Ti giuro che faccio fatica a scegliere le news da inserire in questo Circolo, dato che si deve riuscire a leggere in mezzo alle righe sempre più spesso...

    Preferisco dedicarmi a osservazioni dirette e sorvolare su tante interpretazioni... :-?

  11. Fiorentino Bevilacqua

    ... allora, credo, come il dott. Bennet ... "Anche su fronte del fondo cosmico a microonde, i ricercatori continuano ad analizzare i dati e a cercare spiegazioni di ciò che potrebbe essere andato storto. Bennett, che ha guidato una missione di mappatura del fondo cosmico, chiamata Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP), precedente a quella dell'esperimento Planck, sostiene che esistono discrepanze anche all'interno dei dati del fondo cosmico, per esempio tra ciò che i satelliti misurano guardando il cielo su piccola scala o su grande scala. Prima di saltare alle conclusioni su questioni cosmologiche, mi piacerebbe prima di tutto capire queste cose", spiega Bennett"         da http://www.lescienze.it/news/2016/04/19/news/costante_hubble_mistero_energia_oscura-055757/     Speriamo che il mondo di Orwel non venga mai  anche se mi sembra che siamo sulla strada   giusta per arrivarci: industria agroalimentare, agroindustria, l'industria e il controllo politico-economico legati al mito del GW. L'Astronomia, l'Astrofisica erano fuori da tutto questo, un mondo puro, per me inattaccabile da parte di certe bassezze ... Un po' mi deprime vedere che la Cosmologia sembra aver ceduto a una certa mentalità. In fondo la natura dell'uomo è quella che è... se un certo tipo d'uomo si mette a fare il chimico, l'agricoltore o l'astronomo porterà in ciò che fa il suo modo di essere, cristallino o poco meno che sia. Il problema sono gli interessi economici forti che piegano tutto (...ciò che si piega) ai propri fini e scopi:(  Ma non tutto si piega e, alla lunga, la verità salterà fuori :wink:

  12. Sai, caro Fiorentino... anche l'astrofisica deve fare i conti col denaro e subito dopo con la carriera.

    Ai miei tempi (ma la cosa è sicuramente peggiorata) i fondi per la ricerca erano stati tagliati al punto che tutto finiva nella gestione dell'Osservatorio (finanziaria, amministrativa e burocratica). I fondi dovevano essere trovati al di fuori, per mezzo di altre fonti. Con qualche salto mortale si otteneva qualcosa dall'ASI, anche se le ricerche avevano a che fare poco con lo spazio. Poi l'ASI è diventata una specie di Industria: ti chiedeva in quanto tempo avresti ottenuto i risultati e quale ritorno economico ci sarebbe stato. I casi erano due: o accettavi la minestra, convertendoti allo Spazio (senza averne le basi e/o l'interesse) o dovevi rivolgerti all'estero. Nel primo caso c'era una lotta alla distruzione del progetto dell'avversario collega (quante belle cose sono andate a monte a causa di chi aveva il politico più importante dalla sua parte...), nel secondo la ricerca di un argomento che fosse al top dell'interesse prima mediatico e poi scientifico. Non è difficile capire come mai spesso e volentieri a capo "scientifico" di missioni spaziali ci siano gente alquanto impreparata sia dal punto di vista fisico o tecnologico (certi insuccessi insegnano), Sapessi quanti validi ricercatori teorici ho visto diventare improvvisamente grandi tecnologi... o viceversa (come credere dopo che la missione Giotto era già partita che le comete dovevano essere BIANCHE e sbagliare la direzione della telecamera...). Per non parlare delle recenti catastrofi di Rosetta e di Mars Express. Però se parli di Marte e sei digiuno di fisica fai strada; se sei un grande fisico e parli di ricerche poco conosciute stai all'asciutto... Idem per il GW, la materia oscura, l'energia oscura e molto altro a seconda di chi va al comando degli enti che finanziano...

    Lasciamo perdere, non avrei pagine a sufficienza.... Speriamo, speriamo, possiamo fare solo quello... :roll:

  13. caro Fiorentino,

    volevo aggiungere qualcosa di estremamente personale (sul quale ho commentato spesso) riguardo all'energia e alla materia oscura. Molte cose che si ipotizzano sono sicuramente un risultato della smania di primeggiare e di ottenere fondi, tralasciano facilmente le prove osservative. Sia a partire dalla radiazione di fondo sia a partire dalle candele più o meno standard. Sicuramente, però, qualcosa di non compreso c'è e, per dimostrarlo, basterebbe pensare al vero grande problema del Cosmo e in particolare dello spaziotempo. Ci sarebbe proprio da dire come metto in bocca a Einstein: "E adesso?". Lui ha creato lo spaziotempo e ha unificato tutto il Cosmo come una gigantesca ameba. Tuttavia, sappiamo anche che lo spaziotempo è popolato da quasi-particelle (fammele chiamare così) che seguono le leggi sempre più assurde e verificate della MQ. La stessa rabbia di Albert verso certe conclusioni quantistiche è un segno del ... DOPO. Sarebbe giunta l'ora di legare due realtà indiscutibili: RG e MQ. Questo è il prossimo passo della Scienza. Un passo che risulterà probabilmente più semplice del previsto. Basterebbe porsi una domanda alla Einstein o guardare attentamente un imbianchino che cade... Domande semplici e non domande provenienti da ipotesi contorte e ben lontane dalla ben nota armonia dell'Universo. Ma ci vorrebbe Einstein o qualcuno dei suoi sommi colleghi, che non abbia problemi di fondi o di superiori che gli impongano schemi sicuramente irrealistici, ma alla moda. E questo diventa sempre più difficile, sia per chi prepara gli studenti, sia per come è strutturato il mondo della ricerca. Nessuno vuole ammettere errori. lampante è il caso di Rosetta. La vera Scienza avrebbe detto: "Cari signori, abbiamo sbagliato molte cose, la missione è stata un fallimento quasi completo. Purtroppo lo dobbiamo ammettere e cercare di selezionare meglio le capacità tecniche e scientifiche nel futuro." E, invece NO. Tutto è stato perfetto e via con i riconoscimenti e i premi, tanto la gente comune beve tutto... basta un tuttologo televisivo per convincerli che il cielo è rosso e non blu...

    Sarà dura che compaia un nuovo grande Unificatore come Einstein & co. Forse, arriverà dalle nazioni emergenti, quelle che nascondono grandi geni, costretti a lavorare senza sperare nei successi accademici o finanziari, ma solo per passione e intuito. Forse non è ancora il momento... ma sono pronto a scommettere che non sarà un europeo e nemmeno un americano. Forse un indiano o un cinese o magari un nigeriano o un  etiope. Ricordiamoci sempre che la razza umana vincente è nata laggiù...

    Abbi pazienza... fantasie di un vecchio ricercatore che crede ancora un po' nelle favole e nei bambini!

  14. Fiorentino Bevilacqua

    Grazie per le ...fantasie. Fanno sempre bene... e speriamo, sommessamente, nell'arrivo di altre menti come quelle di Einstein, Chandrassekhar, Ramanujan (per quello che ne so io...) :)

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