03/05/17

Mille di queste pulsar! **

Sto lavorando a un articolo dedicato al rumore di fondo cosmico e il risultato di una nuova ricerca cade proprio a fagiolo. Immaginiamo di avere tanti punti di luce vicinissimi uno all’altro. Se sono piuttosto lontani essi appariranno come un unico bagliore luminoso. Se poi questo bagliore rientra nelle teorie legate alla materia oscura, il gioco è fatto e non vale la pena studiare il fenomeno più a fondo. Fortunatamente, molti scienziati ricordano Galileo e i suoi insegnamenti. Prima di accettare qualcosa come provato si deve insistere per cercare di distruggerlo. Solo se non ci si riesce in alcun modo, si può cominciare a pensare che sia vero…

Al centro della nostra galassia si è scoperto un alone luminoso nella lunghezza d’onda più energetica, ossia i raggi gamma (QUI una semplice spiegazione papalliana dei raggi gamma). Un alone che non può essere spiegato dal buco nero centrale e che ha bisogno di ipotesi alternative. Niente di più succulento per coloro che non solo credono nella materia oscura, ma che hanno già stabilito che le misteriose particelle che la compongono possono decadere o scontrasi e produrre lampi gamma. Detto fatto. La ragione di quel bagliore gamma  è una prova della materia oscura presente al centro della nostra galassia. Poco male se non si vede nelle piccole galassie vicine, dove la materia oscura dovrebbe essere ancora più abbondante, non tutto può essere spiegato subito… e poco male se, secondo una ricerca di cui quasi nessuno parla, la rotazione di tutti i tipi di galassie potrebbe seguire una legge che dipende direttamente dalla materia visibile e che non necessita, pertanto, di materia oscura...

Il bagliore gamma sovrapposto alla Via Lattea. Materia oscura? Per il momento, no… grazie. Fonte: NASA; A. Mellinger/Central Michigan University; T. Linden/University of Chicago.
Il bagliore gamma sovrapposto alla Via Lattea. Materia oscura? Per il momento, no… grazie. Fonte: NASA; A. Mellinger/Central Michigan University; T. Linden/University of Chicago.

Fatto sta che senza soffermarsi un attimo a pensare, si è dato quasi per certo che un certo fenomeno piuttosto strano fosse dovuto a una particella che non si è mai vista, che non si conosce e che, se dovesse essere come ce la immaginiamo, potrebbe decadere o scontrarsi producendo raggi gamma. Un metodo scientifico che farebbe rabbrividire il nostro Galileo.

Qualcuno però se lo ricorda ancora e si ricorda anche che vi sono altri oggetti nel Cosmo e nella nostra galassia che possono emettere raggi gamma; oggetti molto peculiari, puntiformi, che operano nello stesso modo e che rappresentano il 70% delle sorgenti gamma dell’intera galassia. Li conosciamo bene, dato che sono le pulsar. In realtà, qualcuno aveva già sollevato il dubbio, vedendo che il bagliore sembrava composto da tante “macchioline” piuttosto che essere uniforme, come avrebbe dovuto fare l’ipotetico decadimento dell’ipotetica particella di un’ipotetica teoria non basata sulle osservazioni.

Si sono fatti studi e simulazioni basate su una coerente distribuzione di spettri e si è visto che lo stesso risultato si poteva ottenere con un migliaio di pulsar distribuite nella zona centrale della galassia (ne avevamo già parlato QUI). Niente di straordinario se si pensa che proprio quella zona è stata abitata da giganti.

Ma queste pulsar non dovrebbero spegnersi nel giro di qualche decina di milioni di anni? Sì, sarebbe vero se fossero sole.  Se avessero una compagna normale, la sfrutterebbero per continuare a ruotare molto velocemente e prolungare la loro vita in modo incredibile. Una situazione ben conosciuta e studiata, insieme al fatto che essere doppia non è certo una rarità per una stella di grande massa.

Una pulsar prolunga la sua vita succhiando materiale dalla compagna. Nello sfondo l’immagine del centro galattico ripreso da Chandra nei raggi X. Fonte: NASA/CXC/University of Massachusetts/D. Wang et al.; Greg Stewart/SLAC National Accelerator Laboratory.
Una pulsar prolunga la sua vita succhiando materiale dalla compagna. Nello sfondo l’immagine del centro galattico ripreso da Chandra nei raggi X. Fonte: NASA/CXC/University of Massachusetts/D. Wang et al.; Greg Stewart/SLAC National Accelerator Laboratory.

Bene, se la materia oscura non può essere osservata (meno male, dicono tanti!), lo possono essere le pulsar, utilizzando altre lunghezze d’onda come le onde radio. Si sta predisponendo una caccia al "puntino" per cercare di separarlo dallo sfondo. Un bagliore simile si nota anche nella sorella  Andromeda. Vuoi vedere che anche lei ha tante belle pulsar? La materia oscura può aspettare per spiegare il centro della Via Lattea. Mettetevi in coda, please!

Articolo originale QUI

 

QUI parliamo di Jocelyn Bell Burnell, scopritrice delle pulsar.

3 commenti

  1. Arturo Lorenzo

    Grazie Vincenzo per l'articolo.

    A proposito di pulsar e onde radio, sembrerà strano ma non è necessario un grosso radiotelescopio per ricevere il loro "segnale". A questo indirizzo trovate le immagini del segnale di Pulsar BO329+54 ricevuto con una antenna "corner" tridimensionale autocostruita da un appassionato radioamatore (appena 2 metri di lato !):

    iw5bhy.altervista.org

     

  2. Mario Fiori

    Meno male Enzo mi era  venuto paura iniziando a leggere l'articolo, oh che mi è diventato ...oscuro anche Enzo ? Ma certo che no. Comunque, oltre che osservare e studiare a fondo, applicare bene le Leggi e gli Studi della Fisica, questi signori dovrebbero anche leggere i tuoi articoli che coordinano  bene studi seri che vengono fatti a giro e commentano a ragion veduta le varie scoperte.

     

  3. grazie a te Arturo! Spesso è molto più difficile avere un orologio all'altezza della rapidità del segnale.

    Tranquillo Mario, prima devono fare sparire anche me... :mrgreen:

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