12/05/19

Ma che figura ! (retorica) - 3

Ecco, ecco , apriamo la terza bustina e, delusione, il primo doppione. Speriamo di riuscire a scambiare questo Chiasmo, con una figura retorica che già non abbiamo, grazie alla collaborazione della rete di amici collezionisti, prima di finire l'articolo.

( QUI la prima bustina e QUI la seconda)

Intanto cominciamo a parlare dell'

ANACOLUTO

L'errore è cosa umana, lo sappiamo

Leggendo in ogni dove lo troviamo

Ma se scrivendo, apposta vien compiuto

Allor chiamar lo devi anacoluto.

Questa figura ha la proprietà di violare impunemente le regole della sintassi e, se giocata bene, può trasformare un  catastrofico 4 in italiano in un gratificante 8.

Mettiamo che in un tema in classe abbiate descritto il personaggio di un contadino in coda dal pizzicagnolo. Già molte furbe massaie gli sono passate davanti finché, spazientito, il “villano” alza la mano e sbotta “Adesso tocca a io! un etto di Zola !”

L'implacabile lapis blu ha già marchiato l'errore e il 4 incombe inevitabile. Ma...basta obiettare:

“ho scelto di proposito di far parlare il personaggio con la spontaneità e la non programmazione della lingua parlata, per rendere più naturale ed efficace la sua esternazione.”

Se poi vi appellate all'esempio del Manzoni che scrive:  Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro

ed anche:  Lei sa che noi altre monache , ci piace di sentir le storie per minuto ...

Sarete in una botte di ferro (come Attilio Regolo) e un  trionfale  8 non ve lo toglierà nessuno.

 

OSSIMORO

Per piacere, non confondetemi l'ossimoro con il sicomoro che è questo:

figura retorica

Innanzitutto l'accento è diverso, ossìmoro – sicomòro, e poi voglio proprio vedervi seduti all'ombra di un ossimoro...

Ecco qualche esempio facile con queste frasi: “viveva in una sconfinata ristrettezza...” oppure “ le buone cose di pessimo gusto” (già sentita, vero?) e ancora, “un buon diavolo”, “le convergenze parallele”, “una decrepita giovinezza” e via di seguito.

Se poi volete mettere in dubbio la validità di una associazione , ad esempio “un commerciante onesto” basta dire che si tratta di un ossimoro e tutti capiranno cosa intendete.

Un grande artista come Magritte ha messo su tela un ossimoro, dipingendo “l'impero della luce”, che trovate facilmente in rete, un esempio indiscutibile a dimostrazione che si può anche “vedere” un'idea.

Ma...”più veloce della luce” sarà un ossimoro?

Oh, ecco finalmente la buona notizia: possibilità di scambio di figurina con collega collezionista. Gli diamo il chiasmo e portiamo a casa l'iperbato, ottimo affare!

IPERBATO

Una figurina semplice semplice , che ci autorizza ad alterare l'ordine naturale delle parole in una frase per ottenere un effetto ritmico in una poesia o per accentuare il peso semantico di un termine collocandolo in una posizione inconsueta.

Ecco alcuni esempi di iperbato, colti tra i versi più familliari alle nostre orecchie di studenti (ex)

passata è la tempesta...

siede con le vicine a filar la vecchierella...

mille di fiori al ciel mandano incensi...

pace dicono al cuor le tue colline...

Il meccanismo è semplice e il risultato è assicurato. Fate qualche prova e ve ne convincerete.

Fatevi coraggio, dai, guardate come è facile: partite da “la neve cade lieve” e poi....

lieve, cade la neve

cade la neve, lieve

cade , lieve, la neve

lieve, la neve cade

Non se ne sbaglia una. Insomma, con l'iperbato, tutti Poeti, todos caballeros!

OMOTELEUTO

Prendete due parole, fresche di giornata, che abbiano lo stesso suono finale e mettetele vicine,fin quasi a toccarsi. Ecco fatto un omoteleuto. No, non ditemi “allora è una rima” perché la rima è solo un particolare caso di omoteleuto. In generale l'omoteleuto non è vincolato alla sillaba su cui cade l'accento. Va bene, va bene, ho capito, ecco l'esempio:

Ma sedendo e mirando interminati

spazi di là da quella

Non c'è molto altro da dire, se non un ultimo esempio tratto da un classico di metà ottocento:

A lei supplicando l'afflitta gridò

Vivendo, volando che male ti fo'?

A presto !

Oreste Pautasso

pautasso

Le figurine retoriche continuano QUI

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio "Arte e letteratura"

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