03/03/21

Per andar lontano è meglio andar vicino *

Il titolo che volevo dare a questo articolo era ben diverso, ma la perfetta organizzazione di Daniela mi ha subito riportato alla realtà: lo avevo già usato per parlare dei Centauri . Inoltre, avevamo già parlato dell'oggetto in questione  (QUI e QUI).

Comunque sia, ho deciso di richiamare i versi di Dante:

"Non era ancor di là Nesso arrivato

quando noi ci mettemmo per un bosco

che da neun sentiero era segnato."

Nel nostro caso, invece, è proprio il centauro che si inserisce in una zona dove nessun sentiero è chiaramente segnato...

Prima di affrontare le novità in proposito, sarebbe bene ricordarsi del lungo viaggio che gli oggetti della fascia di Kuiper descrivono, con qualche sosta più o meno prolungata, prima di giungere nel "regno di Giove" e diventare, tra l'altro, comete a corto periodo di tipo gioviano, aventi l'afelio situato nei pressi di quella di Giove.

Basta poco a quei fossili della primitiva costruzione del Sistema Solare per subire le perturbazioni dovute all'ultimo pianeta in grado di immetterli  in orbite tali da avvicinarsi sensibilmente al Sole, rimanendo tuttavia ancora molto lontani dal re dei pianeti. Sia Urano che Saturno giocano il loro ruolo e riescono a "catturarli" su orbite spesso altamente provvisorie. In questa fase "di sosta", prendono il nome di Centauri, ma, prima o poi, la vicinanza con Giove li strappa a una situazione sedentaria e può inserirli, come già detto, in orbite ancora più strette con l'afelio situato nei pressi di Giove.

Esistono sicuramente casi particolari, come quello dell'oggetto scoperto nel 2019: non solo ha l'afelio esattamente (o quasi) alla distanza di Giove, ma anche... il perielio; in altre parole l'ex centauro è immesso su un'orbita molto simile a quella di Giove. In poche parole è diventato un suo troiano.

Forse ha cercato di mimetizzarsi e di evitare una corsa verso il Sole o anche qualcosa di ben più avventuroso. Un tentativo inutile dato che la sua origine cometaria si è fatta luce attraverso la sublimazione del ghiaccio e la creazione di una chioma e -perché no- anche di una piccola coda. Nel 2019 si disponevano di immagini a bassa risoluzione, ma già di per sé indicatrici della provenienza remota dell'oggetto. Tuttavia, dato l'interesse particolare, si è, alla fine, scomodato Hubble che ha inviato un'immagine realmente sorprendente nella sua grande somiglianza con quella di una "normale" cometa, visibile anche con strumenti amatoriali e -magari- a occhio nudo (ricordate la "nostra" Neowise?).

La coda copre uno spazio di circa 700 000 chilometri, ma la vera importanza sta nel fatto che, a tale distanza dal Sole, il ghiaccio d'acqua non sublima (si stima che lo faccia solo verso i 350 milioni di chilometri dal Sole).  Ne segue che ciò che vediamo è molto probabilmente una coda di ossido di carbonio e di CO2.

Due parole sul suo futuro: calcoli accurati hanno mostrato che assisteremo in diretta al prossimo avvicinamento a Giove (tra un paio di anni). Giove si accorgerà dell'intruso e lo trasformerà in una cometa a corto periodo. Ma non troppo a lungo (e qui la diretta non l'avremo forse più...): entro 500 000 anni le darà il colpo decisivo fino a farla scappare, con alta probabilità (90%), dal Sistema Solare e immetterla su un'orbita iperbolica che la farà viaggiare nello spazio interstellare. Questa volta sarà proprio il centauro a  mettersi "per un bosco" non segnato da alcun sentiero...

O, alternativamente, per andare veramente molto lontano ha avuto bisogno di andare molto vicino.

Il filmato della NASA è sicuramente ben fatto e di facile comprensione, anche se l'interesse maggiore sta nell'immagine di Hubble. Tuttavia, si è ripetuto il solito errore in cui cadono molti profani (intorno a 0.25 minuti). Anche se i troiani sono veramente tanti, non sarà mai realmente possibile vederne molti così  vicini nello spazio. Ognuno segue una sua orbita con oscillazioni più o meno periodiche che lo portano anche molto lontano dal punto di equilibrio.

Articolo originario QUI

 

Se P/2019 LD2 sarà catapultata nello spazio interstellare, è possibile che, prima o poi, una civiltà aliena assista ad uno spettacolo come QUESTO

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