07/07/21

E alla fine furono soltanto buchi neri... **

Una fine dell'Universo che è stata ipotizzata è quella in cui resteranno soltanto un insieme di super buchi neri. Nel nostro piccolo, la Via Lattea inizia a presentare qualcosa del genere, anche se per ragioni e su livelli ben diversi.

L'oggetto che apre una questione decisamente interessante si chiama Palomar 5 ed è un ammasso globulare che si sta letteralmente disgregando. Esso è infatti associato a una specie di "coda" di stelle che si stanno allontanando da lui. L'importanza di Palomar 5 sta nel fatto che si riesce ancora a vedere sia ciò che resta dell'ammasso originale, sia la coda. In realtà, si sono viste molte altre strisce del genere nell'alone galattico, ma è impossibile comprenderne la loro origine. Palomar 5 potrebbe darne una spiegazione unica.

Il concetto di fondo è che un ammasso globulare, proprio per le sue caratteristiche di "ammasso", comporta la formazione di buchi neri stellari che si addensano verso il centro. Mediamente, si stimano le percentuali di questi ultimi anche in base alla sua età. Ne risulta, però, che le stelle più esterne cominciano ad avere orbite sempre più allungate e  diminuisce la densità stellare. A questo punto, entra in gioco la forza mareale della galassia che tende a sfaldare ancora di più un insieme di oggetti tenuti insieme da un campo gravitazionale sempre meno potente. In pratica, ogni stella più esterna viene spostata di quantità diverse dando luogo proprio a una specie di coda.

Già nel 2002 questo effetto era stato studiato attraverso la Sloan Digital Sky Survey (SDSS) e la doppia coda di Palomar 5 evidenziata in modo molto preciso, come mostra la figura che segue:

La doppia coda e, al centro, l'ammasso Palomar 5. Fonte: SDSS

Nella figura successiva si mostra bene l'effetto mareale insieme alla ricostruzione dell'orbita dell'ammasso:

Fonte: STScI/NASA

Oggi si è fatto un passo in più, attraverso simulazioni al computer. Si è visto che il numero di buchi neri presenti in ciò che resta dentro l'ammasso ancora individuabile, benché la densità stellare sia ormai molto bassa, è decisamente alto, probabilmente ve ne sono almeno 100 con masse dell'ordine di 20 masse solari ciascuna. In altre parole, circa il 20% degli oggetti ancora appartenenti all'ammasso sono composti da buchi neri. Il resto sta "soffiando nel vento (mareale)".

Dell'intera vita dell'ammasso e della sua fine come gruppo più o meno allungato di buchi neri si può avere una visione rapida nel video che segue:

La conclusione generale che si può trarre -e che darà vita a ricerche sempre più "profonde"- è che tutte le altre "code" solitarie siano giunte a uno stadio successivo: ormai hanno lasciato il vecchio ammasso composto soltanto da buchi neri. Trovare questi ultimi non è certo facile, dato che i buchi neri non si vedono per definizione e dato che ben difficilmente quelli che sono rimasti all'interno dell'ex ammasso globulare  possono mostrare dischi di accrescimento.

La speranza più grande è che alcuni di essi arrivino a collisione e facciano sentire la loro voce attraverso le onde gravitazionali.

Articolo originale QUI

 

QUI la pagina di approfondimento dedicata ai buchi neri

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Una fine che, chissà, potrebbe essere il preludio di una rinascita. Forse sono troppo sognatore.

  2. che qualcosa nasca da un buco nero sarebbe difficile, ma... mai dire mai nell'Universo :wink:

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