03/02/22

Scoperto il secondo "troiano" della Terra.

Ha il diametro di un solo chilometro, ma si trova benissimo, per adesso almeno, nel seguire la Terra lungo la sua orbita.

Eccolo lì, nei pressi del punto lagrangiano L4 della Terra. E' finalmente arrivato il secondo troiano della Terra. Ed è anche più grande del primo: un chilometro contro circa 300 metri. Scoperto nel 2020 è stato ufficialmente riconosciuto come tale.

I cinque punti lagrangiani nel sistema rotante dominato dalle due masse principali (pallina gialla e nera).

Non è facile scoprire i "nostri" possibili troiani, dato che essi si trovano a una distanza considerevole (più o meno 150 milioni di chilometri, proprio come il Sole, a parte le ovvie librazioni) e inoltre perché la loro posizione li fa apparire sempre abbastanza vicini alla nostra stella. Se poi gli oggetti sono molto piccoli, la faccenda si complica ancora di più e sono necessari telescopi potentissimi, solitamente impegnati in ricerche più prestigiose. Qualcosa di molto piccolo forse ci sarà ancora, ma le missioni Osiris-REx e Hayabusa 2 hanno dato un'attenta occhiata da quelle parti senza alcun risultato.

Da dove provengono? Potrebbero essere relitti dell'originaria fascia degli asteroidi che hanno trovato scampo in un luogo abbastanza protetto dalle perturbazioni, ma potrebbero anche essere NEA catturati o addirittura frammenti risalenti all'impatto della Terra con il pianeta che hai poi formato la Luna.

L'interesse maggiore, però, sta in un altro ambito. Se essi fossero frammenti di asteroidi o addirittura corpi primigeni sarebbero una fonte preziosissima di minerali pesanti, dato che questi mini-oggetti non hanno subito alcuna differenziazione. E noi sappiamo che l'appetito vien mangiando. Ma sono lontani... sicuramente sì, ma quello che conta per una missione di estrazione mineraria è soprattutto il delta V, ossia la differenza di velocità rispetto alla Terra. E questi oggetti, a parte le librazioni che compiono attorno al punto lagrangiano, hanno teoricamente la stessa velocità della Terra muovendosi sulla sua stessa orbita. In poche parole è decisamente più facile raggiungere loro che la Luna. Una missione sicuramente alla portata anche dei privati.

Le librazioni del primo asteroide troiano della Terra (scoperto nel 2010) attorno al punto lagrangiano L4. Come si vede il delta V si avvicina  molto a zero: il raggiungerlo è meno dispendioso che un viaggio sulla Luna. Fonte: Wikipedia.

Essi sono un regalo duraturo? Sicuramente no. Dobbiamo vederli come oggetti provvisori, dato che la gravità della Terra riesce a difenderli abbastanza bene, ma le perturbazioni dei pianeti maggiori prima o poi li costringeranno ad abbandonare il rifugio.

Comunque, fa sempre piacere sapere che due mini-pianeti ci fanno compagnia - a distanza di sicurezza - sulla nostra stessa orbita.

Articolo originale QUI.

 

Grazie a Lucy, tra pochi anni i troiani di Giove non avranno più segreti per noi!

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Quindi Enzo potrebbero essercene altri anche negli altri punti? Non mi permetto paragoni ovviamente ma avete parlato con Plutone circa il ripulire l'orbita?

  2. caro Mario,

    se ci sono, possono stare solo in L4 e L5, gli unici abbastanza stabili. Avere dei troiani non vuol dire NON aver ripulito l'orbita: quelli sono punti in cui il pianeta non può fare niente... Guarda Giove, quanti ne ha...

     

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