10/02/16

Godiamoci El Nino finché possiamo… *

La corrente calda, detta El Nino, si sviluppa nella fascia equatoriale dell’Oceano Pacifico, ma le ripercussioni invadono tutto il globo e portano molte zone a riscaldarsi in modo notevole (anche più di un grado oltre la norma), con regioni in preda a una forte siccità e altre in balia di una forte piovosità. Ricordiamoci che tutti gli oceani e i mari comunicano tra loro…

El Nino si sta spegnendo. Fonte: NOAA
El Nino si sta spegnendo. Fonte: NOAA

Dopo un periodo di oscillazioni, la corrente calda si trasforma in una corrente fredda, a cui è stato dato l’ovvio nome de La Nina. Si ottiene una specie di rimbalzo e le temperature tendono a cadere abbastanza bruscamente.

Le variazioni di temperatura dell’Oceano pacifico per effetto de La Nina, previste dall’Istituto Oceanografico SCRIPPS. L’andamento è stato confermato in pieno dall’agenzia meteorologica giapponese. Il colore giallo si riferisce a una temperature più calda, quello blu/verde a temperature più basse della norma. Fonte: David Pierce/SRIPPS Institute.
Le variazioni di temperatura dell’Oceano pacifico per effetto de La Nina, previste dall’Istituto Oceanografico SCRIPPS. L’andamento è stato confermato in pieno dall’agenzia meteorologica giapponese. Il colore giallo si riferisce a una temperatura più calda, quello blu/verde a temperature più basse della norma. Fonte: David Pierce/SRIPPS Institute.

Avendo subito un eccezionale El Nino, le previsioni basate sulle osservazioni dei cicli precedenti annunciano, con buona probabilità, una La Nina altrettanto violenta che ridurrà le temperature globali nel 2017 e forse anche più a lungo. Insomma, anche se ormai in crisi, El Nino tenderà a farsi sentire ancora per alcuni mesi, per poi cedere lo scettro del comando a La Nina. E il comando sarà piuttosto severo.

Le ripercussioni sulla temperatura globale negli ultimi dieci anni causate dall’azione congiunta de El Nino e La Nina. Fonte: Dr. Ryan Maue, Weather Bell Analytics, NOAA
Le ripercussioni sulla temperatura globale negli ultimi dieci anni causate dall’azione congiunta de El Nino e La Nina. Fonte: Dr. Ryan Maue, Weather Bell Analytics, NOAA

Avete mica buttato via i cappotti? Spero proprio di no!

E tutto ciò alla faccia del riscaldamento globale e dei nostri tuttologi che forse non conoscono lo spagnolo o, forse, non hanno tempo per studiare, dovendo sempre essere ben presenti nel piccolo schermo. In particolare, mi riferisco a una trasmissione andata in onda ieri pomeriggio, in cui l’esperto di turno (ma quante cose sa, malgrado il clima non dovrebbe far parte della sua specializzazione!) ha parlato di un inverno terribilmente caldo, senza minimamente accennare alla ben nota e studiata corrente equatoriale. Forse è perfino meglio che i giovani si dedichino  a Sanremo e lascino perdere le trasmissioni… culturali. Evviva la televisione!

Se siete interessati, QUI potete trovare un altro articolo su El Nino e QUI potete approfondire la problematica del riscaldamento globale
NEWS!! Marzo 2017: le previsioni descritte in questo articolo si stanno verificando...

9 commenti

  1. Daniela

    Vogliamo scommettere che quando La Nina comincerà a fare sentire i suoi effetti, questi saranno utilizzati come prova dell'imminente glaciazione, da ritardare il più possibile incentivando l'utilizzo di fonti energetiche fossili per riempire l'atmosfera di CO2 (e anche di biossido di azoto, ossidi di zolfo, particolato...) ?? Spero di perdere la scommessa!

  2. cara Dany,

    sarei con te se non sapessimo che la Nina è già comparsa varie volte nel periodo "riscaldato".  probabilmente non è ancora il momento per ribaltare la situazione. Più facilmente diranno ancora che esiste neve fredde e neve calda, che i fenomeni estremi rientrano nel modello, ecc., ecc.

    Per il ribaltamento bisognerà aspettare l'evoluzione della guerra del petrolio. Se finanziariamente servirà il freddo... allora succederà quello che dici tu. Ma, penso su tempi scala non immediati... Certe lobby sono dure a morire e a essere rimpiazzate (la camorra insegna...).

     

  3. L'ho guardata per cinque minuti poi ho spento il televisore è ho pensato a quello che scriviamo noi in questo sito.Poi ho pensato all'effetto pappagallo che noi umani ma non solo,siamo usi praticare ogni volta vediamo una fonte di guadagno o di gloria,tutto viene ripetuto e masticato fino che non se ne può più,o nasce un nuovo tormentone,nuova moda...È come vedere trenta telegiornali di fila in un giorno,a sera abbiamo l'orticaria.

  4. supermagoalex

    Il prossimo anno si torna a sciare, finalmente  :-D

  5. concordo Gianni e forse anche un po' con SMA!!! :wink:

  6. Mario Fiori

    Hanno chiesto, i nostri tuttologi del clima e del caldo, ai cittadini di New York quanto caldo hanno avuto sotto la neve e il ghiaccio?

  7. peppe

    preferisco il fresco nonostante la vita che si fa nel salento che ,per antonomasia ,è la terra del Sole, il mare e il vento.

    ma non doveva essere il 2015 l'estate più calda del secolo? Vuol dire che quest'anno farà ancora più caldo?

     

  8. no, Peppe, non è detto... El Nino ha già raggiunto il suo picco e quindi lentamente scemeranno i suoi effetti...

  9. Mauro

    Carissimo Vincenzo ti ringrazio per la tua opera divulgatrice sempre puntuale e precisa. Credo anch’io che la CO2  non sia responsabile del riscaldamento globale, tuttavia assieme alla CO2 vengono emessi  tutti  i possibili  veleni  e polveri  sottili, quindi se per ridurre questi  ultimi si deve ridurre l’incolpevole CO2 a me sta bene. Non credo, purtroppo, che i politici abbiano adottato  provvedimenti  adeguati  e la cosa mi preoccupa molto abitando  a Cremona una delle città più inquinate della pianura padana e forse del mondo, specialmente questo inverno particolarmente poco piovoso.

     

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