18/03/16

Raccogliere la spazzatura può essere molto interessante *

Gli studenti dell’Università del Colorado hanno preparato e montato un loro strumento su New Horizons, che ha dato e darà informazioni estremamente interessanti sulla distribuzione di materia nel Sistema Solare.

Quando avevo letto la descrizione di questo strumento di New Horizons mi era venuto in mente un amico astrofilo (ma di quelli veri) della Croazia. Era riuscito ad avere misure della polvere interstellare e interplanetaria direttamente dal tetto di casa sua, stendendovi pezzi di… carta moschicida.

L’analisi al microscopio permetteva molto bene di separare la polvere di origine terrestre da quella “aliena”. Un sistema così “trogloditico” gli aveva permesso di collaborare con vari istituti professionali. A volte, basta poco per amare l’Universo e dare il proprio contributo amatoriale. Ovviamente, contano più le idee che i… soldi per superare il collega che ha ben 235 oculari!

Bene, su New Horizons ha trovato posto uno strumento ideato e costruito dagli studenti dell’Università del Colorado di Boulder. Niente di spaventosamente tecnologico, ma utilissimo. Se penso a molte Università italiane e a certe strumentazioni professionali, mi gira un po’ la testa.

Cosa ha fatto questa specie di carta moschicida planetaria? Ha raccolto la polvere che la sonda ha incontrato durante il viaggio. Particolarmente importante è stata la fase del passaggio ravvicinato, in cui si doveva determinare se i vari fenomeni, più o meno catastrofici, che avevano portato alla formazione del sistema doppio e dei suoi satelliti, avevano ancora lasciato dello sporco dietro di loro. Sembra proprio di no: Plutone e Caronte hanno pulito bene questa spazzatura… Non più di sei particelle per miglio cubico. Uno spazio interplanetario veramente “vuoto”.

Tuttavia, il bello sta per cominciare. Lo strumento ha, infatti, cominciato a rilevare un numero crescente di particelle. Probabilmente la sonda sta entrando nella Fascia di Kuiper, dove orbitano almeno 70000 oggetti superiori ai 100 km. Lì, malgrado gli spazi enormi, la confusione è sicuramente più alta e le collisioni mutue non rarissime. In qualche modo potremo sentire la febbre di ciò che resta del materiale che vi abita da circa 4.5 miliardi di anni fa.

Due parole sullo strumento che tanto bene sta lavorando. Non è altro che una sottile pellicola di alluminio montata all’esterno della sonda. Un piccolo “cervello” elettronico registra gli impatti della polvere e ne calcola la massa.

Articolo, che contiene informazioni anche sullo strumento degli studenti, QUI

 

NEWS del 21/2/2024 - I dati raccolti da New Horizons grazie a questo strumento dimostrano che la fascia di Kuiper potrebbe essere molto più estesa di quanto si sia sempre pensato

6 commenti

  1. Mario Fiori

    Quando dico a mia moglie oggi riposati e non spolverare troppo ho ragione caro Enzo. La polvere serve, la polvere racconta, eccome se racconta.

    A parte gli scherzi è grandioso come con poco si possa ottenere tanto; ma di questo aspetto i media mi sembra non si dilunghino troppo o sbaglio?

  2. Michael

    Che bello pensare che adesso New Horizons, dopo già tutto ciò che ci ha fatto scoprire, ora stia pian piano entrando nella Fascia di Kuiper nella quale starà probabilmente per un bel po'...

    Speriamo piuttosto che non vengano danneggiati gli strumenti.

  3. pochi rischi Michael di impatti pericolosi... Mai dire mai, ma è una zona piuttosto tranquilla, in fondo... :wink:

  4. givi

    Scusa Enzo, capisco la scarsa pericolosità, ma quanto può essere stimata la densità nella Fascia di Kuiper?

  5. caro Givi,

    lo sapremo tra non molto... comunque non si sono stati mai rischi nella fascia degli asteroidi, figuriamoci in un volume così grande. Penso che si arriverà a qualche decina di particelle per miglio cubo... ma particelle veramente piccole.

  6. givi

    Grazie, staremo a vedere

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.