14/04/17

I Racconti di Vin-Census: LA RICERCA DELL'UOMO

Il presente articolo è stato inserito nella sezione d'archivio Pianeta Terra

 

L’Uomo si era messo in cammino alla ricerca di quello che voleva, ma che non conosceva.

Non aveva fretta, perché la fretta nasconde sempre la verità. Incontrò per primo un fiore dai mille petali e ogni petalo aveva un colore diverso.

fiore3
“Guardami Uomo. Non vedi come sono bello? In me puoi scoprire tutte le sfumature dell’eleganza, dell’armonia, della fantasia. Come puoi sperare di trovare qualcosa di più attraente e seducente?” L’Uomo lo guardò a lungo, pensieroso. Pianse anche per il suo meraviglio aspetto, ma non era abbastanza. La troppa bellezza può essere fredda e quel fiore penetrò nel suo cuore come una lama d’acciaio. Senza una parola si allontanò e continuò il suo cammino.

 

Davanti ai suoi occhi persi nel vuoto, apparve una farfalla. farfalla1Aveva colori altrettanto splendidi, ma una leggerezza e una grazia stupefacenti. “Guardami Uomo. Non vedi come sono tenera, dolce, indifesa? La mia bellezza dura un attimo, ma chi sa coglierlo non potrà ammirare niente di più struggente. Approfitta e sarai felice”. L’Uomo ne fu scosso nel profondo. Non era solo bella, ma colpiva il cuore come una lama rovente. No, non bastava. Un soffio passeggero non riusciva a saziarlo. La commozione è un sentimento troppo breve. Continuò a vagare.

 

erbaUn filo d’erba smeraldino gli bloccò il passo. “Guardami Uomo. Non sono bello, ma vivo di umiltà e semplicità. Non ho niente da offrire tranne che la mia esistenza, ma cosa c’è di meglio?” L’Uomo ne fu colpito e lo accarezzò dolcemente. Una lama di purezza trafisse il suo cuore. Subì un lungo torpore di tenerezza e comprensione. La genuinità gli ricordava quello che stava cercando, ma che non conosceva. Tuttavia, voleva di più; non gli bastava un’estasi passiva e statica. Riprese il cammino.

 

Incontrò una roccia scura come la notte. pietra“Guardami Uomo. Non m’interessa né la potenza, né la ricchezza, né la saggezza. Sono qui per te. Plasmami, tagliami, deformami, sono nelle tue mani. Dentro di me ho immagazzinato tutto ciò che è accaduto. Sta solo a te scoprirlo e farlo rivivere”. L’Uomo sentì un fremito. Una lama di orgoglio gli ingigantì il cuore. Era libero di fare, di agire, di creare. Ma sarebbe stato solo e questo non lo voleva. Il suo passo lo portò lontano.

 

Sul sentiero apparve un drago.drago Immenso e maestoso, esclamò: “Fermati Uomo. Ti dono tutta la mia potenza. Ti accompagnerò e ti difenderò contro tutti e tutto. Io non temo nessuno. Sono invincibile”. L’uomo lo guardò negli occhi infuocati. Una lama di sicurezza calmò il suo cuore. Ma lui doveva lottare, rischiare, vincere con le sue sole forze. Si mosse e non si voltò più indietro.

 

A terra scorse un frutto magnifico, enorme e profumato. pesca“Assaggiami Uomo e ne sarai rapito. Riesco a trasmettere tutti i gusti più raffinati. Devi solo cogliermi e ne sarai incantato”. L’uomo addentò quella meraviglia. Stupendo. Tutte le sfumature del dolce penetravano come una lama succulenta nei suoi sensi, ma non colpivano il cuore. Riprese il cammino, pensando alle esperienze di quel giorno, di quella vita, di quella era.

 

Aveva conosciuto la bellezza, l’amore, la tenerezza, la potenza, la delicatezza, l’orgoglio, la sudditanza. Vivevano però isolati. No, l’Uomo cercava altro, quello che voleva, ma non conosceva. E non l’aveva ancora trovato.

Mentre la sua mente vagava come il suo passo, sentì un fruscio. Alzò gli occhi e vide quel tronco contorto, stanco e deforme. Vi era potenza, saggezza, ma anche tenacia e umiltà. Non nascondeva i suoi anni e le sue sofferenze. Poi vide anche le foglie. Piccole, chiare, di una bellezza semplice e disarmante. Erano discrete e appena accennate.

albero

Dimostravano che non vi era bisogno di dare più del necessario. Non esibivano niente, facevano solo il loro lavoro. Poi vide i frutti. Anch’essi erano minuti. I loro colori li mimetizzavano tra le foglie. Non ostentavano grandezza e bellezza, ma sapevano molto bene qual era il loro compito.

L’albero non parlò, né le sue foglie, né i suoi frutti. Fu l’Uomo a parlare. “Guardami albero. Tu non vuoi dimostrare niente, ma hai grande saggezza. Le tue foglie sono misere, ma ti fanno sembrare un mare increspato dalle onde. I tuoi frutti si nascondono, timidi, ma recepiscono ogni vibrazione della Natura. Tu sai tutto, hai tutto, ma non chiedi e non offri niente. Non hai bisogno di me, ma mi hai attratto con violenza. Una lama di completezza mi ha trafitto il cuore e la mente. Non posso lasciarti. Insegnami qualcosa!”

L’albero non rispose, ma un piccolo frutto cadde nella mano dell’Uomo. Gli venne spontaneo schiacciarlo e ne uscì l’anima dell’albero, della Natura, dell’Universo. Il suo pianto era luminoso come la luce delle stelle, il suo colore non aveva confini. L’Uomo lo portò alla bocca e quella lacrima non fu una lama, ma gli cambiò il cuore e la mente. In una goccia aveva trovato quello che voleva, ma non conosceva. E avrebbe dovuto lavorare duro, senza sosta per comprendere e assimilare ciò che non gli era stato offerto, ma che non poteva più lasciare. L’Uomo si fermò e iniziò la sua impresa.

Solo di notte e con la Luna Piena scorse ogni tanto un sorriso in quel tronco contorto e stanco, mentre le foglie intonavano il loro canto senza inizio e senza fine.

 

Tutti i racconti di Vin-Census sono disponibili, insieme a quelli di Mauritius, nella rubrica ad essi dedicata.

12 commenti

  1. Maria Pia

    Storia bellissima e colma di significato... accanto a me ho la porta del giardino aperta e come sempre ogni tanto mi distraggo a guardare fuori, oggi è una di quelle giornate d'autunno in cui fa il fresco giusto e il sole splende timido sfiorando le foglie degli alberi e creando una tale meraviglia... mi hai fatto venire voglia di uscire ad ammirare lo spettacolo più da vicino, anche se dubito che la gatta che tengo in grembo ne sarebbe molto contenta. Grazie come sempre per questi stupendi pensieri. Bacioni dal vicino Uruguay.

  2. maurizio bernardi

    Bellissima parabola, immersa in una atmosfera Zen. Oltre alle eleganti suggestioni della prosa-poetica Zappaliana, onda portante su cui si modulano profonde e profondissime riflessioni, colpisce, nel finale, il messaggio implicito che occorrono mille anni per raggiungere la perfezione e l'equilibrio. Pensare che io non sono neanche al 10% del percorso....

  3. Caro Mau,

    da cui ne segue che siamo proprio dei bambini!!!! Ed è giusto essere un po' indisciplinati e un po' pazzerelli... :mrgreen:

    cara Maria Pia,

    tu rispecchi sempre un animo splendido...

    un bacione dal tuo nonno (bambino... vedi sopra...) e fai una carezza alla micetta anche da parte mia... Io ho la bocca piena di peli, perché la Tig(r)otta ha dormito sul cuscino tutta la notte in un abbraccio strettissimo (e peloso)... :-P

  4. Daniela

    Questo racconto è talmente bello e delicato che ho subito pensato che sarebbe stato adatto a ricavarne una poesia, scegliendo le frasi opportune ed inserendo le pause nei punti giusti, come ho fatto con 'La voce del mare' e 'L'emozione non ha voce' (QUI)

    Ma non lo farò... l'ho letto più di una volta e non c'è proprio niente che si possa tagliare senza alterarne il significato: è perfetto così, è già una poesia.

    Bravo Vin-Census!

    :-D

     

     

  5. ti ringrazio Dany... detto da te è sempre un complimento particolare. :-P

    E' giusto spiegare meglio il finale... Vi sono molte altre "cose" che potrebbero significare la felicità o l'appagamento vero dei sensi e della mente. La scelta dell'ulivo (sicuramente una delle creature più complesse e utili per l'uomo) è derivata dal fatto che dovevo presentare qualcosa a compimento di una degustazione di ... olio.

    :roll: :-D

  6. Daniela

    Questo lo so (ricordo bene da quale sito ho recuperato il racconto e il contesto in cui è inserito), so anche che avresti parlato della vite se avessi dovuto rendere omaggio a qualche vino di qualcuno dei tuoi tanti amici produttori (ora che ci penso c'è un raccontino sulla storia poetica di un acino d'uva dalla nascita, alla fermentazione, fino alla mescita in un bicchiere di vino... uno di questi giorni lo 'rispolvero' di sicuro), ma ciò niente toglie alla bellezza della poesia!

    :-D

  7. Daniela

    Ho appena ricevuto questa immagine da una persona cara, non posso non riciclarla qui...

     

  8. Mario Fiori

    Cara Daniela sul "riciclo" tuo dei racconti di Vin-census e sulla loro stupefacente dolcezza ed intelligenza, non ci sono parole.

    Un Buona Pasqua a tutti anche se dopo gli Auguri arrivati direttamente dallo spazio è dificile parlare.

    Caro Enzo e cari tutti questo è il percorso che tutti gli Uomini dovrebbero fare ma che molto spesso non facciamo o facciamo solo parzialmente fermandoci ad alcune "lame" ed il che può essere anche peggio; non lo facciamo per distrazione (indotta e non ), perchè alcune "lame" intrigano ed attraggono più di altre, per pigrizia fisica e/o mentale o semplicemente perchè siamo Uomini e deve essere così...bohh. Comunque sia bisognerà impegnarci tutti molto di più e riflettere.

    Cara Maria Pia la tua freschezza, intelligenza, sensibilità, voglia di vita e conoscenza mi colpiscono sempre di più e mi fanno veramente ben sperare per un futuro umano un tantino più chiaro e consapevole.

    Mi raccomando continua così e sviluppa tutto ciò che ti nasce dalla mente e dal cuore in modo sereno e meditato, senza mai dimenticare la tua giovinezza e ciò che implica , anche perchè non torna più ma può , e deve . restare nella mente, nello spirito (vedi Enzo); tutto questo te lo dice , oltre al "nonno" Enzo, il vecchio "zio" Mario d'Italia (anche perchè in America ci sei  tu :mrgreen: ). Il bello del nostro Pianeta Terra: un saluto ed un Buona Pasqua all'Autunno dell'Uruguay dalla Primavera dell'Italia e ...ops...dimenticavo, tante care coccole alla micetta.

  9. caro Mario...

    non ho parole se non per ringraziare il caso (o il destino o qualche diavoleria della MQ) che ci ha fatto conoscere. Persone come te, e come tanti altri AMICI del Circolo, ti fanno respirare aria pulita anche nei momenti più difficili. Un abbraccio stretto stretto da un vero amico che ti ha sempre nel cuore...

    A Daniela che dire... SMACK!!!!! e viva la cioccolata... magari Paolino o Arturo o Mau Mau o Umberto o tanti altri ci calcolano quanta cioccolata c'è nel Sistema Solare. Quella di Encelado non la voglio perché è piena di ... microbi!!!!! :-P  :-P  :-P

  10. Paolo

    Caro Enzo, per me che vengo in parte dalla Basilicata, terra di ulivi, questo racconto vale il doppio... bello!

    A proposito, più che a quanto cioccolato c'è nel sistema solare mi chiedevo quale sorpresa nascondono tutte quelle mega uova.

    La raffigurazione mi sembra possa essere particolarmente gradita ai papalliani che da tempo sostengono che la forma più consona non è il cerchio, ma l'ovale..

    A volte si spingono a sostenere che il cerchio perfetto non esiste.... fino a quanti decimali siete diposti a spingervi per dimostrare che l'eccentricità di una circonferenza sia proprio uguale a zero, e non a 0,00000000000000000000001 o peggio?

    Buona Pasqua

    Paolo

  11. Maria Pia

    Caro Mario ti ringrazio tantissimo per le tue parole, come sempre siete troppo gentili, e riguardo alla faccenda dello zio a quanto pare mi sono ritrovata in poco tempo circondata da una bellissima famiglia, sono davvero tanto tanto felice di avervi conosciuti. Tantissimi cari auguri di Buona Pasqua a tutti quanti dall'Uruguay... e zio Mario la mia micetta ricambia con delle fusa :wink:

  12. Gianni Bolzonella

    I momenti di felicità di cui godiamo ci prendono di sorpresa. Non siamo noi che li troviamo, ma loro che trovano noi.
    (Ashley Montagu)

    Se vuoi vivere cent'anni senza pene,prendi il mondo come viene.

    Se vuoi incontrare la bellezza evita la bruttezza.(Questo lo dico io)

    Buona Pasqua bella gente. :wink:

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