28/08/17

Anche le stelle, prima o poi, si stancano di giocare *

Ripropongo una news di qualche anno fa, sempre attuale visti i tempi scala dell'Universo...

Si sente spesso parlare di crisi economica che coinvolge quasi tutte le nazioni del mondo, ma pochi si occupano di un’irrefrenabile caduta del “prodotto interno lordo” dell’intero Universo. La conclusione è una sola: la produzione di materia prima sta crollando e vi è una frenata spaventosa delle nascite. Insomma un Universo pieno di attori anziani, che si sta lentamente spegnendo.

L’Universo, come sanno bene coloro che hanno letto il mio libro “Il Gioco delle Stelle”, ha uno scopo fondamentale (forse l’unico):  creare sempre nuove stelle, le quali prolificano e tramandano i loro “geni” alle generazioni successive. Purtroppo, la crisi delle nascite è ormai nettissima e stiamo vivendo in un Cosmo di vecchi pensionati. Le loro luci si spegneranno lentamente e ben poco potranno fare i giovani, che si ridurranno sempre più di numero.

A questo risultato sono giunti ricercatori di molte nazioni, attraverso osservazioni di tre dei più grandi telescopi terrestri: lo UK Infrared Telescope (UKIRT), il Very Large Telescope (VLT) e il Subaru. Questi “mostri” tecnologici hanno misurato con una precisione e completezza, mai raggiunta prima, il tasso di formazione stellare in galassie la cui luce ci sta raggiungendo dopo tempi che coprono la maggior parte dell’età dell’Universo. In altre parole, si è ottenuto una misura di quante stelle per unità di tempo sono state prodotte da poco dopo il Big Bang fino a oggi.

Il prodotto interno lordo dell'Universo in funzione del tempo. Rappresentazione di tipo “economico” del tasso di formazione stellare, dato in termini di tonnellate di materia stellare prodotta per anno luce cubico al minuto. Proprio una specie di “prodotto interno lordo” dell’Universo. Come si vede molto bene, vi è stato un crollo del 97% dal “boom” di undici miliardi di anni fa. Fonte: D. Sobral.
Il prodotto interno lordo dell'Universo in funzione del tempo. Rappresentazione di tipo “economico” del tasso di formazione stellare, dato in termini di tonnellate di materia stellare prodotta per anno luce cubico al minuto. Proprio una specie di “prodotto interno lordo” dell’Universo. Come si vede molto bene, vi è stato un crollo del 97% dal “boom” di undici miliardi di anni fa. Fonte: D. Sobral.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il risultato è molto deprimente: al giorno d’oggi la produzione di nuove stelle è soltanto 1/30 di quella che si aveva durante il picco creativo relativo a circa 11 miliardi di anni fa. Una decrescita continua e inesorabile che porta a una previsione parimenti drammatica: per quanto sia lungo il futuro del Cosmo, non si potranno creare più di un 5% di nuove stelle.  A meno che non capiti qualcosa di inaspettato e di imprevedibile per le nostre conoscenze.

 

destino-universo
Il triste destino dell'Universo. Rappresentazione della massa stellare prodotta dal Big Bang fino ad oggi. Ovviamente, la materia stellare è oggi più grande di quella originaria, ma quello che conta è la pendenza della curva. Essa era massima proprio intorno agli undici miliardi di anni fa. La curva ci dice che nel futuro la tendenza è per un andamento ben poco inclinato: per tanto che vivrà l’Universo, l’aumento non potrà arrivare al 5%. E intanto le vecchie stelle si spengono…

In parole ancora più crude, la produzione stellare è crollata del 97% negli ultimi 11 miliardi di anni. Il grande picco di quel periodo così ricco e prolifico è solo un triste ricordo. Allora nascevano stelle gigantesche, contenenti centinaia di volte la massa del Sole. Vivevano pochissimo, ma generavano in fretta nuove stelle, più piccole e più durature. Il nostro Sole rappresenta probabilmente la terza generazione di quei fantastici progenitori (i nostri nonni…).

Tutto è cominciato circa trecento milioni di anni dopo il Big Bang, quando le prime luci si erano accese. Poi è stato un crescente turbinio di nascite fino a giungere al “boom” nel giro di un paio di miliardi di anni. Da un punto di vista puramente “economico”, se consideriamo le stelle come l’unico “bene” prodotto dall’Universo, dobbiamo accettare una scomoda verità: il prodotto interno lordo è oggi solo il 3% di quello dell’età dell’oro.

Come già detto, se questo “trend” continuerà (e niente con le conoscenze attuali saprebbe dare alternative), la nuova e futura ricchezza del Cosmo (ossia il numero di stelle) non potrà che essere – al massimo- il 5%, anche se l’Universo vivesse per sempre. Ciò vuol dire che ben pochi nuovi giovani prenderanno il posto dei moltissimi anziani che si spegneranno per sempre. Un Universo sempre più buio e triste…

Perché non ce ne accorgiamo? Perché siamo fortunati e stiamo vivendo in un’isola felice, in cui le cose vanno ancora benissimo, un paradiso “fiscale”… forse…

Godiamoci questa favorevole situazione. D’altra parte non possiamo fare altro se non studiare il declino e porci  la solita domanda: “Perché?”

Come sanno i lettori del mio libro, io ho una personale risposta: “Un gioco è bello quando dura poco. Poi bisogna inventarsene un altro”. Non ci resta che aspettare e saper pensare come i bambini…

L’articolo originale si può trovare QUI

3 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    Nella nostra microporzione di spazio vige una legge che dice:"Morto un Papa se ne fa un altro".L'Universo si evolverà in qualcosa d'altro,come la vita sulla terra.Poi se ne formerà un altro.Al giorno 29/08/2017credo che Einstein abbia ragione:"Tutto è già al suo posto",agli attori dell'universo è solo concesso di scegliere,più o meno consapevolmente ciò che già è.

  2. mamma mia, Gianni, che determinismo!

    E la MQ dove la mettiamo? :roll:

  3. Gianni Bolzonella

    Secondo me Vincenzo,ci sono due livelli:Il primo,le possibilità,che esistono in qualche spazioforma,come un enorme negozio dove ci sono tutti gli articoli.La seconda,quella dove la meccanica quantistica ha un ruolo,la scelta,il caso,porte diverse,alcune le apriamo noi,altre si aprono perché quello che è intorno a noi prende una certa disposizione dinamica.Ogni attimo ci offre una  nuova forma dello spazio interagente,e quell'attimo è la MQ in azione,o la versione Macro.Ci sono persone che riescono ad avere percezione del futuro,sentono o vedono l'evento,raramente è una fotografia nitida,ma se lo vedono esiste,altrimenti niente esiste .Qualcuno o qualcosa riesce ad evitare quella scena,ma il fatto avviene in qualche pixel dello spaziotempo.Quello che dico non ha niente di scientifico,la scienza deve marciare con le sue regole,e io sono Einverstanden,tuttavia c'e molto che ci sfugge.Pensa solo a quello che ho scritto pochi giorni fa.Quanta vita del nostro corpo muore ogni momento,pensiamo a quelle cellule che sono state protagoniste attive della nostra esistenza/azione,adesso  fanno già parte di qualcosa d'altro,magari fanno parte di un organismo che ci ucciderà.Quello che noi abbiamo coscienza di essere è una staffetta,il bastoncino che la materialità dell'atleta porge ad un altro.Non sono spiritualista,ne tantomeno religioso,ma quella cosa che non riesco attualmente a definirla.Esiste.

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