23/04/15

Alla ricerca dei dinosauri stellari *

Bisognerà aspettare quasi sicuramente il telescopio spaziale Webb per riuscire a “vedere” le prime stelle dell’Universo, quella popolazione III di enormi dinosauri cosmici che ancora si cela nella nebbia della fase oscura. Non sarà impresa facile, ma simulazioni molto accurate prevedono che esse siano raggruppate in ammassi, capaci di raggiungere luminosità almeno cento milioni di volte superiore a quella del Sole.

Nella fase oscura, che ha seguito per centinaia di milioni di anni il breve intervallo luminoso della radiazione cosmica di fondo, sono nate le prime stelle, capaci di rompere l’oscurità e di spazzare la nebbia che avvolgeva l’Universo. Sono le cosiddette stelle di Popolazione III, createsi addensando materiale primigenio, formato solo da idrogeno ed elio.

Sono loro che hanno formato i primi elementi pesanti, spargendo nel Cosmo non solo la luce, ma anche i primi mattoni della vita. Non è certo facile poterle vedere, dato che il cammino della loro luce è stato talmente lungo che giunge a noi nell’infrarosso ed è estremamente debole, malgrado esse abbiano raggiunto uno splendore incredibile. Il nuovo telescopio spaziale Webb sarà forse in grado di intravederle in mezzo alla nebbia, ma non sarà comunque facile. E’ comunque un punto di arrivo fondamentale per capire finalmente le prime fasi del Cosmo attuale.

Al momento si possono fare solo ricerche teoriche che simulino le condizioni esistenti in quel periodo così lontano. I risultati dei modelli più sofisticati prevedono una situazione veramente eccezionale. Ammassi enormi di gas formerebbero veri e propri “dinosauri” stellari, raggruppati in gruppi anche molto numerosi. Una formazione alquanto diversa da quella attuale, molto più disordinata e caotica. Si ci aspetta che già nelle fasi di accrescimento della massa si siano verificati fenomeni luminosi di incredibile potenza.

Le protostelle erano già in grado di raggiungere luminosità altissime. Un gruppo di dieci-venti di queste protostelle poteva brillare come cento milioni di Soli.

Una buona notizia. Anche il Webb non sarebbe, probabilmente, in grado di rilevare una singola stella anche se gigantesca e luminosissima. Tuttavia, un gruppo così potente sarebbe alla sua portata. Non ci resta che attendere il nuovo telescopio spaziale e vedere finalmente i primi branchi di dinosauri stellari mentre sono  a caccia di cibo per dare il via alla chimica del nostro Universo.

Articolo originale QUI

Una visione artistica di come potevano apparire cinque “mostri” stellari primordiali mentre si formavano attraverso enormi dischi di gas in moto spesso caotico. Fonte: Shantanu Basu, University of Western Ontario
Una visione artistica di come potevano apparire cinque “mostri” stellari primordiali mentre si formavano attraverso enormi dischi di gas in moto spesso caotico.
Fonte: Shantanu Basu, University of Western Ontario

 

NEWS del 7/4/2022 - Grazie all'effetto lente, Hubble scopre una stella la cui luce ci ha raggiunto dopo ben 12,9 miliardi di anni, quasi sicuramente una stella di popolazione III, che gli occhi infrarossi di Webb potranno continuare ad osservare!

1 commento

  1. gioyhofer

    Accidenti, ho sempre immaginato che avremmo visto solo galassie primigene a così grande distanza... Ma quanto massicce e luminose dovevano essere queste stelle per poter essere viste (nell'infrarosso) da noi attualmente?

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.