28/03/17

I regali dei buchi neri galattici? **

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio dedicata alla materia "invisibile".

 

Questo è un vecchio articolo del 2009, che poneva interrogativi e una spiegazione sicuramente molto parziale all'inaspettata presenza di metalli pesanti nelle nubi intergalattiche. Proprio oggi abbiamo imparato che vi sono possibilità molto più efficaci, mai osservate prima. Evviva i buchi neri galattici.

Sappiamo benissimo che l’Universo è composto essenzialmente da idrogeno ed elio, i due elementi più semplici e leggeri. Tuttavia, a noi uomini sono probabilmente più familiari elementi decisamente più complessi, con i quali abbiamo a che fare tutti i giorni. Ad esempio il ferro ed altri metalli pesanti. Essi sono decisamente più preziosi per noi e saremmo ben contenti di trovare miniere sempre più grandi.

Anche se per altre motivazioni, il telescopio spaziale giapponese a raggi X Suzaku ha scoperto proprio la più grande miniera di metalli preziosi mai conosciuta. Peccato che sarà ben difficile sfruttarla, dato che si trova nel centro dell’ammasso galattico del Perseo… La Suzaku ha scoperto una quantità sorprendente di atomi di cromo e manganese nel gas intergalattico che si trova tra galassia e galassia.

Mai si era osservata prima una quantità così grande di elementi pesanti in una nube gassosa. Solitamente si potevano trovare solo nelle stelle. Il gas che contiene questi minerali preziosi è estremamente caldo e perciò emette fortemente nella lunghezza d’onda dei raggi X. Facendone lo spettro si sono facilmente evidenziati il cromo e il manganese.

La zona di provenienza copre circa 1,4 milioni di anni luce, ossia un quinto della grandezza totale della nube intergalattica di cui fa parte. Si è calcolato che la quantità di cromo ha una massa totale pari a 30 milioni di volte la massa del Sole o, se volete, 10 miliardi di miliardi di volte quella della Terra. Niente male come miniera!! Invece la massa del manganese è “solo” 8 milioni di volte quella del Sole. Ci si può comunque accontentare …

Da dove provengono queste riserve così mostruose di elementi pesanti? Sicuramente dall’esplosione di supernove galattiche. I super-venti che trasportano il materiale espulso dalle stelle esplose sono in grado di sparpagliarlo nel “vuoto” intergalattico e poi la gravità dell’intero complesso galattico può concentrarlo in zone particolari, probabilmente vicino al baricentro dell’ammasso.

La zona dell’ammasso galattico del Perseo studiata dal telescopio Suzuko. Le dimensioni apparenti sono di circa due gradi, pari a quattro volte quelle della Luna Piena.
La zona dell’ammasso galattico del Perseo studiata dal telescopio Suzuko. Le dimensioni apparenti sono di circa due gradi, pari a quattro volte quelle della Luna Piena.

Purtroppo, come già detto, questa miniera favolosa non potrà essere raggiunta e sfruttata. Tuttavia, le informazioni scientifiche saranno comunque importantissime. Queste abbondanze metalliche ci aiuteranno a spiegare la storia evolutiva di stelle e galassie e a risalire a com’erano gli oggetti che esplodendo hanno permesso la creazione di elementi pesanti nell’antico passato.

I primi calcoli mostrano che ci sarebbero volute circa tre miliardi di supernove per ottenere la quantità di cromo e manganese osservato. Provenendo da galassie sparse qua e là, per raggiungere il luogo di concentrazione sono occorsi sicuramente alcuni miliardi di anni.

Siamo comunque solo all’inizio, se pensiamo che vi sono più di 10000 ammassi galattici ancora da studiare. Con la necessità umana di scoprire sempre più minerali per i loro scopi (buoni e cattivi), l’esistenza di queste favolose miniere troppo lontane assomiglia un po’ al supplizio di Tantalo…

N.B.: questo articolo può suggerire il luogo di provenienza e il “lanciatore” utilizzato.

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