22/08/19

Piove ferro sulla Terra *

Inquinamento umano? Troppe miniere a cielo aperto? Riscaldamento Globale? Rifiuti industriali? No, niente di tutto questo... la colpa è della strada che sta percorrendo il Sole.

La candida neve dell'Antartico non è così candida come sembra: anche se in piccola percentuale, essa contiene Ferro-60, un isotopo radioattivo che ha una caratteristica molto importante: non si trova sulla Terra dato che non può essersi originato ai tempi della sua formazione. E possiamo esserne sicuri, poiché il tempo di dimezzamento lo avrebbe fatto sparire completamente. Del tutto impossibile anche un'origine terrestre a causa di test nucleari o di incidenti nei reattori.

Le prime avvisaglie di questa presenza si erano già avute vent'anni fa analizzando i fondali marini, ma oggi abbiamo non solo una prova più che certa, ma anche la data in cui il Sole è stato colpito da una "bomba" di... ferro.  Sono stati raccolti 500 kg di neve nell'Antartico e sono stati analizzati con lunghi e accurati passaggi in modo da lasciare alla fine solo il metallo cercato... e ci si è riusciti! Il ferro c'è e non può essere arrivato prima di una ventina d'anni.

La base antartica, nei cui pressi è stata prelevata la neve sporca di ferro. Fonte: Martin Leonhardt / Alfred-Wegener-Institut (AWI)
La base antartica, nei cui pressi è stata prelevata la neve sporca di ferro. Fonte: Martin Leonhardt / Alfred-Wegener-Institut (AWI)

Ma chi è che può formare il Ferro-60 ? Beh... c'è poca scelta... solo e soltanto esplosioni immani come quelle delle supernove. Si potrebbe concludere che è esplosa una stella vicino a noi e non ce ne siamo accorti? No, impossibile, così come è impossibile pensare che questa polvere provenga da molto lontano, dato che non si accorderebbe con la concentrazione trovata. Insomma, nessuna esplosione recente, ma il passaggio del Sole attraverso una nuvola intergalattica particolarmente ricca degli avanzi di antiche supernove.

Spesso e volentieri ci dimentichiamo che il Sole è tutt'altro che fermo e viaggia a grande velocità rivolvendo attorno al centro della galassia, ma anche dirigendosi verso mete del tutto personali (un po' di libertà è ammessa anche nelle galassie, magnifiche strutture ordinate le cui stelle sono sempre pronte a seguire le regoli generali). Senza dimenticare dell'oscillazione sopra e sotto il piano galattico... poca roba, ma sufficiente a far passare il Sole da zone meno dense a zone più dense di materia intergalattica.

Spesso ci dimentichiamo anche che la Terra deve, comunque, seguire il Sole e che questo, oltretutto, deve seguire la sua galassia, la quale a sua volta viene trascinata a grande velocità insieme a tutto il suo gruppo locale e via dicendo... Quando qualcuno vi dirà: "Non sono mai stato da nessuna parte", non credeteci. Lui, come tutti noi, ha percorso uno spazio veramente incredibile, buttandosi, a volte, proprio nel mezzo di una nuvola particolarmente densa e ricca di elementi pesanti formati e dispersi dalle antiche supernove  che la abitavano chissà quanto tempo fa.

Torniamo a noi... La Terra si fida delle difese di mamma Sole, che col suo campo magnetico riesce a creare una specie di tuta protettiva per fare uscire i suoi figlioli nel vuoto interstellare che tanto vuoto non è. Tuttavia, la tuta spaziale non può fermare tutto e così oltre ai raggi cosmici troppo energetici può fare cadere al suo interno elementi come il Ferro 60. Poi, questa polvere si mischia a quella proveniente dall'interno del Sistema Solare, pezzi di asteroidi e di comete e della loro lunga vita collisionale. Si stima che cadano sulla Terra fino a 10 000 tonnellate di polvere spaziale ogni anno, ma la carta d'identità del ferro 60 non può sbagliare: deve venire dall'esterno della "tuta" protettiva

Solo ipotesi? Nemmeno per sogno. Sappiamo che circa 40 000 anni fa il Sole è entrato dentro a una nube e che ne uscirà solo tra qualche migliaio di anni. Un temporale abbastanza lungo che, fortunatamente, ci colpirà solo con una leggera pioggerella ferrosa. Si cerca, comunque, una prova ancora più decisiva. Si continua a raccogliere neve e ghiaccio in modo da andare a leggere quello più vecchio di 40 000 anni. Se non si troverà più il deposito ferroso o se diminuirà in modo drastico, la colpa sembra proprio essere della strada e del "tempo"  inclemente che ha trovato il Sole lungo il suo percorso.

Articolo originario QUI

 

NEWS del 10/4/2021 - Continua senza sosta l'attività dei ricercatori in Antartide e si scopre che potrebbero essere circa 5 200 le tonnellate di micrometeoriti che cadono sulla Terra ogni anno

5 commenti

  1. Frank

    Ciao Enzo, se il Fe60 ha un tempo di dimezzamento di 2,6 milioni di anni come si arriva ad ipotizzare che arriva dalla nube in cui siamo immersi da 40000 anni?

  2. Perché prima non c'era o -almeno- non in quelle quantità. Infatti, si aspetta la prova decisiva cercando qualcosa di poco più vecchio di 40 000 anni. C'è anche il fatto che lo strato studiato ha solo 20 anni e quindi da qualche parte il ferro-60 deve essere arrivato da pochissimo tempo e in quantità anomala. Se fosse venuto da una supernova  esplosa 20 anni fa dovremmo cercarla molto, troppo lontana... Le supernove non nascono come funghi... :roll:

  3. Francesco

    Perché si considera impossibile l'origine nucleare terrestre? È vero che non facciamo reazioni di fusione a così alte energie (abbiamo problemi con l'idrogeno) ed è vero anche che ottenere il ferro dalla fissione dell'uranio è poco probabile (ma non impossibile), ma come prodotto di attivazione neutronica mi sembra che sia molto probabile avere Fe60. In fin dei conti nel reattore nucleare c'è molto più acciaio di uranio o idrogeno, ed il flusso neutronico è veramente alto.

    Poi i quantitativi saranno troppo bassi per raggiungere le concentrazioni misurate nei ghiacci, ma non capisco perché l'origine nucleare terrestre sia considerata impossibile.

  4. caro Francesco,

    il lavoro originario è a pagamento,  quindi non posso che accettare la frase dell'abstract: "After elimination of possible terrestrial sources, such as global fallout". Non sono uno specialista in chimica e tanto meno in ciò che può prodursi in test nucleari...

  5. Francesco

    Non importa, grazie lo stesso. Era soltanto un dubbio.

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