31/07/21

Le quasi stelle, i veri mostri del giovane Universo ? **

Una poco nota "ciliegina" (sarebbe meglio dire "ciliegiona") che potrebbe rappresentare il primo tipo di stelle da cui discenderebbero i buchi neri galattici.

Sì, sì, abbiamo accettato l'ipotesi descritta esaurientemente dall'esimio professore Guidancenzo da Ripalda, basandosi su dati ormai inoppugnabili, che dimostra come la nascita ed evoluzione dell'Universo sia dovuta alla bisciabova primigenia o cosmica o spaziotemporale (come preferite) e al suo processo di "mastica e sputa". Tuttavia, per dovere di cronaca e per correttezza scientifica, dobbiamo anche dare spazio a ipotesi completamente diverse, anche se in aperta antitesi con quella che è ormai diventata anche la "nostra". In ogni modo, sempre di "mostri" si tratterebbe.

Uno dei problemi ancora insoluti relativo alle prime fasi dell'Universo, avvenuto sicuramente durante la fase oscura seguita alla radiazione cosmica di fondo, rimane quello dei buchi neri supermassici che risiedono al centro di quasi tutte le galassie. La loro origine ha aperto dibattiti su dibattiti e si continua a proporre scenari anche completamente divergenti. C'è chi pensa siano nati prima delle galassie direttamente nelle fasi subito susseguenti al Big Bang, quando la densità era ancora estrema, mentre c'è chi pensa che essi siano dovuti alla crescita dei residui di supernove estremamente massicci, ma di tipo stellare, ossia non superiori a poche volte la massa del Sole.

Tuttavia, tra pochi soli e miliardi di soli il passo non è breve e, quindi, segue che la costruzione per agglomerazione successiva dovrebbe essere durata piuttosto a lungo, anche in un Universo più "concentrato". L'osservazione dei quasar e della loro età dimostra, invece, che questi mostruosi buchi neri si sono formati in tempi molto rapidi. Se non si accetta la presenza delle biscebova, il problema è piuttosto spinoso e ben difficile da risolvere. A meno di non pensare ad oggetti veramente mostruosi che siano vissuti soltanto nelle fasi primordiali, al momento della formazione delle prime stelle. Ovviamente c'è già chi cerca di fare intervenire il prezzemolo "materia oscura", ma con scarso successo.

Immaginiamo un oggetto che si sia formato attraverso il collasso di una nube veramente gigantesca. L'enorme gravità e la composizione di solo idrogeno ed elio llo porterebbe a non formare un nucleo capace di iniziare la fusione nucleare ma alla formazione di un embrione di buco nero. La massa degli strati esterni, veramente enorme, manterrebbe l'equilibrio con l'energia liberata dalla massa caduta verso il buco nero e resisterebbe. In tal modo, anche se per  pochi milioni di anni, quest'ultimo avrebbe sempre materia a disposizione e riuscirebbe a crescere. Una difesa gravitazionale che continuerebbe a fornire materia al buco nero, senza la fuga che si ha quando la materia cade verso un nucleo di ferro e riesce a "rimbalzare" e produrre una supernova. Si parla di oggetti veramente mostruosi con masse da 1000 a 10000 masse solari.

Lo schema di formazione di una quasi-stella

Oggetti, però, con temperatura superficiale non elevata, al più attorno ai 4000 K. Il che li rende molto elusivi, ma si spera, sempre che esistano, che siano rilevabili da un telescopio che vede bene nell'infrarosso come il nuovo telescopio spaziale Webb.

Un'ipotetica quasi-stella che appare come un vero gigante rispetto alle più grandi stelle attualmente conosciute. Fonte: Wikipedia.

Ovviamente, oggi non ne esisterebbero più dato che la materia rimasta ancora sospesa attorno al gigantesco buco nero, se non fosse stata ingoiata, dovrebbe dissiparsi in tempi abbastanza rapidi. Partendo da buchi neri "stellari" di migliaia di masse solari ciascuno, la fusione con altri mostri simili potrebbe trasformarsi in un buco nero galattico in tempi piuttosto rapidi. Se poi si presentassero con una forma "biforcuta" NOI non ci meraviglieremmo più di tanto...

Segue un video riassuntivo di quanto detto

 

QUI una breve appendice sul ciclo CNO (Carbonio - Azoto - Ossigeno)

8 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Dici: "L'enorme gravità e la composizione di solo idrogeno ed elio lo porterebbe a non formare un nucleo capace di iniziare la fusione nucleare... ". Ma non è proprio così che nascono le stelle?  "... ma alla formazione di un embrione di buco nero".

    Insomma, qualche "scintillina" di fusione nucleare, nelle vicinanze del buco nero, chissà perché, me l'aspetterei.

  2. Mario Fiori

    Effettivamente caro Enzo , come dice Alberto, che non ci sia una scintillina di fusione possibile ? Anche io me l'aspetterei però quello che dici pare interessante e quindi....

  3. cari amici,

    il fatto di non essere contaminate da elementi più pesanti ed avere una massa così grande, porta a questo risultato, per adesso solo teorico. Il tutto è stato "provato" attraverso simulazioni. D'altra parte già si parlava di buchi neri primordiali... Comunque, potreste sempre provare a rifare i calcoli... :-P

  4. A proposito, ricordiamoci anche che la semplice fusione protone-protone, quella classica relativa all'idrogeno, avviene normalmente per stelle piccole. Per quelle più grandi viene preferito il ciclo del carbonio-azoto-ossigeno. E se non erano grandi le quasi-stelle... :roll:

     

     

  5. Alberto Salvagno

    Sì, il ciclo CNO mi convince. Grazie

  6. Mario Fiori

    Enzo preciso ed esauriente come sempre. Mi organizzo per i calcoli: che dici, ce la faró per Natale.... diciamo del 2030? :mrgreen:

  7. Guido

    Ma quale tipo di dato osservativo potrebbe sostenere quest'ipotesi, anche indirettamente?

  8. direi una "bolla" a bassa temperatura di dimensioni enormi al centro delle galassie primordiali...(detto in modo semplicistico) e la loro composizione primordiale. In pratica la prima forma stellare senza elementi pesanti.

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