17/06/23

Un passo decisivo verso la vita (extra)terrestre *

Questo articolo è inserito in "Quanta vita sulla Terra e (forse) oltre..."

 

Un passo decisivo per la vita fuori dalla Terra: Encelado ha una grande riserva di fosfati, base fondamentale per le creature viventi.

La sonda Cassini, nella sua lunga permanenza all'interno del sistema di Saturno, ha scoperto di tutto e di più oltre che spiegare moltissime anomalie che si riscontravano da Terra. Prima di questo viaggio fondamentale per la conoscenza del Sistema Solare appariva molto strano che buona parte del piccolo satellite Encelado (solo 500 km di diametro) presentasse larghe zone non craterizzate, come se  esistesse un'attività geologica capace di creare continuamente un vestito "nuovo" per la piccola luna.

Cassini ha analizzato a fondo la superficie di Encelado durante i suoi passaggi più o meno ravvicinati al corpo celeste e, piano piano, ha dimostrato senza ombra di dubbio che, sebbene così piccola, la luna doveva possedere un'attività interna decisamente importante. In poche parole il suo nucleo roccioso centrale doveva essere ancora caldo. Non solo, però... sotto lo spesso strato di ghiaccio che forma la superficie esterna doveva esistere un oceano di acqua salata mantenuta liquida proprio da questo calore.

Oggi sappiamo che l'esistenza di grandi distese d'acqua liquida sotterranee non è più un'eccezione, ma la norma nel Sistema Solare. Questa peculiarità non si cura delle dimensioni e della motivazione della fonte di calore (radioattiva, di tipo mareale o altro) ed Encelado potrebbe essere accompagnato da Europa, Titano, forse lo stesso "fratello" Mimas, Plutone, Tritone  e -perché no?- anche dall'asteroide Cerere.

Supporre che esista un oceano sotterraneo tiepido è una bella cosa, ma averne le prove osservative dirette sarebbe molto meglio. Encelado, mandando al diavolo la sua "privacy" ha permesso a Cassini di avere un contatto diretto con l'acqua contenuta al suo interno. Il polo sud della piccola luna presenta delle grandi fratture da cui escono proprio, in modo simile ai geyser, sbuffi di vapore d'acqua.

La struttura interna di Encelado. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Cassini ha cominciato a studiare Encelado sempre più da vicino e a raccogliere dati sulla composizione chimica di questi getti e dei granelli ghiacciati che conteneva.

Mamma mia! Una vera miniera di informazioni e di risultati forse inaspettati. Nei geyser erano presenti tanti composti organici sia semplici che complessi.

 

Composizione dei getti che escono dalle fratture della crosta di Encelado, ricavata dalla missione Cassini. Fonte: Waite et al. 2009.

Insomma, senza entrare nei particolari tecnici, sembravano provenire da qualcosa di molto simile alle fonti idrotermali terresti, dove la vita microscopica trova un ambiente ideale. Non solo... oggi abbiamo le prove che le PRIME forme di vita terrestri, risalenti a circa 3.5 miliardi di anni fa, siano nate proprio nelle sorgenti idrotermali oceaniche e poi trascinate all'esterno da correnti simili ai geyser. In altre parole, sappiamo che la vita può benissimo svilupparsi anche in assenza della luce diretta del Sole, ricavando le fonti energetiche dai minerali presenti nei fondali degli oceani.

Encelado presenta proprio questa situazione altamente stimolante per la ricerca di vita aliena, ma -soprattutto- simile a quella che era la vita primitiva sulla Terra. Su Encelado potremmo vedere cosa accadeva sulla Terra 3.5 miliardi di anni fa. Nel frattempo, sbuffi simili a geyser sono stati localizzati anche su Europa che non vuole essere da meno del piccolo cugino di Saturno.

Alla prova "quasi" definitiva per le capacità di creare e mantenere la vita sul Encelado, mancava ancora qualcosa, però, un qualcosa che è veramente fondamentale per lo sviluppo della vita: i fosfati! Ricordiamo che essi formano lo scheletro del DNA e che concorrono alla formazione delle cellule più disparate del nostro corpo, ossa comprese. Dove c'è fosforo c'è "quasi" sicuramente vita.

il fosforo P legato a quattro atomi di ossigeno rappresenta proprio lo scheletro del DNA

La lettura attenta dei dati raccolti da Cassini ci ha regalato uno "scoop" strabiliante: i fosfati sono presenti nei getti che escono dalle fratture della luna di Saturno e hanno anche un'abbondanza enorme.

Invece di mandare qualche eroe a morire su Marte per motivi che con la Scienza hanno poco a che fare, dovremmo pensare a dare un seguito rapido e altamente tecnologico (le possibilità ci sono) alla missione Cassini. Non solo ci sono le possibilità, ma sono già pronte sotto forma di "robot-serpente", capace di essere immerso nei canali che portano all'oceano dove può muoversi proprio come una serpe.

Il robot-serpente che potrebbe calarsi nelle fessure di Encelado e vagare nell'oceano sotterraneo. Fonte: NASA/JPL - Caltech

Ricordiamo che nella zona dei geyser la crosta ghiacciata di Encelado è decisamente sottile, forse solo 7 +/- 4 km. Tanto per avere un'idea di ciò che capita in prossimità delle fratture inseriamo un modello sofisticato preparato dalla NASA

Fonte: NASA/JPL - Caltech

Invece di fantasticare sulla ipotetica vita presente su altri pianeti della galassia, dovremmo correre su Encelado per imparare come siamo nati 3.5 miliardi di anni fa.

Abbiamo probabilmente alieni-terrestri a portata di mano e facciamo finta di non saperlo? Dove è finita la vera Scienza?

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