20/08/23

I Racconti di Vin-Census: L'OGGETTO MISTERIOSO

E’ di questi giorni la notizia che il telescopio Webb ha immortalato un misterioso punto interrogativo cosmico prospetticamente vicino alla coppia di stelle che stava osservando. Cosa sia esattamente non lo sappiamo, ma l'ipotesi più accreditata negli ambienti scientifici propende per l’effetto di una danza gravitazionale tra due galassie che si stanno unendo. Ma l’Universo, si sa, ama prendersi gioco di chi lo osserva! Non ce la sentiamo, quindi, di escludere a priori spiegazioni alternative, forse meno scientifiche, ma certamente molto più intriganti. Niente a che vedere con poteri forti, scie chimiche o 5G, ma il sospetto che questo punto interrogativo sia il preludio alla comparsa dell’oggetto misterioso profetizzato da Vin-Census è forte, e ci fa piacere condividerlo con voi. Buona lettura!

 

L’oggetto misterioso

(di Vincenzo Zappalà - 2008)

Un’insperata e anomala tranquillità stava regnando nel mondo del XXVIII secolo. Si erano spente tutte quante le guerre e i paesi più poveri sembravano acquistare lentamente una posizione decorosa nel contesto generale. Sicuramente molto c’era ancora da fare, ma una latente speranza si insinuò tra le menti più illuminate. Si erano risolti i problemi energetici, utilizzando finalmente e sapientemente l’acqua di mare. Il nero petrolio non riusciva più a scatenare la smania di potere che aveva condizionato per secoli la razza umana.

Proprio in quel periodo così rassicurante, la “cosa” apparve improvvisamente nel cielo diurno. Una stella, o quello che era, luminosissima e visibile chiaramente a occhio nudo. Probabilmente una supernova. In realtà, non vi erano stelle vicine che sembrassero così prossime alla loro fine esplosiva, ma nell’Universo non si possono mai avere certezze.

Anche nelle metropoli, in cui lo smog era calato drasticamente, quel punto di luce intensissimo catturava gli occhi di tutti. Di notte poi splendeva fantastica rivaleggiando con la Luna, senza presentare però lo sfarfallio tipico degli astri. La paura di un asteroide in tragico avvicinamento al nostro pianeta subentrò alla meraviglia dei primi attimi. Stupore e terrore furono però subito tacitati dagli astronomi che puntarono verso quella nuova sorgente tutti i maggiori telescopi del mondo. Non era sicuramente né una supernova né un asteroide in rotta di collisione. I mostri tecnologici posti in cima alle Ande e ai vulcani delle Hawaii non riuscivano a scorgere altro che un piccolissimo punto luminoso, immobile e senza alcuna percettibile variazione. Doveva essere un oggetto lontanissimo, dotato di un’energia mai osservata in precedenza. Furono subito eseguite osservazioni fotometriche, spettroscopiche, interferometriche, senza alcun risultato. O meglio, con risultati quasi assurdi: le sue dimensioni erano nulle; a qualsiasi lunghezza d’onda aveva la stessa intensità; la luce emessa era fissa e invariabile. Non era quindi possibile dare una stima della sua distanza e composizione. Un oggetto letteralmente “impossibile” secondo le leggi fisiche attuali.

Nel fermento di quei primi attimi, qualcuno pensò di vedere il Big Bang, l’origine di tutto. Ovviamente era un’assurdità scientifica: perché si era reso visibile solo adesso? E poi perché in un particolare punto del cielo? Si sapeva benissimo che anche qualora si fosse riusciti a vedere l’inizio dell’Universo lo si sarebbe dovuto scorgere dovunque, in qualsiasi direzione. Ovviamente queste assurdità furono ipotizzate dai mass media, sollecitati dai soliti falsi scienziati e imbonitori che attendevano questo tipo di “misteri” per scatenarsi come cani affamati su un osso succulento. La Scienza ufficiale smentiva chiaramente queste stupide ipotesi, ma ancora una volta si preferiva non sentirla. Anche perché gli astronomi avevano ben altro da fare nel cercare di scoprire la vera natura di quell’assurdità astrofisica.

Si attivarono nel più breve tempo possibile i telescopi spaziali e si cercò anche di riprogrammare alcune missioni in viaggio verso i confini del Sistema Solare. Purtroppo, anche queste osservazioni, al limite tecnologico del XXVIII secolo, non cambiarono di una virgola i risultati finora ottenuti. Il punto luminoso restava un punto costante e immobile anche senza il fastidio dell’atmosfera e anche in lunghezze d’onda come quelle dell’infrarosso, del termico, dei raggi X, dei raggi gamma, del radio, ecc. Malgrado gli sforzi di tutta la comunità scientifica, non vi era niente da aggiungere: quello che si riusciva a scorgere con i più potenti strumenti della tecnologia spaziale era perfettamente identico a ciò che chiunque poteva vedere volgendo gli occhi al cielo.

Nel giro di pochi giorni la fantascienza prese in fretta il posto di un’astronomia giudicata impreparata e incapace di dare una qualsiasi spiegazione. Uno strappo nel tessuto spazio-temporale? Forse quel punto non era altro che un “foro” che mostrava la realtà di un altro Universo inondato di luce, magari nelle sue fasi iniziali violentissime. Si sarebbe allargato e avrebbe risucchiato il Cosmo finora conosciuto? O magari era stato fatto apposta da terribili alieni spietati pronti a conquistare o a distruggere? E se fosse stato l’inizio della fine? Forse l’antimateria aveva iniziato a reagire con la materia e aveva innescato un processo inarrestabile e irreversibile che avrebbe portato all’annichilimento di tutta la realtà fisica.

Assurdità, sicuramente, ma che fecero il gioco degli speculatori e degli industriali più furbi e astuti. Si cominciarono a vendere rifugi a prova di fucili laser alieni e, tute che proteggevano dall’antimateria, occhiali talmente scuri da salvaguardare gli occhi dalla luce di un altro Big Bang, e via dicendo. Ma la cosa più grave avvenne nelle sfere politiche e militari delle nazioni più potenti. La Cina iniziò prima velatamente e poi sempre più apertamente ad accusare gli USA di avere inserito da qualche parte nello spazio un oggetto spia per controllare il loro inarrestabile progresso sociale, economico e strategico. Gli USA sentirono puzza di bruciato. Quella messinscena era magari stata creata proprio dai cinesi per giocare in contropiede e crearsi un alibi per azioni inattese ed irresponsabili. Le altre nazioni cominciarono a schierarsi da un lato o dall’altro. Il mondo si separò in due.

Le prime avvisaglie di una nuova era di violenza si avvertirono ai confini tra Brasile ed Argentina, poi tra Corea del Nord e Russia, e infine un po’ ovunque. I soliti giochi di potere e di speculazione economica tornarono ad avere il sopravvento in un mondo che sembrava aver preso una direzione ben diversa. Si inventarono di sana pianta prove inconfutabili sulla vera natura di quell’oggetto luminosissimo. Era un ordigno nucleare immesso in una bolla spazio-temporale che si sarebbe aperta al momento giusto e nel punto giusto. No, era un raggio di energia potentissima che avrebbe azzerato le risorse idriche dei paesi nemici. Mentre le industrie belliche gongolavano e tutti gli eserciti mondiali si stavano preparando a precedere l’avversario in qualsiasi possibile azione improvvisa, i poveri scienziati si guardavano tra loro impotenti. Non potevano smentire niente perché non avevano assolutamente nessuna idea in proposito. E poi chi li avrebbe ascoltati? Ormai si era giunti a un punto di non ritorno.

La prima guerra ufficiale scoppiò tra Turchia e Iran e in brevissimo tempo coinvolse l’intero globo terrestre. Nessuno pensò più a quel punto luminosissimo e nessuno lo guardò più. La razza umana aveva altro da fare. E nessuno nemmeno si accorse che durante quella terribile distruzione di massa la “stella” misteriosa era svanita del tutto.

L’uomo aveva visto finalmente la “luce”… ma era riuscito a spegnerla!

 

**********************************************************

 

Qui termina il racconto di Vin-Census e si apre il dibattito sulla vera natura del punto interrogativo casualmente ripreso dal telescopio Webb il 26 luglio 2023.

Fotografia della coppia di stelle in formazione nella nebulosa Herbig-Haro 46/47 realizzata dal James Webb Space Telescope e diffusa il 26 luglio 2023; l’apparente punto interrogativo è in basso a destra rispetto alla nebulosa (NASA, ESA, CSA, Joseph DePasquale (STScI), Anton M. Koekemoer (STScI))

Da parte nostra, mentre appoggiamo l’ipotesi della fusione galattica, accarezziamo l’idea che l’Universo si stia chiedendo come sia possibile che una specie capace di vedere così lontano nello spazio e nel tempo, sia incapace di guardare oltre il proprio naso quando si tratta di compiere scelte funzionali alla propria sopravvivenza e alla convivenza civile, e ci stia chiedendo “Ma insomma, strani esseri, la volete vedere o no la luce?”

 

Vi è piaciuto questo racconto? QUI ne trovate molti altri!

1 commento

  1. ottimo Dany e grazie!!!

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.