24/11/16

Grandi o piccole per noi pari sono (per adesso)… **

Adesso, è la volta delle piccole a tornare in auge… ne abbiamo già parlato altre volte, per esempio QUI e QUI

Non è facile vedere nella nebbia e molte cose si cercano di dedurre da ciò che si vede dopo che è sparita. Ogni tanto, si riesce a scorgere una luce debole, ma sicuramente violentissima all’origine, tale da appartenere a una galassia già grande, formata, con un boom di nascite e un buco nero già di dimensioni mostruose.

“Accidenti”, si dice: “già a quei tempi così primitivi esistevano “corazzate” così potenti… ma allora devono essere state loto a spazzare la nebbia per mezzo dei raggi ultravioletti.

Poi, però, ci si  ragiona un po’ sopra e si dice: “Sì, ma noi vediamo solo i “tir” con enormi fari antinebbia… Sono stati veramente solo loro, o vi era qualcos’altro che li aiutava o, anzi, faceva la gran parte del lavoro?” Una risposta che, per adesso, non può essere data, poiché si vedono solo i “mostri” e tutto il resto è nascosto e/o troppo debole.

Non illudiamoci più di tanto, cercando di guardare il prima, ossia il momento precedente alla nebbia. Non si vede certo, direttamente, la materia, ma si vedono le variazioni di temperatura che in qualche modo dovrebbero essere legate alla materia. No, troppo “poco” per capire cosa sia veramente successo quando è tornato il buio e chi ha avuto il ruolo fondamentale nel cercare di illuminare di nuovo l’Universo (la reionizzazione).

Come dicevo prima, però, si può cercare di avvicinarsi il più possibile alla fase successiva alla nebbia del periodo oscuro. Se vediamo uscire solo dei grandi “tir” con enormi fari antinebbia, uno dietro l’altro potremmo pensare che solo questi mezzi sono transitati nella nebbia e che sono stati loro a spazzarla via. Ma se, insieme a loro, si vedono uscire moltissime utilitarie, si può pensare che forse anche loro hanno avuto un ruolo importante.

Bene, come cercare le utilitarie? Anche se siamo ormai fuori dalla nebbia, i nostri telescopi hanno ancora grandi difficoltà a scoprire tutti i tir, figuriamoci le utilitarie…

Ciò che bisogna fare è utilizzare un telescopio “naturale”, in attesa del telescopio spaziale Webb, quello che ben conosciamo e che ci ha regalato Einstein con la sua RG: le lenti gravitazionali. Non ci resta che puntare qualche ammasso galattico più o meno vicino, munirsi di quella “lente” e andare a cercare se appare qualcosa di più antico e di molto piccolo. Il risultato è stato più che sorprendente: sono comparse moltissime galassie nane, proprio le utilitarie che si cercavano.

Il grande ammasso galattico Abell 1689 è uno di quelli scelti per scoprire galassie deboli, rese visibili attraverso l’effetto lente gravitazionale. Fonte: NASA, ESA, B. Siana, and A. Alavi
Il grande ammasso galattico Abell 1689 è uno di quelli scelti per scoprire galassie deboli, rese visibili attraverso l’effetto lente gravitazionale. Fonte: NASA, ESA, B. Siana, and A. Alavi

Esse si riferiscono a periodi che vanno da due a sei miliardi di anni dopo il Big Bang. Sicuramente, dopo la fine della nebbia… ma se ve ne sono così tante si può pensare che probabilmente erano tantissime, anzi forse di più, durante il periodo oscuro.

Fatti i dovuti conti, le piccole utilitarie riescono a produrre circa la metà dei raggi ultravioletti durante l’epoca in cui sono state osservate. Non è difficile estrapolare il risultato nel passato. Probabilmente il loro numero era ben maggiore durante la fase oscura ed esse hanno giocato un ruolo tutt’altro che secondario.

Più lontano nel tempo, nemmeno Einstein riesce a mandarci, ma il nuovo Webb, sempre con l’aiuto delle lenti gravitazionali, potrebbe dimostrarci che piccolo non è solo bello, ma fondamentale.

Prima o poi, vedremo anche nella nebbia più oscura…

Articolo originale QUI

10 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    Quando si guarda così indietro nello spaziotempo,si sceglie un punto tipo,nord o sud o basta guardare in qualsiasi punto della volta celeste,purché lontano?

  2. Daniela

    Ciao Gianni,

    scusa se mi intrometto, lo faccio solo per segnalarti che puoi trovare la risposta alla tua domanda in questo articolo, estremamente semplice, e anche in questo, un pochino più tecnico, ma non più di tanto... :-D

  3. Gianni Bolzonella

    Grazie Daniela  :-D

  4. caro Gianni,

    intano grazie a Dany... posso dirti che come origine si prende il Big Bang,: da quel momento sono passati circa 14 miliardi di anni...

  5. Lorenzo

    che spettacolo sta foto! l'avesse vista Eintein si sarebbe commosso penso

  6. Daniela

    Se, invece, leggesse il commento della stessa foto pubblicata su Apod Nasa tre mesi fa, gli passerebbe tutta la commozione e gli entrerebbe un po' di nervoso, visto che sembrano essersi dimenticati di lui... :-|

  7. Daniela

    Mi correggo... non è la stessa identica foto, ma molto simile ed entrambi gli ammassi si chiamano Abell... comunque il concetto non cambia.

  8. givi

    Scusate se vado fuori tema, posto qui perchè ci sono gli ultimi interventi.

    Enzo, come va dalle tue parti col Tanaro un pochino arrabbiato?

  9. caro Givi,

    per adesso ad Alba e ad Asti non hanno ancora chiuso i ponti... ma, se continua, c'è questo rischio (sempre che l'acqua non esca direttamente). Dopo il ritardo del '94 è facile che anticipino la chiusura. Dove sto io, passa, in baso, un affluente del Tanaro che però non nasce in montagna e non dovrebbe caricarsi troppo...

    L'unico problema, per me, potrebbe essere una frana... incrociamo le dita...

    Speriamo di sentirci domani   :-?  :roll:

    Comunque, GRAZIE mille!!!! :-P

     

     

  10. givi

    Ok, per ora

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