14/05/17

La mia banda suona il rock: i sette pianeti sette di Trappist 1*

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Una volta tanto Media INAF traduce bene una nota ufficiale ed è giusto fare riferimento al suo articolo, perfettamente esplicativo, che riguarda ancora una volta il celebre sistema planetario di Trappist-1, che già abbiamo menzionato sia per la immediata frenesia di affibbiargli vita aliena, ma, soprattutto, per il tragicomico tentativo di utilizzare Celestia, per ottenere in modo completamente sbagliato ciò che chiunque con foglio e matita - e un po' di PC - avrebbe potuto fare correttamente in pochi minuti.

Ovviamente, in un mondo dove tutto è spettacolo, si dà più risalto alla simulazione musicale che alla complessa simulazione di meccanica celeste che è stata necessaria. Tuttavia, poco male, in quanto si riesce a comprendere la splendida armonia delle risonanze e l'accostamento musicale è più che  azzeccato culturalmente. Speriamo solo che non venga travisato e che qualcuno non inizi a parlare di musica delle stelle, come se veramente i pianeti ci mandassero segnali musicali.

Il vero succo dell'intera faccenda è la dimostrazione di come un sistema apparentemente caotico e pronto a distruggersi nel giro di circa un milione di anni possa invece trovare una sistemazione sincronizzata che porti a una stabilità ben superiore. D'altra parte siamo abituati a fenomeni del genere, come negli asteroidi troiani o nelle risonanze di Giove e satelliti o nel metodo di salvataggio messo in piedi da Plutone e Nettuno. La Natura, quando può, cerca la stabilità, anche se necessita di parametri praticamente perfetti. Questo è uno dei grandi miracoli dell'Universo, in cui tutto sembra capitare seguendo leggi anche impietose e distruttive, ma che sa anche scovare costruzioni di una perfezione assoluta. Sicuramente siamo sempre nel campo delle probabilità e dei tentativi, ma la soluzione finale non può che meravigliare e affascinare chiunque si avvicini con la ragione e il pensiero all'apparente mistero del Cosmo.

Sette pianeti che riescano a impostare una catena di risonanze tali da preservarli da una mutua distruzione è sicuramente un gioco di prestigio sia scientifico che emotivo. Ben venga allora anche il concerto rock del video inserito nell'articolo, tenendo ben presente a cosa ci si riferisce veramente.

Chissà se Celestia è in grado di creare anche qualche musica alternativa?

Articolo INAF (con video) QUI

 

Ma il nostro sistema solare è stabile o caotico? Dare una risposta a questa domanda non è così semplice né scontato... ne abbiamo parlato QUI

1 commento

  1. Mario Fiori

    Interessante caro Enzo, sia l'articolo  finalmente valido di INAF sia , e soprattutto, i Pianeti di Trappist-1 che ci confermano la bellezza ed armonia dell'Universo.

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