06/03/20

Alma non è da meno: la nascita di una nana bianca **

Abbiamo appena visto come si sia riusciti a vedere "in diretta" l'espulsione dei getti da un buco nero stellare (QUI). Ma ALMA non vuole essere da meno e ci invia l'inizio di una trasformazione di una vecchia stella di tipo solare nella sua vita da pensionata  come nana bianca.

Sappiamo che un stella di tipo solare termina la sua vita "normale" trasformandosi in gigante rossa e poi, dopo essere riuscita ad accendere e bruciare l'elio, è costretta ad alzare bandiera bianca e rilasciare i suoi strati superficiali che vanno a formare la spettacolare e sempre diversa nebulosa planetaria, mentre il nucleo si contrae, collassa e il caro amico Pauli riesce a bloccare la caduta nello stato di nana bianca.

In linea di massima questo è il processo, ma l'esatta successione degli avvenimenti rimane in gran parte un mistero. Ci vuole, infatti, una grande fortuna per assistere in diretta alle fasi di espulsione e alla sua diversa morfologia. Sicuramente un ruolo fondamentale ce l'ha la possibile duplicità del sistema, capace di fare assumere alla nebulosa forme strane e affascinanti.

Ancora una volta, il materiale che viene espulso passa attraverso momenti di grande violenza sotto forma di getti, in modo simile a quanto capita sia ai buchi neri affamati sia a stelle che "succhiano" il materiale della compagna (ma anche nelle fasi di nascita è un meccanismo sempre attuale e ottimo per bilanciare il momento angolare della neonata e del suo disco proto planetario). Non per niente, spesso e volentieri, le nebulose planetarie assumono la forma bipolare o a clessidra che tanto vengono ammirate e che tanti problemi hanno dato agli astronomi.

Questi fenomeni violenti sono molto rapidi e durano pochissimo per i tempi stellari, ma potrebbero essere seguiti durante una manciata di decenni dall'uomo se solo avesse la fortuna di coglierli sul fatto. Inoltre, tutto ciò avviene quasi di nascosto, dato che la stella, ormai pronta per la trasformazione finale, è già avvolta da nubi più fredde che oscurano la vista.

Una vista normale, però... e non certo quella di ALMA. Questo fantastico strumento riesce a leggere attraverso la polvere e l'importante è che sia puntato al punto giusto, nel momento giusto. Questo è quello che è accaduto per la stella  W43A. L'immagine ha, infatti, rilevato molto chiaramente due potenti getti mentre penetrano e attraversano l'inviluppo gassoso e polveroso che circonda la stella ai limiti della pensione. Un meccanismo questo che è già stato riprodotto attraverso immagini di fantasia, ma che adesso vengono superate dalle immagini reali.

Qui di seguito il fenomeno dei getti attraverso la coltre nuvolosa come viene rappresentata attraverso una visione artistica

NAO
Fonte: NAO

Ecco, invece, l'immagine ripresa da ALMA; niente da fare nessuno sa lavorare meglio della Natura!

Fonte: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), Tafoya et al.
Fonte: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), Tafoya et al.

 

Studiando attentamente la velocità e la dispersione, si è stabilito che il getto non dovrebbe essere più vecchio di una sessantina d'anni. Un niente cosmico, veramente di portata umana. Una grande fortuna, ma anche una tecnologia veramente strabiliante.

Particolarmente interessante è il fatto che questa stella fa parte di quelle chiamate "fontane d'acqua", dato che mostrano l'emissione di vapor d'acqua nelle onde radio. La spiegazione viene proprio dai getti che urtano le nubi e scaldano l'acqua dando origine alle fontane.

ALMA sei sempre il numero UNO!

Articolo originale QUI

 

A proposito di fontane... QUI una gigante rossa che innaffia (e insemina) il suo prato.

3 commenti

  1. Alessandro

    Quanto sarei curioso di sapere il meccanismo di espulsione del getto come funziona.. una specie di cannone Che riesce a sparare della materia a velocità vicine alla luce..

  2. caro Ale,

    è proprio simile a un cannone. Il materiale della stella vicina viene risucchiato dalla compagna più massiccia e inizia a rivolvere attorno a lei. Una parte viene catturata e incrementa la massa, ma una parte viene accelerata a tal punto che acquista energia sufficiente per essere espulsa a grandissima velocità. I meccanismi di espulsione non sono perfettamente compresi e -spesso- sono aiutati dalle linee di campo magnetico e dell'effetto sincrotrone. Siamo comunque in ambiente relativistico, ossia a velocità prossime a quelle della luce e le radiazioni sono legate a molteplici cause.

  3. Mario Fiori

    Questa "battaglia" tra strumentio mi sta veramente piacendo e mi aspetto una ulteriore contromossa e via così. Gradi notizie.

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