16/10/14

Il campo magnetico e le future “fatiche” dell’homo-hercules *

Sapete quanto rifugga dagli articoli catastrofici e quanto detesti le idiozie sui vari Maya, Nibiru, Nemesis e oggetti vari. Tuttavia, la Terra vive all’interno di un sistema molto complesso che non è predisposto per l’uomo (i più credenti mi perdonino). Il suo futuro è ricco di prove da superare. Nessuno può dirgli quando dovrà affrontarle, ma di sicuro gli esami veri cominceranno tra non molto (in termini di tempo planetario). E’ un dato di fatto che va accettato con rassegnazione, ma anche con lucidità e spirito combattivo. Gli animali li hanno affrontati e, in qualche modo, superati. L’uomo del futuro sarà capace di fare lo stesso? Teniamo presente che, finora, non ha ancora portato a termine NESSUNA fatica erculea… Il campo magnetico terrestre ci aiuta a delineare qualche scenario di questo tipo. Non sono scenari catastrofisti, ma solo e soltanto realistici, nel contesto di un Cosmo in continuo divenire.

Immaginate di poter vivere per milioni di anni e assistere ai cambiamenti geologici più o meno intensi della Terra. Scegliete un luogo favorevole dove una serie di vulcani vicini depositino a ritmo abbastanza continuo strati di cenere e di lava. Magari sul fondo di qualche lago in modo che gli strati si mantengano abbastanza ordinati. Ogni dieci o cento anni (a piacere, insomma) inserite dentro ai nuovi depositi una piccola bussola che avete bloccato a quel momento (magari fissando con l’attak l’ago che punta verso il Nord).

Poi, oggi, indirizzate un gruppo di ricercatori verso quei depositi lacustri che ormai sono usciti allo scoperto e lo invitate a cercare le bussole che avete inserito con tanta pazienza. Il vostro compito è finito e potete tornare nello Spazio, verso nuove avventure. Quella degli umani, però, comincia solo adesso ed è come cercare tanti "aghi" in un pagliaio. Più si va a fondo e più si va indietro nel tempo.

Se lavorano con calma e con gli strumenti adatti, le bussole sepolte vengono alla luce e indicano, istante per istante, qual era la direzione del nord magnetico nel momento in cui la bussola era stata inserita nella lava. Che bello! Si possono facilmente studiare tutti movimenti del campo magnetico terrestre attraverso centinaia di migliaia di anni!

Purtroppo, nessuno ha inserito le bussole e nemmeno ha scritto la data di riferimento… Ci ha pensato, però, la lava vulcanica che mantiene un residuo del suo magnetismo, “congelato” al momento della solidificazione. Per ogni strato, una serie di tante piccole bussole. L’analisi delle abbondanze di certi elementi chimici, eseguite sugli strati immediatamente superiori e inferiori, permette anche di datare la data delle varie bussole. Insomma un lavoro lento, attento, ma estremamente accurato.

Se poi, questi depositi si trovano proprio in Italia, nei pressi Sulmona, e il gruppo di ricerca è italiano, coadiuvato da colleghi francesi, è ancora meglio! Mai si era riusciti ad avere una cronologia così esatta e ricca di dati, anche molto ravvicinati, e le sorprese non sono mancate! Strati, anche vicinissimi temporalmente, hanno mostrato variazioni enormi nella direzione del nord e, addirittura, un’inversione completa (il sud è diventato nord e viceversa) è avvenuta nel giro di soli 100 anni! Un risultato che nessuno si aspettava…

Facciamo un passo indietro. Si sapeva già molto bene che il campo magnetico terrestre ha subito nella sua lunga storia ribaltamenti completi. D’altra parte la nostra stella Sole fa lo stesso ogni undici anni. Si pensava, però, che queste inversioni fossero molto lente e durassero migliaia di anni. Insomma, una lenta deriva da sud a nord o viceversa… Ciò che si è trovato è che una fase di grande caos e di spostamenti abbastanza notevoli si è prolungata effettivamente su tempi di questo tipo, ma lo scatto decisivo, almeno nel caso studiato dai nostri amici italo-francesi, è stato velocissimo. Cento anni… nel prossimo futuro un singolo uomo potrebbe assistere all’inversione completa del campo magnetico terrestre.

La data di questa inversione è molto accurata: 786 000 anni fa. Il periodo di instabilità precedente alla drastica e rapida inversione è durato almeno 6000 anni. In particolare, vi sono stati due periodi, durati circa 2000 anni, in cui vi è stata una forte diminuzione del campo magnetico. L’ultima di queste ha, poi, portato al ribaltamento decisivo. Meglio di tante parole, la figura che segue ci mostra il girovagare del polo Sud che è poi diventato l’attuale polo Nord. In  fondo, però, ricordiamoci che il nord e il sud sono scelte fatte dall’uomo. L’importante è sapere da che parte escono e da che parte entrano le linee di campo magnetico.

Il Polo Nord, ossia -meglio- la direzione del nord magnetico è cambiata varie volte nella storia della Terra. Nella mappa si vede l’ultima inversione, quando il polo nord si trovava ancora a sud e dopo un po’ di agitazione si è diretto decisamente verso il nord. Ciò è capitato circa 786 000 anni fa. L’inizio della danza, però, si riferisce a 789 000 anni fa, quando il polo nord si divertiva a percorrere in lungo e in largo il continente antartico. Fonte: University of California - Berkeley
Il Polo Nord, ossia -meglio- la direzione del nord magnetico è cambiata varie volte nella storia della Terra. Nella mappa si vede l’ultima inversione, quando il polo nord si trovava ancora a sud e, dopo un po’ di agitazione, si è diretto decisamente verso il nord. Ciò è capitato circa 786 000 anni fa. L’inizio della danza, però, si riferisce a 789 000 anni fa, quando il polo nord si divertiva a percorrere in lungo e in largo il continente antartico. Fonte: University of California - Berkeley

Tutto magnifico? Scientificamente senz’altro, ma uno dei risultati di questa ricerca conferma in modo abbastanza decisivo che prima e durante l’inversione del campo magnetico il campo diminuisce notevolmente; forse per un breve periodo si annulla quasi totalmente. Molti, finora, speravano di no, auspicando un cambiamento magari più lento ma senza sensibili abbassamenti dell’intensità del campo. Il fatto che ultimamente si è registrato un abbassamento del 10% acquista un’importanza forse diversa e più generale in vista del nostro futuro. Teniamo anche presente che la storia della Terra ci indica, in media, un’inversione ogni 200 000 anni e noi siamo già a 786 000. Siamo in netto ritardo e non possiamo illuderci più di tanto.

Prima di proseguire con la parte “meno piacevole”, ricordiamo brevemente come funziona il campo magnetico terrestre. E’ decisamente simile a quello che si ottiene con una calamita, o meglio ancora con un dipolo magnetico. Quante volte avete visto la polvere di ferro che si dispone secondo linee che vanno da un polo all’altro della calamita? Bene, all’interno della Terra vi è un’enorme calamita. Tuttavia, funziona in modo un po’ diverso. Immaginate di avere un uovo. In superficie vi è il guscio abbastanza solido, poi l’albume piuttosto liquido e infine il tuorlo più o meno sferico e più o meno fluido, in grado di ruotare e di deformarsi. Così è l’interno della Terra e il tuorlo è il nucleo metallico (ferro e nichel) dove la temperatura è altissima e i movimenti della materia  sono continui e anche imprevedibili. Un tuorlo molto caldo e caotico. Di sicuro, però gira su se stesso e agisce, essendo di metallo, come una dinamo ad autoeccitazione.

Spieghiamolo con poche parole. All’inizio vi doveva essere un debole campo magnetico non uniforme, come esiste un po’ ovunque nel Sistema Solare e nei suoi corpi grandi e piccoli. D’altra parte il campo magnetico è legato strettamente a quello elettrico e quello elettrico è innescato dagli elettroni, personaggi che sappiamo benissimo quanto siano sempre molto agitati.

Però, la Terra aveva al suo interno un nucleo fuso metallico buon conduttore, capace di muoversi e di ruotare sia per la rotazione del pianeta che per i movimenti interni dovuti alle correnti di calore (moti convettivi). Far ruotare un conduttore all’interno di un campo magnetico (anche se irregolare e debole) genera una corrente indotta che a sua volta dà origine a un campo magnetico. Una specie di moto perpetuo: il campo magnetico sale e fa crescere anche la corrente che continua a generare il campo magnetico. Se la rotazione continua, il campo magnetico si mantiene elevato e costante.

Tuttavia, non è difficile pensare che il nostro “tuorlo” è tutto meno che regolare e sorgono sicuramente momenti caotici al suo interno, costringendo tutto il campo a spostarsi, vagando su e giù e invertendo addirittura la polarità della calamita. Pensate a un dipolo immerso in una pentola d’acqua che bolle. Lo vedrete ballare di qui e di là e non è difficile vederlo ruotare di 180°.

Comunque sia, le motivazioni precise non si sanno ancora (purtroppo il romanzo di Verne sul viaggio al centro della Terra era solo di fantasia, così come quello di Vin-Census…), ma il fatto sicuro è che il dipolo si agita e può ribaltarsi. Qualche problema a vedere uscire le linee di campo da un lato o dall’altro? Teoricamente no. Molto più critica è la fase di cambiamento.

Se 100 anni sono relativamente pochi, anche se molto severi, ancora peggio sono le migliaia di anni di instabilità e di pesanti abbassamenti del valore del campo… pensate a come si attorciglierebbero le linee di campo e come e dove arriverebbero le radiazioni solari (e non solo).

Togliamoci subito dalla testa le solite frasi fatte del tutto assurde: l’asse magnetico non ha niente a che vedere con l’asse di rotazione e nemmeno la rotazione della dinamo centrale può essere influenzata dalla deriva dei continenti o da variazioni della sottile crosta superficiale. Tuttavia, questi pericoli scongiurati non migliorano la situazione…

E qui le cose diventano veramente preoccupanti.

Innanzitutto, come già detto, il campo magnetico terrestre sta passando un momento di relativo abbassamento. Non basta, però.  Le sue piccole variazioni avvengono a ritmo decisamente accelerato rispetto a prima. Qualcuno fa previsioni abbastanza angoscianti: nel giro di poche migliaia di anni potremmo entrare nella fase caotica che precede l’inversione. D’altra parte, siamo già in ritardo di centinaia di migliaia di anni. Non è una previsione del tutto assurda, anzi…

Insomma, parliamoci chiaro… cosa potrebbe succedere alla popolazione terrestre? Bene, di sicuro, tutte le apparecchiature che si basano su campi elettromagnetici andrebbero in grave crisi. L’intero sistema elettrico terrestre crollerebbe come un castello di carte. Un triste futuro se pensiamo a quanto l’uomo sia sempre più dipendente dalla tecnologia elettronica. Una pausa, però, non di pochi giorni, come quando il Sole ci investe con le sue tempeste magnetiche, ma qualcosa che durerebbe migliaia di anni. Un duro ritorno al medioevo per chissà quanto tempo…

L’uomo potrebbe sopportarlo e potrebbe sopravvivere a un cambiamento ben più spaventoso di quello del campo magnetico? Le cose, però, si complicano ancora di più. Campo magnetico molto debole vuol dire scudo magnetico estremamente vulnerabile. Il Sole e le stelle, però, non se ne cureranno di certo e ci continueranno a inviare la loro razione quotidiana di raggi cosmici e di altre particelle che non si comportano molto bene con le cellule del nostro corpo. Non sappiamo nemmeno quanto e come avverranno le interazioni, ma sicuramente aumenteranno in modo esponenziale le malattie tumorali che risentono particolarmente degli ioni e delle altre particelle più o meno radioattive che provengono dal Cosmo. Senza scudo, la faccenda sarebbe molto dura da fronteggiare.

Gli ottimisti dicono: “La Terra ha subito innumerevoli inversioni del campo magnetico, eppure la vita sul pianeta non sembra avere avuto ripercussioni notevoli.”

Possiamo anche illuderci e chiudere gli occhi, ma dobbiamo pensare a due cose: (1) gli animali non avevano tecnologia e l’assenza di campo elettromagnetico non aveva alcuna importanza per le loro comunicazioni o per le faccende di casa o per gli spostamenti; (2) non è detto che con un aumento del 100 o 200 % del numero dei tumori (o anche molto di più) la razza umana non sopravviva lo stesso. Fortunatamente non sono malattie infettive... Chi ha mai veramente studiato l’aumento o la diminuzione dei tumori negli animali preistorici? Ancora grazie se si riescono a leggere le grandi estinzioni di massa. Un impoverimento del numero di animali di tutte le specie (magari quelle marine di meno) nell’arco di qualche migliaio di anni è un qualcosa di illeggibile. Un breve e insignificante episodio se confrontato con i miliardi di anni di evoluzione. Magari, questi piccoli inghippi hanno sveltito alcune selezioni o ne hanno fermate altre. La Natura viaggia con i grandi numeri.

Ma, per l’uomo dell’inversione, che già dovrà subire l’annullamento della sua tecnologia più raffinata di cui non può più fare a meno, unita a una mortalità in tragico aumento per un periodo di molte generazioni, sarà una tragedia sopportabile o porterà a un auto distruzione ancora più rapida?

Forse, l’evoluzione umana dovrebbe essere considerata in modo del tutto diverso… Proviamo a rifletterci un po’.

Siamo sicuri che un asteroide “globalmente pericoloso” arriverà sulla Terra entro qualche milione di anni. Siamo anche sicuri che un’esplosione stellare deleteria avverrà abbastanza vicino alla Terra nel giro di qualche decina di milioni di anni (ma anche meno, la statistica è sempre statistica). Su tempi più brevi ancora, avremo sicuramente un altro periodo glaciale SEVERO, come quelli di qualche decina di migliaia di anni fa. L’uomo delle caverne era un "duro", sapeva lottare con le mani e con i denti, sopravviveva con radici e con una pelle di animale sulle spalle. Ma l’uomo di oggi ne sarebbe ancora capace? E a che prezzo? Se oggi, che siamo in un momento naturale ultra fortunato, riusciamo a ucciderci a ritmo continuo, cosa succederà se il tesoro tanto ambito non sarà solo il petrolio, ma anche l’acqua, il cibo, le coperte, un ricovero continuo, la possibilità di comunicare con altri gruppi nascosti sotto a qualche parete robustissima, e mille altre cose ormai dimenticate dalla civiltà. Forse sopravvivranno meglio gli “ultimi”, i più “forti” fisicamente…

E, inoltre, ci dobbiamo anche aspettare qualche migliaio di anni senza tecnologia e con una mortalità per malattie in netto aumento. Tra quanto? Cento, mille, diecimila anni? Magari anche un po’ di più , ma sicuramente tra un “attimo”, nel tempo della Terra. Forse, tutte le razze devono subire queste prove durissime per fortificarsi e per mettersi alla prova. I dinosauri  le hanno subite  tutte e in gran parte le hanno superate, lasciando l’ultimo testimone agli uccelli. L’uomo ha solo provato il gelo… sarà all’altezza dei dinosauri? Lasceremo qualcosa da cui riprendere il cammino?

L’uomo del futuro non andrà solo su Marte, ma dovrà anche lottare contro le fatiche di Ercole, molto più terra-terra. E, non credo proprio che faccia in tempo a cambiare pianeta ogni volta che una di queste dure prove lo metterà di fronte alla severa realtà della Natura.

No, cari amici, anche per l’homo sapiens sapiens gli esami non finiscono mai… Chiamiamolo homo-hercules, forse è meglio…

Articolo originale QUI

 

QUI il racconto di un'inversione improvvisa del campo magnetico partorito dalla fervida fantasia del nostro Vin-Census

NEWS del 3/5/2019 - La "corsa" del polo magnetico non si ferma!

32 commenti

  1. Mario Fiori

    Interessante e terrificante allo stesso modo, caro Enzo, la Terra in un modo o nell'altrodovrà subire catastrofi, anche se dal suo punto di vista non è detto che avere l'essere umano non sia di per se una catastrofe.
    Organizziamoci caro Homo , cerchiamo di fare vera ricerca se vogliamo in qualche modo trovare qualche minimo escamotage, altrimenti ...addio.
    Ma noi qui a pensareallo spread, a come fregare il vicino, a fare soldi a spese di tutti, e chi più ne ha ne metta.

  2. Michael

    Io sono tra gli ottimisti. :)
    Secondo me queste crisi saranno difficili da gestire, ma l'uomo riuscirà a farcela grazie alla tecnologia, alla intelligenza (sperando emerga) e sforzandosi ad aiutare se stesso tutti insieme.

  3. caro Michael,
    posso essere d'accordo con te sull'intelligenza (boh... speriamo...) e sulla condivisione (anche qui ho qualche dubbio), ma sulla tecnologia elettronica di oggi NON ci conterei proprio. Prova un po' a far ballare un groviglio di linee magnetiche che si annodano, si stiracchiano, si rompono e si affievoliscono... No, la nostra tecnologia andrebbe a rotoli. Meglio pensarne una nuova senza elettroni (e fratellini simili)... se ne siamo capaci...
    Speriamo che non sia solo clava e pietra.... :wink:

  4. Michael

    Non intendevo ovviamente la tecnologia odierna. ;)
    Se stiamo parlando di un tempo di "poche migliaia di anni", per i più pessimisti, di sicuro si saranno trovate delle alternative.
    Una cosa che però mi sfugge: quali strumenti non potrebbero più funzionare? Dal tuo discorso mi sembra di capire che non ci sono solo mezzi di comunicazione.

  5. peppe

    da biologo e sostenitore dell'evoluzione potrei azzardare a dire questo.
    se il periodo dura migliaia di anni (questo mi è sembrato di capire) si potrebbe ipotizzare un aumento dei tumori, d'altro canto si potrebbe ipotizzare anche a un aumento di resistenza alle radiazioni segno di una spinta della selezione naturale. questo porterebbe a una mutazione del genere umano capace di resistervi e sopravvivere.

    mi piace essere ottimista...
    in più mi sentirei di dire questo...chissà che tecnologia svilupperemo...dato che l'evoluzione tecnologica è in continua accelerazione, magari ci sarà qualche sofisticato macchinario capace di generare un campo magnetico per pianeti :mrgreen: non mi considerate pazzo. d'altronde nel 400 leonardo sognava di volare e poi questo si è realizzato, nell'800 si parlava di uscire dall'orbita terrestre e questo si è realizzato.
    ciò che magari sembra impossibile oggi, potrebbe essere possibile domani.

    comunque rimandendo sul fattibile..dal punto di vista biologico.
    siamo in grado di modificare il dna. chissà se in futuro muteremo il n0stro per resistere alle mutazioni. questo in teoria è una cosa fattibile. anzi la tecnologia c'è già. :mrgreen:

  6. caro Michael... tutto ciò che interagisce con un campo elettromagnetico... ossia... quasi tutto ciò che usa l'elettricità e l'elettronica...

  7. perfetto Peppe....
    però bisogna darsi da fare e tirare fuori gli attributi (finalmente)!!!! :twisted:

  8. peppe

    comunque con la società che ci ritroviamo al giorno d'oggi....dubito che ci arriveremo al momento fatidico..sarà solo un problema per la vita futura

    questo è l'unico mio dubbio riguardo la razza umana...

  9. Michael

    Enzo, scusa l'ignoranza in materia (nonostante sia io diplomato in elettronica e telecomunicazioni!!!), ma da quanto mi dici io capisco che ad esempio non funzionerebbe una macchina fotografica.
    Eppure di tecnologia ne "esportiamo" a tonnellate fuori dall'atmosfera terrestre e fuori dal campo elettromagnetico terrestre. Non dovrebbero smettere di funzionare?

  10. caro Michael,
    beh... devi pensare che sono schermate. Potremmo fare lo stesso con un intero pianeta?E poi molto dipenderebbe anche dall'attorcigliamento delle linee magnetiche che fuori non ci sono... Tuttavia, senza schermature, vedrei male le nostre tecnologie e il nostro corpo...

  11. Michael

    Ok, ora ho capito. ;)
    ... ma resto fiducioso in ogni caso! :mrgreen:

  12. Andrea I.

    Beh considerando che il periodo in cui la civiltá era considerata piú nobile ed illuminata se la cavava egregiamente anche senza elettricitá..... :mrgreen:

    Comunque vedremo, anzi vedranno.....di sicuro l'energia non dovrebbe mancare considerando il bombardamento di particelle in caso di crollo dello scudo :roll:

  13. caro Andrea,
    forse l'uomo tornerà finalmente a pensare alle cose "reali"... :mrgreen:

  14. Prospetti un futuro catastrofico, e se è vero com'è vero che ci sono già stati cambiamenti così repentini tutt'altro che inverosimile. Suppongo che avremmo sviluppato nel corso dei decenni che ci separeranno dall'inevitabile catastrofe degli scudi capaci di farci vivere in sicurezza almeno nelle nostre abitazioni o al massimo dentro i mezzi di trasporto... certo ci dimenticheremmo per un bel po delle passeggiate all'aria aperta, ovvio che questa cosa penalizzerebbe tanto per cambiare la popolazione più debole ovvero chi non potrà permettersi accortezze simili...

  15. Paolo

    Già vedo aumentare le quotazioni in borsa dei produttori di gabbie di Faraday.
    I pubblicitari sono già la lavoro: “non farti elettrizzare dal campo magnetico, compra la tua gabbia di Faraday.... No Faraday, no party”.
    A parte queste due righe sarcastiche, anche un sensore digitale se è troppo vicino ad un campo magnetico produce un tremendo rumore elettronico (orrende righe verticali o orizzontali) che deturpa il segnale.
    Se il campo magnetico terrestre dovesse cominciare a fare le bizze, dubito che vi sarebbero apparecchiature elettroniche o elettriche esenti da tali repentine variazioni.

    Paolo

  16. caro Marco,
    secondo me la faccenda è più complessa. Ogni razza animale che si è sviluppata sulla Terra ha avuto a che fare con un'inversione del campo magnetico (molte anche con impatti e periodi glaciali o di grande aridità). Nessuna razza, però, ha in sé le difese per fronteggiare fisicamente un aumento molto lungo delle radiazioni cosmiche. Non fa parte del loro DNA. Devono perciò fronteggiare l'imprevisto: alcune si modificano, altre si estinguono, altre si rafforzano. Come detto, io le vedo come delle prove di resistenza che fanno parte dell'evoluzione (se si sapesse già come fronteggiare servirebbero a poco).

    L'uomo è appena nato e deve ancora superare queste prove. Benché ne abbia le possibilità mentali e tecnologiche, non si vuole preoccupare di prevedere e intervenire in anticipo sulle vere "fatiche" future. Preferisce costruirsi delle prove da solo, fittizie e che comportino piaceri e dispiaceri diversi da quelli naturali. La guerra, la religione, il riscaldamento globale, le stesse epidemie e molto altro. Niente fa per i veri pericoli che dovrà affrontare. Preferisce comportarsi come gli animali e fronteggiarli all'ultimo momento. Forse questa reazione è insita nel DNA... non so, comunque è così.

    Ovviamente, sarà in grado di limitare i danni, come se fosse un qualsiasi animale e non un animale intelligente. Subirà milioni o miliardi di vittime (intanto, dice, chi soccomberà saranno i soliti poveri, brutti e cattivi... povero illuso). Userà finalmente quel poco di tecnologia utile per farsi aiutare (pochi lo potranno fare, però...) nella lotta per la sopravvivenza e per l'evoluzione. Andrà di nuovo nelle grotte, userà i piccioni viaggiatori, uscirà con delle tute rudimentali senza apparecchiature elettroniche. Non sarà per poco, però, non illudiamoci. Migliaia di anni sono quelli che ci separano dalla vita preistorica. Potremmo benissimo tornarci in migliaia di anni di gelo profondo o di raggi cosmici continui o di un inverno nucleare asteroidale. Chi continuerà, se riuscirà, sarà rafforzato e diverso. Forse non farà più guerre oppure non inventerà tragedie per fini economici. Chi lo sa? Le prove sono tante e dure. I dinosauri hanno resistito per 180 milioni di anni, ma poi hanno ceduto affidandosi agli uccelli. La razza umana cosa farà? Per adesso preferisce non pensarci e inventarsi una "vita" anormale, fuori dal contesto naturale,, aspettando l'ultimo momento: ogni razza vivente ha le sue strategie...

    La mia idea personale? cadrà nel panico, nelle guerre ancora più furibonde, si affiderà ai profeti e ai feticci... si distruggerà prima che si arrivi veramente alla battaglia. Perché? Perché l'uomo è una razza vigliacca, bugiarda e che niente fa per il prossimo. Non è questione di morale o di bontà... no, è solo questione di evoluzione non sufficientemente "testata".... un ramo secco che servirà, forse, a far nascere la seconda versione... Quante versioni hanno avuto i dinosauri? E allora, dobbiamo aspettarcelo anche noi...

    Umiltà, uomo, umiltà.... è il solo modo per fronteggiare le prove della Natura...

  17. Alvermag

    Se posso vorrei aggiungere che la specie umana si è - in buona misura - affrancata dalla selezione naturale, nel senso che le variazioni genetiche casuali (vero serbatoio dell'evoluzione biologica) non sono più selezionate dall'ambiente (inteso in senso lato) o lo sono solo marginalmente. Homo Sapiens Sapiens vive "sotto una campana di vetro".
    E' vero che l'evoluzione biologica è stata "sostituita" da quella culturale che ha prodotto risultati straordinari nel senso della sopravvivenza ma se questa venisse meno (per esempio a seguito di eventi come quello di cui si sta discutendo) ci ritroveremmo nella condizione di scimmie nude, non solo perchè sprovviste di pelo .... nude di fronte all'esistenza.
    E poi non bisogna dimenticare che l'evoluzione biologica necessita di tempi molto lunghi per produrre effetti, visto che non agisce in senso teleonomico (non segue cioè un indirizzo preciso) ma procede per tentativi molti dei quali abortiscono.

    Bene, fatto questo bel quadretto mi preparo un buon caffè ... finchè si può godiamocela ... carpe diem!!!!!

  18. alexander

    magari io sarò un inguaribile romantico però spero in un futuro in cui l'uomo abbia trovato in se la forza e l'intelligenza di superare i conflitti di razza, religione e di territori e di rinunciare ad un mondo comandato dal denaro come merce di scambio usata per acquisire ricchezza e potere fine a se stessa.
    Grandi menti e personaggi della storia ci sono già riusciti....
    Un uomo cosi, soprattutto tra qualche migliaio di anni, riuscirebbe a superare qualsiasi difficoltà, anche quelle relativa al la perdita del campo magnetico terrestre...
    Infondo siamo una razza che si è evoluta in un tempo rapidissimo, solo poche decine di migliaia di anni fa vivevamo nelle caverne e ora possiamo viaggiare fino alla luna o ai confine del sistema solare (con le nostre sonde) e quindi non è detto che la nostra razza abbia terminato tutto il suo potenziale oggi con l'homo sapiens sapiens...
    Almeno spero! :)

  19. Mario Fiori

    Quanto riassunto da te caro Enzo centra in pieno la realtà attuale. Penso che siano molto più facili le trasformazioni naturali di cui parla Peppe che nuove tecnologie ; ovvero ci potrebbero essere se non si fosse trasformato il denaro in un "dio" e se l'uomo non se ne fregasse di se stesso e degli altri pur di godere in modo effimero di quelli che chiama i benesseri della vita (naturalmente per pochi, il meno posibile).
    Speriamo comunque in un po' dell'ottimismo di Alexander e vediamo.

  20. scusa Mario,
    anche se sei decisamente più giovane di me... temo che dovremmo dire "VEDRANNO" e non vediamo... :(

  21. peppe

    caro Mario,
    se l'andazzo dell'uomo è quello di fare danni sempre e comunque, probabilmente non arriverà al momento fatidico.

    se magari cambierà atteggiamento, dovrà pensare a proteggersi. la manipolazione genetica naturale o artificiale che sia, penso sia una delle soluzioni più realizzabili.
    D'altronde la tecnologia di questo tipo esiste già. Magari l'uomo nel futuro potrebbe subire un'evoluzione culturale talmente elevata che supererà i problemi legati a bioetica o all'ostruzionismo ostinato contro ogm e co e cavalcato dai media.

  22. parole d'oro Peppe: diamo dei mostri agli OGM, anche senza averli mai studiati... E' qualcosa di molto simile al GW... non trovi? E pensare che potrebbero veramente aiutare i meno fortunati...

  23. peppe

    beh io ho avuto la fortuna di studiare gli ogm dato che prima che biologo sono un biotecnologo perciò ho una posizione molto netta nei loro confronti....

    come a tutti i miti, purtroppo c'è sempre di mezzo il dio denaro.

  24. Mario Fiori

    Scusa Enzo, hai ragione Vedranno, noi mi sa... :mrgreen: . Daccordo poi con voi sugli OGM , vanno studiati e senza secondi o terzi fini, niente si demonizza per partito preso o, peggio, per i fini di cui sopra. Anche io credo nella loro utilità per sfamare il mondo, ma anche qui se diventa solo roba da ricchi...

  25. Andrea I.

    Vi siete mai chiesti quali siano i motivi dietro alle differenze anche solo interne alla nostra specie (siano esse riguardanti il modo di vedere la vita o anche quelle "fisiche")?

    Perché non siamo giunti tutti alle medesime conclusioni o non riusciamo a condividere alcuni modi di ragionare? E' davvero un male questo?

    Personalmente non penso che certi "conflitti" possano cessare finché le persone saranno diverse tra loro....Come possiamo pretendere che altri accettino ció che per loro é sbagliato o viceversa?

    Sarebbe come voler avvicinare due particelle che hanno la medesima carica.
    Penso che, proprio come la carica delle particelle, sia insito nella natura della vita entrare in conflitto con altri che hanno una concezione diversa della stessa e dei valori fondanti della societá.

    D'altra parte qualcuno puo affermare di essere in "sintonia" con tutte gli esseri(zanzare comprese! :mrgreen: ) che ha incontrato anche solo nella sua limitata esperienza?
    Puo qualcuno affermare che il suo modo di intendere il vivere sia indiscutibilmente giusto e quello di altri sbagliato?
    Penso sia umanamente impossibile.

    Noi frequentatori del blog abbiamo un determinato modo di vedere le cose e quindi possiamo immaginare che tutto il mondo possa essere una isola di pace e sintonia come questo piccolo angolo che condividiamo, ma penso basterebbe poco per fare nascere un "conflitto"...basterebbe che intervenisse qualcuno a cui la scienza non interessa o che magari la considera inutile o superflua per la sua vita.
    Magari sarebbe un conflitto meno cruento di tanti altri, ma tant'é.

    Insomma la natura ci ha fatto un brutto scherzo davvero rendendoci simili, ma diversi... e sistemandoci in un contesto governato da regole comuni, ma che sono intimamente legate a concetti come probabilitá e possiblitá.

    Mah, vedremo.

  26. peppe

    caro andrea, condivido il tuo pensiero.
    ciò che pensiamo noi come giusto, per altri non lo è poichè impostati con un'altra cultura.

    credo che la storia umana abbia insegnato come unire le forze sia solo un bene. le nazioni industrializzate ora comunicano tra loro, non vivono in totale isolamento. purtroppo ci sono nazioni che forse son rimaste alla seconda guerra mondiale o ancor prima...bisogna capire come spegnere questi focolai.
    di fronte a un problema comune tuttavia credo che le nazioni sono pronte a cooperare.
    un'esempio stupido è ebola. bene la videoconferenza tra i 'potenti' ma deve essere il preludio a un'azione comune, a standardizzare le azioni.

  27. carissimi,
    condivido anch'io molte delle vostre idee. Non siamo, però, molto diversi da altre razze animali che -vedi i dinosauri- hanno a lungo lottato tra loro per fare emergere i "migliori". Noi facciamo lo stesso, inserendo la componente "pensiero". Anche tra i dinosauri nessuno poteva dire se erano nel giusto i velociraptor o i pacifici erbivori... E così siamo noi che oltre a una questione di preda e predatore, abbiamo anche la predazione morale. Possiamo anche vederla come una naturale lotta evolutiva. Tuttavia, chi riuscirà a superare le prove della Natura? I più deboli, i più forti, i più tecnologici, i più sprovveduti? Questo non possiamo ancora saperlo. Di sicuro non stiamo scegliendo strategie molto efficienti. Vedi proprio ebola. Se l'avessero affrontata quando era limitata alle zone africane, saremmo già arrivati al vaccino e avremmo slavato capra e cavoli. Il disinteresse e la visione moderna e affaristica si è rivoltata contro di noi. Non abbiamo dato una bella risposta. Per adesso le scelte fatte dagli uomini più potenti si sono rivelati sbagliati. Cosa faremo quando le prove saranno più severe? Vinceranno ancora i potenti o i deboli? Ciò che è successo finora non è ottimistico: al limite abbiamo ottenuto un miglioramento parziale solo per pochissimi. Ma, una razza per progredire, deve trovare un equilibrio tra predatori e prede. Noi non l'abbiamo ancora trovato, dato che i pochi predatori stanno distruggendo le prede e cercano di esasperare ancora di più questa situazione (consciamente o inconsciamente) ed ebola insegna... Una mancanza d'equilibrio comporta sempre un dramma da ambo le parti...
    Posso anche aver fiducia nell'uomo futuro e nella lotta tra pensieri diversi ed esigenze diverse, ma temo che i tempi evolutivi siano troppo lenti per fronteggiare le prove che incombono sempre più vicine. Il fatto che i potenti, i politici delle grandi nazioni, non sappiano ancora come agire e nemmeno vogliano pensarci a discutere sulla difesa contro gli asteroidi, ci sta condannando. Se si spera di risolvere il problema all'ultimo momento, solo quando si sarà sicuri che l'ebola spaziale colpirà i benestanti e i più evoluti, non ce la faremo mai...
    Comunque, cerchiamo di mantenere queste strane idee che non sono né da preda né da predatore, forse ci permetteranno di lasciare strade alternative alle future generazioni...

    Va beh... mi immergo nell'effetto lente... (stamattina è veramente presto, acci!)

  28. foscoul

    Son state dette cose sacrosante ma non abbattiamoci anzi cerchiamo di stringerci e di cercare di renderci reciprocamente il tempo della nostra permanenza in questo mondo il più sereno possibile l'entusiasmo di un ragazzino forse la ricetta giusta ma non so ditemi voi........
    Scusatemi finisco sempre col filosofeggiare!!! :-|

  29. perfettamente d'accordo! Io, spesso e volentieri, mi levo lo ... zero da dietro... :mrgreen:

  30. Mario Fiori

    Daccordo con Andrea I. sulla diversità umana e sulla bellezza di ciò, è ovvio che sia necessario essere diversi nei pensieri, nell'agire, nel vivere in genere: niente Orwell o cose simili , per carità. Il problema non indifferente è che bisogna comunque creare dei valori base comuni che ci portino, come dice il motto dell'Unione Europea (un po' demagogicamente di sicuro purtroppo), che poi è quello della Saga fantascientifica di Star Trek, ad essere Uniti nella Diversità. Capisco che qui mi si dà dell'utopico e me ne rendo conto, scusate, ma cosa è l'utopia? Una parola inventata dall'Essere Umano per giustificare la sua inconcludenza, il suo imboccare la strada più facile, il suo non essere consapevole della sua piccolezza davanti al Mondo, il suo egoismo. Proviamoci un po' almeno

  31. Dai Mario che noi nel nostro piccolo ci proviamo! Pensa che tra di noi ce n'è sicuramente uno di colore!!! Mamma mia... (se lo sapesse chi dico io... :roll: ) eppure è uno dei più simpatici e appassionati. :mrgreen: (scherzo eh...!). Sì, il nostro blog dovrebbe essere completamente arcobaleno!!!!!!!!!! Che bello sarebbe...

    Prevedo che tra cento anni avrà 3 000 000 000 di lettori.... :mrgreen: :mrgreen:

  32. Andrea I.

    Il problema é che non penso sia possibile, almeno non senza delle gravi imposizioni proprio in stile orwelliano :mrgreen: . E penso che dipenda solo dai numeri in gioco.

    Per come la vedo io piú aumentano i numeri e piú la convivenza finisce per essere gestita limitando la libertá....e per assurdo questo lo si fa per tutelare le diversitá. E' un paradosso.

    Mi viene da pensare che probabilmente c'é un limite naturale a quanto grande ed eterogenea una societá di individui possa essere per rispettare davvero i principi su cui si basa, per garantire una convivenza pacifica e per pianificare un futuro di benessere.

    La domanda che mi pongo io é: siamo davvero fatti per stare tutti assieme?
    E se pensate che la risposta sia si, allora perché siamo nati individui e non ci siamo evouti in una societá simile a quella delle formiche, per esempio.

    Per quanto mi riguarda penso che attualmente ci stiamo perdendo nei buoni intenti e nelle belle parole....e mentre facciamo questo stiamo perdendo via via il contatto con la realtá, con la nostra stessa natura e con quella del mondo che ci circonda.

    Forse invece di sforzarci di essere quello che non possiamo essere dovremmo limitarci a esercitare il rispetto della libertá, anche quella di fallire nel gioco della vita e di pagarne le conseguenze, per spiacevoli che possano essere.
    Potrebbe sembrare un discorso freddo e spietato.....ma personalmente non vedo il senso di una esistenza in cui non sia contemplato il fallimento, in cui qualcuno voglia evitare ad altri di fare qualcosa che lui ritiene sbagliato.

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