20/05/16

Quanta fatica per imitare gli animali! Senza tecnologia saremmo gli ultimi?

Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "L'intelligenza che non ti aspetti" (in "Vita, Intelligenza, Astrobiologia")

Uno straordinario risultato è stato ottenuto per uno dei più eccitanti argomenti della moderna tecnologia umana: la nanotecnologia applicata ai droni.  E' il momento dei micro-droni, spie microscopiche che permettono di intrufolarsi e osservare dappertutto. Il loro uso è soprattutto militare, ma ormai sta per diventare un gioco alla portata di tutti e più i droni sono piccoli e meglio è. Non mi stupirei se, fra non molto, tra gli accessori dei cellulari ci siano almeno una decina di droni per potere spiare direttamente l’interlocutore con cui si “chatta”.

drone1

Tuttavia, i droni, uno delle meraviglie dell’intelletto umano, soffrono di un grave inconveniente: una volta che si alzano in volo devono continuare a volare. Il che causa uno spreco di energia durante gli inevitabili periodi di “riposo”. Si sono tentate molte strategie per riuscire a far posare un drone su una qualsiasi superficie per poi farlo ripartire. Purtroppo la mente umana si è scontrata contro difficoltà insormontabili.

Oggi, sembra che si sia trovata una via d’uscita per far riposare i microrobot, utilizzando la forza elettrostatica. Una strategia geniale anche se ancora non perfetta, in quanto un minimo di energia deve comunque essere spesa. Sarebbe facile dire che questa conquista tecnologica sia un segno indiscusso della supremazia umana su tutto ciò che lo circonda.

Bene, vediamo questa conquista da un altro punto i vista, riferendoci proprio a quello che dicono gli autori dello studio d’avanguardia: “L’intero meccanismo pesa 13.4 mg, portando il peso dell’intero robot a circa 100 mg, simile al peso di un’ape. Il robot si alza in volo e si muove normalmente, ma attivando il sistema elettrostatico esso può fermarsi e risparmiare energia in quasi tutte le superfici, dal vetro al legno e alle foglie” (QUI)

Traduciamolo in parole molto più semplici: il robot riesce a imitare, in modo ancora un po’ rozzo, ciò che fanno le api e quasi tutti gli uccelli, i pipistrelli, le farfalle, ecc., senza bisogno di spendere milioni di dollari.

Tanta fatica e l’utilizzo di una tecnologia complicata e costosa per arrivare a quello che molti animali sanno fare senza alcun problema. Ciò vuole anche dire che se l’uomo non avesse la tecnologia non potrebbe nemmeno sognarsi di avvicinarsi alle capacità degli animali.

E gli esempi sarebbero moltissimi, a partire dal nostro amico scarabeo astronomo, dalla simpatica muffa del fango o, perché no, dai mitici bombi viaggiatori. Pensiamoci un po’… la tecnologia è un espediente estremamente artificioso e complicato per ottenere ciò che gli animali e non solo possiedono naturalmente. Meno male che riusciamo a utilizzarla, anche se in modo rozzo e limitato, se no saremmo proprio in basso nella gerarchia animale…

Insomma, l’uomo ha sviluppato la sua tecnologia solo e soltanto per riuscire in qualche modo a imitare la Natura che lo circonda. D’altra parte gli uccelli, ad esempio, derivano da un paio di centinaia di milioni di anni di evoluzione dei loro parenti dinosauri. Noi solo da un milione d’anni a partire da una scimmia.

Tutto ciò si riferisce a risultati pratici, ma come la mettiamo con i sentimenti, i pensieri astratti, le deduzioni, le scelte? La risposta è semplice: “ Chi di noi conosce veramente ciò che avviene a questo riguardo nei centri decisionali e selettivi degli animali?”. La vecchia e stantia idea che più è grande la massa cerebrale e/o la corteccia e più si è intelligenti, è stata messa in netta crisi, dopo che si è vista la capacità decisionale (non atavica!) delle amebe del fango che di cervello non ne hanno nemmeno un milligrammo! E altri esperimenti su animali inferiori, con cervelli infinitesimi, stanno dando risultati inaspettati. All’uomo serve un’unica grande qualità per cercare di non scivolare sempre di più nella scala naturale: umiltà, umiltà intellettuale.

Tocchiamo un altro argomento, forse ancora più indicativo. L’intelligenza umana ha prodotto tecnologia utilizzando energia di vario tipo e continua a produrre tecnologia più progredita per cercare altra energia. Un circolo veramente vizioso e ben lontano dall’armonia dell’Universo e della Natura che ci circonda: produco energia per fare alta tecnologia che mi serve soprattutto per cercare altra energia. Se poi pensiamo che la maggior parte dell’energia finisce per uccidere i propri simili o per rincretinire le persone, la faccenda diventa ancora più assurda. Per non parlare del denaro: siamo gli unici animali che ne hanno bisogno.

Forse, anche i viaggi sulla Luna e su Marte saranno stimolati dalla ricerca di energia per fare altri viaggi e via dicendo. Le missioni su Marte ci insegnano che i risultati scientifici non valgono le spese fatte (in modo analogo a quanto successo per il programma Apollo). D’altra parte, però, la fame rimane una delle caratteristiche fisiche più evidenti dell’umanità, relegata con la forza in serie B e C, mentre la parte “migliore” e più “intelligente” sta cadendo verso una crisi economica e sociale disastrosa. E non basta certo, per chi vuole capire, che il tutto ci venga fatto digerire con la messinscena catastrofica del riscaldamento globale.

Quanto detto è frutto dell’intelligenza. Ne abbiamo tanta, ma certi ostacoli sono ancora troppo alti anche per noi: il problema energetico sembra proprio insolubile e causa prima di guerre, fame e carneficine. Ma, cosa succede, invece, nel regno ben più sottosviluppato delle piante?

Esse, sebbene non “intelligenti”, sono capaci di procurasi gratis l’energia, utilizzando proprio quello che oggi ci fa più pura, la CO2. Volevano ottenere energia per vivere e procreare in tranquillità? Ci sono riuscite. E noi, invece cosa abbiamo ottenuto?

Come si riesce a produrre energia a costo zero: imparate uomini intelligenti!
Come si riesce a produrre energia a costo zero: imparate uomini intelligenti!

Non è difficile mettere le piante su uno scalino nettamente superiore al nostro.

So benissimo di avere spinto sull’acceleratore, ma lo scopo è solo quello di far riflettere un po’ di più su certe classificazioni e regole che l’uomo si è costruito come leggi naturali, ma che tali non sono (che arroganza, mamma mia!).

Il nostro amico Webb ci dice che l’intelligenza viene provata quando si è in grado di raggiungere la Luna e Marte. Ma chi l’ha mai detto? Lo scarabeo, ad esempio, non ha alcun interesse a viaggiare… a lui basta utilizzare gli astri. Non può conoscere i misteri dell’Universo. Nuovamente: e chi lo sa? Chiedetelo a un fotone che sa scegliere se attraversare o tornare indietro quando incontra uno specchio…

Ci sono tanti fratelli dello scarabeo che molto probabilmente lo fanno quotidianamente. Si è ormai accertato che i mattoni della vita attraversano distanze interstellari (QUI e QUI) e che vari batteri sono capaci di sopportare i raggi cosmici, il freddo assoluto e la mancanza di ossigeno, attivando i loro “scafandri” naturali (QUI e QUI), per non parlare poi della capacità di resistenza che sembra avere il DNA . Beh… potrei dire che l’uomo raggiungerà l’intelligenza di certe forme primitive di vita solo quando sarà capace di girare per l’Universo senza caschi, tute e astronavi tecnologiche e dispendiose. Basterebbe imitare i batteri, decisamente più avanti di noi nei viaggi spaziali…

Vi invito a leggere il celebre “Andromeda” di Crichton… altro che dischi volanti e alieni a sei zampe o di color verde… i batteri potrebbero essere i primi a farsi conoscere. E poi  vediamo chi resiste meglio… e chi sopravvive. E se lo scopo di questi batteri fosse dipeso da una scelta ponderata e decisa attraverso l’intelligenza?

Umiltà, cari amici, molta umiltà e cerchiamo di non restare sempre attaccati al nostro limitato piano di Flatlandia…

Ulteriori riflessioni sull’argomento le trovate QUI, QUI e QUI

32 commenti

  1. grazie Peppe,

    come al solito me ne ero dimenticato. In ogni modo rientra perfettamente nella discussione :wink:

  2. Gianni Bolzonella

    Questo articolo è ricco ed interessante perché offre parecchi spunti di riflessione.Penso che una delle radici per comprendere la apparente differenza tra noi e il resto sia il fatto che gli umani sono riusciti ad evolversi per vie "esterne",strumentali,e non per quelle interne,come quasi tutte le specie viventi,questo ha innescato una via diversa nell'evoluzione.

  3. Hai centrato bene il problema Gianni. Bisognerebbe capire meglio la vera differenza tra azioni esterne e interne. La loro durata, la loro reale importanza su tempi lunghi, quanto possano realmente influenzare le capacità intellettuali e/o viceversa, come si inseriscano realmente nella natura (sono un segno di progresso, di disturbo o tentativi episodici). Se esistono devono comunque essere stati voluti dalla natura, ma per quali motivi?

    Il futuro della conoscenza dovrà rispondere a questi problemi per una giusta collocazione dell'uomo nel contesto naturale, sempre che questo sia un ramo vivo e non secco...

  4. Approfitto di questo articolo per ringraziare pubblicamente la dolcissima e volenterossima Daniela alias Daniccia. Forse, vi sarete accorti che, dopo poche ore da che sono pubblicati, ai miei articoli vengono aggiunti link ad altri articoli del Circolo. Un lavoro accurato e utilissimo che io non saprei fare... Ci pensa Dany, con la sua precisione e attenzione.  Un lavoro di intreccio che sembra quasi una tela di un ragno operosissimo.

    Grazie Dany a nome di tutto il Circolo! :-P

  5. Webb

    Grazie per avermi citato, ma ribadisco il concetto: che male c'è se imitiamo gli insetti? Davo per scontato che non siamo nati perfetti, ma al mondo ci sono tantissime persone che sono intelligenti e umili allo stesso tempo.

    Ma ammiro comunque la capacità umana di superare gli ostacoli.

    Lo scarabeo poi non ha certamente voglia di andare su Marte, però lei prof sarebbe sicuramente interessato ad avere una foto dell'asteroide che porta il suo nome oppure di ascoltare le mitiche onde gravitazionali o di capire come è fatto un buco nero!

    Allo scarabeo non interessa perché pensa solo a sopravvive.......però a lei interessano le scoperte astronomiche vero?

    Come noi altri umani del Circolo del resto!

     

  6. Webb

    Ecco le enormi differenze tra NOI UMANI e gli insetti, amebe, galline, etc.

  7. Daniela

    :oops:

    E' solo un modo per rendere il più fruibile possibile l'enorme mole di informazioni che metti a disposizione di tutti da anni... sei tu che non sarai mai ringraziato abbastanza per ciò che fai!!!   :wink:  :-D

  8. caaro Webb,

    che dirti... ammiro il tuo spirito "campanilistico", ma io sono convinto che l'uomo ha forme diverse per affrontare la natura ed è il solo che si illude di esserne il dominatore. Io non so cosa pensa lo scarabeo e nemmeno quell'ameba che riesce a capire in fretta che una certa sostanza non è velenosa. Tuttavia, nessuno conosce veramente dove vive e come si vive, per il solito vecchio problema di esserne all'interno. I miei interessi, le mie passioni, i miei scopi sono molto personali e non possono essere inseriti in una qualche classifica creata da me stesso. Comunque, ti ringrazio per la discussione e aspettiamo anche qualche altro contributo...

    Ah, comunque la pensi, stai tranquillo che continuerò a scrivere su questo Circolo per cercare di allargare la visione di questo fantastico universo, di cui facciamo parte, ma che ci vede attori come tantissimi altri. :wink:

  9. Webb

    Caro prof,

    sei interessato alla scopera dell'Universo esattamente come lo siamo noi di questo circolo e come lo è in genere l'umanità.

    È questo che ci differenzia da uno scarabeo che, suo malgrado, sfrutta proprietà innate che la natura gli ha fornito e che ha noi non ha dato, ma ne ha date magari delle altre...

    Nessuno vuol essere superiore a nessuno, nemmeno ad una mosca che sicuramente vede meglio di noi.......Ma noi abbiamo voluto superare i nostri limiti e ci siamo riusciti e continueremo ancora fin verso le stelle!

  10. Webb

    errata corrige: a noi non ha dato

  11. Mik

    Ciao, probabilmente non avrò capito il senso di quest'articolo ma... che male c'è ad imitare piante ed animali, quando l'evoluzione ha dimostrato di aver scovato una soluzione efficace ad un problema? Le mosche camminano sul soffitto e noi no, non per questo mi sento inferiore ad una mosca, nemmeno credo che la mosca si senta superiore a noi... e in ogni caso poco importerebbe. A noi l'evoluzione ha donato un cervello per pensare e mani per lavorare, e li abbiamo usati per fare grandi cose. Alcune terribili, certo, ma grandi (come direbbe Olivander). Il confronto con l'immensità degli spazi e dei tempi le rende forse di minor valore?

  12. caro Webb,

    come ho scritto nel testo ho voluto esasperare i concetti, proprio per mettere in luce la costruzione arrogante ed egoistica che l'uomo ha usato per descrivere la Natura, mettendosi al centro (il geocentrismo insegna). Tuttavia, io non ho detto che l'uomo fa male a usare la tecnologia e a imitare la Natura. Voglio solo dire che la natura ha diversi sistemi per esprimersi e che la parola "intelligenza" è quanto di più vago e incerto vi sia nella visione dell'Universo. Ben venga la tecnologia, se usata per scopi utili e beati coloro che non  ne hanno bisogno e si sentono comunque soddisfatti.

  13. Webb

    A questo punto non voglio aggiungere altro. Mik mi ha capito come anche lei prof: solo che a differenza  nostra lei nutre risentimenti  verso l'umanità.

    Insomma...fa troppo sangue amaro!

  14. Daniela

    Lungi dall’essere un’esperta in materia, l’idea personale che mi sono fatta è che si debba fare molta attenzione a non confondere il concetto di “competenza” con quello di “intelligenza”.
    La competenza può essere definita come l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui significativi. Si possono dare anche altre definizioni di competenza ma, parola più parola meno, ci sono pochi dubbi sul fatto che si equivalgano tutte.
    Altra cosa è definire l’intelligenza… nemmeno gli esseri umani sono d’accordo su questo e si trovano molteplici tentativi di definirla, spesso seguiti dall’avvertimento che “non esiste una definizione univoca e accettata universalmente, ogni spiegazione risente sempre dell'orientamento di pensiero di chi la formula”.
    Se fosse possibile riunire intorno ad un tavolo un rappresentante di ogni specie vivente (sia animale che vegetale) affinché esprimesse la propria definizione di intelligenza, non c’è alcun dubbio che ognuno di loro si definirebbe il più intelligente di tutti, in quanto il più bravo a svolgere quei compiti necessari alla propria sopravvivenza. Ma si può forse considerare un pesce più intelligente di una farfalla perché sa respirare sott’acqua mentre la farfalla no?
    E va da sè (sempre secondo la mia personale opinione) che, minore è il numero dei compiti vitali da svolgere per una determinata specie, maggiore sarà il grado di specializzazione e precisione che quella specie riuscirà a raggiungere nello svolgimento di quei compiti.
    Ciò che distingue l’essere umano, più che un intelligenza “superiore” che egli si attribuisce, è la molteplicità e versatilità dei compiti che può svolgere, iniziata con lo sviluppo delle prime città circa 6.000 anni fa in Mesopotamia, e la conseguente specializzazione del lavoro nonché il passaggio da un’economia di sussistenza ad un’economia di scambio.
    Credo che la forza dell’essere umano, ciò che lo ha fatto diventare la specie dominante, non sia tanto un’intelligenza superiore, ma proprio questa possibilità di “specializzazione differenziata” (passatemi il termine che mi sono appena inventata): nel senso che ognuno di noi può svolgere compiti diversi dagli altri e, insieme, riuscire a soddisfare i bisogni di tutti (almeno in teoria… sorvoliamo in questo contesto sull’iniqua distribuzione delle risorse). Ciò ci dà una grande forza come gruppo, ma una grande debolezza come singoli: se, per esempio, un ingegnere aerospaziale, esperto nell'inviare sonde a giro per il sistema solare, si ritrovasse solo e abbandonato in una foresta, avrebbe ben poche probabilità di procurarsi cibo e costruirsi un riparo per il freddo, quindi molte meno probabilità di sopravvivere rispetto a quelle di un animale domestico che venisse abbandonato.
    Detto questo (e scusatemi se mi sono eccessivamente dilungata, ma il tema non può essere liquidato in due parole), vorrei far notare a Webb che in questo Circolo ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e sono molto gradite quelle controcorrente in quanto stimolano discussioni interessanti, ma non è ben accetto chi si permette di esprimere giudizi personali pesanti, se non addirittura, analisi psicologiche (che un professionista impiegherebbe mesi di sedute per diagnosticare) nei confronti di chi ha semplicemente un’opinione diversa dalla sua.

  15. Paolo

    A mio avviso sarebbe interessante capire quale significato si vuole attribuire al termine intelligenza..

    Cos'è l'intelligenza? La capacità di apprendere?

    Siamo così sicuri che sia una dote solo umana o che piuttosto non sia qualcosa di molto diffuso nell'Universo, nel suo macro e nel suo micro?

    Come definire l'evoluzione della vita, le cui sembianze mutano, cambiano continuamente, si adattano?

    O l'evoluzione di una stella? Oppure il fotone che nell'esperimento delle due fenditure quando viene osservato annulla l'interferenza?

    Cos'è l'intelligenza? La capacità di superare i limiti?

    Beh, basta osservare cosa fa un buco nero.... sembra capace di superare ogni limite... :roll:

    A mio avviso tutto ciò non significa che la ricerca e la voglia di conoscere a nostro modo, in modo molto umano, non siano importanti, anzi significa esattamente il contrario, che non c'è limite alla curiosità... e che l'Universo abbonda di sorprese ... 8-O  8-O

    Noi in fin dei conti siamo solo una piccola parte di ciò che definiamo Universo... un Universo in cui ciò che accade nell'infinitamente piccolo può produrre fenomeni infinitamente grandi, un Universo animato dall'interazione tra particelle, forze, energie... ed in fin dei conti la nostra “visione dell'universo” è una tra le tante possibili visioni... tutte visioni dal suo interno, non dal suo centro, non dalla sua periferia, semplicemente dal suo interno.

    Paolo

  16. Mi spiace Webb,

    ma Mik dice anche lui qualcosa che io non ho mai detto: non ritengo una mosca superiore all'uomo, ma tendo solo a dire che la nostra visione gerarchica ha dei limiti intrinsechi che andrebbero rivisti. Non mi avete capito nessuno dei due..

    Tu, in particolare, però, temo che non sia molto adatto al nostro Circolo... ma più da facebook. Certe conclusioni personali, basate da una scarsa comprensione dello spirito dell'articolo, te le dovresti tenere per te.

    Comunque, il fatto che l'uomo ha usato la sua tecnologia per crearsi gerarchie becere e fittizie si vede solo restando nel campo umano... La tecnologia europea di qualche secolo fa ha imposto la visione che i neri fossero di serie B con tutto ciò che ne è derivato. Forse oggi pensi che avessero ragione? Oggi, probabilmente (a parte che un po' di serie B resta ancora, malgrado il tuo tipo di intelligenza) stiamo facendo lo stesso errore con altre creature... sempre e soltanto perché non siamo in grado di vivere adeguatamente all'interno della Natura. E non parlo certo solo dell'inquinamento...

    Si parla anche di società, ma quale società è migliore di quella delle formiche? Ognuna ha il suo compito e lo svolge con grande dedizione. Il fatto che tu possa schiacciare facilmente un formicaio non impone che tu sia più intelligente... anzi...

    Va beh... ho capito, alcuni non vogliono e non cercano di capire al di là di un certo limite da frase fatta e da semplificazioni banali. Gli insulti personali (io lo ritengo tale... concludere che io ce l'ho contro l'uomo per motivi personali... in tal caso non avrei cercato di fare un discorso articolato ed esasperato) non fanno parte del mio carattere. Ti prego di tenerli in serbo per altri social, dove forse ti troveresti molto meglio...

  17. caro Webb,

    ho appena letto la recensione fatta da mia figlia Barbara su questa notte...

    In poche parole... E andata vicino alla ciotola che prepariamo per i nostri amici "ricci", aspettando... insieme a una delle nostre tre micine che si faceva accarezzare. Ecco, che arriva Ciccio Bariccio un riccio che si identifica bene per un segno che ha sulla schiena. Non va subito a mangiare e non scappa vedendo una piccola luce. Si avvicina, annusa, riconosce e si diverte a passeggiare sui piedi i mia figlia, mentre la gattina lo guarda con interesse. Il mangiare può attendere, prima l'amicizia...

    Tu chiamale se vuoi "emozioni", io, ad esempio "saper vivere in Natura". Che lezioni ci danno tanti animali... basta non considerarli di serie B o C, pur accettando la severità della Natura che deve sopravvivere e far sopravvivere. Questo non è astio verso l'uomo, ma compassione per la sua limitatissima capacità di capire ciò che lo circonda. Riflettiamoci sopra, soprattutto coloro che devono insegnare ad altri. I luoghi comuni, le verità che piovono dall'alto, l'arroganza e la superficialità sono caratteristiche tipiche dell'uomo, con tutta  la sua becera tecnologia da puro e sciocco infantilismo tardivo.

    rifletti Webb e vedrai che capirai anche tu qual'è il vero succo dei miei articoli sulla Natura... :roll:

    Le storie che compaiono a nome Barbariccio e Daniccia non sono favole, ma vere piccole lezioni di vita per chi vuole cercare di leggersi un pochino nella mente e iniziare a capire... Cosa c'entrano con il circolo? moltissimo! dato che tutti siamo Universo e anche le nostre menti addormentate e soggiogate dall'egoismo più inutile...

  18. Webb

    Caro prof,

    lei mi ha appena cacciato dal suo "circolo", offendendomi pure nel momento in cui mi dice che sono adatto solo per commenti idiote su Facebook.

    Mi spiace che un mio collega (io insegno matematica all'università) debba trattare così duramente i visitatori del blog sol perchè non la pensano come lui.

    Mi sembra un modo davvero molto poco democratico di agire.

    Purtroppo alcuni (tanti) articoli da lei pubblicati presentano, talvolta esplicitamente talaltra implicitamente, vene di risentimento e/o rabbia verso qualcuno o verso qualcosa.

    Molto probabilmente lo fa perché è più forte di lei, e questo potrebbe anche giustificarla.

    Ma imporre le sue vedute a chi la legge pena l'esclusione dal "circolo" o un velato vaffa a chi la pensa diversamente o le muove una qualche critica o la sente magari troppo critica (e lei sembra essere così), questo da lei non c'è lo saremmo mai aspettati.

    A nostro avviso, se apre un blog non può cacciare chi la vede diversamente da lei.

    A meno che non intende interloquire SOLO con chi la pensa come lei, nel qual caso si tenga ben stretti i suoi "fedelissimi".

  19. caro Webb,

    Noi siamo aperti a tutti, ma coloro che vengono per creare zizzania si riconoscono in fretta...Chi è che ha cominciato a insultare? parole tue:

    A questo punto non voglio aggiungere altro. Mik mi ha capito come anche lei prof: solo che a differenza nostra lei nutre risentimenti  verso l'umanità.

    Insomma...fa troppo sangue amaro!

    e chi è che non ammette altra visione che la sua? Mi hai tacciato di uno che scrive per rancore e che nasconde i veri sentimenti. Ma chi sei tu per permetterti questo tipo di analisi?

    Io pretendo solo un minimo di discussione e riflessione e non visioni unilaterali per atto di fede, con conseguenti conclusioni del tutto arbitrarie come quella precedente!

    Se poi continui a non capire le motivazioni didattiche di non accettare in silenzio (per non rompere e non essere rotto) le idiozie che si dicono in giro, non è un mio problema. Io non ho paura di dire pane al pane e vino al vino. Non ho niente da perdere come invece -forse- molti giovani che preferiscono tacere per non avere grane.

    Io non ho insultato e non ho cacciato nessuno, senza un chiaro avvio verso l'insulto personale (avrei messo altri blocchi al blog e avrei cancellato subito i commenti "fastidiosi", come fanno quasi tutti, con l'obbligo dell'iscrizione) .

     

    Io non caccio nessuno, ma dico solo che chi incomincia a insultare (sei stato tu) forse è meglio che lasci gli insulti per altri siti e venga qui per discutere senza remore e con la propria testa, accettando le idee degli altri. Io ho solo cercato di far capire il mio pensiero, non certo di imporlo. Ci mancherebbe altro!

    Non per niente ho detto di avere esasperato i concetti proprio per stimolare visioni diverse...

    Mik ha espresso il suo pensiero e io non l'ho certo insultato, ma ho solo cercato di spiegare meglio il mio. E lui si è guardato bene dall'insultarmi.

    Ma tu pensi davvero che io potrei mettere in piedi tutto questo, con più di mille articoli scritti, a 70 anni e dopo aver raggiunto una posizione scientifica internazionale non proprio di secondo livello e il titolo di ordinario, solo e soltanto per rabbia verso chi scrive cose differenti alle mie idee? Questo è un insulto ancora più grande che non mi aspetterei certo da un professore che dovrebbe insegnare sempre e comunque la sincerità intellettuale. Il minimo dubbio che forse c'è un'altra ragione che deriva proprio dalla mia libertà di dire in faccia le cose che di solito vengono nascoste per paura (vedi le cavolate dell'INAF e le sue carenze conoscitive) non ti è mai venuto? Magari qualcosa che ha veramente a che fare con il puro desiderio di cercare di insegnare e di far ragionare in modo indipendente e non succube di sistemi più o meno artefatti.

    Lo ripeto ancora una volta: cerca di riflettere per bene e pensa a quante volte avresti voluto dire ciò che pensavi, ma non lo hai fatto per convenienza. Forse capirai meglio il mio impegno e potremmo discutere con ben altra serenità...

  20. Gianni Bolzonella

    Credo che il punto cruciale sia quello che Daniela ha evidenziato,cioè il confine tra competenza e intelligenza,chi è capace di distinguerlo? E pure le domande che si pone Paolo non sono da sottovalutare.Ma senza scomodare l'etica,rimane il fatto che ognuno è nato per fare il suo mestiere,e quando noi come individui o specie pensiamo ed agiamo,modifichiamo lo spaziotempo in quello che crediamo appropriato,è inevitabile,come inevitabile ci sarà un momento, che come individui e specie si entri in competizione.Oggi a tavola la mia amata figlia ha fatto una cosa che secondo me non doveva fare...una banalità tra persone legatissime,pensa a tutti quei conflitti potenziali che ci sono anche serissimi e di sopravvivenza che ci oppongono a "tutto il resto",siamo su un'immensa scacchiera dove le regole del gioco sono già scritte,e fare una mossa in avanti non significa progresso,essa è solo una mossa che può essere anche disastrosa.Tutti sono in competizione con tutti,come ai tempi dei Borgia,oggi amici e alleati domani chissà.Intelligenza?Sì forse,ogni evento nello spaziotempo un file individuale,che andrà nella cartella umani,che sposterà o riempirà la memoria del computer universo a spese di qualcun altro o finirà nel cestino.Intelligenza?Parafrasando Sant'Agostino sul tempo:"Se mi chiedi che cos'è io lo so,se mi chiedi di spiegartelo non so cosa sia".Ps. Noi siamo usi a nobilitare giustamente il cervello,ma la testa propone la pancia dispone,quest'ultima è come se fosse il suffragio universale delle cellule del nostro corpo,io non la sottovaluterei.

  21. caro Gianni,

    il tuo commento merita una risposta ponderata e fa pensare. Purtroppo adesso devo uscire, ma domattina prometto che descriverò per bene le mie opinioni... :wink:

  22. Webb

    Io ho solo espresso una mia impressione: è come se avessi consigliato ad un amico "Ma perchè te la prendi tanto con gli altri che sbagliano o si credono di essere chissà chi o che hanno visioni antropocentriche e chi più ne ha più ne metta"?

    Avevo anche giustificato tale reazioni - che comunque, volente o nolente, traspaiono da taluni articoli di questo blog - con i tratti caratteriali che contraddistinguono la tua personalità.

    Per spiegarmi meglio faccio un esempio.

    La lotta con Media Inaf che traspare evidente e diretta, senza mezzi termini, da articoli che mettono in guardia specie i giovani lettori. Sono d'accordissimo che quelli di Media Inaf non dispongono di persone all'altezza di una divulgazione di livello. MA, consentimi pure, NON T'INCAZZARE PERCHE' E' INUTILE.

    Comprendo che è più forte di te (di noi)...ma chi te lo fa fare? Non farti venire un infarto per chi non lo merita!

    Gli altri sbagliano? Facciamolo notare ma basta perchè mi sembra una lotta contro i mulini a vento.

    Altro esempio: io la penso diversamente da te? Ok, ma gentilmente non venirmi a dire che sono buono solo per commentare su Facebook (che peraltro non ho, non leggo e non uso).

     

  23. Gianni Bolzonella

    Grazie Enzo,oggi è domenica per tutti anche per te che hai pazienza (tanta) e cortesia comunque.Buona serata :-D

  24. caro Gianni,

    io partirei dalla perfetta contrapposizione tra competenza e intelligenza. Uno dei punti cardine. La competenza è un qualcosa che si allaccia all' evoluzione su tempi più o meno lunghi. L'intelligenza dovrebbe essere qualcosa legata alla soluzione dei problemi non previsti (chiamiamoli non deterministici?) o alle scelte e decisioni che si formano a seguito di un problema nuovo. In questo campo ci stanno molte cose: sia l'arte che è un modo per superare certe limitatezze della vita e/o per cercare di sintetizzare speranze e riflessioni, sia la tecnologia che permette di semplificare e superare un certo problema. D'altra parte certi sogni o fissazioni (come andare sulla Luna o su Marte, solo per predomini nazionali e/o militari e politici) sono falsi conquiste, ma spesso puro utilizzo di tecnologie divergenti rispetto a una vita naturale globale. Non mi sentieri di considerare meno "intelligente" un bombo o uno stercorario a cui non interessa niente di andare su Marte. Oltretutto per loro, andarci, potrebbe anche essere più facile che per noi. Sicuramente ci sono forse già andati i loro fratellini batteri, trasportati dagli incauti uomini, sempre in ritardo in certe riflessioni. Insomma, gli scopi sono diversi e nessuno è in grado di valutare quali siano i migliori. Noi costruiamo telescopi e satelliti per studiare meglio il cosmo e capire i punti fondamentali. Può essere che certe risposte lo stercorario ce l'abbia già. Non confondiamo, infatti, le 1000 pubblicazioni scientifiche che mirano solo a fare carriera e ad avere soldi con quelle vere, pure e geniali. Senza sapere se tra mille stercorari non ce ne sia uno che si orienta solo con le pulsar, dato che è un  genio della sua razza...

    Mi lancio ancora di più in una visione che sento sempre meno fantascientifica... Einstein aveva azzeccato la costante cosmologica anche senza applicarla nel modo giusto. Ai geni capita... Ora penso a una sua altra ipotesi che dopo tanto tempo è stata distrutta: le variabili nascoste. Comincio a credere che forse esiste qualcosa del genere, ma con uno scopo ben diverso... Il microcosmo è completamente probabilistico. Il che vuol dire che prende le decisioni senza legami col passato, anzi può perfino cambiarlo. Una sua regola è senz'altro "non troppo caldo né troppo freddo" che già di per sé è una scelta impressionante. Ma va ben oltre: riesce a fare stare in equilibrio una stella di neutroni sfruttando una manovra (che noi chiamiamo principio) veramente geniale: bisogna evitare una ressa incondizionata e i posti sono contatti, insomma chi primo arriva meglio alloggia. Parlo del principio di Pauli, fratello stretto se non figlio di quello di Heisenberg, la vera mente che determina tutti i comportamenti della struttura portante di tutte le creature dell'Universo e probabilmente la sua stessa nascita. Questa è intelligenza globale, che supera qualsiasi conquista tecnologica!

    E tutta la MQ tiene le redini di tutto ciò che accade nell’Universo. E’ lei che ha le idee, le innovazioni, essendo così libera da leggi deterministiche…

    Ed ecco che arriva il punto interrogativo più grande: la MQ lavora nel piccolo, ma poi si scardina completamente nel grande. Troppe interazioni, fastidi, disturbi, collassi, ecc., ecc. Freghiamocene allora, è pensiamo al macrocormo come qualcosa di diverso con altre caratteristiche e capacità… E no! Qui sta l’errore. Dobbiamo riuscire a capire come e quando le decisioni della MQ si trasportano a tutto il resto. Ancora non capiamo niente, ma forse potrebbero proprio essere delle variabili nascoste (e non particelle che mettano tutto a posto dando lustro alla tecnologia umana), che Einstein aveva previsto, ma che servono a ben altro. Esse potrebbero essere proprio le modalità con cui la MQ invade e regola il macrocosmo. Variabili nascoste che trasportano l’iNTELLIGENZA vera, quella particellare, verso le creature superiori (come dimensioni). Ovviamente, esse risolverebbero sia l’unificazione tanto cercata, sia i nuovi studi sull’intelligenza, sia l’inutilità delle classificazioni dei poveri umani un po’ troppo arroganti.

    No, l’intelligenza non si misura a livello umano (non illudiamoci), ci è fornita attraverso le infinite e sconosciute regole della MQ che si spostano nel macrocosmo. E, allora, non stupisce più  un’ameba che decida anche serva cervello, che le foglie gestiscano la migliore e più geniale creazione di energia (orami dimostrata essere patrimonio della MQ). Tra non molto toccherà alla medicina… Poi forse arriveranno anche gli astronomi, quando abbasseranno i loro interessi poco scientifici e entreranno nei problemi con la giusta umiltà, ricordando sempre gli insegnamenti di Galileo, dimenticando per un po’ la tecnologia del computer e dei suoi nipoti sempre più lontani dalla via maestra. Ben vengano, come stellarium , ma solo come schiavi e mai come nuovi padroni di una mente in degrado. Chissà che figuraccia stiamo facendo di fronte alle prticelle… :oops:  :roll:

     

  25. caro Webb,

    innanzitutto lascia perdere facebook e ricordati che il primo a insultare sei stato tu: Sono vecchio, ma ho ancora la memoria buona. Poi dimentichiamo pure tutto il resto...

    Non ti preoccupare delle mie arrabbiature (scientifiche, stai tranquillo... non fisiche e biologiche!) e pensa che è  un dovere per chi ha svolta per 40 anni un lavoro di ricerca proprio dentro quell'Istituto. Anzi, se insegui l'umiltà culturale, dovresti darmi una mano e non scrollare le spalle dicendo: non posso far niente...

    Idem per i siti che fanno divulgazione errata e fuorviante. E' un diritto il mio oltre che un dovere. E vedo che se non lo faccio io, ben pochi colleghi lo reputano importante. E questa sarebbe intelligenza e pensiero sincero verso i futuri ricercatori? No, non ho mai lavorato solo per lo stipendio, ma anche e soprattutto per formare nuovi giovani con idee chiare e senza timore di lottare... E continuo fino a che i fotoni e gli elettroni, con i  miei protoni & co. me lo permetteranno!

    Non pensare a me, ma fai della tua occupazione una vera missione, prendendoti tutti rischi del caso. nessun fotone ha mai avuto paura di scontrasi con un elettrone e, senza quella paura, l'Universo riesce a sopravvivere ed essere stupendo, anche se ancora ben lontano dalla nostra mente terribilmente limitata.

    Facciamoci aiutare dagli stercorari, dalle amebe, dalle piante, dagli stessi sassi, considerandoli amici e non schiavi come abbiamo fatto con i neri...

  26. Webb

    Non voglio fare come i bambini "hai cominciato prima tu!".

    Poi per "insultare" bisogna averne voglia ed intenzione (quello che i giudici chiamano "dolo"): da parte mia non ce n'era davvero.

    P.S. Forse non ti ho detto che lavoro in Inghilterra.

     

  27. Webb

    Mi ero semplicemente limitato a fare un'osservazione.

    So che, quale titolare di questo blog, vorrai avere sempre e comunque l'ultima parola [vorrai avere l'ultima anche a questo che sto scrivendo, lo so], ho capito anche che ti connota un carattere che - ALL'APPARENZA - è molto "sanguigno", quasi come un uomo del sud Italia (quale io sono).

    Prevedo anche che t'incazzerai pure a seguito di questo mio ULTIMO post (proprio perchè a 65 anni non voglio fare come i bambini), ma i "diversi pensieri" dovrebbero essere liberi di circolare ovunque, o no?

    Concludendo sul punto da cui si era partiti, credo che, anche se mi vuoi considerare l'essere umano un inferiore se non fosse per la tecnologia, credo che la risposta alla questione sia paradossalmente insita proprio nel titolo del tuo articolo: "senza tecnologia saremmo gli ultimi". Ma la tecnologia non è forse anche essa stessa frutto del nostro ingegno intellettuale?

    Fai costruire un PC da uno scarabeo, ovvero mentre lo scarabeo usa gli elementi naturali cosi come sono, gli esseri umani hanno il grande ingegno di trasformarli: dal silicio al PC!

  28. Gianni Bolzonella

    La mela che Sempronio mangiava il 16 luglio 1329, esiste tuttora, non meno di quando era attaccata ai rami dell’albero e prima ancora che l’albero esistesse né col 16 luglio la sua funzione venne a cessare, poiché nel tutto che si accumula ogni cosa rimane operante, Dio e i suoi pensieri essendo la medesima cosa e non potendo un aspetto separato di questa cosa modificare la natura della cosa stessa. Dio è eterno e inconsumabile, onnipotente e multiforme e noi, parte di Dio, siamo la stessa cosa che Dio».O per chi non crede,Universo,Energia ecc.ecc.
    Caro Enzo,questa tua risposta merita la pubblicazione come articolo sul Blog tanto è bella e completa del tuo pensiero.
    Tu scrivi delle variabili nascoste,se ho ben capito,quelle EPR spiegate da Einstein che dice che l’azione a distanza non può esistere,oppure includendo per estensione David Bohm, basata sulla teoria delle “onde pilota” del fisico Louis De Broglie, che implica l’esistenza della misteriosa azione a distanza ed anche la presenza di variabili nascoste (però, tecnicamente, “non locali”)coincidenti con il concetto di “potenziale quantico”,aprendo la strada ad un “Olismo Scientifico”.Secondo Bohm esiste,indipendentemente dallo spazio e dal tempo,nell’universo,un “ordine esplicito” che è quello che vediamo tutti i giorni nella scienza e un “ordine implicito” che è quello che invece sta nascosto.
    Penso anch’io che l’intelligenza non si misuri a livello umano,la macchina di cui siamo parte è troppo grande,complessa,sottile perché si possa dire ingenuamente che noi siamo altro,qualcosa di speciale.E qui ci metto una mia vecchia fissazione:Il Tempo,vera mia ossessione.Sono arrivato ad immaginare gli eventi come qualcosa che rimane spalmato nello spazio da qualche parte,e che la dinamicità della materia non sia unitaria come la vediamo,ci vediamo noi,ma che sia legata all’evento.Vedi Sempronio sopra,ma anche un Gianni o un Enzo che un giorno e un’ora di trent’anni fa,assistette o fece qualcosa in un luogo.Quel Gianni e quel Enzo,non esistono più appartengono a quello spaziotempo,o sono pura informazione in qualche dimensione,giusto Heisemberg con il suo principio ci dice che noi possiamo estrarre solo un’informazione dall’osservabile,ma dice anche che potenzialmente l’osservabile contiene un’informazione infinita.Mi sono dilungato troppo,avremo occasione di parlarne ancora con tutti gli amici,magari qualcuno tira fuori qualcosa di originale che ci aiuti a fare un passetto oltre il limite. :-D

  29. caro Gianni,

    splendide considerazioni... aggiungerei anche che lo spaziotempo di Minkowski rappresenta già nella sua semplicità un Universo in cui il tempo è stato "spalmato" di eventi. In quella rappresentazione il passato, il futuro e lo sfuggente presente sono rappresentabili contemporaneamente. Sta a noi capire quali solo le vere traiettorie che compiono le vere essenze dell'Universo (la parte vietata per noi, non lo è più per le particelle entangled...). Forse voliamo troppo e bisogna stare sempre attenti all'atterraggio... :wink:

  30. Gianni Bolzonella

    Per fortuna c'è gente come te che mette qualche cuscino di razionalità, altrimenti per me e non solo sai...che brutti mal di schiena. :-D  :cry:  :-D

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.