26/10/16

Anche le stelle hanno un cuore… *

Abbiamo parlato spesso di coppie stellari e di come il loro rapporto sia spesso improntato a un amore incondizionato (scambio di materia, unione e ringiovanimento, ecc.), ma anche a liti furibonde. Insomma, una coppia è una coppia anche nel Cosmo, con i suoi alti e bassi. Fa, però, molta tenerezza vedere coppie di innamorati che si limitano a far battere in modo anomalo i loro “cuori”, come i celebri amanti di Peynet…

Come spesso si fa in questo Circolo, cerchiamo di descrivere la scoperta astronomica come una nuova emozione non molto diversa dai nostri personali stati d’animo. D’altra parte, anche noi siamo Universo come le stelle doppie… e proprio di stelle doppie si parla, la cui curva di luce è stata “disegnata” da Kepler. Se la coppia è molto stretta è facile che essa si mostri attraverso le reciproche eclissi (un vero bacio in diretta). Ma non sempre le stelle sono così spregiudicate… a volte si limitano ad accelerare i battiti del loro cuore quando si trovano molto vicine.

La cosa più commovente è che i due innamorati devono stare per la maggior parte del tempo lontani e quando, finalmente, possono incontrarsi o, quantomeno, sfiorarsi, il loro cuore non può che tradire la passione.

Bene, è ora di tradurre l’avventura amorosa in termini scientifici. Stiamo parlando di stelle doppie in cui la secondaria descrive un’orbita molto eccentrica, portandosi a distanza molto elevate all’apoastro e a distanze anche dieci volte minori al periastro.

Proprio in questo momento, di estremo e rapido avvicinamento, le due stelle subiscono effetti mareali notevoli. Esse cambiano la forma allungandosi verso la/il compagna/o (forse cercando di toccarsi con le labbra?) e il rossore (calore) aumenta. Ne nasce anche un tremore diffuso che si spegne solo lentamente. In poche parole, durante l’avvicinamento notiamo variazioni di luminosità che si ripetono periodicamente, dovute a tutta una serie di effetti sia geometrici che fisici. Una bella storia d’amore che è anche un magnifico laboratorio per studiare gli effetti gravitazionali reciproci.

Una visione artistica del “batticuore” stellare, identificato in molte stelle doppie da Kepler e poi studiato con i telescopi terrestri. Fonte: NASA/JPL-Caltech
Una visione artistica del “batticuore” stellare, identificato in molte stelle doppie da Kepler e poi studiato con i telescopi terrestri. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Ovviamente, Kepler non riesce ad andare troppo in là ed è piuttosto “freddo” rispetto alle ragioni del “cuore”. Troppo indaffarato a riprendere stelle di tutti i tipi e di tutte le categorie, non poteva soffermarsi più di tanto su ogni singolo caso. Le sue indicazioni hanno, però, permesso uno studio spettroscopico più accurato, in cui lo spostamento verso il rosso e il blu ha permesso di ricostruire la vera traiettoria dei due innamorati.

Orbite molto eccentriche, con passaggi molto ravvicinati e, quindi, effetti mareali molto intensi dovrebbero portare a una circolarizzazione dell’orbita (un vero e proprio matrimonio). La situazione va quindi studiata a costo di violare la privacy. Probabilmente chi disturba uno svolgimento “normale” della storia potrebbe essere un terzo incomodo (l’eterno triangolo?). Tutto è ancora da capire e da descrivere… comunque benvenuti fra noi a questi innamorati così discreti e così all’antica…

Lavoro originario QUI.

 

Non solo storie di coppie innamorate in questo Universo... abbiamo anche conosciuto figli ribelli che scappano da casa, madri cannibali che divorano figli neonati, madri amorevoli che seguono il figlio anche da lontano e mamme talmente piccole che non si pensava potessero avere figli

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