03/11/16

L'esilio di un buco nero *

Questo articolo è stato inserito nella serie "L'Infinito Teatro dei Buchi Neri", che raccoglie in modo organico gli articoli più significativi sull'argomento.

 

Li chiamano i "mostri" dell’Universo, hanno una potenza impressionante, divorano materia e informazione, ma possono anche rimanere soli, affamati e tristi nell’infinito teatro dell’Universo. Anche i più forti possono soffrire di un’eterna solitudine.

Sappiamo che quasi ogni galassia ha nel suo cuore più interno, protetto da miliardi di stelle e di nubi di gas e polveri, il suo padrone incontrastato, un buco nero con una massa che va da milioni a miliardi di volte quella del Sole (della loro importanza abbiamo parlato QUI e QUI). Un padrone insostituibile che agisce come motore e regolatore del suo enorme regno, un padrone lungimirante e severo, a volte anche prepotente. Quando ha fame non si cura di ciò che lo circonda e si nutre di gas e di stelle senza chiedere permesso, come questo, ma, a volte, è anche capace di mettersi a dieta

Sappiamo che deve mangiare se vuole continuare nel suo insostituibile lavoro, ma il modo con cui lo fa incute paura e soggezione in tutta la sua galassia. Un suo gesto può decidere il sonno o il risveglio del suo regno e, a volte, la paura, per noi umani, potrebbe trasformarsi in rabbia e rancore. E’ il destino di chi sa prendere le sue responsabilità e deve andare dritto senza farsi commuovere più di tanto.

Ce li possiamo immaginare, quindi, come eroi quasi invincibili, capaci di affrontare ogni battaglia, come quelle che li vedono primattori negli scontri tra regni simili. Dopo tante schermaglie mareali, sono loro che si affrontano a singolar tenzone, senza alcun timore reciproco. Miliardi di stelle stanno in attesa degli eventi. Guerre cosmiche però… guerre incruente che si concludono normalmente con paci durature, con il solo scopo di migliorare l' intero impero dell’Universo, dove tutti sono re e pedine allo stesso tempo.

Non è facile per noi uomini capire l’essenza stessa di questi signori che mostrano lati terrificanti e teneri nello stesso tempo. Veri governanti democratici? Può darsi, ma chi di noi ne ha mai conosciuto uno qui, su questo sassolino sporco, intriso d’acqua?

Pochi umani sanno, però, cosa può succedere veramente a qualcuno di questi ingordi e invincibili dominatori del Cosmo. Non tutte le battaglie finiscono in una pace generale. A volte le forze in campo sono troppo diverse e la galassia più grande, quasi senza accorgersene, passa e va, strappando tutta la materia a quella più piccola. Una cosa normale nell’Universo che porta, in fondo, alla creazione di un regno sempre più grande.

Che succede, però al buco nero, padrone e signore della più piccola? Come già detto, spesso e volentieri si unisce al più potente e ci regala perfino le onde gravitazionali, ma altre volte la fine è ben più triste e solitaria.

Un destino che preferisce non mostrare e vivere in perfetta solitudine. Un esilio silenzioso e oscuro che passa del tutto inosservato. Non facciamoci, però, commuovere più di tanto: se qualcosa capita nell’Universo deve avere una sua ragione ed è solo la nostra visione troppo soggettiva a essere emotivamente scossa.

Un  esilio mai veramente visto in precedenza, che il VLBA è riuscito a cogliere in un momento critico e di cui ha immaginato il futuro.

Una piccola galassia è stata inglobata in una ben più grande e massiccia. Niente di strano, ma il signore della più piccola ha continuato la sua corsa, a più di 3000 km/sec, restando solo con un piccolo disco di accrescimento, una piccola e limitata razione di cibo. Magari si trascina anche un po' di stelle come corteo... ma stelle che si spegneranno e non porteranno nuova vita. Nella sua folle corsa si trascina ancora gas ionizzato, quasi fosse una coda di materia che non ha ancora deciso cosa fare.

Rappresentazione artistica della perdita del regno galattico di un buco nero supermassiccio che continua la sua esistenza con un esilio solitario. Fonte: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF
Rappresentazione artistica della perdita del regno galattico di un buco nero supermassiccio che continua la sua esistenza con un esilio solitario. Fonte: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF

Poi tutto tacerà e, lentamente, il grande signore rimarrà solo senza più materia attorno o, al limite, invisibile come lui. Un buco nero potentissimo, ma del tutto invisibile, perso nel vuoto cosmico (che, a quanto pare, sarebbe anche disseminato di miliardi di buchi neri stellari, come abbiamo visto QUI e QUI). Chissà quanti ce ne sono come lui…

No, non rattristiamoci più di tanto, prima o poi troverà qualcuno o qualcosa e, forse, riuscirà a ricrearsi un regno. Oppure si abituerà al lungo riposo (dopo tanta fatica… una bella pensione…). Noi non lo sappiamo, ma l’Universo sicuramente sì…

Penso che non vi sia nemmeno bisogno di tradurre questa triste (forse) avventura in linguaggio scientifico (la potete trovare un po’ ovunque). Noi sappiamo leggere benissimo le emozioni dei nostri piccoli e grandi attori dell’immenso teatro del Cosmo e comprenderne le reazioni.

Articolo originale QUI

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Caro Enzo a ma sembra che questi Grandi e Potenti Attori dell'Universo abbiano un loro preciso comportamento un po' come nei vari aspetti degli esseri umani e quindi penso anche che, si potessero studiare meglio, diciamo, "a fondo" (oddio, la vedo dura), forse scopriremo che sono anche ben diversi tra loro e con funzioni anche diverse ma fondamentali nel Teatro Cosmico.

  2. Gianni Bolzonella

    Credo che ogni forma nell'Universo abbia una sua funzione,che poi dovrà esercitare fino in fondo.Non c'è amore non c'è pietà,come il cavaliere davanti alla battaglia,come il suo cavallo che avanza mordendo il freno dalla paura.La grandezza delle cose e degli uomini che hanno consapevolezza di questo sarà il premio o il declassamento per la futura forma che ci sarà assegnata.Se invece finisce tutto qui,ritorneremo ad essere quello che eravamo prima di nascere,senza dolci ma anche senza raffreddori!

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