19/07/17

I Racconti di Ciccio e Astericcio (12): VIAGGIO NEL "PIANETA INFORMAZIONE" (3° parte)

"Saper leggere allunga la vita. Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità.” (Umberto Eco)

 

Personaggi e interpreti principali:

Scherzy: un abitante del pianeta Papalla in vacanza sulla Terra

Astericcio: un riccio proveniente da un pianeta troppo perfetto

Ciccio: un riccio terrestre di grande esperienza

Mimì, Tigotta e Bianchina: tre gattine molto vivaci e riflessive

Mauriccio: un riccio proveniente dal Pianeta Informazione

Micione: il Dongiovanni del quartiere

Curiosità: spirito della conoscenza amico di tutti i grandi personaggi storici

Papamicio: uno scienziato burbero dal cuore tenero, proprietario del giardino che ospita i piccoli amici

Daniccia e Barbariccio: le narratrici

 

Ritorno

 

Papamicio: NOOOOOOO!!!!!!! Ma non potevi attivare l’atterraggio morbido con paracadute invece di usare quei malefici retrorazzi che hanno bruciato il cespuglio di salvia a cui tenevo tanto, maremma papalla???

Scherzy: Ooooops… perdonami Papamicio, ma stiamo tutti fremendo dalla voglia di raccontarti cosa ci è accaduto durante questo viaggio e avevamo fretta di arrivare: col paracadute avremmo impiegato più tempo e avremmo rischiato di atterrare nel torrente. Invece eccoci qui, non sei contento?!?!

Papamicio: Beh, sì, certo che lo sono… ero anche un po’ preoccupato perché siete in ritardo. Ma, per tutti i papalli spapallati, quella salvia mi serviva! Va beh, lasciamo perdere, tanto è inutile ragionare con te… sei fatto così, prendere o lasciare!

Scherzy: Grazie Papamicino mio, ti voglio bene anch’io!

Papamicio: (Non immaginavo di poter essere così paziente, mi faranno santo…) E voi, piccoli tesori miei, cosa aspettate ad abbracciarmi?

TUTTI: Arriviamo!!!

Mimì: Sapessi quante cose abbiamo da raccontarti! E’ stato tutto molto emozionante: il viaggio in astronave a velocità iperionica…

Ciccio: …ammirare la costellazione di Orione mentre cambia forma e diventa irriconoscibile…

Bianchina: …capire perché il Sole è verde…

Astericcio: …giocare all’effetto doppler…

Tigotta: …per non parlare poi della gita sul pianeta di Mauriccio e di tutti i suoi amici un po’ strani che abbiamo incontrato!

Scherzy: Già! Dov’è finito Mauriccio? MAUUUUUU!!!!!

Mauriccio: Eccomi, eccomi! Non volevo disturbare la vostra riunione familiare…

Papamicio: Toh! Un riccio con le antenne mancava nel mio ormai cosmopolita giardino… benvenuto, da dove vieni?

Mauriccio: Vengo da un pianeta molto lontano… ma così, su due zampe, non saprei dirti in quale posizione e a quale distanza si trova rispetto alla Terra.

Scherzy: Queste informazioni tecniche possiamo averle dal computer di bordo dell’astronave, ma non sono così interessanti… quel che è molto interessante, invece, è come passano il tempo molti degli abitanti di quel pianeta!

Ciccio: Oh sì, non hai idea di come sono strani! A partire dai Memor…

micione
Da notare la somiglianza di Micione con uno dei più famosi ed affascinanti protagonisti dello star system felino

Micione: QUAL BUON VENTO! Finalmente siete tornate micette mie, mi sentivo così solo…

Bianchina: Ah, giusto tu, mascalzone d’un gatto spelacchiato! “Solo un tuo bacio, Tigotta mia amata, farà risplendere questa giornata”… Cos’hai da dire a tua discolpa, sentiamo, sono tutta pelo e orecchie!!

Micione: E di cosa mai dovrei discolparmi, tesoruccio mio, lo sai che sei tu la micia che sento più vicina, maomao!

Mimì: Fatti più in là, Bianchina, ci penso io a sistemare questo Donmiciogiovanni da strapazzo! Ma non ti vergogni, eh?!?

Micione: Su, Mimì, ora che ti guardo negli occhi so che sei tu la più vicina al mio cuore…

Tigotta: Lascia che sia io, caro Micione, ad avvicinarmi il più possibile alla tua anima e al tuo corpo, così posso... ridurti in polpette!!

Papamicio: Ah ah ah! Non ti pensavo così ingenuo, Micione, da credere che le mie argute micine potessero farsi ingannare da questi puerili giochetti di parole!

Micione: Ma no… ehm ehm… il fatto è che…

Scherzy: Il fatto è che non sei un gatto, ma un pollo! Le tue finte verità non ingannano nessuno!

Micione: Come finte?? Quel che dico corrisponde sempre al vero, dovete credermi micette mie belle!

Papamicio: Tecnicamente non hai detto bugie a nessuna di loro poco fa, ma l’INFORMAZIONE che è arrivata a tutti noi è che stavi tentando di ingannarle!

Micione: Ma no… è solo che mi piacciono tutte e tre e non so decidermi… avete voluto la verità, eccola!

Bianchina: Grazie per l’informazione, ma è ormai è troppo tardi, non potrei mai perdonarti di avermi preso in giro in modo così ignobile!

Mimì: Neanch’io (sigh…)

Tigotta: Io nemmeno! Ma se vorrai aiutarmi a catturare topolini, possiamo rimanere buoni amici.

Papamicio: Fa’ tesoro della lezione che hai imparato oggi, Micione: le informazioni si trasmettono in molti modi e il linguaggio è solo uno di essi, spesso neanche il più importante! Tu dicevi una cosa, ma a tutti noi è arrivata un’informazione diversa e abbiamo capito che la verità era un’altra.

Micione: Ok… ho capito… spero che possiate perdonarmi, io vi voglio bene.

Papamicio: Anche noi te ne vogliamo! Vedrai che tutto si sistemerà, abbi solo un po’ di pazienza.

Micione: Allora me ne vado, ma è un arrivederci… a presto!

Tigotta: Non troppo presto, però!

Ciccio: Ohhh… ora che quel guastafeste se n’è finalmente andato possiamo raccontarti la nostra avventura! Non crederai alle tue orecchie, pensa che questi Memorioni passano le loro giornate a…

Mauriccio: Sniff… sniff… ma cos’è questo odore?

Papamicio: Oh porc… ho lasciato le salsicce sul barbecue, speriamo che non si siano bruciate! Corro a vedere!

Asty-barbecue2Astericcio: Tranquilli! Mentre vi perdevate in chiacchere con quello scansafatiche di Micione, sono venuto io a controllare le salsicce e, già che c’ero, ho verificato che fossero buone… ebbene, lo sono!

Scherzy: Spero che sia rimasto qualcosa anche per noi, il mio pancino ha tanta famina…

Astericcio: Ma certo! Le avrei mangiate anche tutte ma mi sono scottato la lingua con il primo boccone e mi sono fermato!

Mauriccio: Non vedo l’ora di assaggiare queste… come si chiamano… sarciocce? Profumo e aspetto sono molto invitanti.

Scherzy: S-A-L-S-I-C-C-E, Mau, salsicce! Sono una squisitezza tutta terrestre e mangiarle intorno al fuoco è un’esperienza che gratifica sia il corpo che l’animo!

Papamicio: Eh sì… siamo in presenza di uno dei pochi casi in cui possiamo vivere un’esperienza con tutti i nostri cinque sensi e trarre da essa un’informazione completa e inalterabile!

Ciccio: Cosa vuoi dire? Non capisco…

Papamicio: Voglio dire che mangiare una salsiccia cotta sul fuoco non coinvolge solo, come appare ovvio, il gusto. Ma anche l’olfatto che ci fa inebriare con questo meraviglioso profumo, la vista che si appropria di questa grigliata spettacolare stuzzicandoci l’appetito, l’udito che trasmette l’allegro scoppiettio del fuoco ai centri del piacere del nostro cervello ed infine il tatto… vuoi mettere la soddisfazione di mangiare una salsiccia con le mani (quando non scotta troppo) e concludere in bellezza leccandosi le dita??

Ciccio: Hai ragione, Papamicio: l’informazione che ci arriva è proprio completa! Ma perché dici che è anche inalterabile? Cosa significa?

Papamicio: Significa che tutto ciò che percepisci è reale, non è frutto di illusioni e nessuno è in grado di modificare la tua percezione del mangiare la salsiccia intorno al fuoco. È un’esperienza che vivi in modo diretto e non necessita di elaborazioni né interpretazioni!

Ciccio: Elaborazioni e interpretazioni… come quelle che sono necessarie per capire, per esempio, se una stella è vicina o lontana?

Papamicio: Esatto! Hai scelto un ottimo esempio, bravo Ciccio!

Mimì: Ora sì che è bravo... Scherzy in astronave ha fatto una fatica enorme a spiegargli cos’è la parallasse! Ha dovuto usare noi mice per farglielo capire, è stata dura ma ce l’ha fatta.

Papamicio: Quello di cui state parlando è il tipico caso di un’informazione che ci arriva solo grazie alla luce e, per essere correttamente interpretata, necessita di una strumentazione tecnologicamente avanzata e di qualcuno che interpreti nel modo giusto ciò che la strumentazione fa vedere.

Bianchina: Certo! Non dimenticheremo mai la tristezza di Aristarco che aveva capito tutto sulla Terra che girava intorno al Sole e che le stelle fisse, pertanto, avrebbero dovuto disegnare sulla volta celeste un’ellisse nell’arco di anno, ma non riuscì a dimostrarlo perché non aveva strumenti adeguati.

Scherzy: Grande Mente quella di Aristarco, ci sono voluti ben duemila anni prima che la tecnologia le rendesse giustizia!

Papamicio: Le Grandi Menti che hanno solcato il cammino della Conoscenza hanno tutte in comune la capacità di intuire la verità e di cercare riscontri alle proprie intuizioni con esperimenti e/o osservazioni.

Astericcio: Come Galileo! Ve lo ricordate, ragazzi?

Ciccio: E chi potrebbe mai dimenticarsi di aver incontrato un personaggio simile? Ce l’ha confermato anche lui che, ancor prima di puntare il cannocchiale verso la Luna, era certo che non fosse né liscia né perfetta: è per questo che quando vide ingranditi i dettagli delle macchie, capì subito che non erano macchie, bensì valli e crateri, che diventano particolarmente evidenti quando la luce del Sole si stagliava contro le loro sommità creando ombre!

Papamicio: Più o meno la stessa cosa che accadde quando scoprì i quattro maggiori satelliti di Giove: non dimentichiamoci che il suo cannocchiale consentiva una definizione dell’immagine inferiore a quella che oggi si ottiene con un semplice giocattolo, ma lui capì che il balletto di quei quattro puntini ai lati di Giove non poteva che significare una rivoluzione intorno ad esso! Se fosse stato un convinto sostenitore del sistema tolemaico, avrebbe sicuramente fatto un’altra ipotesi o, semplicemente, avrebbe ignorato quell’osservazione.

Mauriccio: Vuoi dire che uno stesso fenomeno, osservato da persone diverse, può dar luogo ad interpretazioni diverse?

Papamicio: Ma certo! Ognuno di noi, per quanto si sforzi di essere obiettivo, interpreta dati, eventi, sensazioni sulla base dei propri convincimenti, formatisi in seguito alle esperienze di vita passate. È normale, pertanto, che si possano trarre informazioni diverse da osservazioni identiche o molto simili.

Scherzy: Se a questo aggiungi chi altera le informazioni in mala fede per trarne un guadagno…

Tigotta: Scommetto che il riferimento agli astrologi è puramente casuale.

Scherzy: Ovvio che no! Ho già detto chiaramente cosa penso di quella robaccia che sono gli oroscopi e non vorrei tornarci sopra!

Tigotta: Oh, certo! E sei stato molto convincente, domani butterò via tutte le copie di Astromicia che avevo messo da parte, te lo prometto Scherzyno mio.

Mauriccio: A volte, però, l’interpretazione sbagliata può essere frutto di incolpevole ignoranza. Penso ai miei amici Memorioni che si limitano a guardare e memorizzare senza provare neanche lontanamente a capire le cause di ciò che vedono.

Ciccio: Ohhhh, grazie Mau per essere finalmente entrato nell’argomento!

Bianchina: Non sono d’accordo sul fatto che l’ignoranza dei Memorioni sia incolpevole! Ricordi, Mau, come si sono arrabbiati quando abbiamo provato a far loro capire che, anche solo ammirando un tramonto, sarebbe stato possibile acquisire informazioni importanti sul loro pianeta e loro stelle?

Mauriccio: Non hai tutti i torti… in effetti nessuno li obbliga a rimanere nell’ignoranza, è una loro scelta di vita.

Papamicio: Certo che può sembrare comodo vivere così… il problema è che c’è sempre chi trae vantaggio dall’ignoranza altrui: questa è un terreno molto fertile nel quale coltivare la paura nel popolo bue e, grazie ad essa, ottenere e mantenere una posizione che dia vantaggi e privilegi di ogni tipo, soprattutto economici!

Astericcio: Ne so qualcosa io! Nel mio pianeta le biblioteche sono illegali e se ti trovano in una delle poche clandestine rischi la galera a vita, ricordate quando ve l’ho raccontato? Ma grazie a voi, ho aperto gli occhi… il Gran Consiglio dei Saggicci ci fa credere che la vita sia fatta solo per lavorare e produrre, ci ricompensa con il soddisfacimento minimo dei bisogni primari - vitto e alloggio – e quando non si è più in grado di produrre… kaputt!! Ci credo che non vogliono farci leggere i libri… hanno paura delle informazioni che potremmo trarre da essi! Magari potremmo capire che nella vita ci sono altre cose interessanti da fare oltre al lavoro e potremmo lottare per ottenerle! E loro? Scommetto che sanno bene come godersela la vita con tutte le ricchezze che accumulano grazie al lavoro di noi ricci comuni!

Papamicio: Per fortuna ciò che avviene su Paradiriccio è un caso limite, anche se qualche esempio di dittatura, che gli si avvicina molto, lo abbiamo avuto anche sulla Terra. Tuttavia, anche se non in modo così eclatante, è normale che chi esercita il potere faccia di tutto affinché il popolo riceva solo determinate informazioni: ovvero quelle che legittimano chi è al potere e delegittimano chi ad esso si oppone.

Mauriccio: Ora che ci penso, è più o meno quello che fanno i miei amici Scrittorioni: scelgono quali notizie diffondere e come farlo. Ho sempre creduto che facessero le scelte per il bene della gente, per farci vivere più sereni, ma ora capisco che quella serenità in realtà serve a qualcun altro! Un popolo tranquillo e sereno, convinto che tutto vada bene perché gli si nascondono o si mitigano le brutte notizie, sarà riconoscente ai propri governanti e non si ribellerà. Dico male?

Papamicio: No, affatto! Hai compreso benissimo, caro Mau! Oltre ai giornali, un altro importante mezzo con cui chi esercita il potere diffonde le informazioni di proprio interesse sono i libri di scuola. A tal proposito, un famoso scrittore italiano del Novecento, tal Giovannino Guareschi, ha scritto una toccante lettera al figlio che inizia così:

Caro figlio, a te ho dedicato questo mio libriccino non approfittando vilmente del fatto che tu sei analfabeta (beato te!), ma perché effettivamente desidero che tu lo legga in seguito e tragga dalle mie povere note qualche insegnamento. Ma dovranno passare ancora degli anni prima che tu esca dalla tua felice ignoranza e sia in grado di raccogliere il senso nascosto nelle parole stampate. E allora le vicende politiche e militari alle quali è connesso il mio racconto saranno cosa oramai passata ai compendi scolastici di storia patria, e quindi falsate nelle loro linee Diarioessenziali e interpretate a seconda delle esigenze del regime politico predominante. E tu non comprenderesti del tutto determinate cose o ne troveresti altre in aperta contraddizione con quella che, a scuola e attraverso i giornali, ti avranno insegnato come la Verità Storica. Per la qual cosa io premetto a queste mie noterelle un chiarimento sulle vicende interessanti la mia cronachetta, affinché tu possa interpretare ogni avvenimento in essa descritto al lume della “Vera – Verità – Storica” che è poi quella che rispecchia il mio pensiero politico personale: ma che, se non è la “Vera – Verità – Storica – In Senso Assoluto”, è senza dubbio più raccomandabile di quella Verità che ti ammannirà la Storia Ufficiale, perché, mentre la Storia Ufficiale lavora a beneficio di chi la stipendia e se ne infischia di te, io lavoro a tuo beneficio e ti voglio bene” (da "Il Grande Diario - Giovannino cronista nel lager" 1943-45).

…si riferisce al racconto di un tragico periodo storico che ebbe inizio l’8 settembre 1943, che lo scrittore visse in prima persona, e volle descriverlo al figlio, allora piccolo, in modo da lasciargli una testimonianza che fosse il più obiettiva possibile. Era certo che nei libri di storia sarebbe stata raccontata solo una parte della verità…

Mimì: E’ un bel problema questo, non ci avevo mai pensato… ma allora, se non ci possiamo fidare neanche dei libri di scuola, come possiamo capire chi ci dà informazioni corrette?

Tigotta: Forse quella strana scatola, da cui escono suoni e immagini, che Papamicio guarda ogni sera prima di addormentarsi?

Papamicio: Si chiama televisione, Tigotta, e la guardo PER addormentarmi…

Ciccio: Ma sì, certo! Ricordo di aver visto, tempo fa, la nostra amica notturna che la guardava mentre una signora consigliava di usare il detersivo Più-Bianco-Non-Si-Può e mostrava delle tovaglie piene di macchie che scomparivano come per magia. Qualche giorno dopo ho notato una confezione di quel detersivo sulla sua lavatrice… evidentemente quella signora in televisione ha detto la verità!

Papamicio: Ma no! Quella era solo una pubblicità che serve ad aumentare le vendite di quel detersivo, non dice la verità! O, bene che vada, non dice bugie enormi, ma l’informazione che ci dà è tutt’altro che obiettiva, perdincibacco!

Ciccio: Ma allora l’amica notturna è una credulona?

Papamicio: Certo che no! La tua amica notturna forse compra quel detersivo da sempre perché le piace oppure lo ha preso perché era in offerta o lo ha scelto a caso tra tanti altri nello scaffale; può anche darsi che si sia fatta influenzare da quella pubblicità e abbia voluto provarlo per curiosità. Ma una cosa è certa: quando ha visto in tv le macchie sulle tovaglie sciogliersi istantaneamente, ha capito che era solo una “magia” pubblicitaria e non ha creduto neanche per un momento che ciò possa davvero avvenire.

Mauriccio: Ma questa è una truffa!

Papamicio: No, non è una truffa… noi umani conosciamo le regole della pubblicità e sappiamo bene che certi messaggi non sono da prendere alla lettera, ma sono solo delle piccole favole televisive.

Tigotta: Ho capito, ho capito… anche la televisione ci dice bugie! Quindi non era vera neanche la notizia di quell’uragano di cui parlavano la settimana scorsa e che tu stavi ascoltando durante la cena! Giusto?!?

Papamicio: Aspetta Tigotta, non fare confusione: quello era un telegiornale, non pubblicità, ed è una trasmissione fatta apposta per diffondere notizie vere. Quell’uragano purtroppo era verissimo!

Tigotta: Ah! Bene a sapersi! Ciò significa che l’anno prossimo pagherai meno tasse, come ha detto quel signore in giacca e cravatta che hanno fatto parlare al telegiornale dopo la notizia dell’uragano?

Papamicio: Lo spero, ma sinceramente ne dubito! Quel signore è un ministro e vuole farci credere che il governo sta lavorando bene. E forse qualcosa di buono lo sta facendo, ma di sicuro non tutto. La riduzione delle tasse la promettono tutti per ottenere consenso, ma a me sembra di pagarne sempre di più…

Tigotta: Allora vedi che avevo ragione e non ci si può fidare neanche di ciò che viene detto al telegiornale??

Papamicio: No… anzi sì… ma non sempre… forse… insomma, mannaggia Tigottina bella, hai toccato un argomento molto delicato tutt’altro che banale né semplice da spiegare!

Astericcio: Ma dai, Papy, non vorrai farci credere che esiste un argomento difficile che tu non riesci a rendere comprensibile anche per noi?!

Papamicio: E invece è proprio così! Mi viene naturale cercare di spiegare in modo semplice i fenomeni naturali che si verificano nel nostro meraviglioso Universo, perché essi stessi sono semplici e rispondono ad una logica immutabile e quando non la capiamo è solo per la limitatezza della nostra conoscenza o l’inadeguatezza della nostra tecnologia. Tutt’altra cosa è spiegare come capire quando noi umani diciamo la verità o una bugia o una non-verità… non esiste né esisterà mai una formula da applicare per risolvere questo problema! Questo è principalmente dovuto al fatto che la logica che guida le azioni umane è tutt’altro che semplice e immutabile ma, soprattutto, è guidata dagli scopi che vuole raggiungere affermando quella verità, quella bugia o quella non-verità!

Mimì: Non è possibile, non ci credo, deve pur esserci un modo per capire chi dice la verità e chi no!

Scherzy: Temo che su questo Papamicio abbia ragione, piccolina. Regole certe nessuno le avrà mai, l’unica difesa è non rimanere nell’ignoranza: leggere, studiare, parlare con persone che la pensano in modo diverso sullo stesso argomento, informarsi con ogni mezzo possibile e immaginabile, anche guardare la televisione… l’importante è fare tutto ciò con umiltà e voglia di apprendere e mettersi in discussione, ma, soprattutto, con la consapevolezza che di imparare non si finisce mai!

Papamicio: Ben detto, Scherzone mio, ogni tanto anche tu dici qualcosa di giusto!   scherzy triste

Scherzy: (Sembra un complimento, ma non ne sono mica convinto… sob…)

Papamicio: La miglior garanzia per non cadere vittima di informazioni non corrette, se non addirittura truffaldine, è fare ciò che ha consigliato Scherzy. E’ quello l’unico modo, infatti, di coltivare la propria capacità di pensare autonomamente e di sviluppare quello che chiamiamo la coscienza critica!

Ciccio: Oh, mammariccia mia, si ricomincia con i paroloni e mi gira la testolina!

Papamicio: Devi scusarmi, Ciccetto, lo sai che ogni tanto mi faccio prendere la mano dai miei sermoni e parto in quarta… in realtà stavo solo dicendo che è importante pensare con la propria testa e non accettare mai passivamente, senza riflettere, ciò che ci viene detto. Il dubbio, ricorda, è sempre stato e sempre sarà motore della conoscenza e del progresso.

Ciccio: Quindi anche i ragazzi a scuola devono dubitare di ciò che dicono gli insegnanti?

Papamicio: In un certo senso sì… ma lascia che mi spieghi meglio: non voglio dire che i ragazzi non devono credere a ciò che viene loro insegnato a scuola, ci mancherebbe! Voglio solo dire che ciò che ogni buon studente dovrebbe fare è non limitarsi a memorizzare le nozioni che impara, ma cercare di elaborarle e trovare collegamenti tra di esse. A volte, poi, anche gli insegnanti sbagliano e solo uno studente allenato a pensare con la propria testa può accorgersene.

Bianchina: Ho capito! Ci si può fidare solo di se stessi, non c’è altra soluzione!

Scherzy: Non sarei totalmente sicuro neanche di questo… a volte la memoria ci gioca brutti scherzi. Non dimenticherò mai il mio saggio papalnonno: era stato un ottimo insegnante di scienze e, che mi spiegasse l’origine dei vulcani, la natura delle comete, come si riproducono le tartarughe marine o perché si formano le maree oceaniche, pendevo dalle sue labbra. Era un appassionato della natura e quel che non sapeva non esitava a studiarlo per poi raccontarmelo. Fino a quando la sua memoria iniziò a perdere colpi e peggiorò sempre di più, fino al punto in cui smise di riconoscere anche me… sniff…

Bianchina: Mi dispiace averti fatto ricordare questa storia, Scherzyno… ti chiedo scusa.

Scherzy: Non devi scusarti, mi fa sempre piacere ricordare il mio caro papalnonno. E questa volta l’ho fatto per dimostrarti che a volte anche gli individui più saggi e sapienti possono non essere più attendibili perché perdono tutta o parte della loro memoria. Ma anche senza arrivare a casi come il suo che si era ammalato, è frequente in molti individui perfettamente sani la formazione di falsi ricordi: eventi mai accaduti che emergono nella memoria, forse perché molto desiderati o molto temuti, come se fossero reali! Anche in questo caso, può capitare di raccontare una bugia in totale buona fede.

Il Gran Saggio Memory-One, lontano parente di un altro famoso e vetusto saggio...
Il Gran Saggio Memory-One, lontano parente di un altro famoso e vetusto saggio...

 

Mauriccio: Spero che questa cosa non capiti al nostro Memory-One… è una colonna portante della nostra piccola comunità, sarebbe un disastro se non potessimo chiedere consiglio a lui ogni volta che abbiamo un problema da risolvere o una decisione difficile da prendere!

 

Mimì: A proposito di Memory-One… vediamo se Papamicio sa risolvere l’indovinello che ci ha fatto!

 

 

Al gran portale di una città

ci son due guardie che dan l'altolà

una è bugiarda ma l'altra è sincera

l'informazione vorrei fosse vera.

 

Dopo il cancello si sdoppia la via

ma quella giusta non sai quale sia. 

Una ti porta al castello del re

l'altra alla strega che aspetta sol te

per trasformarti in statua  di sasso.

Meglio saper dove porta il tuo passo

 

Eccoti allora il giusto consiglio,

chiedi a una guardia con fiero cipiglio:

 

Dimmi guardiano, se chiedo al tuo amico

qual è la via per il luogo più aprico

destra o sinistra mi risponderà?

Ché tutto il giorno non posso star qua.

 

Papamicio: Oh, ma è facile, dai, come fate a non capire?!

Mauriccio: Sarà anche facile, ma se non so chi è sincero e chi è bugiardo, come faccio a decidere a chi dare ascolto?

Papamicio: Sono sicuro che può arrivarci anche Ciccio! Su, piccoletto, ragiona: la strada che porta alla salvezza è quella a destra, e tu chiedi ad ognuna delle guardie cosa risponderebbe l’altra alla domanda “quale strada devo prendere per salvarmi?”

Ciccio: Mmm… dunque, vediamo… la guardia sincera sa che l’altra è bugiarda e risponderebbe di andare a sinistra, poiché è sincera la sua risposta sarà “sinistra”. Quella bugiarda, invece, sa che l’altra è sincera e consiglierebbe di andare a destra, ma visto che è bugiarda, la sua risposta sarà “sinistra”…

Papamicio: Quindi…???

Ciccio: Ma certo, è banale, come abbiamo fatto a non pensarci da soli? Il segreto è nel come si pone la domanda! Se si chiede cosa risponderebbe l’altro, il problema è risolto: entrambi daranno la stessa risposta e basterà fare il contrario!

Papamicio: Il che ci porta, dritti dritti, a riflettere sul fatto che anche un’informazione deformata può essere gestita con sapienza per ottenerne una corretta! Sapeste quante volte noi astronomi abbiamo a che fare con deformazioni da interpretare e “raddrizzare”!

Mauriccio: Interessante… spiegati meglio, per favore.

Papamicio: La luce è l’informazione regina per studiare il teatro dell’Universo e tutti i suoi attori, l’unica in grado di farcelo conoscere, ma è capace di giocarci tiri mancini. Sarebbe molto meglio poter usare il tatto, attraverso il quale la misura di un qualcosa non sarebbe influenzata dalla lentezza della luce o dalle sue deformazioni. Finalmente sono state rilevate le onde gravitazionali, ma il loro studio è appena agli inizi e ne dovrà passare di acqua sotto i ponti prima di poterle utilizzare a 360 gradi per ottenere nuove interessanti informazioni! Insomma, non potendo toccare con mano ciò che si osserva in cielo, date le incommensurabili distanze in gioco, non ci resta che imparare ad interpretare ciò che ci raccontano i fotoni, anche quando lo fanno in modo strano o si divertono a prenderci in giro.

Mauriccio: Puoi fare qualche esempio? Muoio di curiosità!

Papamicio: Con piacere! La prima cosa che mi viene in mente è l’ottica adattiva dei telescopi, grazie alla quale si riescono a correggere le immagini degli oggetti celesti deformate dalle turbolenze dell’atmosfera terrestre. Guarda qui…ottica-adattiva

Mauriccio: Perdinciriccio! Due stelle che sembravano una!

Papamicio: Queste immagini sono ancora più spettacolari… secondo te cosa raffigurano?

 

lenti

 

Mauriccio: Stelle avvolte da aloni di materia oscura?

Ciccio: Uao! Sono riusciti ad osservarla con speciali telescopi?

Papamicio: Macché! E sono pronto a scommettere che non ci riusciranno mai, ma questa è un’altra storia, forse prima o poi ve la racconterò… qualcun altro vuole provare ad indovinare cosa sono quelle linee curve azzurrognole che abbracciano quelle galassie?

Astericcio: Materia espulsa dalle supernove che forma un disco intorno alla galassia?

Ciccio: Rifiuti spaziali di civiltà aliene?

Papamicio: Spero che tu stia scherzando, Ciccio… ok, ok… ve lo dirò io, chi non conosce questo fenomeno non potrebbe mai immaginare che quelle curve più o meno discontinue non sono altro che altre galassie, poste dietro quelle in primo piano, che non riusciremmo a vedere se non fossero coperte da esse!

Bianchina: Ma dai! Da quando in qua un oggetto che ne copre un altro, riesce a far vedere quello che sta dietro? E’ un controsenso… chi può avere inventato una fandonia del genere?

Papamicio: Nessuna fandonia, Bianchina mia, ma una verità scientifica verificata e consolidata che si chiama effetto lente gravitazionale, ipotizzata da una delle menti più brillanti e geniali che abbia calpestato il suolo terrestre. Vi dirò di più… se non ci fosse arrivato lui a spiegare questo meraviglioso fenomeno, forse ora noi lo osserveremmo senza renderci conto di cos’è. E mi viene la pelle d’oca al pensiero che lui lo ha teorizzato, ma non è mai riuscito a vederlo con i propri occhi perché la tecnologia del tempo in cui ha vissuto non era ancora all’altezza! Lo stesso dicasi per le onde gravitazionali a cui ho accennato poc’anzi.

FRUSH PLUFF SPLANF FFFFF SWOOSH SVIIISH

Curiosità: Promessa mantenuta, ragazzi! Non è stato facile, ma con qualche conoscenza e il contributo di un aiutante in gamba come Albert, ce l’ho fatta a riaprire uno strappo nello spazio-tempo!

einstein-marameoALBERT EINSTEIN: Eccomi qua! Finalmente potrò finire di raccontarvi la storia che ho iniziato la volta scorsa!

TUTTI: EVVIVA!!!

Papamicio: Sei un mito, Curiosità! Non potevi scegliere momento migliore per tornare da noi, stavamo giusto parlando di Albert!

Mauriccio: Ah sì? E’ questo lo scienziato che ha spiegato quelle onde e quelle lenti?? Mi sembrava di aver capito che non fosse più da tempo su questo pianeta… oddio, forse sto cominciando a risentire della stanchezza del viaggio…

Mimì: No, no, Mau, è tutto a posto, tranquillo! Sai, in questo giardino ogni tanto accadono cose strane, ma ci farai l’abitudine, non preoccuparti!

Mauriccio: Lo spero… (sob!)

Papamicio: Che gioia rivederti, Albert! Stavamo facendo due chiacchiere su come interpretare le informazioni che ci arrivano deformate dall’Universo e stavo giusto illustrando quell’affascinante effetto lente che tu hai mirabilmente spiegato senza mai poterlo vedere con i tuoi occhi!

Albert: Ah sì?! Vuoi dirmi che esiste davvero?? Bene a sapersi… sai, in realtà qualche dubbio ce l’avevo, ora posso confessarlo.

Papamicio: Esiste, esiste… e, grazie ad esso e alle tue equazioni che ci hanno insegnato come interpretarlo, la nostra conoscenza dell’Universo ha fatto un balzo in avanti incredibile! Pensa che siamo addirittura riusciti a vedere in diretta i primi istanti dell’esplosione di una supernova, dopo che era già apparsa due volte: la terza l’abbiamo prevista e abbiamo puntato i telescopi nel posto giusto al momento giusto!

Albert: Uao, sinceramente non avevo pensato ad una simile applicazione di quel fenomeno! Bravi, bravi… tutto ciò mi rende immensamente felice.

Scherzy: Scusa, Papamicio, a proposito di applicazioni a cui Albert non aveva pensato, mi torna in mente quella cosa di cui mi parlavi la scorsa settimana durante la nostra passeggiata… ricordi? Se non sbaglio aveva a che fare con un righello che si muove molto velocemente, quasi come la luce…

Albert: Interessante… ti stai riferendo alla mia Relatività Ristretta?

Scherzy: Sì, credo di sì… però mi sembra di ricordare che, invece di contrarsi per l’osservatore, quel righello si dilatasse… o no?!

Albert: No, no! Sicuramente ricordi male: un corpo in movimento uniforme a velocità relativistiche mantiene la sua lunghezza nel proprio sistema di riferimento, ma appare contratto ad un osservatore esterno che si consideri fermo. Su questo non ci possono essere dubbi!

Papamicio: Certo, Albert, il problema è che Scherzy – come spesso accade – non si è espresso bene. Quello che voleva dire è che quel righello, se fotografato, appare più lungo quando si dirige verso la macchina fotografica.

Albert: Ma che storia è questa? Vuoi dire che una macchina fotografica è un osservatore speciale le cui regole sfuggono alla Relatività Ristretta?

Papamicio: No, tutt’altro! La tua teoria rimane applicabile, è solo che una cosa è MISURARE una contrazione, come dici tu, e un’altra è VEDERE o FOTOGRAFARE qualcosa. La causa, come puoi immaginare, è legata al fatto che la luce, pur velocissima, impiega del tempo per arrivare all’osservatore. A spiegare questa apparente realtà hanno provveduto Penrose e Teller nel 1959, anche se in realtà, il fenomeno era già stato evidenziato nel 1929 da Lampa.

Albert: Sì, sì, mi sembra di ricordare qualcosa, ma avevo molte altre cose da fare… Comunque è proprio vero che non si finisce mai di imparare!

Papamicio: E io sarò fiero di poterti aiutare in tal senso! Ho giusto scritto qualche articolo sull’argomento, non vedo l’ora di fartelo leggere, mamma mia che emozione!

Scherzy: Ehm… ehm… mi rendo conto che stiamo vivendo un momento di importanza storica e comprendo tutta la tua emozione, Papamicio, ma i nostri pancini hanno fame e quelle deliziose salsicce sono pronte… che ne diresti di fare una pausa?

Albert: Salsicce?? Che meraviglia!! Stavo giusto chiedendomi da dove stava arrivando questo profumino celestiale, altro che Relatività Ristretta! Se ci fosse anche qualche buona birretta tedesca in frigo, sarebbe un connubio perfetto!

Papamicio: Che domande, certo che ce l’ho! Gustiamoci questo ottimo pasto, dopodiché continueremo il discorso.

 

gruppo2

BUON APPETITO AI NOSTRI PICCOLI E GRANDI AMICI

E ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA IMPERDIBILE PUNTATA !!!

Tutti i racconti di Ciccio e Astericcio sono disponibili nella rubrica ad essi dedicata

2 commenti

  1. maurizio

    Questa narrazione conduce per mano alla scoperta di tanti diversi modi di osservare il mondo delle cose e dei ragionamenti, con la mente libera da pregiudizi. E' certo una gran cosa. In piú  si respira lo stesso clima di incanto di una saga Tolkieniana.
    Brave, ragazze riccio, anche per la ricca collezione di "foto" individuali e di gruppo che riccamente illustrano le avventure dei nostri eroi.

  2. Barbariccio & Daniccia

    Grazie a te, amico riccio, per gli spunti e l'aiuto che ci dai!

    :-D

     

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