03/05/18

Il Sole è sempre più svogliato...

Malgrado i climatologi e gli astrofisici solari ce l'abbiano messa tutta, nessuno è riuscito a prevedere un minimo solare così basso e prematuro. Basta un figura per capire che, se c'è qualcosa che potremmo non vedere  per un po', sono le macchie solari e non la... neve. E, intanto, i raggi cosmici aumentano...

"Current solar cycle 24 is declining more quickly than forecast. The smoothed, predicted sunspot number for April to May, 2018 is about 15; however, the actual monthly values have been lower. Will solar minimum be longer than usual or might solar cycle 25 begin earlier? Leading solar and space science experts will convene a meeting in the coming years and attempt to predict solar cycle 25. (Il corrente ciclo 24 sta terminando molto più in fretta del previsto. La curva delle macchie solari aspettata doveva essere, per aprile-maggio 2018, intorno al valore 15; tuttavia, il valore mensile attuale è decisamente più basso. Il minimo solare sarà più lungo del solito o il ciclo 25 sta iniziando in anticipo? I maggiori esperti del Sole e delle scienze spaziali si riuniranno in un congresso per cercare di capire cosa ci si può attendere dal ciclo 25.)".

Nella frase riportata con apparente freddezza dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) si nasconde non poca preoccupazione. Il Sole è nettamente più svogliato di quanto si potesse pensare e nemmeno previsioni in accordo con il minimo di Dalton sono riuscite a prevedere ciò che sta succedendo. Basta guardare la figura che segue e che mostra il ciclo 24 che sembra aver raggiunto il minimo ben prima di quanto ci si poteva aspettare (linea rossa).

SolarCycle_graphic

Le previsioni per il ciclo 25 (sta già iniziando o ci sarà un minimo molto lungo?) sono estremamente importati sia per la risposta atmosferica (con un netto aumento di nuvolosità, ormai accettata anche dalla NASA), sia per una sempre più debole difesa contro i raggi cosmici. Non sarebbe nemmeno impossibile una nuova regola per le quote di volo intercontinentali o per la loro frequenza. Non solo gli astronauti rischieranno sempre di più, ma forse anche i normali viaggiatori.

Per adesso, l'andamento del ciclo solare è seguito dai soli specialisti, ma chissà se prima o poi anche i media se ne accorgerano e scateneranno qualche nuovo teatro catastrofista, cambiando tutte le carte in tavola? Qualcuno troverà sicuramente il modo di guadagnare su un Sole svogliato, magari spingendo a premunirsi contro un clima più rigido e/o consigliando una qualche tuta anti radiazioni (più o meno quello che facevano negli anni '70...). Noi, nel nostro piccolo, cercheremo di darne conto mese per mese, seguendo l'andamento reale e le ricerche (scientifiche) che l'accompagneranno.

 

QUI una selezione di articoli su clima, Sole e riscaldamento globale.

14 commenti

  1. Arturo Lorenzo

    Leggerò puntualmente e avidamente gli aggiornamenti, considerate le ricadute dell'attività solare pure sulle radiocomunicazioni ionosferiche (d'amatore). Ormai da diversi anni, aggiorno periodicamente con i dati ufficiali il grafico che illustra l'andamento nel tempo dello "smoothed sunspot number". In questo grafico ho riportato anche le curve relative a tutti i cicli solari che sono stati monitorati da quando si è iniziato a studiare scientificamente l'attività solare. Dal grafico si nota che il ciclo solare #24 è tra i più deboli di quelli studiati. Chi volesse vedere il grafico, lo trova seguendo questo link. E' aggiornato a dicembre 2017.

  2. Grazie infinite caro Arturo!!!! preziosissimo contributo per chi vuol sapere ... :-P

  3. Fiorentino Bevilacqua

    Guardando le curve dei vari cicli, si vede che una buona parte di essi ha due massimi, con il primo, generalmente, più basso del secondo; ma il primo è come se fosse preceduto da una gobba. Non si riesce a capire, data la somiglianza dei colori, a quale ciclo corrisponda ciascuna curva. Perché è così?

  4. caro Fiore,

    innanzitutto ricordiamoci che le motivazioni dei cicli solari sono ancora ben lontane dall'essere risolte. Se ne possono studiare gli effetti, ma è ben difficile capirne perfettamente le cause. Ricordo che alcuni modelli prevedevano una doppia "punta", ma soprattutto una fase costante o quasi in corrispondenza del massimo. Il modello a doppia dinamo, di cui avevamo già parlato, sembrerebbe funzionare, ma...

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/12/02/la-doppia-dinamo-solare/

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/07/20/la-doppia-dinamo-solare-e-il-prossimo-raffreddamento-globale/

    Il Sole, questo (quasi) sconosciuto... :wink:

  5. Mario Fiori

    Carissimo Enzo cerco di capire, ma un ciclo 25 piuttosto tosto ha avuto precedenti uguali o simili nella storia (per quanto possibile sapere o dedurre) o sarebbe una vera e propria novità ?

    Ci sono sicuramente stati periodi che, inconsapevolmente per l'uomo, la terra è stata colpita maggiormente dai raggi cosmici,chiaramente non vi erano gli effetti disastrosi sulle comunicazioni e sulla tecnologia maui viventi si, si può in qualche modo risalire a cosa abbiano provocato? E perchè, per fortuna , non ci siamo estinti?

    Aldilà delle "megaimpossibili" tute ecc. , qualche protezione un po' più maneggevole e interessante? o solo danni ed estinzione?

    Tecniche di protezione per le tecnologie?

    Per i  media non ho dubbi, se ne inventeranno di tutte per fare sensazionalismo e non compicciare un bel niente.

  6. caro Mario,

    fortunatamente il Sole non è una nana rossa ed è ben difficile che abbia periodi di intensi brillamenti. Tuttavia, è ovvio che durante i suoi minimi i raggi cosmici aumentino, ma l'atmosfera riesce a fare molto e quindi veri pericoli per l'uomo non ci sono, a meno che non vada troppo in alto e troppo frequentemente. Il mio timore è che si cresi qualche nuova bufala con cui si riuscirà a vendere qualcosa di speciale e inutile alla gente sempre più affamta di bugie mediatiche. Ma-forse- se lo meriterebbero... :-?

  7. Arturo Lorenzo

    Fiorentino, in effetti dare 24 colori differenti e che siano ben distinguibili tra loro non è facile. Eventualmente, si può buttare un occhio anche a questo grafico, che riporta in sequenza cronologica , da sinistra verso destra, tutti i cicli solari sinora monitorati.

  8. fiorentino bevilacqua

    Visto. Non so se sono stati messi in relazione ad eventi meteo registrati, per esempio il minimo con quello che negli anni intorno al minimo è successo in termini di precipitazioni nevose e temperatura...senza generalizzare quello che è accaduto in una singola "stazione".

  9. sono appena tornato... per adesso posso inserire questo... ma c'è sicuramente di meglio..

  10. fiorentino bevilacqua

    Se poco prima dei massimi (quando massima è la protezione solare) in Africa piove molto di più, non c'è una corrispondenza diretta, locale, tra meno raggi cosmici-meno nuclei di condensazione e meno pioggia; come se, a seguito dello scioglimento dei ghiacci artici (magari anche per l'aumento della temperatura), dovesse interrompersi la corrente del golfo, da noi, in Europa farebbe più freddo. Sicuramente lo avranno fatto già ma, per trovare una corrispondenza diretta tra minimi e precipitazioni nevose, bisognerebbe scegliere stazioni, aree dal clima poco influenzato da fattori locali.

    http://www.lescienze.it/news/2007/08/06/news/macchie_solari_e_piogge_africane-581989/

    C'è stato un minimo nel '54 e nel 56 l'Italia finì sotto la neve che durò diversi mesi;

    Un altro minimo nel '64/'65 ...?!

    Un altro nel '76 ...!?

    Quello dell'85 fu accompagnato e preceduto da temperature basse e neve, che rimase a terra per diversi giorni

    Nel '96 ...!?

    Quello del 2009 ha visto nevicate forti nel 2011 e 2012

    2017...ci avviciniamo al minimo e pure abbiamo visto nevicate forti a febbraio...

    Ma parlo di eventi locali, che certamente possono avere anche altre spiegazioni a meno che non facciano parte di un tutto analogo, dimostrato o dimostrabile. E ovviamente servono dati su tutti i minimi...non solo quelli a memoria ... di qualcuno.

  11. Gianni Bolzonella

    Durante lo scorso inverno l'area polare artica ha vissuto per alcuni giorni temperature superficiali insolitamente calde, eppure il ghiaccio marino artico non si è ridotto, come alcuni si aspettano intuitivamente.
    La verità è che il volume di ghiaccio del mare artico ha guadagnato circa 2 trilioni di metri cubi rispetto allo scorso anno e nel 2016 - utilizzando i dati forniti dall'Istituto meteorologico danese.
    Ovviamente il ghiaccio marino artico risponde ad altri fattori rispetto alle sole temperature dell'aria superficiale della regione. Chiaramente altri fattori importanti devono essere in gioco nel causare questo enorme aumento. E' come se ogni abitante della Terra avesse contribuito con 250 tonnellate di ghiaccio.
    E' la dimostrazione di come il sistema non è stato ne' compreso ne' modellato, che ben altri fattori contribuiscono alla formazione e allo scioglimento dei ghiacciai, ma anche come venga costantemente celata la verità agli spettatori.

  12. Maurizio Bernardi

    Caro Gianni, dici proprio bene la verità viene nascosta sistematicamente e non solo su questo argomento....

    Per rimanere in tema, quando scappa fuori qualcosa.... è solo la punta dell' iceberg.

  13. anche la Groenlandia ha aumentato il ghiaccio "di terra", ma quando lo fa nessuno lo dice e quando lo perde tutti a gridare... che vuoi farci? Finchè non si deciderà che conviene di più spingere sulla catastrofe del freddo, si continuerà nella speculazione legata al caldo. Questo è l'homo sapiens .4 , bellezza!!!!

  14. Gianni Bolzonella

    Browse: Home / 2018 / May / 13 / Climate Heresy…German DLF National Public Radio Reports Observed Hurricane Changes Are Natural!
    Climate Heresy…German DLF National Public Radio Reports Observed Hurricane Changes Are Natural!
    By P Gosselin on 13. May 2018
    Here’s something you don’t witness very often…German national public radio telling listeners that natural factors are behind observed changes in something related to climate...

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