14/04/17

Eroi senza macchia e senza paura

Proprio il giorno in cui si dovrebbe iniziare a cercare seriamente la vita nel Sistema Solare e non a rischiare inutilmente la vita degli astronauti per un viaggio “politico” su Marte, leggo un articolo MOLTO interessante sui veri pericoli di una missione che comporterebbe una pioggia di radiazioni anche 100 volte superiore a quella terrestre, contro le 10 volte della stazione spaziale. Senza contare che il Sole va verso un grande minimo e i raggi cosmici stanno aumentando non poco (QUI i primi dati che lo confermano).

Sappiamo tutti come si fa a vendere più medicine: basta abbassare il limite considerato pericoloso… E così è successo per la pressione, il colesterolo e molto altro. Analogamente, come si fa a rendere più salubre l’aria delle città? Facile… basta alzare il livello di tolleranza dei vari inquinanti.

Bene… sembra che la NASA voglia fare qualcosa del genere con i futuri astronauti marziani. Dato che le regole, imposte oggi per le radiazioni cosmiche, verrebbero notevolmente superate, basta cambiare i limiti o escluderli del tutto. Tra i futuri eroi da fantascienza, veri  “duri”, sprezzanti del pericolo, molti hanno già detto che sono pronti a morire per una causa come questa. Mettere il piede su Marte val bene la vita di qualche  vero “macho” (sia maschile che femminile, ovviamente). Magari a qualcuno sarà detto che diventerà il primo Governatore del pianeta rosso… e poco importa se, nella migliore delle ipotesi, diventerà del tutto ebete!

Leggiamo e riflettiamo

LE REGOLE NASA PER LE RADIAZIONI

 

Ebeti e anche soggetti a invecchiamento precoce... poveri astronauti... invece di abbassare "per legge" i limiti di tollerabilità dell'esposizione alle radiazioni cosmiche, forse la NASA farebbe meglio a sostituirli con quelle "rocce" dei tardigradi!

8/3/2018 -  I raggi cosmici continuano ad aumentare...

20/7/2019 - ...e continuano ad aumentare...

20/8/2020 - ...e non smettono di aumentare...

2 commenti

  1. Mario Fiori

    L'Uomo caro Enzo , se non sparisce prima (e  qui possiamo parlare a lungo ), è comunque destinato ad esplorare come ha sempre fatto, sfidando pericoli grandi e piccoli: e fino a qui non ci piove ed è anche giusto e bello. Quello che c'è da dire è che lo ha sempre fatto inventandosi nuovi strumenti, nuove tecniche (tra le quali purtroppo sono sempre ampiamente spiccate le armi) e purtroppo spinto non solo dalla voglia di scoprire ma anche dalla voglia di potere , conquista e soldi.

    Credo che se l'Uomo fosse spinto in stragrande maggioranza dalla voglia di scoprire, la voglia di Scienza, la curiosità , l'ammirazione per l'Universo e la Natura, e solo in piccola parte dalla voglia di sfidare se stesso (che può essere moderatamente importante) senza voler sopraffare, apparire, cnquistare ed accumulare soldi, l'Uomo farebbe profondi studi per proteggersi dalle radiazioni e potrebbe anche partire; senza il "dio"  denaro si farebbero salti giganteschi , caro Enzo, e si potrebbe anche fare viaggi ben protetti su altri Pianeti , ma...stò solo sognando o scrivendo un buon romanzo di fantascienza condito con tanta fantapolitica e... :mrgreen:  :wink:

  2. Non posso che darti ragione, in linea di principio... Una volta la voglia di conoscere aveva ancora un valore etico che spesso vinceva sulla voglia di conquista. Oggi, nell'impresa marziana -proprio per il miglioramento della tecnologia- ci vedo poco sfondo etico. Non vedo assolutamente un qualcosa di vantaggioso nel fatto che un uomo debba calpestare il suolo di Marte. Una volta era indispensabile andare di persona, oggi non più... Si può fare di meglio senza rischiare la vita inutilmente. Già la Luna aveva diviso in due la comunità scientifica: chi veramente ci credeva e chi aveva capito che era solo politica e potere. L'ultima ragione aveva stravinto... Oggi, le cose sono ancora peggiorate. L'uomo non può (e non serve nemmeno, per il momento almeno) viaggiare nel cosmo. E' meglio che faccia lavorare la mente e studi meglio il nostro pianeta, ancora sconosciuto. Avanti con i robottini subacquei verso Encelado, Europa e Titano... poi, un giorno, chissà...

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