19/12/18

I MIEI AMICI ASTEROIDI (21): Avete sete? Andate sugli asteroidi... **

I miei "cari" asteroidi stanno facendo passi da gigante nell'interesse degli studiosi del Sistema Solare. Tralascio di dire la solita frase "io l'avevo detto", ma addirittura i nuovi "specialisti" si sono meravigliati di un qualcosa che era abbastanza ovvio da molto tempo.

Qual è la differenza tra asteroidi e comete? Dell'argomento ne abbiamo parlato in modo approfondito QUI, ma è  facile esprimerlo con poche parole: più i "mattoni" si formano vicini al Sole e meno elementi volatili possono sopravvivere. Nel Sistema Solare non esiste un confine con un filo spinato che divide le lobby  di asteroidisti e cometari, ma un graduale passaggio da oggetti più rocciosi a oggetti sempre più ricchi di ghiaccio di vario tipo.

Tra questi elementi vi è l'acqua, che troviamo addirittura allo stato liquido sulla Terra e che è un ingrediente fondamentale per il nostro tipo di vita biologica. I pianeti sono pessimi fossili della composizione chimica delle varie zone primordiali: sono pochi, si sono evoluti geologicamente  e si riferiscono a zone ben precise. Molto meglio studiare direttamente  i mattoni originari o quello che ne resta, ammettendo che vi sia stata un po' di confusione, ma che la lenta variazione sia ancora ben visibile.

Le comete hanno tanta acqua e questo fatto le rende sicuramente oggetti interessanti, ma molto nervosi se si avvicinano al Sole. Tutto diventa più difficile e le analisi chimiche molto problematiche durante la sublimazione dei ghiacci. Molto meglio avvicinarsi e andare in luoghi più tranquilli dove, comunque, la materia di base è sempre la stessa, al limite cambiano le percentuali. E così, guarda caso, ci si stupisce che Cerere sia scuro e contenga carbonio e acqua. Magari perfino un oceano sotterraneo!

E adesso, si fa lo stesso con Bennu e le sue rocce idrate. Beh... è ovvio avrei già detto molti anni fa: non si può passare da roccia "secca" a palle di ghiaccio improvvisamente. Cerchiamo tra gli asteroidi di tipo C e sicuramente otterremo una via di mezzo. Molta acqua contenuta dentro di loro sarà anche stata rilasciata durante la loro lunga vita attorno al Sole o durante le varie collisioni, ma ce n'è ancora tanta sotto forma di minerali idrati, mischiati a materiale organico.

Acqua e composti organici, certamente più tranquilli e leggibili di quelli contenuti nelle comete che sono passate vicino al Sole (come la Churyumov-Gerasimenko, tanto per fare un esempio "a caso"...). D'altra parte, non è certo facile andare fino alla Nube di Oort per studiarne qualcuna in condizioni  di riposo. E nemmeno si può mandare una sonda su una cometa che sta arrivando vicino al Sole per la prima volta. Ci si deve accontentare di quelle che hanno già dovuto subire l'azione solare con tutte le conseguenze del caso.

Sarebbe stato molto meglio andare sugli asteroidi, anche perché a distanze diverse si sarebbero potute vedere le variazioni di certi composti organici e di acqua in funzione della distanza dal Sole, una vera e propria ricostruzione del disco protoplanetario. Inoltre, non possiamo sapere, se non attraverso stime ipotetiche, quanto le comete abbiano veramente influenzato la Terra con i loro impatti. Sicuramente l'hanno fatto, ma non quanto lo abbiano fatto gli asteroidi.

In un lavoro del 1998, avevamo calcolato quanti frammenti e di quali grandezze sarebbero piovuti sulla Terra a seguito della creazione delle famiglie asteroidali vicino alle risonanze con Giove. Ancora stime, ovviamente, ma basate su dati di fatto reali , ben visibili. Così come sono ben visibili i "buchi" creati dalle risonanze nelle maggiori famiglie. Tra esse ve ne sono molte di tipo C e, soprattutto, c'è quella di Themis, vicinissima alla risonanza 2:1.

La figura mostra la famiglia di Themis (eccentricità- semiasse maggiore), nettamente tagliata dalla risonanza 2:1 (linea bianche).
La figura mostra la famiglia di Themis (eccentricità- semiasse maggiore), nettamente tagliata dalla risonanza 2:1 (linea bianche).

I risultati ottenuti ci avevano veramente sconvolti: migliaia e migliaia di frammenti sarebbero piovuti sulla Terra, come vere e proprie  "bombe d'acqua" moderne.  Negli anni successivi qualcuno aveva ricordato quel lavoro,  poi era tornato il silenzio e le comete avevano ripreso il loro ruolo di lobby primaria tra i piccoli corpi.

Adesso ci si stupisce e si comincia a pensare all'acqua asteroidale e ai loro composti organici (Cerere ne è un esempio, ma anche Bennu). Scommettiamo che qualcuno "scoprirà" che le famiglie potrebbero aver ricoperto d'acqua e di mattoncini biologici il nostro pianeta a causa delle catastrofi "familiari". Già i primi sentori si hanno con Bennu che, guarda caso, è oggetto di tipo F, estremamente simile al tipo C, ed è membro di una famiglia vicinissima alla risonanza 3:1.

Tanto per richiamare un concetto ormai ben noto in questo Circolo, ribadiamo che entrare in una risonanza con Giove vuole dire trasformare radicalmente la propria orbita e terminare contro il Sole o scappare dal Sistema Solare o soprattutto invadere la parte più interna e potere impattare i pianeti interni (basta guardare la Luna e Mercurio per capirlo).

Oggi, dei colleghi giapponesi scoprono che proprio tutti gli asteroidi C osservati spettroscopicamente   dalla vecchia missione AKARI, lanciata nel 2006 e terminata nel 2011, mostravano chiari segni di minerali idrati. Forse l'arrivo su Bennu e i primi risultati li hanno fatti andare a vedere i dati che erano nel cassetto? A parte gli scherzi, risulta evidente che gli asteroidi non sono solo i migliori oggetti per capire l'intera evoluzione del Sistema Solare interno, ma anche fondamentali per tracciare l'origine della vita e degli oceani terrestri.

Meglio tardi che mai...

Articolo originale QUI

 

QUI tutti gli articoli finora pubblicati della serie "I miei amici asteroidi"

6 commenti

  1. Daniela

    «Si tratta della prima volta che la Sardinia Deep Space Antenna viene utilizzata per fare osservazioni di asteroidi, in linea con i progetti dell’Agenzia spaziale italiana nel campo del monitoraggio di questi oggetti», ricorda Ettore Perozzi, responsabile per l’Asi della Space Situational Awareness (Ssa).

     

  2. cara Dany... non mi far parlare... siamo quasi a Natale...

    Sapessi quanto avevamo spinto per potere utilizzare l'antenna sarda per collaborare con Goldstone... ma niente, perché bisognava "sparare" ed era pericoloso. Avevamo presentato studi che dimostravano il contrario e consegnato all'ASI il programma di collaborazione (c'era anche un telescopio russo, se non ricordo male). Proposta del tutto scartata e tra chi ha remato contro (per motivi economici, come sempre) c'erano certe persone... che hanno cambiato idea a quanto sembra e sono anche i nuovi eroi asteroidali che snobbano le comete.

    Forse dovrei scrivere un libro... ma non ho tenuto alcuna documentazione e sono solo un povero vecchio pensionato brontolone!

    Ma sì, l'importante è che adesso si riesca a fare e le capacità ci sono...

    Buon Natale ASI & co.

  3. Daniela

    Probabilmente, anche se nessuno lo ammetterà mai pubblicamente, il disastro Rosetta-Philae ha insegnato parecchio agli addetti lavori. Peccato che quel disastro fosse evitabile in quanto ampiamente previsto da chi non era solo alla ricerca di onore e gloria, peccato per tutti quei soldi gettati nel quasi-vuoto cosmico.

    In ogni caso, meglio tardi che mai! Forse c'è ancora un po' di speranza per la ricerca scientifica seria.

    :-D

  4. Guido

    Buongiorno, è ci sono dati relativi al confronto sul rapporto Deuterio/Idrogeno dell'acqua degli oceani terrestri con quello dell'acqua degli asteroidi tipo Bennu? Mi sembra di ricordare che una pubblicazione relativa alla missione Rosetta avesse stabilito che l'acqua del nucleo cometario presentasse un rapporto D/H sensibilmente lontano da quello dell'acqua oceanica terrestre.

  5. Daniela

    In attesa della risposta di Enzo, puoi dare un'occhiata a questo, Guido...

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2014/12/11/e-se-lacqua-non-venisse-dalle-comete/

     

  6. Beh, direi che Daniela ha risposto perfettamente...

    grazie Dany, un vero e proprio "ricercatore" in tempo reale!

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